(niente foto)
Mi chiedi se ha fatto bene.
Se invece non avrebbe dovuto. Se si sia mostrato vigliacco a.
Se si sarebbe dovuto battere per trattenerla.
Trattenerla. Parole da ragazzi. Lo so, lo so. Sei un ragazzo. Anche lui lo è.
Parole da chi crede, chi spera, chi deve ancora costruirsi il futuro.
Non c’è niente da trattenere, invece, piccolo mio.
La vita è un fluire continuo. S’impara questo. Cosa vuoi trattenere? Si fa sempre esclusivamente quello che si riesce a fare. Attaccati a un tronco nella corrente. Gelata.
Se fosse stato in grado di comportarsi diversamente pensi non l’avrebbe fatto?
Mi fanno così sorridere, ragazzo caro, teneramente sorridere quelli che dicono avrei dovuto.
Avrei potuto.
No. Non avresti. Altrimenti. No?
Quello che si fa è quello che si riesce a fare. Che s’accetti questo. Si fa il nostro massimo. Ogni volta. Non credi? Ti dico che è così.
Le circostanze, il prima, il dopo, il quando. Il perché. Maledetto perché. Non possiamo che comportarci come ci comportiamo. Foss’anche solo un galleggiare annaspando. Basta non si vada sotto. Che se si va sotto, buona notte. È fatta.
Ci si illude, sai, di poter scegliere, poter dirottare gli eventi. Balle.
E se lui non l’ha trattenuta e dunque lei se n’è andata via, non poteva che essere così.
Non c’entrano mogli, mariti, figli o non figli. O forse c’entrano. Tuttavia ci sono. C’è tutto il resto, attorno. La sua scelta è l’unica che poteva fare. Perché è quella che ha fatto.
Che non cerchi conferme. Non gliene daranno. Chi potrebbe? Un prete? Dai…
Inoltre, digli questo, che magari lo consolerà. O magari no, non so, non so mai per certo.
Digli comunque che potrà sempre conservare il ricordo nella sua cassettina segreta.
Senza inquinarlo con un presente deteriorato. O deteriorabile. Limpido e puro. Scintillante.
Si consolerà? Che dici?
…
…
…
(by poetella)
Dedicato a un giovane amico scosso dai dubbi. Indegnamente cercando di…
E niente musica.
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