Questi miei occhi a volte
s’inventano
un giocare festoso
in cielo, se il cielo è un acrobata azzurro
come oggi.
S’inventano, che so, stesure nuove
discorsi – vieni da me, che fa freddo-
parallelismi, piroette.
Improbabili stratagemmi e convergenze
(cosa guardi tu, adesso? dove slarghi il cuore?)
Perché non ci incontriamo,
tra le pieghe del passato
dimentichi di tutti i conti in sospeso
e i campanelli sgraziati
e le file alle poste
o al supermercato
coi carrelli pieni d’ingombri di giorni
svenduti dal diavolo
(e invidiava i nostri baci. Anche lui)
Se potessi, adesso, sfamarmi della musica
che fanno i tuoi occhi.
Scroscio d’onde e di malizie
in fila come perle.
Se potessi ritrovare intervalli cadenzati
da quel battito che so.
O non so più.
Senti, facciamo una pausa in questa roulette
di rossi e di neri
di neri e di rossi
ti voglio colorare le ore
dai. Mi sai, lo sai che dipingo
nella terra dei grigi le ali alle farfalle.
…
…
…
(by poetella)
(15.12.2010)
(sempre lui nel cuore…)
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