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amore, gioia, il cielo, musica, piccole parole, poesia, raindrop prelude, ti amo
(foto di poetella)
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…mi ripeto un’altra volta ancora che non bisogna tormentarsi prima del tempo, né lasciarsi assillare da ciò che non è, per quanto minaccioso, per quanto imminente possa essere.”
[…]
Da E, tuttavia
Di Philippe Jaccottet
Giusto. Non me lo ripeto sempre anche io?
Ci perdo parecchio tempo a ripetermelo. Perdo?
poi, in genere, ma non sempre, no, direi di no, comunque in genere
non mi do retta.
Ma come si fa? Vedi quello slargo di nubi
nere nere, veloci
tutto quel corrusco, in cielo,
quell’intorpidimento di colori
metallo e sabbia e cenere
come si fa a non pensare al peggio?
Che poi oggi,
poco dopo le dieci del mattino
(com’è largo quel cielo sui miei passi
quanto spazio c’è per ogni tipo di pensiero
a starlo a guardare
come c’infilo facile il sì e il no e il forse…)
oggi, anche se addirittura si sentiva lontano il rombo del tuono
scuoteva l’aria per chilometri, credo
anche se a un certo punto uno, due, tre
mille goccioloni m’hanno costretto a capitolare
ad aprire l’ombrello
anche se veniva giù come un fiume a rovescio da monti invisibili
e in un attimo la strada è diventata d’argento
e i rami secchi d’argento come vestiti a festa inghirlandati
infiocchettati di goccioloni sonori
e tutto frusciava e scrocchiava carta di caramelle
chicchi di riso sugli sposi
oggi quel temporale, che poi me lo sono preso tutto!
chi l’ha sentito?
Ché in petto, come in un nido, come in una culla
piena di pizzi se ne stavano quelle tue frasi
piccole piccole come quei baci che mi soffi sulle tempie, dopo
che mi spolveri sui capelli, dopo
Piccole piccole parole d’infinita tenerezza
Meglio, molto meglio del più grande degli ombrelli da pastore, tu
guidi i miei passi. Guidi i miei sorrisi. E mostri la via
…
…
…
(by poetella)
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