(foto di poetella)
Tempi, dolorosi tempi senza misericordia
E giorni, questi giorni
poche certezze nelle tasche e in bocca
e in fronte e si è tutti
soli
[a cercare oracoli]
Forse anche il becco dell’aquila
non porta cibo ai piccoli
E tutti i venerabili saggi sono morti
E sepolti
Questi giorni di tracimare di pianti
uno sfaldarsi dei puntelli del mondo
E una pena ci stringe le ore
ci oscura. Ci inchioda
a guardare i bambini addormentati
L’amore è inverno congelato
Questi giorni di pugni alzati
collere esplosioni diluvi incendi
di sguardi – di occhi bassi
Pupille gettate di lato
E intanto sopra sui seggi
dei potenti
uno sghignazzare
nei loro blasfemi templi
e non voler vedere
o fare finta che
– gli occhiali sporchi, chissà, il sole –
Che poi forse da sempre.
O forse no. Pensiamo che no.
Chi si tirerà su le maniche, adesso
chi scenderà nel fango dell’indifferenza.
Dove? Quando?
Chissà se esistono ancora gli angeli del ’67
a Firenze
Si cerchino. Ci si aggreghi
Salviamo saniamo insieme
insieme, ci vuole che insieme
Salviamo saniamo
questo squarcio smembrato screpolato butterato
di mondo
disobbediente
che annaspa e affoga.
Si cominci adesso. Proviamoci. Noi.
…
…
…
(by poetella)
barry mc guire – eve of destruction
.
un accorato appello, che sento di poeter sottoscrivere
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poeter…è da “poeta”…
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è che ho il dito più veloce del west
🙂
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no no…
era un “Lapis” freudiano….! 😉
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