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isola

(foto di poetella)

Imparo a tenere le mani in grembo

l’attesa immobile del moto del cielo

del cammino generoso degli astri

Ne misuro diligente lo spostamento minimo

ascolto il ronzio del proseguire

sopraffatto dall’urlo dell’estate.

 

Magnolie e oleandri e tigli e passeri

sonnacchiosi nel caldo – preparativi d’un generoso fruttificare

dei giorni.

 

Ma è un’altra

è un’altra l’estate, lo sai, che m’era cara

è un’altra che svegliava la festa di questo mio cuore

di papavero e grano.

 

Se ne sta lì accucciata nel ricordo

e c’era luce, c’era gioia, rincorse coi piedi nell’acqua

C’era la vela e il gabbiano

E c’era il prato la fragola la felce

E scrosciava il ruscello

E si tuffava il delfino

E si bagnavano ippopotami ed elefanti

 

E danzavano le gru quella loro strana danza d’amore

E pure le lucciole, anche loro. pensa!

 

Se ne stava lì, silenziosa segreta custodita

da serrande abbassate

la mia estate

in quella tua-nostra incantata camera

che s’allagava d’amore. In quei giorni.

(by poetella)

 

 Debussy_ Rêverie (1890)