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(foto di poetella)

Perché lo sai, non ti dico che sei bello

solo per quei tuoi occhi che io l’oceano non l’ho mai visto, mai, e probabilmente mai lo vedrò, ma non credo che…

quei tuoi occhi così vasti che ci si perde a non stare attenti. E io non sto mai attenta…mi conosci.

Sono una temeraria.

Non ti dico che sei bello

per quelle labbra disegnate da, chissà, un demone pittore, che si voleva divertire a fare danni…o da un angelo pietoso, magari. Ché a fare un disegno così ci vuole una gran pietà. Un amore per il mondo. Era un angelo. Sicuro. S’è messo a disegnare quella perfezione, quella fronte, quel naso, quel piccolo mento e i capelli e quelle braccia, quelle spalle, quei muscoli tesi che brillano sotto la luce. E pure al buio, brillano.

E poi quei fianchi piccoli, quel ventre e… meglio passare alle gambe, che non voglio pensarci troppo, adesso. Passiamo alle gambe e ai piedi. Anche i piedi. Anche le unghie. E non ridere, dai!

Poi ne parliamo, ok?

Ma io, lo sai, non ti dico che sei bello per tutto questo.

Non è solo questo. È quel tuo pensare calmo, quel costruire la vita serenamente. Senza farsi abbagliare da specchietti per allodole o non allodole.

Senza falsità. Senza inganni.

Quello sfrondare pregiudizi. Quell’essere avanti.

E la tua fantasia!

Quel tuo spirito così alto che vede lontane e piccole anche le più alte vette dell’Himalaya,

Quella tua saggezza antica, raggiunta e conquistata seme dopo seme, sempre procedendo.

Quella pazienza che sa aspettare senza capricci.

Quel tuo insegnare solo vivendo. Specchio da guardarci dentro e trovare la via.

Lo sai, non ti dico che sei bello solo perché

s’offusca il mondo se ti guardo. Non è solo quello. Lo sai.

 

E’ che tu, tu, ah, tu! sei il mio migliore, il mio primo, il mio vero, unico maestro.

Oltre a…

(by poetella)

 

Claude Debussy-Arabesque

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