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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi Mensili: giugno 2013

M’è rimasto un parlare alle nubi…

30 domenica Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, foto di poetella, poesia

≈ 12 commenti

un fiore per te...(foto di poetella)

.

M’è rimasto un parlare alle nubi

agli alberi del giardino che

dopo la potatura

gridano foglioline verde scuro fitte fitte

vita ritrovata. Allegria.

 

M’è rimasto un contare i boccioli

finalmente, di quella piantina

e non so il nome, che l’altr’anno non era fiorita

e adesso, invece…

 

C’è movimento di verde, di rossi, di rosa intenso

attorno. Brulichio.

Contrasto promettente, sfida odorosa

alla mia immobile attesa di bulbo.

 

E vorrei, e non vorrei che finisse l’estate.

 

Ma, è indubbio,  finirà. Dai.

…

…

…

(by poetella)

.

 

 

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beh, vediamo se…

30 domenica Giu 2013

Posted by poetella in attesa, da leggere, foto di poetella

≈ 3 commenti

Tag

christopher isherwood

per un po’… ma solo per un po’…

riesco a non pensare a…

Lobo Antunes!

un uomo solo

Christopher Isherwood- Un uomo solo – Adelphi (ovviamente)

(vi farò sapere…)

.

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Ascolta, carina…

29 sabato Giu 2013

Posted by poetella in poesia

≈ 12 commenti

Tag

due sorelle

Ascolta poetella

 

 

Ascolta, carina, stammi a sentire.

Stammi bene a sentire, come ascoltavi Suor Florentina che parlava di Dante, di Bach, di Michelangelo. Tutti nella stessa lezione. E tu ascoltavi. Bambina attenta. Diligente.

Chiacchierona, monella, ma attenta. Ché ti piaceva ascoltare quella minuscola suora così colta. Così appassionata. Così preparata. E così giovane! Davvero giovane!  E allora ascoltami. Come ascoltavi allora, tanti, troppi anni fa. Quanti? Non lo vuoi sapere, vero? Ti fanno paura gli anni. Se sono troppi. E sono troppi.

Saranno poi troppi dieci anni di meno?

Che c’entra adesso. Dai. Non mi fare cambiare discorso.

 

Invece ascolta, carina, stammi a sentire.

Voglio parlarti come a una sorella. Come ti parla tua sorella, che adesso non ti contrasta più, che vuoi contrastare! Anni e anni. Ormai ti sa. No, prima no. Non vi sapevate. Due gemelle che non si sapevano. Ma ora sì. Ora sì. Ti voglio parlare come ti parlerebbe lei. La saggia. Mica sconsiderata come te. Come fanno due sorelle, due gemelle a essere così diverse?

Che poi, sconsiderata. Ma no, dai! Non più.

Dai, ascolta, carina, stammi a sentire.

Che voglio parlarti di te. Del tuo amore. Della fortuna. Ché è una fortuna, lo sai, vero? Ché mica tutti. Quanti? Anche solo nella tua città. Quanti l’avranno avuto? Quanti  avranno provato mai una smisurata follia così? Come la tua?

Quanti si saranno sentiti così pervasi di ammirazione, di bellezza, di approvazione a oltranza, ogni cosa, ogni cosa sì. Così!

Ogni minuscolo o immenso fare, dire, cercare, sognare, sì!  Tutto perfetto. Neanche un “va bene, ma…”

Niente. Un’adesione totale ad un essere, materializzazione del sogno più ardito.

Quasi incredibile incontro, sul sentiero verso la fine. Agli sgoccioli della giovinezza.

Giovinezza? È ancora giovane il tuo cuore? E il tuo corpo? E lui che dice sì.

 

E allora ascolta, carina, stammi a sentire.

Se finirà, quando finirà, tutto finisce, no? Beh, se finirà tu, e non lo so quanti, e che importa quanti, non è affar tuo, ma tu, tu potrai dire

 

Io l’ho avuto. Io, sì. ecco.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

 

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poetella a spasso…

29 sabato Giu 2013

Posted by poetella in foto di poetella

≈ 9 commenti

SAM_1048 SAM_1050SAM_1026 SAM_1027 SAM_1028 SAM_1031 SAM_1033 SAM_1036

SAM_1060

ché mica si può sempre scrivere, no?

.

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Tom Waits – In Between Love …

29 sabato Giu 2013

Posted by poetella in amore?, musica

≈ 9 commenti

 

senza altre parole…

…

…

…

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Si dovrà riempire. In qualche modo si dovrà riempire…

28 venerdì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, J.S:Bach, speranza

≈ 44 commenti

Tag

fluente, il tempo, la scala, limbo, respiro, s bach

images(foto dal web)

 

 

Si dovrà riempire. In qualche modo si dovrà riempire,

 

come il secchio sotto la fontana. E che l’acqua scorra.

Senza posa. Senza freni, né rubinetti. Imposti.

Chiavi e chiavette, tubi e tubetti. Filtri, tappi, colini.

Niente.

Uno scorrere senza tregua. Né respiro.

Che sia fluente, sfuggente, scrosciante. Vibrante.

Come  musica d’acqua.

 

Si dovrà riempire. In qualche modo si dovrà riempire

questo mio tempo, questo mio limbo di tempo.

e già due giorni sono passati. E non dovranno passare. [Più]

 

Dai che ce la fai! Siamo un passo avanti. Di formica.

E il tempo è un leone che rugge.

O gazzella che fugge.

Il tempo è un bicchiere di carta. Col buco sotto.

Conta, conta e riconta. Bevi. Finiscilo prima.

Un sorso e va giù. Un sorso e va giù.

Conta, conta e riconta. Bevi. Finiscilo tutto.

Dai che ci sei. Dai che manca poco. Poco un corno.

 

Si dovrà riempire. In qualche modo si dovrà riempire,

questa fila di ciotole rosse, su per la scala. Ognuna un gradino.

Ognuna un pochino d’attesa riempita, bevuta, assorbita, filtrata e poi…via!

 

Arriverà.  Tornerà il giorno dell’ Eccoti! Sei qui. Per me.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

L-S. Bach – Three Part Inventions XIII in A Minor.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Gould plays Bach – Partita No. 6 in E minor

28 venerdì Giu 2013

Posted by poetella in Glenn Gould plays Bach, musica, poesia

≈ 9 commenti

meraviglia!

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poetella…d’epoca

27 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, desideri..., foto di poetella, nostalgia, poesia, vecchie mie..., vento

≈ 14 commenti

al vento...(foto di poetella)

 

 

C’è un vento, sentissi, adesso.

Schianti.

Battaglie di schiere feroci.

E resiste, resiste  quel grigio dei palazzi

(che gl’importa mai?)

ma  le chiome degli alberi, loro

ah loro, che grida! E singhiozzi.

.

Cammino a contrasto. Spavalda.

Mi lascio colpire. Sempre l’ho fatto. Non scappo.

Prese di raffiche negli anni!

.

E tu?

Dove sei?

C’è vento da te? T’arriva?

Ti chiamo tra i verdi squassati di foglie,

un foglio che vola. Un giornale.

Chissà dove va. Lontano.

.

Arriverà l’autunno, che credi. Lo so.

Sappiamo. E vorremmo che no. O sì?

Primavera sempre, dai. Neanche estate, che poi.

Primavera sempre di gemme e germogli

Sorrisi. Timidi o sfacciati. Maliziosi.

Ti piacciono, che dici di no! Lo so. Ti so.

.

Dai, dimmi che senti anche tu questo vento. Mio.

.

Oppure no. Zitto. Lascia che soffi

…

…

…

(by poetella  settembre 2010)

 

Jigger –Traditional goes Rock

 

 

 

 

 

.

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in ricordo di Luca Flores…

27 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in assenza prersenza, attesa, musica

≈ 4 commenti

proverò a far passare questi giorni interminabili dell’attesa con la musica.

Aiuterà. Sicuro.

.

buona visione da poetella

.

.

.

.

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La città pareva tranquilla…

26 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore clandestino, atmosfere magice, Bellezza che salva, diario, emozione, felicità, foto di poetella

≈ 17 commenti

Tag

amore, appassionato, cuore, fiori di lavanda

SAM_1015(foto di poetella)

 

 

 

 

La città pareva tranquilla

indaffarata, magari anche inconcludente

al solito.

Al solito avevo vidimato il biglietto sull’auto.

cercando di convincermi d’essere  una persona vera.

Reale.

 

Stesso traffico blando di fine giugno

Stesso via vai di ragazzi senza scuola.

Stesse buche e l’auto che sobbalzava, quasi quanto un cuore

appassionato.

 

Indubbio che nessuno si fosse accorto

di cos’era accaduto, stamattina.

A parte noi.

E i mirtilli e i lamponi…e i fiori di lavanda.

 

Che poi, chi può mai dirlo? Noi stessi

potremmo anche solo

contemporaneamente, miracolosamente

incredibilmente

averlo sognato. No?

…

…

…

(by poetella, stordita, affamata, sfamata  d’amore)

e adesso…che arrivi pure la pioggia!

.

 

 

 

 

 

 

 

 

 E niente musica.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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John Donne – frammenti

26 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in poesia

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.

La Bellezza…!
Ah, la Bellezza!

.

Il Golem Femmina

John-Donne-Quote-1

Se mai vidi bellezza

e la volli e la ebbi,

non fu che sogno della tua bellezza.

(The good-morrow, J. Donne tradotto da C. Campo)

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Rubinstein suona “Sogno d’amore” di Liszt

25 martedì Giu 2013

Posted by poetella in Bellezza che salva, musica

≈ 6 commenti

 

 

Ecco…

.

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Di cosa posso mai scrivere, di cosa parlare…

24 lunedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, desiderio, foto di poetella, musica, passione, poesia

≈ 15 commenti

Tag

conto alla rovescia

isola(foto di poetella)

 

 

 

 

Di cosa posso mai scrivere, di cosa parlare,


cosa posso mai pensare, fare, trafficare, adesso che è cominciato il conto alla rovescia, adesso che s’è avviato il meccanismo, sapientemente, perennemente, pazientemente, professionalmente, pietosamente oleato che farà scoccare provvidenzialmente quel…


Ma di cosa posso mai scrivere, di cosa parlare,


cosa posso mai pensare, fare, trafficare, inutile imbrogliarmi, come posso richiudere la botola del cuore che mi si spalanca improvvisa come quei coperchi di vecchi giocattoli meccanici.

Li tenevi in mano, curiosa,  e per un insignificante, inspiegabile, impercettibile movimento

plaf!

saltava su il mostro. Verde. O nero. O rosso. O giallo. Ondeggiando minaccioso.

 

E mi spaventava e m’affascinava, come mi spaventa e m’affascina questo  desiderio incontrollato, sconsiderato,
avventato e scellerato (scellerato? Ma no, dai!)

di te,

ora che so che ci siamo, quasi ci siamo, tra poco ci siamo! ci si potrà abbandonare all’onda.

Non servirà più tamponare,

non servirà abbarbicarsi al fare, distrarsi a fare, temporeggiare

non servirà rinsaldare vele e timone.

 

Mollare fiocco e randa, allora!

Tra poco si potrà. Via! Al largo.


Se il cielo (quale cielo), se gli astri, (ma quali astri mai?) se Dio (se solo ci fosse un Dio!)

e tutti i suoi santi benedetti!

(Benedetto te, amore mio)

 se l’universo, il creato e anche quello che ancora non c’è vorranno,

 

se vorranno, finalmente  noi….

…

…

…

(by poetella)

Evgeny Kissin plays Scriabin- Etude op.8 no.12.

 

 

 

 

 

 

.

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regalino di poetella…

23 domenica Giu 2013

Posted by poetella in Bellezza che salva, musica

≈ 10 commenti

Tag

e musica, musica da scaricare

per chi non conoscesse questo posto magico…

musica e musica da scaricare…

un tripudio!

cercate e troverete!

buon ascolto!

.

 

 

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gleen gould… e Bach

22 sabato Giu 2013

Posted by poetella in Glenn Gould plays Bach

≈ 13 commenti

 

 

e buona visione!

.

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E comunque, secondo me, sbagli punto di vista, Rosa mia…

21 venerdì Giu 2013

Posted by poetella in amore?

≈ 13 commenti

Tag

punto di vista

arcobaleno(foto di poetella)

 

 

 

E comunque, secondo me, sbagli punto di vista, Rosa mia.

 

Certo. Te lo dico io. Senti…no, senti, ti ricordi quel libro?  Quello, anni fa, ma sì, la vecchia Preside? Sì… sì, sì, lei. Quello. L’insegnante efficace. Non t’è piaciuto. Ma che c’entra! Ti ricordi? Come che c’entra? Il rettangolo dei problemi. Ti ricordi? Fino a qui, problema tuo. Da qui a qui, suo. Ti ricordi, sì o no?

No, te lo dico io che sbagli. Sbagli punto di vista, Rosa mia.

 

Solo per portarmi a letto, dici. A parte che…ok, ok, lascio perdere.

Non comincio a sviolinare. Ok.   Tu  continui, Rosa, ad straparlare di motivi, sì, a cercare, a sbandierare i suoi motivi. Poi, comunque, che ne sai? che ne sai dei suoi.

Il punto non è questo, Rosa. Stammi a sentire. No, zitta. Fammi parlare. Le sue motivazioni sono sue. Capisci? Riguardano lui. Ognuno ha le sue.

Ognuno sa perché e per come. Quanto, tanto  o poco. O niente.Importante o non importante.

Per me contano le mie. Le mie, capisci? Quello che a me dà questa storia.

Tutto quello che mi dà questa storia. E tu lo sai, no?

Questa straordinaria storia. Una favola. Un mito antico. Lo sai.

La carica. Le vibrazioni. L’ispirazione. Ridi, ridi. ‘ cavolo ridi!

No, lo sai bene quanto conta per me sentirmi così.  E scrivere. Quanto è contato in questi anni.

Lui m’ha fatta così. M’ha dato l’acqua per sbocciare. Anche se dice che mia è l’energia. Mio il merito. Lui solo un’acqua tranquilla dove espandermi. Cinque anni d’espansione.

 

Dici, solo per portarti a letto.

A parte che quel tripudio di trionfi e rese, di strazi e tenerezze, di suppliche e doni elargiti a manciate come grano su un campo arato, quello scoccare di meraviglia, quella voragine, quella vertigine  di piacere, quella metamorfosi da bruco a farfalla, quel guardarsi allo specchio e vedersi bella,

ciao, Belladonna! dice,

a parte quello svegliarsi felici o disperati, in attesa, in allerta,  mai nulli, vuoti, scialbi, rassegnati. Mai per inerzia, mai avanti come una pallina che ruzzola in discesa senza direzione se non quella della caduta.

Ma no! Mica dico come te. Per carità!

A parte che tutto questo non lo puoi chiamare solo portarti a letto, bella mia!

 

Ti ricordi Antunes? Sì, sì, Antunes, quel passo dove

“le prendeva per il polso e – Vieni qui. diceva. Poi usciva dalla dispensa, dopo assalti di canarino, col bottone di rame della camicia sbottonato e la fronte sudata…”

Ecco. Non è così.

No, no, basta. Non te ne parlo. Ok, sei stufa. E dopo, dici?

 

Ma quale dopo, Rosa. A sessant’anni. Quale dopo? Non c’è nessun dopo.

Non ci sarà nessun dopo. Il futuro è dei giovani. Per noi non esiste. Non più.

Solo presente.

E poi, amen!

 

Ce l’hai la crema solare? Prendi la mia, dai, che ti scotti.

No. Io sto all’ombra.

Il sole ce l’ho già. Ce l’ho dentro. In petto.

Più giù, dici?

Scema!

…

…

…

(by poetella)

 

 

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Oggi è andata via la corrente…

20 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, musica, nonni, ricordi

≈ 28 commenti

IMG_2253(poetella a quattro anni)

 

 

 

Oggi è andata via la corrente.

Si stava in cucina, al solito, tv accesa, Pc. Chiacchiere vaghe.

Presto per preparare la cena.

Un paio di libri, no, tre, in ognuno  un foglietto fuori dalle pagine, tutti e tre sul tavolo.

Improvvisamente, pluf. E silenzio.

 

Un silenzio antico.

Un silenzio insolito.

Quasi subito, voci. Da sotto. Da accanto? Voci, comunque.

E nient’altro.

Non ci siamo avvezzi. No, proprio no.

 

Come a casa di nonna, io piccola. Ho pensato.

 

Ecco che il silenzio m’ha scaraventato lì.

Penombra. La luce s’accendeva tardissimo. S’economizzava corrente. Economizzare era un valore. Anche di parole si faceva economia. E di baci. Non si baciano i bambini. Che non crescono, poi.

E accendere la luce, no.

Solo quando proprio in casa c’erano solo ombre e noi stessi ombre e la credenza verdolina un’ombra e il tavolo e il lavandino di granito ombre, e Fufi, la gatta, un’ombra sfuggente,  e profumo di sugo, di torta di mele, di tovaglia pulita. Il corridoio che portava verso un buio che non faceva paura. Misurato dai rintocchi calmi della pendola.

La radio col centrino sopra e le foto di sconosciuti ingialliti e seri. E silenziosi. Tutti impettiti.

Come la radio. Raro che fosse parlante. Per la commedia. Per l’Opera. Ma io, io no. Io non ascoltavo. Insomma, non ricordo la radio accesa. Solo le foto e il centrino. Una volta l’anno, per un mese, col lumino acceso davanti.

Quelle rare volte che s’accendeva, la radio, sicuramente dormivo già da un po’, stanca di giochi.

Di corse dietro a Fufi, la gatta. Ah! Fufi!

 

Stanca di tesori da cercare nella piazzetta, sotto ai sassi.

Di salti con la corda, stanca. Non passava una macchina.  

Di palla avvelenata, stanca, di palla prigioniera. Ma proprio non passava una macchina nella piazzetta sotto casa di nonna. In pieno centro di Terni.

E lei che s’affacciava, ad ora di merenda e faceva quel leggero fischio

– Fiui iiiiii uuuuuuuuuu!…

Noi si guardava su, (che non sta bene chiamare a voce alta! Le popolane lo fanno!

Non si grida, non si fa rumore. Giocate silenziosamente. Non disturbate)

 

Quel piccolo fischio e si guardava su, verso la finestra del primo piano.

Da lì, magica, traballante come una nave volante, scendeva una cordicella col cestino attaccato e dentro, la grazia della fame che sarebbe svanita nel profumo del pane Terni. Mai più mangiato un pane così! A Roma è finto!

 

E si ricominciava a giocare. Ecco.

 

La corrente poi è tornata, oggi. Ed è ricominciato il fare.

…

…

(by poetella)

 

 

John Cage –  Dream.

 

 

 

 

.

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il solito angelo…

20 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in musica

≈ 4 commenti

 

buona visione…

 

 

 

 

.

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Ma sì, vedi come sono…

19 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Debussy, desiderio, passione

≈ 16 commenti

Tag

collana di perle, quando penso, ravel sonatine

conchigliaperla(foto dal web)

 

 

 

Ma sì, vedi come sono?

bastano un po’ di giorni (un po’?)

e mi prosciugo.

Mi prende un vuoto in testa, uno scollamento, un lasciar andare di fiume largo, scivolando via sui fatti e non fatti, detti e non detti, senza guardare troppo, senza guardare più, io che guardo, invece, guardo sempre, trattengo, rielaboro, in genere, quando…

.

E invece no. Lo vedi come sono?

Mi prende come un congelamento, come una sospensione dei lavori con gli attrezzi a bordo strada e le pietre ammonticchiate, pale, vanghe, chiodi (un chiodo conficcato in testa) tutto scomposto, disordinato, impolverato, io che porto sempre tutto a termine, organizzo, ordino e metto bene bene e faccio bello quando penso che presto, noi…

.

lo vedi, invece? lo vedi come sono?

Mi prende una stanchezza, su per le gambe, su per le braccia e gli occhi, le mani, una stanchezza su per le parole che non vogliono uscire, s’induriscono, si smarriscono e si nascondono e non si fanno trovare, fanno dispetti come queste ore che non passano mai.

 senza te.

.

E sì che io ci giocherei con le parole, ci giocherei con le parole da gatta col gomitolo fino a scioglierle tutte e mettermele attorno come una collana di perle a coprirmi, la tua Salomè

aspettando che tu, adorato, con un gesto sapiente

click, rompa il filo dell’attesa e finalmente

.

mi  spalanchi il mondo attorno. E dai…

…

…

…

 

(by poetella)

Ravel – sonatine – modere

 

 

 

 

 

 

 

.

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per gelso bianco… Antonio Lobo Antunes

19 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, Antonio Lobo Antunes

≈ 18 commenti

ala_1anoantunes da ragazzo etr_lobo_antunes_couv10639[1] 19011037_640 a04n1cul-1 a lob ant António Lobo Antunes Antonio_Lobo_Antunes_bio_grande antonio-lobo-antunes_fullblock antonio-lobo-antunes-sitting  escritor_portugues_Antonio_Lobo_Antunes e vediamo se dice ancora che quel viso non le piace…

Un viso intenso. Occhi profondi, indagatori, ma anche dolci, sconsolati, che ti entrano nell’anima come le sue parole.

labbra carnose, sensuali, come sensualissima è la sua scrittura,

bel naso, né grande né piccolo,

interessante forma del viso, deciso, senza niente di sfuggente, che tanto…che vuoi sfuggire!

 

insomma, un uomo che mi fa impazzire da tutti i punti di vista.

(è l’unico col quale potrei “tradire” l’amoremio…ma lui capirebbe, ché sa…)

 

ok, gelsobianco?

 

…

…

…

(by poetella)

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ciao, Intesomale…

17 lunedì Giu 2013

Posted by poetella in addio

≈ 16 commenti

Tag

blog

cropped-testata-alceo1lo sai?

mi mancherai.

parecchio.

il tuo era un gran bel blog…

Ecco.

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..

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..

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Non mi voglio fare prendere dal vortice…

16 domenica Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, desiderio, foto di poetella, nostalgia, pazienza, poesia

≈ 15 commenti

Tag

imparato, ravel sonatine

nuvoletteridotta(foto di poetella)

 

 

 

Non mi voglio fare prendere dal vortice

dei forse, dei chissà, dei se poi, e se poi no. Non voglio fare il foglietto di carta che vola via, col vento, e gli si corre dietro e si posa e quasi lo prendi e vola ancora, volteggia, rallenta, eccolo, lo prendi. E no. Ancora no. Scappa di nuovo via. Nel vento.

Non mi voglio fare prendere dal vortice

del quando? del come? del vorrei, del chissà se potrò. Come un gomitolo di lana che ruzzola e si svolge il filo e lo prendi, no! Scappa via, in discesa, in salita, corre. Si srotola, si scioglie, si disfa. E l’insegui e s’aggroviglia e s’inceppa, s’arruffa. Svanisce nel nulla.

 

Non mi voglio fare prendere dal vortice

dei desideri che aumentano come la schiuma del latte sul fuoco e nessuno lo spegne se non lo spegnessi io, al momento giusto. Soffiandoci un po’.

 

Ho imparato. Credo d’aver imparato la forza del soffio. Come un sospiro, un respiro fuor d’acqua, uno starnuto scaccia polvere. Uno starnuto del cuore che si difende

dagli allergeni delle voglie.

 

Credo d’aver imparato.

Imparato l’attesa. E il non aspettare. Anche.

 

E tu! Tu amante. Ed io, io amante e anche figlia.

Che ascolta e s’accresce. Di te.

 

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Ravel-sonatine-anime

 

 

 

 

 

 

.

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poetella legge Pavese

16 domenica Giu 2013

Posted by poetella in amore?, Cesare Pavese, Debussy, foto di poetella, poesia, video di poetella

≈ 6 commenti


 

buon ascolto….

 

(da un po’ non mi si lascia spazio e tempo per scrivere…

sto cominciando a soffocare…

speriamo bene…)

.

 

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e adesso…ancora musica!

14 venerdì Giu 2013

Posted by poetella in Debussy, foto di poetella, video di poetella

≈ 15 commenti

 

un video di poetella…

di un po’ di tempo fa…

buona visione e buon ascolto!

.

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poetella ci prova…

13 giovedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, Antonio Lobo Antunes, poesia

≈ 46 commenti

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antonio lobo antunes

António Lobo Antunes(Antonio Lobo Antunes)

 

 

 

Sì…voglio proprio provarci.

Non l’ho mai fatto.

Una recensione, dico. La recensione di un libro.

Non è il mio mestiere. E magari farò un pasticcio. Una cosa artigianale.

Ma voglio provarci comunque, ché questo Lobo Antunes mi piace troppo.

E troppo pochi ne parlano.

Anzi, quasi nessuno.

(ed io odio le insegnanti di Lettere, che, in sala dei professori, al “che leggi?” e visto l’autore dicono “No! Non lo conosco!”)

 

Dunque, l’ultimo suo. No, meglio, non l’ultimo suo. L’ultimo pubblicato in Italia. Che lui, lui ne ha scritti già altri tre. Ma chissà quando avremo la gioia di leggerli, tradotti in italiano.

Comunque, l’ultimo, uscito ad aprile è, per quanto mi riguarda, il più bello.

(…e ne ho letti già sette. O otto?)

Il più ricco. Il più intenso di tutti.

 

Con il suo inconfondibile stile, un narrare “polifonico” come lo definisce lui stesso, ci proietta in un mondo dove presente, passato, sogno, immaginazione, realtà e metafora si fondono e si intrecciano continuamente in una danza di parole ad altissima valenza lirica.

Un mosaico di tessere d’oro.

 

Non c’è una vera storia, una narrazione continua. Tutto si svela a vampate di luce, in una fantomatica tenuta che non esiste più, ricorrendo a voci che si intrecciano ripescando ricordi frammisti a desideri mai soddisfatti, a debolezze, a paure, a delusioni e disillusioni, evaporati dalle anime che tristemente popolano il romanzo. Alcune molto ben definite, pur se senza nome.

Grande importanza si da al nome dei personaggi. Non ne hanno, se non pochi.

Una Maria Adelaide che inizialmente si crede morta e invece poi…

Una vecchissima zia Hortelinda, (metaforica?) personificazione della morte o personaggio reale.

O tutte e due. Un non meglio individuato Jaime, che lascia di sé solo il nome sulle labbra della nonna,  e nient’altro.

Tutti gli altri non lo hanno. Non hanno identità, forse. Chi sono io? ripete uno dei personaggi, spesso.

Niente nomi. Sono solo il nonno, il padre, che poi, padre…chi sa…un amministratore, un aiutante dell’amministratore. Una nonna. Una madre. Due fratelli, nipoti del nonno, (nipoti?) con forse neanche la stessa madre e sicuramente non lo stesso padre. Uno dei quali autistico, che conserva memoria dei fatti avvenuti anche prima di lui e tesse le file del racconto. (e con quale maestria Antunes ci descrive il mondo di queste persone chiuse in un nulla pieno di un tutto che gli altri ignorano! Come loro pare, [pare?] ignorino gli altri)

Un testo che, per quanto mi riguarda, s’è meglio delineato alla seconda lettura e lo sarà di più alla terza.

Leggere Antunes è come leggere poesia. Ad ogni rilettura la meraviglia si ripete. Si scende più in fondo, le parole ci si scrivono dentro.

 

Il tutto è narrato, poi, con lo stile inconfondibile di Antunes. Frasi cortissime, molte parentesi, coppie di parole  che tornano come ritornelli, o come versi, a sottolineare la ripetitività delle situazioni dolorose della vita. Dialoghi minimi. Essenziali. Silenzi. Fatti di gesti che parlano. 

Un caratterizzare i personaggi con tratti netti, decisi, quadri espressionisti.

Tutto pervaso di una grande pietà per l’umanità sofferente in attesa dolorosa della morte.

Senza speranza. Che, in fondo, cosa c’è da sperare…

 

Io lo so cosa c’è da sperare.

Che presto arrivi un’altra superba traduzione di un  suo prossimo, attesissimo  romanzo, ché io non riesco a leggere altro.

Ecco.

…

…

…

 

(Parola di poetella)

P.s.

Dimenticavo…ma chi mi segue lo sa già! il titolo:

Arcipelago dell’insonnia– di Antonio Lobo Antunes

.

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dal 15 maggio…

12 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, Antonio Lobo Antunes, comunicazione di servizio, da leggere

≈ 14 commenti

Tag

antunes, immenso

arcipelago-dellinsonnial’ho già letto due volte.

e domani lo ricomincio.

Straordinario Antunes!

Adorato, immenso, inimitabile Antunes.

La mia gratitudine a vita.

 

 

 

 

 

 

.

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Camminare, al mattino…

12 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza che salva, biografia..., camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, pensieri sparsi

≈ 24 commenti

Tag

e l amore, il cielo

stamattina(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

Camminare, al mattino, per masticare, digerire, assimilare

se stessa. Come quando, da bimba, leggeva Andersen e capiva la fatica, la conquista, l’onore.

 

(cosa stava pensando del cielo? Vedremo dopo, dai)

 

Come quando, da ragazzina leggeva Hemingway, e scopriva la gloria, la lotta e l’amore. L’amore!

Come poi, crescendo aveva cercato l’eleganza in Proust, e la bellezza in Mann, la sensualità in Gide. Il rigore. Il rigore in Pavese e la sua musica triste.

 

E se stessa in tutti. In tutti gli altri. Masticati, digeriti, assimilati.

 

(ma cosa stava pensando del cielo? Vedremo dopo, dai. Dopo)

 

Camminare, al mattino, per masticare, digerire, assimilare

se stessa. Ignorando rumori e presenze. Passo veloce e naso all’aria. Occhi alla strada, e a quei piccoli ciuffi di papaveri. Ai fiori di malva. Alle margherite. Occhi dentro di sé per conoscersi. Meglio. Sempre meglio. Occhi al cielo. Ecco. Il cielo!

 

(prima o poi inciamperà in qualcosa con questo guardare il cielo)

 

Il cielo! Quel cielo che davvero sembrava uno di quelli di quando era piccola, con quell’arietta tiepida di giugno. Quei giugno che non si soffocava, come questo, che non si soffoca, è dolce, un bel giugno, e si poteva giocare, allora, e ora? e lei giocava nel cortile della casa, coi bambini e le bambine. Senza conoscere caldo e noia.

Giocava ed era un volta corsaro, una volta fatina. Ma quello che le piaceva di più era essere Boka, il Capo! E condurre i giochi. E le battaglie.

Quante altre battaglie, poi. Non  sempre da Boka.

Ma sempre impavida, lei.

(ma non era questo che stava pensando del cielo)

 

Pensava, come sempre, guardando il cielo, Guarda!

Guarda i tuoi occhi come sono larghi e come mi osservano 

 

dolci e lieti, anche se non ci sei!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

 

 

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ma come si fa che…

11 martedì Giu 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, foto di poetella, malinconia, poesia

≈ 16 commenti

Tag

clown, e la vita, s bach, sognare

potature(foto di poetella)

 

 

 

 

Ma come si fa che certi giorni il sorriso

non ce la fa a sentirsi coperchio di tutta questa angoscia che viene su da mille grovigli, da mille inganni, da mille e mille menzogne pietose a mascherare, da mille inconfessate certezze.

E il figlio che non. E il marito che non. E il padre che non. E l’amante che non. Anche l’amante che non. E la gente che non. E la vita che non.

La sorella, poi. La sorella lontana più di quanto non sia lontano l’oceano di fatica a tenersi sulle spalle tutta sé. Intera  e sola.

 

Ma come si fa che certi giorni il sorriso

vorrebbe piegarsi all’ingiù, come all’ingiù stanno tutte le malinconie dei traditi sogni di bambina che, certo, non dico di no, va bene, va bene, confesso, sognava un po’ troppo e sicuramente a sproposito.

No. Non sicuramente. Forse. Ecco. Forse a sproposito. Ché a sognare, se uno deve proprio sognare, meglio sognare in grande. No?

 

Tanto, poi, in genere, ci si sveglia. Che non è possibile continuare a dormire. E dormire.

E dormire.

Si deve agire. Si deve fare. O almeno disfare il malfatto. O almeno provarci.

 

Ma come si fa che certi giorni il sorriso

è dipinto come su una bella faccia di clown. Una bella mezzaluna rossa e le crocette per occhi. Che basta qualche goccia  di pioggia (di pioggia?) a scioglierlo. A scolorirlo. A cancellarlo.

 

Poi, comunque, con colori acconci e mano esperta, allegra!

 

provando e riprovando, diciamo che, diciamo sì, che si rifà.

…

…

…

(by poetella)

L.S. Bach-bwv639 John Lewis Grant

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Dai, vienimi in sogno, almeno…

11 martedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, foto di poetella, nostalgia, poesia

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sogno, ti prego

IMG_4402(by poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Dai, vienimi in sogno, almeno

Che, senti? È estate. Quella che mi…

 

Sì. È arrivata. Dopo che le strade, gli alberi, i tetti e i fiori, i venditori ai mercatini,  i gatti, magari pure i matti, dopo che tutto e tutti s’erano stancati di pioggia. Eccola qua. Quella che alle sei di mattina puoi già uscire in balcone

[che festa di fiori!]

 puoi uscire in balcone in camicia da notte e fare un bel respiro

come quello che farei se, svegliandomi, potessi ricordare d’averti sognato. Respiro? Sospiro?

Non so. Comunque tu

dai, vienimi in sogno, almeno

Che, senti? È estate. Quella che mi…

 

Vieni a farti guardare, dai!  quegli occhi che sono stanca o sicuramente mi stancherò di cercarli in cielo. In quel buco che si forma tra le nubi, sempre più largo, sempre più azzurro.

Sempre più tu, sempre più noi.

Leggeri, liberi.

 

E lontani.

 

Sono stanca e sicuramente mi stancherò, anche se dice, dai, passa! Dai, quasi finito. E invece è appena cominciato. Quasi finito un corno. Comunque, ti prego, tu, intanto

dai, vienimi in sogno, almeno

 

Che, senti? È estate. Quella che mi ti porta via. Sempre. Per un bel po’.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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un miracolo!

10 lunedì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, arte, Debussy, emozione, musica

≈ 16 commenti

…mai che mi caputasse di avere un alunno così…

mai!

buona visione e buon ascolto.

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