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Scuola. Un’ora di buco. La classe in gita.
E fuori piove. Tanto loro se ne fregano se piove. Si divertiranno comunque. Niente obblighi.
Che già basta. Basterà. Sono giovani. Che altro desiderare? E tu sta’ contenta, mi dico.
Puoi riposare in quest’ora.
Puoi starti a leccare il dolore come fosse una caramella al rabarbaro. Chissà se le fanno più.
Quando te ne dava una, mamma, da piccola, non sapevi mai se prenderla o no.
Poi la prendevi. Era così dolce e amara. Legava la lingua.
Come questo dolore. Che lega anche la gola.
E non riesci neanche a piangere.
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(by poetella)
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