Ma sì. Ci sei quasi
La salita sta finendo. Senti che fiato grosso? Ci fosse almeno una piazzola di sosta.
Doveva esserci. Pensavi ci fosse. Speravi ci fosse.
Mica tanto! Uno spiazzo piccolo piccolo, con un alberello che facesse ombra. Che uno si mette lì
e respira. Riprende fiato.
Aspettavi, salendo. Ti dicevi dai! Dai che tra poco, tre, due, un giorno…
Ma sì. Ci sei quasi
Invece, niente. La montagna sempre più alta. Succede che a guardare su si veda la cima lontana,
la roccia liscia e dritta. Senza appigli. Senza anfratti e grotte. Per riposare.
Una parete come cristallo. Scivolosa. Che devi farci i buchi per metterci le mani e i piedi e salire.
Ti graffi, ti tagli, ti sbucci.
Succede che ti sembri quasi impossibile arrampicarsi.
E poi, comunque, devi farlo lo stesso. O Sali o precipiti.
Ma sì. Ci sei quasi
Il più è fatto. Anche se eri sicura che proprio qui, ora, dovesse pur esserci una piazzolina, un angolino riparato. Almeno una lettera. Un messaggio. Un saluto.
E invece
niente.
Si dovrà ancora aspettare che il vento cambi. Che le persone migrino. Che l’aria si faccia più fresca.
Poi, stanne certa bella mia, poi saremo nuovamente noi.
Io, te…il nostro ritrovarci, ancora e sempre amanti.
…
…
…
(by poetella)
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