(foto di poetella)
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……………… E non c’erano cieli, né azzurri, né grigi, né rossastri, violacei, tendenti al turchino o neri come l’inchiostro. Non c’erano cieli e non c’erano alberi, alberi carichi di foglie o di gemme o di fiori o di frutti, così rari gli alberi carichi di frutti, a Roma, giusto qualche mandarino, qualche fico selvatico, qualche carruba cosi raro vedere alberi carichi di frutti a Roma.
…………. E non c’erano neanche alberi spogli, rami secchi illanguiditi dal freddo, bruciati dall’aria cattiva, inceneriti dal fulmine o divorati da oscuri mali.
………….. Non c’erano uccelli, né passeri né colombi né tortore e neanche gabbiani ché non c’era il mare, né un lago né montagne né colline e neanche fiumi o solo strade di città illuminate dai fanali, di notte o dal sole
e non c’erano gatti né cani né coccinelle in quella stanza.
C’eravamo solo io e te. Bastava.
…
…
…
(by poetella)
in realtà c’erano, ma erano condensati nella sensazione cosmica che ingenera un vero amore, quei momenti contengono la propria sensazione di «essere» i fiumi, le valli, i cieli, le mille vite, tutte le fragranze che hanno permesso quel momento; un momento che tutte le riassume; questo è quel che si prova
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oh yes!
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L’ha ribloggato su Poetella's Bloge ha commentato:
oggi mi va di ripostare questo…
se po’, no?
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