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Irrequietezza. Si vaga da una stanza all’altra. Sono poche. Finiscono subito.
Svuotare un armadio potrebbe servire. Pregare, non se ne parla. Non si prega da un pezzo.
Divinità, intendo. C’era un tempo che…

Svuotare un armadio e poi riempire di nuovo in un ordine diverso. Per colore, magari. Dov’è finito il colore?
Tutto grigio, smunto, spento, scialbo.
Dov’è finito il colore?
Fastidiosa insofferenza. Voglia di sbuffare, sospirare, magari qualche parolaccia. Come la fioraia di Candide che, come fa con quei fiori? Ci tiro giù i Cristi, ogni tanto, diceva. Ricordo.
Pare funzionasse. Certi gerani che sembravano ortensie.

Ognuno ha i suoi metodi.
Io che metodo ho?
Improbabile mettersi a spaccare porcellane. ‘700, primo ‘800. Troppo danno economico.
Che per quanto riguarda quello affettivo, non sussiste.
Le odio.
E allora?
Scrivere. Pigiare sui tasti con violenza. Scarica.
Se non fosse per questo naso umido. Raffreddore di merda.
Dubito l’irrequietezza derivi da quello, comunque.
Lo so da che deriva.
Ma la soluzione è impraticabile.

Amen.


(by poetella)