(foto di poetella)
Ma non diamole un nome
t’ho detto sulle labbra
No, no! Che siamo matti!
Hai detto. E sorridevi
Non diamole un nome, ché non serve
dare un nome a questa cosa
che è come una luce nell’umido
nero sconsolato di miniera
[e il silenzio, l’assenza a custodi]
Questa cosa, come un guardare in faccia
la misteriosa forza del mondo.
E specchiarcisi.
Questa cosa che sembra
sembra di scoprire
i segreti meccanismi che muovono cuore
e cielo. Stupefatti. Increduli.
A guardar bene.
Eppure portarsi
in giro uno slargo d’azzurro
in petto
libero azzurro, vasto azzurro
Disponibile gaio aperto azzurro
[la tua voce continua a farmi vibrare la luce]
Guarda questo cielo. Così.
E azzurra sentirsi. Andando.
…
…
…
(by poetella)