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(figlio mio…)

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………………… Perché vedi, figlio mio, sarai pure un po’ “bizzarro”,
l’aveva predetto la dottoressa Di Falco, più di vent’anni fa, chissà se lavora ancora a Via dei Sabelli, dice, Certo, sarà magari un po’ bizzarro, da grande, ma… chi non lo è? Chissà se se n’è andata in pensione o sta ancora lì a valutare bambini e tirare le somme, alzare abbassare, sottrarre e dividere nel verdolino smunto delle stanze d’ospedale
………………… Perché vedi, figlio mio, sarai pure un po’ “bizzarro”,
che poi la parola bizzarro m’è sempre piaciuta, suona bene, quelle zz,
da piccola leggevo Il gioco di Mimosello e Mimosello era bizzarro pure lui.
Sarai pure un po’ bizzarro che c’hai quasi trent’anni e non hai
mai baciato una ragazza, e neanche un ragazzo, se per questo, per non parlare di, beh, che io all’età tua già…
ma lasciamo perdere, va’, che poi non è che c’ho guadagnato tanto

…………… Perché vedi, vedi figlio mio, tu sarai pure un po’ “bizzarro”,
niente lavoro, ma tanto quali sono i giovani, oggi, che gli piovono i meglio lavori in testa, che dove stanno mai ‘sti meglio lavori? Oggi.
……………… Insomma, sarai pure bizzarro, certo, chi dice di no, ma i tatuaggi e le creste ti fanno schifo e pure le cravatte a fiori sulle camicie a righe e i pantaloni col cavallo che struscia per terra che sembra che c’è un deposito di chissà che, là dentro. E pure le ragazze fanatiche. Ti fanno schifo.
E ti interessi di politica, sai chi sono Zenatello e Fleta, a parte Gigli e tutti quelli facili e poi disegni e, quando torno stanca morta da scuola mi fai trovare casa in ordine, l’aria cambiata, che non sopporto la puzza di chiuso e già apparecchiato per me e Se sei stanca i piatti li lavo io, dici.

Ché la lavastoviglie non ce l’abbiamo.


(by poetella)

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