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(foto di poetella)

 

 

Se almeno ce ne fosse una con una voce più chiara.

Una che prendesse il sopravvento.

Decisamente. Senza ombra di dubbio.

Con quel cipiglio da infallibile che certe volte i sapientoni si mettono su.

Chiara, netta. Inequivocabile.

 

Invece no.

È un parlottio continuo. Cammino e sento.

Passi svelti, come cammino spavalda certe mattine! passi decisi, misurati, regolari, neanche un po’ di fiatone per quasi quattro chilometri, cammino e ascolto.

È un cicaleccio. Che davvero certe volte è quasi un battibecco.

 

Ma no, tanto che ti vuoi aspettare. Che ci pensi a fare al futuro? Quello è segnato. Ci sono tutti i presupposti.

Niente di buono. Solo un triste calando.

Sempre più rughe sul viso e sui giorni. Altro che creme! Sempre più segni, sempre meno tonicità, ovunque. Una rilassatezza di pensieri. Una rassegnazione. Copertine sulle gambe.

Sempre di più, fino alla fine, dice una.

 

E s’infila l’altra, ma va! Dice. Ma chi l’ha detto.

Invece non è vero, potrebbe andare diversamente.

Diversamente, risponde la prima. Diversamente come? Magari ti sogni che invece di…ma sei matta? Dice sempre la prima, e la seconda, ma no! Dice. Mica dico che…no! Figurati.

Non sono mica una ragazzina con la testa fasciata di fotoromanzetti rosa. Io.

Ma magari ci sarà qualcos’altro per entusiasmarmi. Lo trovo sempre, io, qualcos’altro.

 

Sì, beata te! Ridice la prima. E che sarebbe ‘sta cosa per entusiasmarti? Una bella mostra? Un nuovo autore da scoprire, da leggere? Musica? Foto? Una seconda laurea? O scrivere, scrivere, scrivere. E di che? E su chi? E per chi?

Beh? Dice la seconda, perché, non sarebbe possibile? mica uno è felice e salta come un grillo solo se è innamorato, no? Solo se qualcuno dice Che bella che sei! Solo se qualcuno manda un messaggio con solo scritto Domani? Solita ora?

Mica uno è felice solo se le comincia a battere il cuore a vedere un nome sul display del cellulare, ancora prima di leggere il messaggio, no? dice sempre la seconda.

 

E quell’altra, la prima, ma fammi il piacere, va! Tutte balle. Sarà un pianto, una lagna, esci, fai la spesa, tieni in ordine casa. Comprati qualche cosetta, ogni tanto, tira su le serrande, tira giù le serrande che ormai è notte. E basta, dice sempre la prima. Basta.

 

E io, senti quella, senti quell’altra,’ste voci che ho in testa,  non so mai chi c’ha ragione.

 

Meglio camminare e cantare, va. Meglio. Distrarsi, via.

(by poetella)

 

Borodin- In the Steppes of Central Asia

 

 

 

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