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SAM_0940(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Il punto è proprio questo.

Che poi, la Bellezza! La Bellezza!

Certo, vedersi ballonzolare attorno una figuretta [figuretta?] che pare uscita da un quadro di Bosch, solo alcuni particolari  trascurabili mancanti,

grande corpo tondo, una specie di sfera flaccida e traslucida,  con una testa disfatta ed in progressivo ulteriore disfacimento, e due fili di gambe tutte striate di sofferenza, di malattia, di malumore mescolato, impastato a paura

[come si cambia quando il tempo scava e gonfia disarmonico,

in armonia con la disarmonia della mente]

una figuretta [figuretta! ma quale figuretta] che s’aggira e chiede e pretende

mi senti? Mi guardi? Mi rispondi? Mi dai? Mi fai?

e s’intrufola, cerca d’intrufolarsi in ogni ora, in ogni minuto, solo il sonno no, magari vorrebbe anche il sonno,..

E sorride e cerca complicità, fa dispettucci, fa propostine, fa complimenti, fa …

 

ma quale complicità, quali dispettucci, quali propostine, quali complimenti,  ormai?

E poi il fare, poi,  e fare e fare. [se mi muovo in continuazione non penso]

 

Il mio sorridere falso [tutto bene, va tutto bene, dai, tutto ok]come un lago fondo che sotto ribolle.

È  un cratere di vulcano.

 

Il punto è proprio questo, comunque.

 

Provare, non provarci più, provare ancora e poi no, e poi ancora a smontare intere torri di Babele, ricostruendole sperando nel miracolo del linguaggio. Comune. Del comune sentire, o risentire, almeno

[ma è stato mai comune?]

Forse che ognuno non s’ascolta da sé, pensando di parlare? Non sono forse mai solo  tutti monologhi con  pubblico parlante? Che non ascolta che se stesso. Tra l’altro.

 

Certo, ascoltare, [ascolto e non  parlo] così, ascoltare dell’Europa League, del calcio mercato, tutto il giorno, tutto il giorno, e quello alla Roma, e quello non si sa, e quello perché non lo comprano, tutto il giorno, tutto il giorno,  e Dodò, e Balzaretti [ma che vogliono da me costoro?]

Tutto il giorno, tutto il giorno,

e lo spazzolino e il rasoio lasciato sul lavandino, il pigiama appeso alla porta del bagno, no, non all’attaccapanni, proprio a cavalcioni della porta, che non si chiude. E chiudi le finestre che entrano i pipistrelli! 

E il fresco della sera resta fuori, la fantasia, il vento, la casa che bolle come un paiolo di streghe.

Fossi una strega farei sparire tutto questo. Alacazar! Era quella la parola magica? Mi sa di no.

 

 

Ma sai che ti dico? Il  punto è proprio questo.

Altro in testa, basterà? Considerazioni, valutazioni. Ricordi.

Altro. Corpi? no, non corpi. Un corpo. Perfetto. che tiene su una testa perfetta, capelli perfetti, occhi perfetti

[dio, i tuoi occhi!]

bocca perfetta che dice parole perfette o perfettamente  tace, quando c’è da tacere, che non serve parlare. Con te.

 

E dunque sai?  sai che ti dico? Il  punto è proprio questo.

 

Non possiamo chiedere la luna! Abbiamo già le stelle!

 

O, per lo meno, le abbiamo avute. Contentiamoci.

(by poetella)

 

 

 

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