Dovremo aspettare le ore piccoline
e che le posate siano tutte nel cassetto
ben asciugate e lucidate
e che fuori smetta di piovere oppure no
che tanto
non si sentirà rumore qua dentro
con queste finestre sigillate che tengono fuori freddo e notte
gioia delle muffe
che dai a ripulire
dai a ripitturare. Questa casa che è tutta una muffa
che lo diceva Cetto: I funghi ci sopravviveranno.
Come chi era Cetto? Lo so io. E lo sanno anche i fungaioli.
Ma lasciamo perdere che perdiamo il filo.
Dovremo aspettare le ore piccoline, dicevo
e che si cominci a sentir russare di là per mettere
piano piano
un po’ di buona musica, di quella che ti consola
di quella che ti dimentichi del dammi e del dimmi e del fammi
di quella che dentro la stanza c’è un roteare d’astri
azzurrini
crome e biscrome e chiavi di violino
e chiavi di porte segrete
con dentro parole tutte in fila
scartate come caramelle pronte per essere succhiate
sciolte assaporate. Gustate sorridendo.
Con la testa reclinata un po’ indietro e i capelli che diventano più lunghi
E i minuti che diventano più lunghi
Proprietà privata, cancello sigillato da dentro.
E guai a chi tenterà di…
via! Pussa via! Questo posto adesso è mio. Dirò. Ok?
…
…
…
(by poetella)