(foto da web)
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“il signore fa conoscenza di molti fatti e detti del passato per rafforzare la propria virtù.””. Già. Ma chi è questo signore. Possiamo forse definirci così? Signori di cosa? Di noi stessi, magari. Ecco. Questo vuoi dire saggio chiuso nell’antico Libro dei Mutamenti?
Chi è padrone di sé. Chi si conosce. Chi sa riconoscere gli inganni bricconi del proprio io furbacchione. Che ci svia. O ci svierebbe. Che ci convince. O ci convincerebbe. Che prova ad ingannarci. O ci proverebbe.
Ma il signore no. Lui è saggio. Lui sa leggere tra le righe dei propri desideri. Lui sa sconfessarli, smascherarli. Lui sa indovinare i perché. I per come. I quando. I sempre. I mai.
E sa guardare indietro. Scovare i sotterfugi per tappare la bocca alla paura. Lui sa camminare a testa alta, a fronte illuminata da una luce dirompente e chiarificatrice. Il signore.
Lui sì.
E sa schivare i trabocchetti.
Il signore è potente.
Non lo inganni.
Il signore non teme nulla. E neanche io. O quasi.
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(by poetella)