…………………………………. Ma io ti ringrazio, ti ringrazio e ti benedico
come, guarda, si ringrazia e si benedice la prima giornata di tiepido solicello
dopo un inverno gelido, piovoso, rabbioso, le mani gelate, le labbra spaccate
il cuore quasi immobile, o come, ovvio, anche tuttavia si ringrazia e si benedice
la pioggia, quella che rinfresca le afose, bollenti, stagnanti giornate d’agosto,
le zolle secche, le piante flosce, senza fiori, senza gloria, la vita esausta,
esausti i sogni.
………………………………………… io ti ringrazio, sì, ti ringrazio e ti benedico
ricordalo, come si ringrazia e si benedice la magnificenza del cielo stellato,
quando si ha la fortuna di scorgerlo in campagna, lontano dalle luci scialbe,
fredde, anonime della città intossicata di malumori e noia, lontano dal trafficare
quotidiano, dal rovello, lui, il cielo, largo, luminoso, tremante, come le mani
d’un amante.
…………………….. e allora io ti ringrazio, sai, ti ringrazio e ti benedico,
amore mio perduto, per quella partecipazione totale, assoluta, senza deroghe
né eccezioni, ché la ragione e il sentimento, e la mente e il corpo,
(Animus, Anima, ricordi?)
e i sensi, tutti i sensi, tutti e cinque e anche il sesto, mi sa, anche il sesto,
tutto, tutto, tutto di me
ha partecipato al tripudio d’amore
in quegli indimenticabili anni con te.
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(by poetella)
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