(foto di poetella)
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La signora fumava. Lentamente aspirava. Poi rilasciava. Immobile.
E fuori ancora quel caldo.
Le rose tutte sfiorite. Cotte. Foglie fragili, chiare, senza corpo.
Neanche un boccio.
Qualche sporadico nuovo getto.
Improbabile sperare. Improbabile e scellerato sperare.
La signora si domandava quanto scellerato.
Quanto improbabile. Nessuna risposta.
Neanche un cinguettio. Un passaggio d’aereo da interpretare
positivamente. O negativamente.
Un qualche vento da qualsiasi direzione. Che so, grecale, libeccio, maestrale.
Tramontana, impossibile. Tramontava altro, nel frattempo.
Ma non si riusciva a vederne la fine. Ancora.
Ci si attaccava a bagliori.
La signora era davvero restia
sempre stata restia ad abituarsi al buio.
Un difetto di vista, magari. Corretto male.
Non corretto affatto.
Un difetto di capacità di rassegnazione.
Ognuno ha i suoi.
…
…
…
(by poetella)
Ravel – Piano Concerto In G Second Movement.
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Credo di aver lo stesso difetto sai? 😉
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dove siedono
le prime righe dell’oceano
alte onde,
grandi barche.
o sulle vette di un pensiero arabo..
sugli scogli di una radiazione
che accarezza
l’ultimo sbalordimento di Hestia.
Raccontami dei tuoi definitivi segreti..
le mura alte di Gerico
nel vasto deserto
vago ricordo dell’uomo
ora
s’innalzano
nel centro del tempio.
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ciao, fantasma…
Molto gradita la tua presenza qui…
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tranquilla… a volte si può vedere anche oltre il buio !
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grazie dell’incoraggiamento…
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