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(foto di poetella)
Giornata pesantuccia.
L’affastellarsi dei devi, degli ora, dei subito che se no.
L’aggrovigliarsi delle sensazioni negative,
caldo, appiccicume, umidità collosa e invadente,
rumori del fuori eccessivi, profusi a larghe mani ovunque.
Il dentro che voleva cantare e veniva zittito da una mano enorme di obblighi e prescrizioni.
Altrui.
L’assenza di uno spazio mio, solo mio, reale, dove andarmi a rifugiare per sfuggire al cumulo d’inseguitori famelici, voci, richieste, incombenze noiose, ordini.
Tutto un bagaglio disordinato di eventi imprescindibili, gravosi e mal tollerati.
Fatica e sudore, senza giovamento. O forse sì, ma a quale prezzo?
E, in tutto questo, la mia stella che brillava come un’epifania di bellezza promessa.
Consolava. Dava forza e luce.
Tu.
…
…
…
(by poetella)
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