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antiquariato

(foto dal web)

 

 

 

Sai? gran tempaccio. Comunque, tutto sistemato. Scarta, posiziona, scarta, posiziona.

Un bel lavoretto. Forse una mezz’ora, forse un po’ di più, non so.

Ero gassata. Elettrizzata dalla novità.

Curioso stare dall’altra parte del banco. Veramente curioso.

Un punto d’osservazione nuovo. Lo scorrere di un’umanità variopinta e differenziata.

A gruppi, a coppie, isolati e guardinghi. Pure coi cani in braccio.

 

Pesci nell’acqua di fiume. Prede facili, apparentemente. Oppure no.

L’amo pronto.

Ma poi, che strani soggetti.

Quel tipo col cappelletto calcato sulla fronte. Passa una volta, guarda. Fa il giro dei banchi. Ripassa.  Sparisce. Poi, rieccolo, le mani in tasca.

Guarda, s’avvicina circospetto. Avesse paura? Mica mordo!

Non osa. Se ne va ancora. Torna. Tira fuori una lente. Prende una miniatura.

Mi guarda. Zitto.

La gira, vede il prezzo. Molto accattivante. La posa. Se ne va. Nobel per la decisionalità.

 

Che diavolo vengono a fare, che piove pure.

Se vuoi comprare, compra. Se no, stattene a casa a vedere la tv, no? Co’ ‘sto tempo!

E i pesci scorrono a flussi regolari.

 

Aspetto, sorrido e guardo.

E quella tipetta, tutta tremolante, quanto chiede per questo quadretto? dice.

Glielo dico. Lo tiene in mano. Lo scruta. Bello, dice. Lo posa. Sorride.

Prende una collanina di cristallo di rocca. Gusti eterogenei. E questa? fa.

Glielo dico.

La guarda, la gira, la rigira.

La posa. Sorride. Se ne va. Al banco vicino si mette a guardare delle federe. Neanche ricamate.

 

E il flusso continua.

E dire che io, se vedo una cosa che mi piace chiedo il prezzo, e c’era il prezzo tra i miei oggetti! Cavolo se c’era! Io, se vedo una cosa che mi piace,

io la prendo, la cosa che mi piace, se c’è il prezzo.

A volte, pure se non c’è.

 

È così raro trovare una cosa che piaccia.

Perché farsela sfuggire?

Valli a capire questi tipi.

È uno strano popoli di indecisi. Saranno così in tutte le questioni, mi sa. Brutt’affare.

 

Via, qualcuno c’è stato, deciso. Anche conoscitore. Ho venduto.

E sono stata contenta che si capissero gli oggetti. Gli oggetti hanno una vita propria.

Lanciano gridolini. Richiami cifrati.

C’è chi sa rispondere al richiamo e chi neanche sente.  Peggio per loro. dico io.

Parecchia gente si perde il bello proprio per sordità.

Sarà che io sto sempre con le orecchie dritte come un segugio. Una bestiola selvatica.

 

Siamo diversi.

Dice che è la crisi. No. È un modo di essere.

Se non vuoi comprare che vieni a fare in posti così? Vattene a spasso, dico io, no?

 

È che molti manco sanno cosa vogliono. Credo.

Manco sanno se vogliono qualcosa. Sperano di farsi venire un’idea per osmosi.

Ma le idee, o ce l’hai o non ce l’hai. Dico io.

 

Bah! Io ce l’ho. Il resto, affari loro, no?

(by poetella)

Il Volo del Calabrone- Nikolaj  Andreevič  Rimskij – Korsakov

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