(foto di poetella)
Tracciata in cielo
a pastelli grassi su ruvido
a spruzzi di bianco
di luce che ride
questa calma ritrovata
Ho riposto matita e calendario
Spento la lampada alla finestra
Aperta la radice del cuore
con lama sottile nella carne
Non servirebbe neanche il canto,
adesso,
questo canto, il trillo del volo
il tramestio tra i rami
che conosco
che conosce e vive e palpita
di questo primo tepore
di liberazione.
Non servirebbe adesso
E dicono che
parrebbe difficile
nel fragore d’acqua di dubbi, di tuono
negli scrosci di grigi e sconforto
e delusione in bocca
nelle macchie di nero, di solo
nelle nebbie che velano la retta via
dicono che parrebbe strano scoprire che c’è
dietro, invece, un’immensità libera
vorticante
Ché basta aspettare un po’, dico io
Appesi bene bene a se stessi, e
…
…
…
(by poetella)
Più tardi…la voce.prometto!
lame nella carne come carezze, però
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no. lame a portar via il guasto. A far rivivere, nuovi
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La foto mi ha suscitato un piccolo scritto che ho postato nel blog
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vengo subito a curiosare…
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scrivi troppo ecco, ed io ho poco tempo…come caspio farò a seguirti?
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dai…piano piano…
ok, oggi non scrivo, va bene?
puoi fare…”recupero”…
😉
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