(foto di poetella)
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Scrivevo, anni fa, e sono sempre così. Dicevo appunto che fermarmi, non posso fermarmi. Sostare come il viaggiatore a mezzo cammino per un riposo o un probabile, possibile cambiamento di rotta.
Fermarmi come si ferma il vento e il suo rumore
e trovano allora pace gli strappi dei cartelloni e le foglie e trovano pace le fessure nei mattoni e le pagine dei libri dimenticati nei parchi, se ce n’è.
Impossibile invece fermarsi. O avanti o indietro.
Venisse una pace da qualche lontano sentire. Venisse una pace, una calma. Un sonno.
Quello dei bambini dopo il bagnetto con o senza orsetto, con o senza ciuccetto
Senza fame senza sete. Quieti.
Senza attese. Di che, poi?
…
…
…
(by poetella)
Rachmaninoff -Yo Yo Ma – Cello Sonatas