E c’era, c’era una …

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agli Iperborei, amore, bellezza, io e te, poesia

(foto di poetella)

 qui la voce di poetella…e Scriabin…

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E c’era, c’era una luna così vicina

da poterla toccare ogni volta con le labbra

 

con gli occhi (ammesso si riuscisse a tenerli aperti)

una luna azzurrina oltre i monti

oltre le ombrose sorgenti

del nostro forsennato desiderio

 

e forse c’erano le famose schiere di cigni

se vedevo volare, tu le vedevi? piumette nell’aria

come neve come petali di ciliegio anche se mi dirai che

no! erano baci, dai! – semplifichi sempre, tu –

avevamo lasciato alle spalle i grifoni, guardiani dell’oro

ché l’oro era tutto sulla tua pelle

quanto sei bello ragazzo mio

mio meraviglioso dio, e a fare la guardia ci pensavo io

 

Sentito tra le mani che Primavera?

Sentito che tepore di gioiosa giovinezza?

 

Ritrovata l’era del sole, l’era della luce,

dell’eterna fanciullezza del mondo.

Che venga pure il crepuscolo, adesso

ci travolga pure

 

 

Siamo stati ancora una volta a casa

nelle terre degli Iperborei, nostri perduti fratelli

noi, ultimi 

cari al Dio.

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(by poetella)

(sempre di poetella)

Evgeny Kissin plays Scriabin: Etude op.8 no.12

 

 

 

 

 

 

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