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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi Mensili: ottobre 2012

Curioso come, guardando su, stamattina…

10 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti

≈ 31 commenti

Tag

chet baker, il cielo, overtherainbow, speranza, vivere di poesia

(foto di poetella)

(lo so che non c’entra un gran che, ma mi piaceva…)

 

 

Curioso come, guardando su, stamattina,

ché io guardo sempre per aria, è un vizio, un vezzo, un’esigenza, un rischio, certo, un rischio pure, ché qualche volta, infatti,  inciampo a guardare in cielo, prendo storte, non vedo ostacoli, sbando, ma ciccia,

insomma, dicevo,

curioso davvero come guardando come c’erano delle virgole, delle virgole e virgolette strane, come un puntualizzare giudizi, un sottolineare, un evidenziare prese di posizione,

peccato non avessi per scattare, con me, peccato essere sempre presi alla sprovvista quando si vogliono fermare momenti, beh, dicevo

curioso come, guardando su, stamattina,

quelle virgole e virgolette, così, e poi così e virgola e così e ancora virgola, e una virgola lì e una là, spazio d’azzurro e virgola, e ancora azzurro e virgola

e niente punto. Ecco. Niente punto.

Potenzialità infinite. Uno sconfinato discorso azzurro di virgola in virgola.

 

Non lo so. Guardavo e sentivo dissolversi quel ganglio violaceo che m’arrochiva i pensieri da un po’. Mica tanto. No, mai per tanto tempo. solo un po’.

Sono brava a farmi durare solo un po’ le nebbie, le crepe nel muro, gli strappi, lo sguardo scuro. Anche perché ho gli occhi chiari. E chiara luce, da qualche parte, che magari s’oscura un po’, ma, come fai a tenere nascosta una luce?

 

Deve essere perché cerco risposte in cielo.

No. Così non mi piace.

Deve essere perché il cielo mi da sempre risposte.

Ecco. Così.

Insomma, vedi, con le virgole il discorso non si chiude.

Continua. E lasciamolo fluire. Allora.

…

…

…

(by poetella)

 

Chet Baker – OverTheRainbow

 

 

 

 

.

 

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ricordi…

09 martedì Ott 2012

Posted by poetella in foto di poetella, notturno, viaggi

≈ 17 commenti

Tag

abbazia di S. Galgano, luoghi magici, musica, viaggi

ripensando ad un viaggio

e ricordando la straordinaria, magica sensazione di libertà

di quel cielo stellato a tetto…

-Musica Antiqua – Renaissance Song And Dance

.

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sì, lo so, è colpevole…

09 martedì Ott 2012

Posted by poetella in da leggere, diario, Giuseppe Berto, le cose importanti, musica, padri e figli, poesia, silenzio

≈ Lascia un commento

Tag

Giuseppe Berto, grant green, Libri, old man moses

non l’avevo letto, ma…

sto rimediando

Grant Green- Old Man Moses (Let My People Go)

.

.

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voglia di….

08 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, desideri..., foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà

≈ 6 commenti

Tag

bellezza, chopin raindrop prelude, nuvole, serenità

leggerezza, sconfinamento, bellezza, libertà

gonfia tenerezza

gioco sereno

Canto

…perché ho un scimmia seduta sul cuore…

oggi

.

Chopin- Raindrop -Prelude

.

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è cominciata così….

08 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, crescere con l'amore, diario, emozione, foto di poetella, le cose importanti, libertà

≈ 9 commenti

Tag

amore, gioia, il cielo, luce, Pierangelo Bertoli, poesia, sto bene

Pierngelo Bertoli- Eppure soffia

… il cielo e un dono d’un dolcissimo amico

 

E’ comicnaita così la mia giornata. Mi sembrano belle promesse.

E se anche fosse finita lì

andrebbe già bene. Direi.

Già bene così.

…

…

…

(by poetella)

.

 

 

 

 

.

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chiacchierando…

07 domenica Ott 2012

Posted by poetella in amiche, comunicazione di servizio, diario, le cose importanti, Nora e il bambino che non aveva ombra, quasi racconti, un nuovo romanzo.

≈ 18 commenti

Tag

romanzo, si accettano critiche

Se lo vuoi lo trovi qui…

 

 

 

Bello il tuo romanzo, dice lei. Ma…

Ma? Dico io.

Finisce subito, dice lei.

Il prossimo fallo più lungo.

[…]dico io…

 

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

.

.

.

 

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ma…

07 domenica Ott 2012

Posted by poetella in poesia

≈ 20 commenti

.

.

.

ma questi sono giovani!

hanno cominciato da giovani a scrivere

a studiare per scrivere

a sfruttare i talenti, senza sotterrarli

Questi sono giovani.

Hanno tempo per farsi bravi.

Te, te dove cazzo vai? che ti cominciano a spuntare le rughe attorno alla bocca…

ma piantala!

.

e niente musica.

e niente foto.

e niente niente.

Al diavolo.

.

.

.

.

.

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– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone…

06 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, biografia..., Borodin, consapevolezza, le cose importanti, musica, vecchiaia

≈ 17 commenti

Tag

amiche, amore, amore vero, borodin, Pensieri, sto bene

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                          Sapessi come sono contenta che. Sì. Era tanto sai che volevo vederti. Queste vite sempre di corsa. Anche questa città, così grande. Certo, certo, bella. Bellissima. Poi, lo sai come la vedo io, no? Meglio grande. E nessuno ti conosce. E nessuno ti controlla. Frega niente che nessuno che ti controlli? Niente da nascondere, tu?

 Tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Ok. Tu no. Beh, dai,

vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                        Vedessi che fiori che sono scoppiati. È una festa. Certo che ho tempo. Lo trovo, il tempo. Si trova, se si vuole, il tempo. Voglio cose belle, attorno. Cose che esaltino. Che riempiano. Musica. Ti piace questo brano? Non ci capisci niente di musica.

Ma che campi a fare? Dai, scherzo. È questione di abitudine. Io non potrei stare senza la mia musica. È una compagnia continua.

Che non chiede niente. Da, soltanto. Cos’è questo? Borodin, un pezzo di Borodin. Sì, russo. Non ti fa pensare alle pianure dalla Russia,  sconfinate, col cielo grigio e freddo, freddo e neve, no? Ok, no. Scema.

Guarda le petunie. Vero che così, mai viste?

Vero?

                                   E la rosa. Guarda la rosa. Anche i gerani, per adesso tutto bene. Insetticida giusto. Nessun attacco. Io? Anche io devo aver trovato l’insetticida giusto? Ridi, ridi. Dici che non si chiama così?

Dai, ridi.

Oggi mi sentivo un po’ malinconica. M’ha fatto bene l’amichetta mia. Lo sai che erano due mesi che non mi venivi a trovare? Vuoi bere qualcosa? Ok, dopo.

E non vedevo l’ora di dirti

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                               vieni a parlare un po’ con me. I Tarocchi? Ma lascia perdere i Tarocchi. Lo so che te li sei portati, ti pare che non te li portavi. E mi tenti. Ma io non lo chiedo ai tarocchi. Io non lo voglio sapere. Certo che ho paura. Vorrei vedere te. Bella mia.

Vorrei proprio vedere te se avresti paura o no.

Sto vivendo una magia.  E non fare quella faccia. Me l’hai detto un sacco di volte. La saggia. L’amica saggia. Ma sei proprio sicura d’essere saggia?

                               

                                Senti che profumo. Gelsomino. No, viene da sotto. Io non ce l’ho, vedi? Va bene, va bene, sei saggia. Dio, il gelsomino. Si sente lo stesso, vero? Ci arrivano le cose degli altri, siamo circondati dagli altri, assediati dagli altri, e meno male che è un profumo. Ci arrivano anche le puzze, qui in città. Puzza di solitudine. Puzza di indifferenza. Puzza di intolleranza. Tu te ne stai in campagna. Io? No, io mai in campagna. Non potrei.

 

                Questa città. Questa città piena di traffico,

di file alle poste, ma io l’adoro, di file al supermercato, dal dottore, in Banca, questa città senza parcheggi, e io l’adoro, piena di buche per strada, sì, sì, le buche. Ma che mi frega delle buche. Io vado a piedi o prendo l’autobus. O la metro. Al diavolo le buche. Poi, per adesso, c’è. Sì, c’è lui. Per adesso. Fino a che non se ne andrà.

 

E no, a lui non posso dire

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                             No. A lui no. Come va? Va bene, accidenti. Va benissimo. È un precipizio. Un continuo cadere e cadere in un abisso di meraviglia, uno stordimento, uno straniamento da tutto. Da tutti. Un annullamento di ogni bruttura, ogni dolore. Un’esaltazione. Un trionfo. Quando sono con lui.

                  Quasi mai, dici. E che vuol dire quasi mai? Lui è sempre con me. certo. Anche adesso. Mi basta parlare di lui. E vedo i suoi occhi. E sento la sua voce.

E lo so che è troppo tardi. Lo so. Non dire sempre le stesse cose. Che le so.  Benissimo. Che è arrivato, che sono arrivata, boh, io, lui, non lo so, che siamo arrivati, che la nostra storia è arrivata troppo tardi. Che poi no. Non è tardi. Va bene così. Prima non era pronta, evidentemente. E neanche lui. Queste storie sono troppo. Come troppo che?

Sono troppo e basta.

Eccola là. Troppo senza speranza. Ti pareva che non sputava sentenze. Ma speranza di che?

 

E dai con questi Tarocchi. Non voglio sapere il futuro. Ho paura del futuro. Certo. Ma che coraggiosa! Non sono coraggiosa. Ma che c’entra. Per certe cose sì. Va bene. Sono coraggiosissima. O magari incosciente. Ma.

 

No. Non voglio sapere quello che già so. Finirà.

E tu dirai Te l’avevo detto. Ma non finirà per quello che dici tu. Cara mia. No. Qui ti sbagli.

Io resterò sempre la donna della sua vita. L’unica con cui è stato se stesso. L’unica con cui non ha dovuto trasformarsi, cambiare, mediare, cedere, tollerare. E lui per me. Uguale.

Finirà perché se ne andrà. Deve. Ha promesso. Deve. E io lo lascerò andare. Solo così resterò in lui. E lui in me.

Anche se non potrò mai dirgli

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’in balcone

 

                     Ad invecchiare vicini. A contarci le rughe e i ricordi. A rimpiangere la giovinezza. Questo non l’avremo. Ce ne siamo liberati. Sarà sempre il mio ragazzaccio. E io la sua Belladonna. In eterno.

 

Il tempo non vincerà, sulla nostra storia. Così, cara mia,

così, vedi? Sarà eterna.

…

…

…

(by poetella)

 

Borodin – nelle steppe dell’Asia centrale

 

 

 

.

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Stava pensando a Marco, da un po’…

05 venerdì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, biografia..., consapevolezza, crescere con l'amore, le cose importanti, poesia, ricordi di scuola, speranza

≈ 10 commenti

Tag

amore, luce, professoressa, ragazzi difficili, ricordi di scuola

(foto dal web)

 

Stava pensando a Marco, da un po’.

E le veniva proprio da sorridere. Finalmente.

Raro che pensando a Marco sorridesse. Almeno fino adesso.

Marco sempre agitato. Marco col coltellino, con l’accendino, con le sigarette in tasca. E lo zaino vuoto. Sempre vuoto come il futuro senza speranze. Marco col padre all’estero.

Che invece all’estero non c’era stato mai.

Forse nemmeno fuori dal quartiere. In quegli ultimi anni.

Solo un po’ fuori. Quartiere confinante. Con le sbarre alle finestre.

Marco che voleva andare al bagno. Marco che voleva scendere a fare fotocopie. Marco che voleva andare a riprendere la felpa in palestra. Che voleva cercare la professoressa di Musica.

Che voleva chiamare a casa.

Marco che fuori, via, basta che non stava in classe.

Ché in classe si annoiava. Faceva casino. Strillava. Ruggiva. Bestemmiava.

Marco che, professorè, s’è addormentato! Lo lasciamo dormire, così non rompe?

Stava pensando a Marco, da un po’.

 

Marco che Non mi va. Non so’ capace. Marco che Ma che voi da me?

Marco che Il libro non ce l’ho.

Il righello non ce l’ho.

Marco che balla, che canta e non è l’ora di Musica. Che legge forte il Corriere dello Sport, col libro di Tecnologia  del compagno aperto davanti.

Marco che s’arrampica sui banchi. Che si siede con la sedia a rovescio come all’osteria.

 

Stava pensando a Marco, da un po’.

Marco che quella mattina la stava aspettando davanti alla classe, con gli occhi accesi come di fronte ai regali di Natale che non riceveva mai, l’aspettava tenendo la maniglia della porta e dondolava come su una giostrina  alla festa del quartiere, allegro, sveglio.

In attesa.

E quando se l’era trovato a tiro di voce Lo finiamo il lavoro dell’altra volta, professorè?

No! Ne facciamo uno nuovo!

Che, l’altra volta, seduto al computer, con lei vicina, aveva fatto un capolavoro!

Ma sì che sei capace. No, professorè. Ma ti dico di sì. Così, così e così. E poi così. Vedi? Così.

Era stato capace, invece, mentre gli altri disegnavano sui loro fogli. Un po’ invidiosi. Che gli piaceva che gli altri fossero invidiosi. Come gli piaceva!

Lui, la stessa cosa dei compagni, al pc. Solo lui.

E lei vicina, che Sei brava, professorè. Cacchio! Anvedi  quante cose sai fa’!

 

Era stata brava sì!

Oppure, solo una botta di fortuna. Non lo sapeva.

Ma a Marco che gliene fregava!

Lui, adesso l’aspettava, ché con lei si divertiva.

Ché adesso era diventato bravo! Per adesso solo con lei, ma…

…

..

…

(by poetella)

 

 

John Cage  – Dream

 

 

 

.

 

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Inspiring Blog Intesomale- Levov’s Bacon

04 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in giochi

≈ 8 commenti

Un bel giochetto da far girare, per far smettere di girare…il resto!

rispondo…ma anche io non diffondo… o forse sì…

1) Quale è il capo d’abbigliamento che ti fa sentir meglio: posso rispondere…Opium?
2) Quando è che ti senti più energico: Mattino,mezzogiorno o sera:  dipende…da cosa ho fatto prima!

3) Quale è il tuo cibo e bevanda preferiti: (lascio gli orrori pseudo teteschi) una montagna di panna montata sopra un’altra montagna di panna montata sopra…(come si fa il segno di “periodico”? accompagnata da Champagne ghiacciato.

4) Quale tipo di cioccolato preferisci: nero come la notte al polo, come l’interno delle tasche interne di una pelliccia di castori, come la paura ed il vestito di uno spazzacamino, dopo le pulizie .
5) Quale è il tuo hobby preferito: (non lo posso dire! Top secret!)

6) La tua musica preferita: l’Adagietto della V sinfonia di Mahler

7) Se potessi fare le valigie e lasciare in questo momento, quale paese o città vorresti andare?ok, a parte i soliti orrori, me ne andrei a Venezia. Per restarci.

8) Hai delle cattive abitudini? Ma che si hanno a fare le abitudini se non sono cattive?
9) Cosa non sopporti degli altri? Quali altri? Di ogni altro non sopporto qualcosa. Ma, in genere, non glielo dico.

10) Cosa non sopporti di te stesso? Le gambe storte. Ebbene sì. Amen!

chi vuole continuare? a loro il premio!

per esempio

Roberto Albini

oppure

icalamari

o

loltreuomo

o ancora

asfodelo50 (il mio preferito!)

ma anche

ulisse52

e, ovviamente

Milla

poi

melodiestonate

e ancora

uovadigatto

poi

Vuc’s

e infine

massimobotturi (il poeta!)

Ecco fatto…e ora…a voi!

😉

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Forse stiamo imparando…

04 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in consapevolezza, crescere con l'amore, diario, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza

≈ 24 commenti

Tag

chiave di volta, crescere, domino, gioco, Jazz

(foto dal web)

 

Ascolta poetella

 

 

Forse stiamo imparando

a mettere al giusto posto, a sapientemente orientare,

a catalogare con disciplina e protocollare, insomma ordinare bene tutte le minuscole pedine di questo domino infinito.

E se, saltuariamente, ce ne cade una, niente allarmismi. Si cerca e magari si raccoglie o si sostituisce. Placidi. Olimpici. Col sorriso degli dei.

Forse stiamo imparando

Ne riconosciamo la lieve, impercettibile diversità. A volte ne scorgiamo la chiarissima unicità.

Ma solo pedine. Pezzi da incastrare uno nell’altro. Nessuno di primaria importanza, ovviamente.

E tutti uniformemente importanti.

C’è forse una pedina più significativa, nel gioco? Una che sia chiave di volta?

La risposta più ovvia al quesito è Nessuna. O Tutte, meglio.

 

È il gioco che è insostituibile. Le mosse concatenate, quelle felici, rapide, facili, e quelle dell’ultimo momento, quando si credeva che.

 

 Stiamo sicuramente imparando

Il procedere, lo snodarsi delle svariate possibilità, l’incastro. L’illuminazione geniale.

 

È il gioco che è insostituibile. L’avanzare senza grossi intoppi, vigili, coscienziosi e solerti, di mossa in mossa, fino al traguardo.

Che poi, il traguardo,

non sarà altro che la fine del gioco. E amen!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

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Debussy – Estampes (1/3) – Pagodes

03 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, Debussy, musica

≈ 9 commenti

Tag

musica

 

 

 

…

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Quando un uomo profondamente amato…

02 martedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, autunno, Borodin, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 28 commenti

Tag

amore, borodin, debolezza, poesia, tenerezza, ti amo, uomo

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Quando un uomo profondamente amato

ha un momento di

debolezza

nella donna che ama profondamente

scoppia un dolcissimo sentire

materno,

avvolgente, affettuoso, che consola

comprende

perdona.

 

Con ineffabili moti di tenerezza,

l’uomo profondamente amato

 

grato a lei si concede, nudo d’armi

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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I Ching

02 martedì Ott 2012

Posted by poetella in poesia

≈ 10 commenti

Tag

I Ching, la quiete

L’Arresto (la Quiete, il Monte) - Kên

Kên-L’Arresto (la Quiete, il Monte)

composto dai Trigrammi
sopra
Montagna - Kên
Kên Montagna
sotto
Montagna - Kên
Kên
Montagna 

sentenza

Tener fermo il dorso, così che egli non avverta più il suo corpo. Egli va nel suo cortile e non vede la sua gente. Nessuna macchia.

Immagine

Montagna serrata a montagna: l’immagine della quiete. Così il nobile col suo pensiero non va oltre la sua situazione.

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pensieri …d’altri (o no?)

02 martedì Ott 2012

Posted by poetella in José Saramago, pensieri sparsi, poesia, saggezza, silenzio

≈ 14 commenti

«Ci sono momenti così,
crediamo nell’importanza di ciò che abbiamo detto o scritto fino a
quel punto
soltanto perché non è stato possibile far tacere i suoni o
cancellare i tratti,
ma ci entra nel corpo la tentazione del silenzio, il fascino
dell’immobilità,
stare come stanno gli dèi,
zitti e tranquilli,
solo ad assistere».

 

 

José Saramago, “L’anno della morte di Ricardo Reis”.

.

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02 martedì Ott 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, attesa, Debussy, desideri..., foto di poetella, musica, nebbia, pensieri sparsi, speranza

≈ 17 commenti

Tag

claude debussy, nebbia

…Le nebbie del Nord…

ok, non è Nord…

ma noi

aspettiamo lo stesso.

Hai visto mai?

 

 

Claude Debussy – Arabesque

 

 

 

.

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Ma sì, sì. E se anche fosse?

01 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore clandestino, basta!, consapevolezza, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, passione, quasi racconti, vecchiaia

≈ 12 commenti

(foto di poetella)

 

Ma sì, sì. E se anche fosse?

Basta, senti. Basta. Sono stanca. Stanca. Ogni volta così.

Sì, sì. Ogni volta. Taratà, tiritì, taratà.  Sì.

Lo dici tu che no. Non ti voglio più sentire. Invece sì. Ogni volta. Sempre gli stessi discorsi.

Circonvoluzioni attorno a concetti rari. Dio che concetti rari! Te la canto pure. Boheme, primo atto. O secondo?

Battutine. Frecciatine. Frasette mozze. Attenta che  quello. Giarda che quello lì.

Dici sempre le stesse cose. Quanto tempo? ma sì, nega.

Nega, nega. Tanto…

Seh, seh! Per il mio bene, altrimenti tu, dici… ma tu che? Io che?

E poi, sai che ti dico?

E se anche fosse?

Se volesse solo…

Ok, non dico parolacce. Il signorino è debole d’orecchi. Lui. Ciccino.

E, in ogni caso, me lo dici? Cosa dovrebbe volere, oltre a…

E non lo dico, tranquillo. Perché, io che voglio? Tu che vuoi? Tutti. Tutta l’intera popolazione adulta, che vuole?

Sì, sì, figurati!

Ma che diavolo potrebbe mai volere?

Vivere con me? sentilo!

Passare il resto dei suoi giorni con me? ma piantala!

C’è già chi passerà il resto dei suoi giorni con me. Tutto scritto. Tutto certificato. Tutto protocollato e archiviato. Timbri e sputo.

Sì, tu! Chissà che faresti mai tu!

Anche tu, tutto stabilito. Tutto scritto. Tutto certificato. Tutto protocollato e archiviato. Timbri e sputo.

Ma che vuoi che si costruisca, noi, ormai? Siamo vecchi. Viviamo sui cocci. Senti il rumore? Lo scricchiolio sinistro? Restauriamo alla meglio. Rattoppiamo. Mettiamo calce.

Siamo vecchi, caro mio.

 

No, lui no. Dici bene. Lui no. Anche bello da morire, lui. Sì, sì. L’ho detto e ridetto. Che solo tu puoi ridire? Pure io. Appunto.

E allora? Tira tu le somme, allora. Fatti due conticini.

Te lo dico io, allora, che.

Anche se fosse? E se anche fosse?

Che poi, c’è modo e modo di…

Non lo dico! Che strazio che sei! Ti fanno paura certe parole? Schifo? Sei proprio vecchio, amico mio.

No. Io ancora no. Fino a che ci sarà chi, solo per…

 

Io no. Ecco.

…

…

…

(by poetella)

 Bach – Minuet In G Major

 

 

 

.

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