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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi Mensili: maggio 2015

uffa!

31 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 34 commenti

Tag

uffa!

.

.

.

ma qui non passa più nessuno!

adesso me ne vado…

Ecco.

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Chi lo sa se chi lo sa dove…

29 venerdì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 21 commenti

Tag

addio, papà, poesia

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          (questi fiori sono per te)

.
Chi lo sa se chi lo sa dove
nessuno può escluderlo, dicono i saggi
nessuno ci potrebbe giurare
perché no, dice qualcun altro e io?

Chi lo sa se, dico
chi lo sa dove spadroneggi adesso
o ancora sorridi
era un lieve sorriso quello che ho visto ieri
chi lo sa se comandi se metti ancora paura
a me no, da un po’ no.

Da quando avevi cominciato a dirmi grazie
quando andavo via, no. Nessuna paura di te.
Anni e anni fa, sì. Tanta.
Ma mica te lo facevo vedere.
Ricordi? Quella non piange mai, dicevi.
No. Non piangevo mai.
Neanche ieri ho pianto.
Eri così bello. Con la tua barba bianca
Da poco, la barba. Ti stava così bene! Un filosofo.
Un filosofo addormentato, ieri
.
Dormi, riposa adesso.
Te lo sei meritato. Novantasei anni sono tanti, no?
Lo dicevi anche tu.

Riposa adesso, papà. Dai.
…
…
…

(by poetella)

.

.

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io non lo so…

26 martedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 24 commenti

Tag

bellezza, consolazione, fiori, poesia, video

Io non lo so, non lo so
perché ci siano i fiori
non lo so cosa avremmo mai fatto noi, noi tutti
per meritare i fiori

non lo so se poi davvero ce li meritiamo
davvero potessimo mai pensare che per noi
proprio per noi
per la nostra gioia di piccoli viaggiatori
di questo mondo scellerato
per la consolazione di noi poveri sognatori
insonni e desolati ci sia dato
quest’ornamento colorato profumato
che ci specchi la bellezza cercata e cercata
senza mani senza voce senza respiro i fiori
senza domande
i fiori

senza pretese senza conti da pagare
mutui da accendere
i fiori
solo dare e dare e chiedere niente
se non che i nostri occhi, grati

s’illuminino di un sorriso.
…
…
…

(by poetella)

(video di poetella)

.

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fioriture… tra le rupi

25 lunedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 22 commenti

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(foto di poetella)

passeggiando per il quartiere…

guarda un po’ che bellezze!

Notte!

.

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Come stare seduti fuori della …

24 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 14 commenti

Tag

da Nora e il bambino che non aveva ombra, e anche l'amore, la vita continua!, speranza

nora-e-il-bambino-che-non-aveva-ombra

Come stare seduti fuori della porta
sulla strada,
indifferenti e quieti
questo andare delle ore senza intoppi

– e sarei sempre la solita bambina, in fondo –

Ci basta un passante o un nuovo fiore inatteso
e si cede alla meraviglia.

E facciamo tesoro di raggi e sguardi.
– il paradiso è una stanza piena di libri
che finisce in un’altra.
Piena di libri. Che finisce in un’altra. Pensavo da piccola –

Vedi, poi, c’è sempre qualcosa che vibra
nella successione incolonnata dei giorni
[non serve il mare o un nuovo orizzonte. Chiudi gli occhi]

No. Non saremo più gli stessi, forse,
che aspettavano un chissà che,
seduti sotto l’albero di Newton.

– Almeno abbiamo conosciuto l’amore e il lampo lontano –

Siamo calmi, adesso, come un vecchio orologio
a carica manuale. Affidabile.
Con le lancette d’oro.
E si continua a fare ordine
per consuetudine. Per sentire d’esistere.

Poi guarda. Guarda! È di nuovo fiorito il pesco.

…

…

…

(by poetella)

questa l’ultima poesia da “Nora e il bambino che non aveva ombra”, il mio primo romanzo  vincitore del Premio Mangiaparole nel 2012. Primo e ultimo romanzo, credo.

Che poi… non so.

.

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bah! qualcuno…

23 sabato Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 47 commenti

Tag

comunicazione di servizio

sta leggendo tutto il mio blog!

Ci risiamo con…?

BoH!

.

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guardando i miei fiori…

23 sabato Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 19 commenti

Tag

amore, bellezza, fiori, gardenie, la Bellezza ci salva, rose

… stupore. Estrema sensazione di benessere.

Benedetto sollievo a qualsiasi affanno.

Infinita riconoscenza

per la generosa grazia.

Senza nulla chiedere

se non d’essere guardati, curati. Amati.

Chi vorrebbe mai di più?

Eccoli, per tutti voi.

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(foto di poetella)

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Guarda la costellazione di nubi…

22 venerdì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 14 commenti

Tag

consapevolezza, il cielo, libertà, nuvole, serenità, speranza, sto bene

Guarda la costellazione di nubi
guarda quant’è bello questo
teatrino mobile
questa migrazione questa ricerca
del punto esatto
guarda come sovrastano, loro
come imperano prive di desiderio
ignare del dolore o almeno lasciamelo credere
libere d’ogni sottile dubbio
anche quando cantilenando si disperdono
in pioggia. E fine.

.
Mi rinasce in petto adesso una voglia
di ritrovata somiglianza
un guardare al cammino sgombro
una chiara indicazione nella mappa
del mio progetto
ridisegnamo anche qualche sogno, allora
perfettamente leggibile
perfettamente mio
a guardare in su
a guardare questa incorporea magnificenza.

Potessi, sublimerei.
…
…
…

(by poetella)

(video di poetella)

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Roma mia…

22 venerdì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 4 commenti

Tag

amore, bellezza, Roma mia, stornelli

Ecco.

La Bellezza 10985568_10205830139904957_947748894693346659_n

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ok…

20 mercoledì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 4 commenti

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pausa...

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Non è che sempre riuscisse a…

19 martedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 11 commenti

Tag

irrequietezza, pace, sono sempre la solita

sam_0054(foto di poetella)

 

Non è che sempre riuscisse a tener salde

 le redini della sua irrequietezza. Non è che, pur provando, riuscisse sempre a conquistare quella postura con le mani in grembo e la testa leggermente reclinata seduta su una di quelle seggioline di legno impagliato davanti la finestra chiusa, a guardare un po’ il cielo, un po’ il prato, un po’ la strada, [se si fosse vista la strada, da lì], un po’ gli alberi, [sempre si vedessero anche gli alberi], un po’ le nuvole, ah! Le nuvole, e gli uccelli, ce n’è sempre qualcuno che vola, no? Un po’ le farfalle, [quelle, più difficile], un po’ un ragnetto penzoloni all’angolo della persiana, un po’ una cornacchia sull’antenna del palazzo di fronte.

Un po’, niente.

Gli occhi persi dietro un ricordo di chissà quale colore, quale odore, quale sapore, era quella volta lì? Scuotere piano la testa e no, non era.

Ricordo sempre più lieve, sempre più vaporoso, evaporato, fino a che anche lei evaporata, lieve. Immobile. Solo una scia confusa di qualcosa che.

 

Non è che riuscisse sempre a vedersi placida e priva d’attese

immersa talmente ormai nel tempo da non sentirlo più. Tempo amniotico. Conglobante.

Completamente scollegato da qualsiasi ticchettio d’orologio.

 

Non è che riuscisse a vedersi finalmente sazia

di questo e di quell’altro, pacata, compiuta, senza più domande, senza scatti, senza allarmi, senza trasalimenti.

 

Non ci riusciva ancora del tutto.

In realtà, non ci riusciva neanche un po’.

 

Ma ci stava lavorando. Sì, sì. Da un po’.

…

…

…

(by poetella)

Suite bergamasque, for piano, L. 75- No. 1, Prelude. Claude Debussy

 

 

 

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Buona sera…

19 martedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 7 commenti

Tag

bellezza, fiori, fotografia

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Oggi non si scrive niente.
Solo uno scatto profumato…

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in viso veritas – l’ebook

18 lunedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 6 commenti

beh… un PDF di racconti scaricabile… e ce n’è anche uno mio! Chi volesse leggere…

i discutibili

Siamo dei peracottari, prendetene atto.
Non potreste definirci diversamente, considerando che abbiamo impiegato sette mesi (sette! manco fosse un parto prematuro) per selezionare ed editare i dodici racconti che costituiscono il primo prodotto editoriale di un blog di cazzari quale il nostro.
E allora, noi, per giustificarci, tiriamo in ballo nientepopodimeno che Samuel Beckett, Finale di partita.
«[…] Un inglese… (fa una faccia da inglese, riprende la propria espressione) … avendo bisogno d’urgenza di un paio di pantaloni a righe per le feste dell’anno nuovo, va dal suo sarto che gli prende le misure. (Voce del sarto) “Ecco fatto, ritorni tra quattro giorni, saranno pronti”. Bene. Quattro giorni dopo. (Voce del sarto) “Sorry, torni tra otto giorni, ho sbagliato il fondo”. Bene, d’accordo, il fondo non è una cosa semplice. Otto giorni dopo. (Voce del sarto) “Desolato, ritorni tra dieci giorni, ho sballato il cavallo”. Bene, d’accordo, il cavallo…

View original post 247 altre parole

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che poi, appena alzata…

18 lunedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 2 commenti

Tag

amore eterno, bellezza, fiori, non dimentico, serenità

2015-05-17-22-30-10

(foto di poetella)

.

subito fuori in balcone grondante fiori, pensavo…

Che non ti venga in mente  sia una mancanza di…

Guarda, neanche la scrivo la parola. ché non c’entra affatto questo. È che ci si dispone sempre, sempre di più a guardare le nuvole che passano. A stupirsene. Ci si dispone a spiare le nuove nascite rosa sulla buganvillea e quel minuscolo rigonfiamento che mi sa che è un bocciolo, mi sa che sì, la gardenia sta rifiorendo!

E ci si lascia spalancare il cuore ascoltando ballate rinascimentali e poi, ancora, quel gatto nero, quel gattino che mi sa che stava male, che erano un po’ di giorni che non mi miagolava più a vedermi passare sotto l’androne e ieri, miao! Un miao festoso. Di saluto. Di coccola. Di condivisione. Condivisione. Splendida parola.

È che ci si dispone sempre, sempre più a farsi allagare gli occhi da questo cielo finalmente azzurro, che è maggio, diavolo! È maggio. Basta pioggia! Basta lacrime!

E dunque, che non ti venga in mente  sia una mancanza di…

Che davvero non c’entra affatto questo. Come potrebbe mai essere, no? Che io lo sento, sai? lo sento questo ruscello che mi scorre dentro e saltella e si ferma e scende e allaga i pensieri di pace, di grazia, di dolce serena attesa di fronte a questa straripante meraviglia del mondo. Hai visto, quest’anno, gli alberi? Anche i platani di via Nomentana mi pare stiano meglio. È tutto uno sventolare di fronde. E quante tonalità al vivaio sulla Tiburtina, e verdi e rosa e viola e gialli e fucsia e rossi! 

Quanto, quanto gocciolare di profumi.

Ci si dispone a farci bastare [forse siamo già riusciti, no?] la molteplice varietà di Bellezza che ci circonda. E ce n’è! Se ce n’è! Avevi ragione, amato mio. La Bellezza è ovunque.

Non dico sia un allenamento. Una tattica. Un padroneggiato metodo di studio. È qualcosa di più fluido. Senza spigoli. Senza sforzi.  Viene da sé, come imparare a camminare o a respirare.

Certo, il primo respiro sarà stato faticoso, ci sarà voluto uno schiaffetto d’avvio, ma poi…[schiaffetto?]

Quindi, che non ti venga in mente  sia una mancanza di

Ma sì, diciamolo, d’amore. Diciamolo e ridiciamolo.  D’amore.

 

Certo. Sono serena anche se.

E continuerò ad esserlo col pensiero di te incapsulato in petto, a sigillo.

 

In fondo me l’hai insegnato tu.  No? Imparo.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

-Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

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Beh…

17 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

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Tag

bellezza, i fiori a tavola, rose, serenità

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Buona notte!
Stasera  sono proprio soddisfatta!

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continuano gli acquistini…

17 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 12 commenti

Tag

antiquariato, aquisti di maniaca, bellezza, ceramica antica

un pezzo davvero eccezionale.

La plastica di una finezza incredibile. particolari che tolgono il respiro.

I volti dei bambiini, le mani, i riccioli, i corpicini morbidi

che verrebbe voglia di abbracciarli…

C’è anche una femminuccia coi capelli lunghi a boccoletti!

che gioca con un cagnolino festoso…

E poi il vello delle capre e la loro ineffabile espressione…

Per non parlare di quella torsione molle della figura femminile (una Venere? la Primavera? la Bellezza?)

60 cm. di altezza.

Marcato ancora rossa. Sembrerebbe il marchio di Geminiano Cozzi, Venezia, fine ‘700…

Ma non ci giurerei. Aspetto il parere del mio espertissimo

restauratore, dal quale la porterò per una … curetta…

Insomma… eccovelo!

Per la goduria di tutti!

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.

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.

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.

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.

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.. 20150517_143935

Ecco.

.

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E ancora il vento…

16 sabato Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 18 commenti

Tag

coraggio, forza, paura di vacillare, poesia, vecchi ricordi, vento, video di poetella

.
E ancora il vento.
Come una minaccia, un vortice
d’instabilità.
Si sta appesi ad un pensiero mani serrate.
Aspettando l’onda
dopo fioriture, un placarsi di cieli, promesse
consolidamenti.

Ancora il vento.
Sparpaglia disperde minacciando
– siamo ancora così fragili! –
Aggiunge petali a petali strappati
Porta via, porta nuovo, ruba. E poi distrugge. Ricostruisce
più in là.

Solo chi è forte dura.
Non si lascia spezzare. Non piegare.
Non piagare.

Resiste. Saldo d’amore.
Come una stella fissa. Che ancora si vede.

Anche se non c’è più.
…
…
…

(by poetella)

(un video di poetella)
.

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eppure…anche se

15 venerdì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 8 commenti

Tag

amore eterno, poesia, video di poetella

i versi sono vecchi versi… le parole vecchie parole…

sono ancora e sempre le mie parole.  E lo saranno sempre.

(video di poetella)

Guarda, anche se lo sfogliassi questo mio

primo strato d’amore

lucente splendente riflettente più dolci

le questioni del mondo

 

anche se lo tirassi via sottile sottile

lasciandolo intero

guscio di sogni e meraviglie

 

anche se…

 

lo sai, no? sotto

ce ne sarebbe un altro più spesso, più forte

e ancora più

lucente splendente riflettente

più ampie

le questioni del mondo

 

e sotto, semmai dovessi levar via anche quello, un altro

e poi un altro e un altro e un altro

 

E ancora

fino al dentro più dentro

al nocciolo duro e serrato

 

novella promessa  d’amore. Ancora.  Per te

…

…

…

(by poetella)

 

 

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solo una foto, oggi…

14 giovedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 5 commenti

Tag

begonie, fiori, foto di poetella, fotografia, gerani, rose, rosso

ché non c’ho tempo…

perdonata?

la festa del rosso

che colore è più bello del rosso?

…

…

…

(by poetella)

.

.

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tutto un trillare…

13 mercoledì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 4 commenti

Tag

attesa, cinguettii, fotografia, poesia, primavera, speranza

2015-05-13 12.00.07

(foto di poetella)

.

Tutto un trillare oltre la vasistas aperta.

Ora, ecco, cinque, sei note

ora un’unica, diversa

ripetuta tremolante come un gorgoglio d’acqua. Sovrapposta a quelle.

E s’aggiunge un altro scintillio sonoro, Acuto. perentorio.

Ignoro la provenienza  di questo concerto.

I suoi singoli musici.

Ognuno il suo discorso d’amore intrecciato ai rami.

.

Attendono risposte mentre io

in allerta

scruto il domani

come raggio filtrato tra il verde

ancora verde dei miei giorni

…

…

…

(by poetella)

.

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ore cinque e trenta…

13 mercoledì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 16 commenti

Tag

buongiorno!, fotografia, i miei fiori, serenità

ti alzi, entri in cucina, guardi fuori e…

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.

poi, lentamente avanzi… esci in balcone e…

.

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.

serve altro?

Ah, sì! Musica!

Poi,  direi che, per cominciare, va bene così!

…

…

…

(by poetella)

Adam Falckenhagen – Fuga

.

.

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Come una preghiera …

12 martedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 13 commenti

Tag

bellezza, fiorire, gioia, ippocastano, speranza

2015-05-12 08.22.31(foto di poetella)

.
Come una preghiera questo slancio di rosa dell’ippocastano, quasi un grazie di esserci, mille bocche a bere luce, instancabilmente assetate
Preghiera detta e ridetta verso il cielo così delineato d’azzurro.

Guardiamo il suo fiorire che si ripete ad ogni primavera come un saggio invito.
Il solito invito a…
Lo sappiamo. Lo sappiamo e impariamo.
Intrappolati nel miracolo della bellezza che ogni volta, limpida, si riaccende.

Che ogni volta, limpidamente, ci riaccende.
…
…
…

(by poetella)

FELIX MENDELSSOHN – BARTHOLDY – spring song.

l'ippocastano

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Voce ‘e notte – Eduardo Nicolardi

12 martedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

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un’indimenticabile canzone. Una insuperabile Mina!

Il Re Del Niente

Si ‘sta voce te scéta ‘int”a nuttata,

mentre t’astrigne ‘o sposo tujo vicino…

Statte scetata, si vuó’ stá scetata,

ma fa’ vedé ca duorme a suonno chino…

Nun ghí vicino ê llastre pe’ fá ‘a spia, 

pecché nun puó sbagliá ‘sta voce è ‘a mia

E’ ‘a stessa voce ‘e quanno tutt’e duje,

scurnuse, nce parlávamo cu ‘o “vvuje”.

Si ‘sta voce te canta dint”o core

chello ca nun te cerco e nun te dico;

tutt”o turmiento ‘e nu luntano ammore,

tutto ll’ammore ‘e nu turmiento antico…

Si te vène na smania ‘e vulé bene,      

na smania ‘e vase córrere p”e vvéne,

nu fuoco che t’abbrucia comm’a che,

vásate a chillo…che te ‘mporta ‘e me?

Si ‘sta voce, che chiagne ‘int”a nuttata,

te sceta ‘o sposo, nun avé paura…

Vide ch’è senza nomme ‘a serenata,

dille ca dorme e che se rassicura…

Dille accussí: “Chi canta ‘int’a ‘sta via

o…

View original post 17 altre parole

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E non certo perché due, tre persone…

11 lunedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 20 commenti

Tag

bellezza che salva, guarigione, serenità

11188405_10205761336544916_739117488481731274_n(foto di poetella)
.
E non certo perché due, tre persone…
Come farebbero senza?
Tantomeno perché si possa dire che abbia paura. Figuriamoci!
Neanche perché ormai pensi che quello che è stato, quello che è definitivamente perduto non fosse poi così importante.

Ossigeno nell’acqua dei miei desideri
lampo di luce, riflesso di giardino
nell’argento delle mie aspettative
appena lucidato.

No. Non è questo.
È invece solo per il desiderio che ancora mi si accende.
Solo per il profumo delle peonie e lo sfavillio di quel giallo delle bocche di leone.
E per la musica. Ah, la musica!
Solo per il camminare con l’aria smossa attorno ai passi veloci, ai capelli.
Solo per questo corpo che ancora risponde a tutti i richiami della vita.
In attesa, come un varco tra i monti attende il pellegrino.
Per questa mia gioia ritrovata nella semplicità delle cose minute, nello splendore delle cose magnifiche, i grandi, spettacolari tramonti (anche di un amore), il sorriso di una madonna di Piero, gli occhi dell’Antea di Parmigianino o la lacrima di quella Madonna di Giotto, e certi altri occhi verdi che so, conosco.
Porta, passaggio verso un altrove gradito.
E anche solo per tutto l’altro e i campi di girasoli. E il colore degli iris. E i prati di camomilla e le distese di grano punteggiate di papaveri.
E per il profumo di arancio e cannella del mio tè del pomeriggio.

Solo per questo, certo, solo per tutto questo ed anche, ovviamente, per tanto altro.
Per tutto quello che doppiamente stupisce e commuove,
non è più un enigma
io voglio guarire.

E guarirò. Giuro.
…
…
…

(by poetella)

.

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Quasi le diciassette e trenta…

10 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

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Tag

antiquariato, bellezza, fiori, rose, una bella giornata

Copia di 11205560_10205756781591045_8022443458270226589_n(foto di poetella)

.
Quasi le diciassette e trenta. E fuori il sole. Nuvolette leggere. Di fronte le rose.
L’aria carica di profumo e di Bach. Fossi uno di quei maestri giapponesi dell’haiku riuscirei con poche parole a dipingere questa quiete. Questa bellezza. Con essenzialità. Senza fronzoli.
Riuscirei a parlare della fragilità, dell’effimero della Bellezza. A fermarla.
A catturarne la divina opulenza. A rubarle il fiato e respirarlo. Come con un amante.

Fuori c’è un merlo che canta. Anche il merlo. Guizzo sonoro di gioia.
Stamattina la passeggiata, il piccolo acquerello con l’arcangelo Raffaele, di cui ignoravo l’esistenza. E cogliere rose in quel giardino della villa abbandonata. Rigogliose e spontanee.
Questa primavera è davvero generosa con me.
Pare si sia messa d’impegno, spugna e secchio in mano, a portarsi via per sempre lo sporco del dolore.

Brava. Continua così. Ce la fai.
…
…
…

(by poetella)

acquerello

.

.

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tornare a casa con…

10 domenica Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 10 commenti

Tag

fiori, le piccole grandi cose, serenità

le braccia cariche di rose

e il cuore in festa…

11205560_10205756781591045_8022443458270226589_n

cosa volere di più?

Buon proseguimento di domenica a tutti!

…

…

…

(by poetella)

.

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una strana vecchia storia… autobiografica…

09 sabato Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 16 commenti

Tag

alba, amiche, amore, buio, eros, silenzio

lucetta(foto di poetella)

.

Avevano fatto un patto.

Solo buio e silenzio.

Non si sarebbero conosciute, prima, le due donne,

Dopo. Dopo, sì.

Lei sarebbe arrivata a casa sua. Di lui. Dell’amico.

Amico, poi. Beh, sì. Amico.

Treno, tre ore di viaggio. Taxi fino a casa. Poi, davanti alla porta, un trillo di cellulare. Lui avrebbe aperto. Al buio. Senza parole.

Poi, il resto.

Aveva accettato. Voleva distruggere il buio pesto che aveva in petto, in quei giorni. Voleva cancellare il pensiero fisso. Lo strazio. La paura della perdita definitiva.

Aveva accettato. Emozioni forti, ci volevano. La vita normale non bastava a bruciare tutti i sogni spezzettati.

Follia. Ci voleva follia. Questa cosa era quella giusta. Aveva accettato.

In treno si godeva il viaggio. Aspettava.

Conoscere una donna strana. Che sarebbe stata al gioco. Mai vista prima. Non sapeva neanche se fosse bella o brutta.

No. Impossibile, brutta. L’amico aveva gusto. Gusto raffinato.

Il sole spadroneggiava sulle campagne. Sarebbe arrivata col caldo del mezzogiorno. Con la luce accecante del mare. Ma non in casa, la luce. Come cavolo avrebbe fatto lui ad oscurare tutto?

Diceva che sì, sarebbe riuscito.

Le veniva quasi sonno col dondolio del treno. Sensazione di potenza, di libertà, viaggiare da sola. Cercava di non pensare. Di non tirare fuori ricordi. Di cancellare. Stava andando a giocare.

 

Arrivata nella minuscola stazione, aveva trovato il taxi. Uno solo. Bastava.

Una donna guidava. Chiacchiere. E dove va? Sola sola? Ospite? Amici? Chi?

Lei era rimasta sul vago. Discrezione.

S’era fatta lasciare nella piazzetta. Poi era scesa da una scaletta stretta stretta, fino alla casa. Dietro, il mare. Calmissimo. Azzurro.

Aveva preso il cellulare e fatto il numero dell’amico. Uno squillo. Basta.

Poi s’era avvicinata al portoncino. Era socchiuso. La porta. Socchiusa. Era entrata. Buio pesto, negli occhi ancora il sole di fuori. Di luglio.

Due mani l’avevano guidata. Sentiva il profumo della pipa. Il profumo noto dell’amico. Sentiva i tappeti, sotto i piedi. Silenzio. L’amico le aveva fatto scivolare la giacca a terra. Poi la camicia. Poi tutto il resto. Non sapeva dove cadevano le cose. Ci avrebbe pensato dopo.

Presa per mano e condotta, dove? Il centro della stanza, forse. Ricordava la stanza. Grande. Quadri, tappeti. Piante. Porcellane. Sperava di non far danni. Le mani dell’amico continuavano a sospingerla con garbo. Sedersi a terra. Il tappeto era molto morbido, sotto la pelle nuda. Anche lui s’era seduto. Silenzio.

Silenzio. Buio e silenzio.

Poi un trillo di cellulare.

Aveva sentito l’amico alzarsi. Un fruscio. Poi la porta. Una sottile lama di luce e una sagoma che scivolava dentro. Le sembrava avesse le sue stesse proporzioni. Ma poi, buio. Di nuovo. E silenzio.

Poi immobilità.

 

Chi sei? Chi sarai? Come sarai? Non vedo niente. Poi, le mani. Le mani di lei , l’altra a cercare le sue. Piccole. Piccolissime. Le mani dell’amico sulle sue cosce. Lei a sfiorarla. Non sentiva timidezza. Niente imbarazzo. Sono una sfacciata. Era bello. Molto intenso. Pregnante. Catturava.

I capelli dell’altra. Cortissimi. La pelle calda. La stanza riluceva di minuscoli riflessi. Gli occhi si stavano abituando. Distingueva appena la sagoma dell’altra. Dell’amico. Sagome fluide. Si toccavano. Si conoscevano con le mani. Le sembrava molto bella, la donna. Liscia. Sottile. Fragile. L’amico largo, saldo, caldo. Odore di muschio e gelsomino. Il suo sapore. La stava baciando. Acre di tabacco. Poi altre labbra. Fresche. Liquerizia, forse. O menta. Buono. E le mani. Due, quattro, sei mani che si cercavano, si studiavano, s’accarezzavano. Si stringevano. Esplorazione .

Nel silenzio. Poi, qualche filo di sospiri. Lievi. Trattenuti. Bellissime voci impastate, intrecciate in sordina. Piacere. Scambio di piacere. Grande intensità. Respiri più veloci. Vortici di piacere nel buio. Stupore. Niente che esistesse oltre. Tutto risucchiato da un buio complice. Una grotta col fuoco in fondo. Col fuoco dentro. Con la terra che tremava. Con l’universo che si voltava e rideva. E piangeva. E crollava. Tre universi concentrici crollati all’unisono.

Poi, pace.

i respiri che si tranquillizzano.

Nel patto, al battito delle mani, si sarebbe accesa la luce.

Uno, due, tre. Luce.

E lei, guardando l’amica, la sconosciuta, aveva detto Sei bella. E l’altra, Anche tu. E avevano sorriso.

 

Poi, amiche. Per sempre.

…

…

…

(by poetella)

.

.

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08 venerdì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

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Tag

fiori, fotografia

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(foto di poetella)

.

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vecchie storie…

07 giovedì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 30 commenti

Tag

bambini, mamma, ricordi d'infanzia, sorelle

da piccole

(poetella, la mamma e la sorellina…)

.

Bambine! si va in centro! aveva detto mamma, bella bella, col vestito rosa di piquet, stretto in vita, sottile la vita di mamma, le braccia nude piene di lentiggini.

La gonna svolazzava larga e gonfia ad ogni passo, sbruffo di  petali di peonie, mentre prendeva i due vestitini uguali verde acqua per le gemelle. Disegnati, tagliati e cuciti e provati in pochi giorni. A scuola finita. Anche per lei.

Giugno si slargava pieno di vacanze. E di sole. E di attese.

 

In centro. Bello. Le compagnette delle gemelle dicevano Ieri so’ andata a Roma e loro Ma non stiamo a Roma?

Ma la mamma no. Lei diceva in centro. La mamma sapeva bene tutte le parole. Sapeva tutto e sapeva insegnarlo. La mamma era bella bella.

 

E ora in centro a passeggiare coi vestitini nuovi e mamma tutta luce e magari pure il gelato e stare ben attente a non sbrodolarsi. Attente attente.

Tanto Tata si sbrodolava sicuro. Lei no. Lei era una brava bambina. Se lo voleva far dire spesso, per crederci. Una brava bambina composta, che non si sbrodola. Tata non era brava. Le faceva i dispetti. E diceva sempre Brutta lenticchiosa, se vedeva che la sua bambola era più stropicciata e ciondolosa e sporca e allora Brutta lenticchiosa a lei, per vendicarsi.

E lei piangeva  piano e non si faceva vedere da mamma, che se no mamma prendeva la cucchiarella di legno e giù a spezzargliela sulle gambe a Tata.

E poi Quando viene papà il resto, diceva. Che pizzicava di più quella frase che le strisciate di cucchiarella stampate sulle gambe.

 

E allora lei non diceva niente a mamma di Brutta lenticchiosa. Se ne stava a pensare che le lentiggini, come mamma, solo lei. Pure se i capelli erano neri. Ma le lentiggini, come mamma, solo lei. E poi piangeva piano piano, in cameretta, senza farsi vedere, sommessa come un sobbollire di minestrone. Di lenticchie. E aspettava. Aspettava che Tata. Ma quella mai. Mai a dire scusa.

No. Non era una brava bambina. Per niente era una brava bambina. Tanto si sbrodolava sicuro col gelato, se mamma lo comprava. Sicuro.

 

Vi devo raccontare una bella cosa, aveva detto mamma sul tram che traballava sferragliando tra le casone alte alte, verso la Bellezza. Tata coi piedi di qua e di là della ruota dello snodo, che si faceva trascinare e sballottare ad ogni curva e rideva e rideva e mamma a dire Sssshhhhhhhhh! Buona. Buona un po’. Vieni qui. Buona. Zitta.

Figurati! Buona Tata! Quando mai! E lei si teneva salda, eroica, vedi come sto buona pensava. E che fatica su per i polsi. Ma lei contrastava. Contrastava la vita che voleva farla cadere. Forte contrastava i sobbalzi. E le paure.

 

Arrivate. Spalancata la piazza della stazione Termini. Immensa di luce di giugno, di gente, di macchine e autobus. D’estate e di vacanza.

Camminavano tutt’e tre, le gemelle con le scarpette bianche ben pulite col bianchetto e mamma cantava   

Que Sera, Sera,
Whatever will be, will be
The future’s not ours, to see
Que Sera, Sera
What will be, will be

Bella mamma, coi capelli rossi come un incendio sulla schiena.

Sediamoci lì, aveva detto.

Una panchina sotto i platani. A terra un chiacchiericcio di piccioni. E loro, buone, scarpette, borsetta, guantini bianchi, il gelo del marmo sotto le coscette nude. I piedi penzoloni.

Vi voglio dire bene bene una cosa, aveva detto mamma, con un’aria magica. Misteriosa.

Siete grandi, ormai. Vi voglio dire come nascono i bambini. Va bene? Volete?

 

E loro Sì. Insieme. D’accordo, adesso.

Tutt’e due Sì, con la testa. In attesa.

…

…

…

(by poetella)

 

Que serà serà – Connie Francis

.

.

 

 

 

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Meraviglia, questa giorno di …

06 mercoledì Mag 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 16 commenti

Tag

felicità, fine della paura, guarigione, primavera, serenità, voglia di vivere

Meraviglia, questa giorno di primavera. Quasi giubilo.
Come mi fossi accorta solo adesso che, che so, un balenio di luci, una rivelazione, un’intera scena di colori, una liberazione dello sguardo da spesse tenebre, o forse solo fine della gran paura, e sì che so bene che non è così, che è primavera da un po’, ma è come se la percezione ora fosse finalmente piana, scorrevole, immediata.
Riconoscibile.

Meraviglia la sensazione d’avere in corpo una forza salutare, vivifica.
Non contaminata, non minata da alcuna malattia – e sì che avevamo temuto. Parecchio – non minacciata da alcun dolore.

Come uscire da un incubo, al mattino presto, la notte ormai alle spalle con le sue ombre cupe, i suoi oscuri contorni segreti
Svegliati da un intenso, armonioso profumo della gardenia

appena fiorita.
…
…
…

(by poetella)


(un video di poetella)

.
.

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