celeste(foto di…)

 

 

Aveva dovuto chiudere gli occhi per tutto quel celeste.

 

Tutto quel celeste. Guarda come rimbalza attorno. Una farfalla contro il vetro.

Colpisce  e rimbalza. Colpisce e si frantuma. Colpisce e mi frantuma.

Spezzetta ogni residuo di pazienza. Quanta pazienza. Ora. Ora  non serve più.

 

Aveva dovuto chiudere gli occhi per tutto quel celeste.

Le pareti, la camicia, pure la camicia, canaglia! Tutto quel celeste che partiva da lì, da quegli occhi. Oddio quegli occhi!

Non si può, non posso guardare. Lo sai che troppa bellezza fa male? Lo sai che diventa intollerabile, doloroso. Uno struggimento, uno sciogliersi di ogni residuo di forza.

Di qualsiasi improbabile resistenza.

Un arpione che scava, scava, scava. Colpisce. Imprigiona.

Lo sai che è un marchio, una tenaglia, uno sfinimento?

Lo sai? Troppa, troppa bellezza.

Devo  chiudere gli occhi per tutto questo celeste.

Zitto. Zitto, adesso li apro. Zitto.

Adesso respiro.

Ecco, sì, baciami.

No, non dire, non chiedere, non raccontare. Zitto.

Tu, tu fasciami con queste tue braccia di raso

fasciami della seta d’argento dei tuoi capelli. Non li hai tagliati. Bravo.

 

Sorridi? Adesso smetti di sorridere, vedrai. Adesso ci penso io e la smetti di sorridere, vedrai.

 

Sì, così. Proprio così. Visto?

(by poetella)

Miles Davis – blue in green

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