(foto di poetella)
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…………………………………………………………… Stanotte deve aver piovuto,
ma io non ho sentito rumore di pioggia, come tu sicuramente non avrai
sentito il mio
……….. – Buongiorno amore mio! che tutte le mattina, tutte le mattine,
come tutte le sere
……….. – Buona notte, amore mio! ti sospiro nella mente con la segreta
speranza che le onde magnetiche, che ne so, l’elettricità nell’aria, un
filino di vento, un nube, un uccellino notturno, qualche atomo vagante
d’amore ti venga discreto a portare la mia voce, a te che chissà dove sei,
chissà mai dove sei più. E con chi. E perché.
……………………………………Stamattina la strada era tutta bagnata
e a me piaceva veder passare grosse nubi gonfie nel riflesso delle
pozzanghere come mi piaceva, tanto tempo fa, veder passare, sentir passare
le tue mani lente sulle mie braccia, fino alle mani che ti aspettavano,
cercavano, serravano, come la terra secca dei campi in questi giorni
cerca l’acqua e la trattiene anche se troppo poca ne è caduta stanotte
e adesso ha già smesso lasciando tutto che continua ad aspettare
ribollendo di desiderio
…
…
…
(by poetella)
Sonata for Oboe and Piano, Francis Poulenc. –Elégie
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Un classico della metafora amorosa ed erotica è il vento (basta pensare alla divina Saffo), così come lo è la pioggia, fecondatrice, rinfrescante, dissetante dell’arsura d’amore. Un ben crescendo che dall’aria elettrica del mattino del giorno di pioggia arriva alla sensuale ed esplicita, seppur elegante, descrizione del brivido erotico. Poesia ed erotismo intridono l’autrice, nelle parole, nei pensieri, nella corporeità tutta.
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Della serie”come conoscere qualcuno senza averlo mai visto”
🙂
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