Tag

, , , , , , ,

mani-pianoforte

(foto dal web)

[Troppo gradevole e divertente questo scrivere alla maniera di
Sei Shonagon]

Un vasetto di sottilissimo vetro pieno d’acqua quasi fino all’orlo con foglie e fiori piccoli, rossi e rosa, di melograno. Una decina di lettere di carta avorio, tenute insieme da un nastro celeste. Un po’ scolorito. Negli anni. Un cassetto di un canterano antico con biancheria di lino e pizzi macramè, qua e là sacchetti di lavanda legati con raso viola. Che forma piccoli fiocchi.

Scrivere ascoltando Mahler che suona Mahler. Meravigliandosi d’avere questa possibilità. E godendone. Restare immobili senza pigiare sui tasti, coi capelli raccolti e il trucco in ordine, a casa, soli, ad ascoltare Mahler che suona Mahler. Col proprio pc.

Una signora alla fermata della metro, che, nella bolgia sgraziata generale, se ne sta immobile, guanti di cotone bianco traforati, tailleur di lino e foulard, senza sudare né parlare. Quieta.

Ricordarla sempre ascoltando Mahler che suona Mahler.

Una tavola apparecchiata con una semplice tovaglia di lino bianco e piatti in porcellana fine, lievemente decorati a mano con piccoli tralci di fiori, antichi, sì, più di cento anni, dunque antichi. Della nonna, che poi erano della nonna della nonna.
Sulla tovaglia di lino, fiori rosa. Peonie. Molli e languide. Posate d’argento. Calici di cristallo. Sottilissimi.

Dei piedini di donna ben curati, lisci, calzati con sandali leggeri bianchi, tacco medio e slanciato, smalto alle unghie, perfetto.

Dei piedini di donna nudi, ben curati, smalto alle unghie, perfetto.

Le mani di un uomo che sfiorano i tasti di un pianoforte nero. Il suono del pianoforte nero.

Mahler che suona un pianoforte nero. E mentre suona, lievemente, sorride.…

(by poetella)

(Mahler che suona Mahler- registrazione del 1905!)

(più tardi spero, il modo di scaricarla…)

.