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Copia di IMG_0301(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Ma no. Non mettiamoci a parlare di angeli.

Neanche di dei. Magari nemmeno di eroi.

Sebbene qualcosa di eroico mi pare che…

Ma no, dai.

Non parliamo neanche di perché, ché chi lo sa il perché? Chi lo sa mai!

Pure quelli che fanno i furbi, quelli che fanno finta, che ne sanno loro dei perché?

Non mettiamoci a parlare dei per sempre, con quella struggente tenerezza dei giovani amanti

O di mai più. Quei mai più che ci fanno tanta paura. Che mi fanno tenta paura.

No, a te, no. Sei giovane tu.

 

Che se si parla di mai più  la voce s’incrina, s’inceppa, s’indurisce, liscia e tagliante come un rasoio che stacca rose e margherite e brandelli di cuore e io non voglio una voce così, adesso.

Adesso che tutto è così tenero e vaporoso, tulle nell’aria e sui nostri corpi allacciati, tenero e vaporoso e fermo e mi viene quasi voglia di piangere per la pienezza di questo cuore, per la lucida bellezza dei nostri corpi calmi e caldi sotto il piumino rosso.

 

Comunque non mi va di parlare nemmeno del qui e ora. O del futuro che non esiste.

 

Lasciamo stare tutte queste storie, adesso, mentre sento l’incavo del tuo collo contro la testa, mentre sento il calore del tuo petto (come batte lento, adesso, il tuo cuore appassionato)

 

Neanche delle piantine, le tante piantine che hai ordinato e che curerai, farai crescere come un sogno, come un bimbo tanto desiderato e amato. No. Adesso no.

 

Adesso mi va di parlare d’amore. Vuoi? Sì? Davvero posso?

Che io ancora mi meraviglio di come si possa essere così innamorati per così tanto tempo. E’ tanto, vero?

Ti peso sul petto? No? Resto, allora.

Come si possa totalmente, teneramente, inconfondibilmente, appassionatamente, dolcemente, selvaggiamente, timidamente, spudoratamente (basta, adesso, ché hai capito, no?) di come si possa essere innamorati, ancora, così.

 

Vedi come brillano le parole nell’aria?

Lucciole.

Tu hai mai visto le lucciole? Io sì.

 

Solo una cosa voglio dire, adesso, con sfacciata certezza: io ti amo.

 

E non c’è più un prima. Né ci sarà un dopo.

(by poetella)

 

 

 

 

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