Che si possa conservare
pietosa memoria, compassionevole memoria
crudele memoria
che si possano conservare intatti in tasca
i colori della felicità
che c’avvampavano l’anima
l’hanno fatto, ricordi?
Che ci scaldavano la scena di questo teatro tragico
che ce la popolavano di fili d’oro
d’argento e di malachite e lapislazzuli
e turchesi.
Che si possa conservare come in una scatolina
sigillata, o magari solo chiusa, socchiusa, ecco
da poter aprire a piacimento
per lasciar uscire come un fumino, come un sospiro
di quelli che fanno i vecchi e un po’ sorridono
un fumino da genio della lampada
che s’inchina, quando esce e dice Eccomi! Cosa vuoi, padrone?
Cosa voglio?
Rivoglio tutto quello che ricordo. Ridammelo. Adesso. Vuoi? Puoi?
…
…
…
(by poetella)
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