(foto di poetella)
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La signora si domandava come mai, come mai guardando la luna, questi cieli così sgombri, questo vento spazzino, la luna un’ostia benedetta, splendente, santa, santificante
si domandava come mai guardando la luna le s’infilava in gola qualcosa di tagliente
una spina, una lama o un semplice sottilissimo raggio argentato, un’arma affilata.
Un dolore.
Una pena infinita.
…
…
…
(by poetella)
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Ricordi Gamoneda?
“Questa è l’età del ferro nella gola, del groppo
nello spirito……….
….ami ancora quanto hai perso”
Un bacio, Lucia!!
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lo amerò sempre…
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Una lama d’argento…fa male, e non mi piace – mi dispiace!
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cara…
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Bello!
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grazie!
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di niente, passi da me se vuole 🙂
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Bella bella bella; sei grandissima quando sei così secca, essenziale, lapidaria quasi. E poi: – “lo amerò sempre” dici, certo non conosci me !!! ( dai ridi su )
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😀
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