E se anche fosse arrivato il momento
se anche lei si fosse dovuta richiudere nel castello scuro e freddo,
alte pareti di pietra umida, piccole finestre e fuori un paese di nebbie e nebbie e nubi e gelo
e pioggia e grandine,
chicchi grossi così!
un paese morto, desolato, incustodito coi cani randagi e orde di barbari a scendere ogni tanto
e andarsene bruciando erba secca
se anche fosse arrivato il momento
di dire addio ai prati, ai crochi in festa, alle nuvole bianche e ai sorrisi del vento e della giovinezza,
di rinserrarsi in un buio come di sottoterra, di pozzo, di fogna, di grotta senza uscita da girare e rigirare per cunicoli senza torcia, un buio di tana di lupi, di orsi, di serpi
se anche fosse arrivato il momento
di staccare l’ancora e lasciare che la zattera prendesse il largo nel vasto mare del destino
e magari slegare il palloncino azzurro, lasciarlo, vederlo lievitare libero su in cielo
vederlo diventare un puntolino minuscolo e poi sparire nella sconfinata, radiosa luce del suo futuro
se anche fosse arrivato il momento
certo mai lei avrebbe, certo, mai dimenticato quelle labbra di lampone e gelsomino
quegli occhi straordinari d’oceano ondoso e vasto
quella voce di sorgente di montagna che diceva
Sei bellissima! Bella da morire!
E questo, si diceva, questo non ha prezzo!
Per tutto il resto…c’è MasterCard!
…
…
…
(by poetella)
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