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(foto dal web)

Ma sì, mio caro, sì

Certo. Ne abbiamo viste di peggio. Tutti e due. Fuori e dentro le stanze della nostra storia.

Cosa vuoi che mi spaventi, cosa vuoi che mi cambi una pausa, due pause.

Tre pause.

I nostri giorni sono stati sempre stelle nel nero dell’universo.

Punti isolati.

Ma che chiarore, loro. che sfolgorante, accecante chiarore!

Cosa vuoi che sia il buio attorno per miliardi di anni luce.

Cosa vuoi che possa mai cambiare di quella lucentezza?

Ma sì, mio caro, sì

Lo so che ci sarà da aspettare. Ma in fondo, cosa sarebbe questo viaggio verso il nulla se non un aspettare trepidante che qualcosa accada, ancora?

Tremo all’idea del giorno in cui.

Ci saranno giorni, arriveranno quei giorni. Con solo l’attesa dell’ultimo respiro, davanti, al traguardo.

Ma ora, ora no. Ancora no. Ancora s’aspetta.

 

Una pausa lunga, hai detto.

Invitandomi a non e a non e a non…

No, non ti preoccupare. Non.

E poi,

certo sì, mio caro, sì

certo. Ne abbiamo viste di peggio. Tutti e due. Fuori e dentro le stanze della nostra storia.

Siamo allenati. Preparati. Quanto vive mai una stella?

Quanto dura il suo splendente fulgore?

Non certo più a lungo del mio amarti, per quanto mi riguarda.

 

Ché anche nell’ultimo istante della mia vita, io t’amerò. Grata.

(by poetella)

 

 E ancora Mahler…il mio brano preferito…

 

 

 

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