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Proprio questo, certo, proprio questo il punto.
La vedo così, comunque. Come, non c’hai capito niente?
Rispiego. Tranquilla. Sì, deformazione professionale. Ci sono abituata. Ma no, dai!
Mica dico che sei cretina. Io ci sono abituata a rispiegare. E dai!
Sono io che, certe volte, magari. Dici, spesso?
Ma non è vero che non mi segui più. È che sei, diciamo, ecco, sei legata. Sei impiastricciata di quello che senti dire, che ti hanno convinto a, che pensi si debba…
Sciogliti, cara. Vedrai che mi darai. Certo. Te lo dico io che.
Dicevamo?
Ah, sì
proprio questo, certo, proprio questo il punto.
Per lo meno io penso che. Ma sì. Allora dimmi, rispondi. Serena, però. Senza farti condizionare. Che è, cos’è che da fastidio, che scoccia di più quando.
Sì, sì, lo sai, stiamo parlando di quello.
Pensa a quando ti stavi a disperare, ma sì, lo so che sono passati dieci anni. Mi ricordo, sa’, io!
Insomma, che era che ti faceva disperare? Voglio morire! Ti ricordi? Tutt’è finito per me! Ridi, ridi! Sono buffa? Dieci anni fa mica ridevi! Beh, cos’era?
Dici? No, te lo dico io che era.
No! non era che t’aveva lasciato.
Non era quello. Ma no, Non era che la storia era finita. . Beh, secondo me, no. Poi te.
E certamente! Te di pure quello che. Ma per carità. Ti pare che ti voglio convincere?
Ma non ci penso per niente. Io. Ma quando mai!
Non è questo, certo, non è questo il punto.
Comunque, secondo il mio misero parere. E sì, adesso te lo dico. Cavolo! Mi interrompi sempre!
Tu eri sparita insieme a lui. Questo, era. Ti ricordi? Chi mi dirà più Come sei bella? Ti ricordi, vero? Lo stavi sempre a dire e piangevi! Non esistevi che nel suo riflesso. Eri niente, senza.
E poi c’era dell’altro. Tu ti vedevi orribile, nel suo ricordo. Un mostro.
Così come lui ti vedeva gli ultimi tempi. Prima di.
E questo, questo era terribile. Intollerabile.
Lasciare di sé un’immagine odiosa, soffocante, da eliminare dalla memoria.
Questo ti bruciava.
Proprio questo, certo, proprio questo il punto.
Lo vedi che mi dai ragione?
Ecco perché io.
Sì. Questo. Sempre luminosa, sempre grata come un tè al gelsomino, d’inverno.
Sempre senza delusioni. Senza sbiadire. Senza sbuffare. Senza gesti della mano a dire, bah!
Via! Basta.
Così, sarò e resterò, sempre. In lui. Certo. Sicuro.
E che sono bella me lo dirò da sola. Stanne certa. Contaci, cara mia.
…
…
…
(by poetella)
.
Giusto, che la bellezza nostra mica dipende dagli altri, no?! Eh!
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no, certo. E’ che spesso ne abbiamo bisogno, per conferma…Ma…si impara, si impara a farne a meno. Vero? Da grandi….
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cerchiamo sempre delle conferme attraverso gli altri…..a volte non sono vere….preferisco guardarmi da sola allo specchio………
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…lasciare di sé un’immagine odiosa, soffocante, da eliminare dalla memoria….
….proprio questo, certo, proprio questo il punto….intollerabile….
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ci sono persone che non potranno mai lasciare un’immagine così. Mai.
MAI!
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… sì, meglio guardarsi da soli allo specchio, come dice melodie… ma dietro rimane sempre quell’ombra e il sospetto che l’immagine che vedi non sia corretta… e cerchi disperatamente nei tuoi occhi riflessi una verità che ti consoli…
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amico mio…
dobbiamo avere uno specchio interiore che ci rifletta la nostra immagine. E se quella immagine è come noi vorremmo che fosse, se nulla c’è che vorremmo cambiare o condannare, nulla di cui vergognarci , nulla da deplorare, allora…
Allora cosa serve che ce lo dicano gli altri?
E se invece qualcosa c’è…allora…al lavoro!
Tutto si può migliorare, se si vuole. Credo…
Dai….
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Specchio mio, specchio interiore,
Me lo fai questo favore?
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prima…puliscilo!
😉
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puoi provre a guardarti dentro ma la tua immagine sarà sempre quella che vedono gli altri
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sai? Credo, ma è una mia non certezza, una delle mie tante non certezze…
comunque credo che gli altri vedano quello che, per prima/o vedi tu…no?
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