così, mi andava un po’ di revival…
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CANZONE DELL’AMORE PERDUTO (F. De Andrè) Arrangiamenti e direzione d’orchestra di Gian Piero Reverberi Prodotto da Roberto Danè
TESTO:
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Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
“Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”,
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vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi
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l’amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che qualche svogliata carezza
e un po’ di tenerezza.
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E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai
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ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
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E sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
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e ciò ci basti!
Patrizia ha detto:
Fabrizio sa scandagliare sentimenti e stati d’animo come nessun altro, e noi ci ritroviamo in ogni parola, in ogni verso. Anche nelle canzoni d’amore.
Ascoltare una canzone spesso aiuta, specie una canzone di Fabrizio.
Ciao
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poetella ha detto:
Concordo in pieno. Ciao cara…
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Claudio Capriolo ha detto:
Ah, Georg Philipp 😉
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poetella ha detto:
?
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Claudio Capriolo ha detto:
Com’è noto, la melodia di questa canzone non è di De André bensì di Georg Philipp Telemann:
https://clamarcap.com/2017/06/25/il-concerto-dellamore-perduto/
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poetella ha detto:
Cla’… ne sai una più del diavolo!
Grazie!
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Claudio Capriolo ha detto:
Ho un ricordo personale a questo proposito. Era il 1969 o il 1970, frequentavo la IV ginnasio. Il mio compagno di banco e io avevamo scoperto di abitare nello stesso quartiere, sicché avevamo iniziato a frequentarci anche dopo le ore di scuola e eravamo diventati amici. Avevamo in comune diversi interessi, ma non i gusti musicali: lui sapeva tutto di pop e rock, io già allora ascoltavo solo “classica”. Per un po’ cercammo di… indottrinarci l’un l’altro: senza successo, nonostante tutta la nostra buona volontà. Lui veniva a casa mia portando con sé qualcuno dei suoi lp perché lì ascoltassi; di Fabrizio De André aveva pressoché tutto. La melodia di Telemann è inconfondibile, e poi nella Canzone dell’amore perduto viene citata nota per nota quasi per intero: la riconobbi immediatamente. Il mio amico non voleva credere che De André avesse copiato una composizione altrui, tantomeno un brano di un musicista tedesco morto da duecento anni (il nome di Telemann non compare né sull’etichetta né sulla copertina del disco di Faber), ma dovette arrendersi all’evidenza. Dpoi aver ascoltato il Concerto di Telemann commentò: “Però, ‘sto De André, che fico!”
Fu così che sgamai il famoso cantautore genovese 😁
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poetella ha detto:
Stupendo!
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nicotano ha detto:
… e non è l’unico “saccheggio”; per il suo “Valzer per un amore” De André ha utilizzato il tema del “Valzer campestre” della Suite Siciliana di Gino Marinuzzi (Palermo, 24 marzo 1882 – Milano, 17 agosto 1945). Non lo sapevo, ovviamente, l’ho scoperto giusto oggi facendo delle ricerche su Marinuzzi.
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poetella ha detto:
Siete due istituzioni! Tu e Claudio! Viva!
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Claudio Capriolo ha detto:
D’altra parte, De André ammise di non essere un buon compositore, talvolta ringraziando pubblicamente i suoi collaboratori, capaci di “dare un senso ai miei balbettamenti musicali”. Potrebbe darsi addirittura che non sapesse di questi “plagi”, visto che la musica gliela scrivevano altri.
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tramedipensieri ha detto:
Ah….Faber…
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poetella ha detto:
😘
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