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Tuttavia riesco ancora a figurarmela l’infinita bellezza del creato che risplende in te.
Si fa viva alla mente.
Riesco a ricostruirmela. Occhi, labbra, naso, capelli. Braccia, mani, gambe. Piedi. Immateriale pensiero.
Come tutti i pensieri che poi si fanno parola detta o scritta.
E mai carne.
Potessi ci soffierei su una polvere. Rivelarne almeno i contorni.
L’inverno finalmente spadroneggia, stamattina.
Il fiato disegna nuvolette. Non hanno il tuo viso. Né il mio, né quello di nessuno.
E il cielo è così azzurro e freddo e vuoto.
Io stessa, a dirla tutta, rimbombo di vuoto.
Malinconia in eterno l’esergo di questa mia vita, ormai. Dopo tutto.
Mi sa.
…
…
…
(by poetella)
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