Troviamo il titolo a questa favola…

(foto di poetella)

Troviamo il titolo a questa favola

– come? Non è una favola?

Troviamole il titolo ugualmente. Un titolo lunghissimo. Di quelli che si ricordano, perché lasciano stupiti. Un titolo che faccia credere di aver capito tutto

– ma c’è chi crede di aver capito tutto?

un titolo molto appassionato, no, non passionale, appassionato. È tutta un’altra cosa essere appassionati.

Te ne parlavo, ti ricordi? e che altro ti ricordi?

Io tutto. Minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno, anno per anno. Sono così tanti!

Eppure, lo sai?

Non mi fa male più.

E poi, i fiori!

…

…

…

(by poetella)

Pace…

(foto di poetella)

Non c’è trambusto nelle strade che mi percorrono

stamattina

Niente crocicchi tra un qui e un lì

Niente salite/affanno  

Solo un andare placido di barchetta a remi i miei pensieri piccolini

Un largo incedere come di passi cadenzati  

E fuori schiarisce il cielo

Si sdraia la luce sulla notte

E tutte le cose mi si svegliano

in attesa di nuovi sbilanciamenti verso il giorno

tranquille, con saggezza

Ordinatamente.    

…

…

…

(by poetella)

Beh..

(foto di poetella)

con la strafottina consigliatami da Lucia Triolo

e la piantina nuova, appena comprata dal fioraio sotto casa…

oltre a un sole stupendo…

direi che va mooooooolto, ma mooooolto meglio!

Grazie Lucia e scusa se non metto il link al tuo blog, ma col cell non ci riesco. Aggiornerò nel pomeriggio…

Conserveremo delegazioni di sorrisi e…

Roba vecchissima ma…
Corsi e ricorsi storici…

Poetella's Blog

(foto di poetella)

Qui per ascoltare poetella

.

Conserveremo delegazioni di sorrisi
e ricordi
ecco. In archivio.
Ne abbiamo collezionati
accatastati tanti
giorno più giorno meno
quando s’abitava la gioia

prima di questo tunnel di granito
senza vie di fuga
non visibili per lo meno
non chiaramente segnalate
a rigor di legge. Secondo la normativa.

A rigor di legge dovremmo noi segnalare
agli addetti alla sicurezza, ASPP si chiamano, no?
questa manchevolezza
questa soppressione di speranza
questa botte di dolore che imprigiona
col coperchio inchiodato.

Ma che potrebbero mai fare
poveretti
oltre che tirare un nastro arancione di plastica e
– zona messa in sicurezza.
Non avvicinarsi – dire. E fatto.

E tu? Tu non parli. Più.
…
…
…

(by poetella)

.

.

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Tuttavia a volte…

Già… Non va.

Poetella's Blog

Tuttavia a volte

sebbene si sa quanto io sia ben disposta a dedicarmi a cose da dimenticare o trasformare o replicare o ostinatamente ricordare per sentire che il tempo (se pur si sa che condizioni un po’ tutte le cose) in realtà non esiste.

Ieri, dov’è ieri? e domani, poi. Ah! Domani.

Chi può dire domani così, domani colì…

Che ne sai?

E dunque, tuttavia, anche se si sa come io sia incline a costruirmi batuffoli di felicità da andarci a mettere la testa stanca o le mani infreddolite, si sa come io, in fondo, mi accontenti di un cielo, di un riflesso di luna o magari di una stella, che una è già molto in questi cieli romani riuscire a vederne una, tuttavia non posso fare a meno di confessare che oggi non va.

No. proprio per niente.

…

…

…

(by poetella)

(e niente foto. E niente musica)

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Il transito di Marte…

(foto dal web)

Dice

È il transito di Marte…

Dice che è quello il motivo.

Oggi anche tutti i cani del vicinato parevano furiosi.

E io

Basta non arrivi anche il terremoto.

Che ci manca solo quello. Poi siamo a posto.

Oggi niente poesie.

Col transito di Marte non si scherza.

E, comunque, come tutti i transiti,

transita.

Aspettiamo.

…

…

…

(by poetella)

Lo sai papà?

(papà bello…)

Lo sai papà?

Sono quasi sei anni che non ci sei più eppure oggi, non so perché, m’è tornato in mente quel giorno,

tu sdraiato a letto ormai da tanto tempo, ma sempre col sorriso, tu in vena di confidenze e ricordi

(sto per arrivare a quel tempo anche io? Confidenze, a chi, poi? E ricordi. solo ricordi. Questo è essere vecchi?)

tu sdraiato ormai da tanto, tantissimo tempo e comunque sorridente a me, finalmente accettata, grato, quasi amico, pensa te!

tu che mi raccontavi di quella puttana coi capelli rossi, bella bella, che ti aveva regalato una bella magliettina a righe, tipo quelle dei gondolieri di Venezia, che poi se l’era messa tua sorella quando tu eri partito per il fronte

quella puttana bella bella, coi capelli rossi, che non ti faceva pagare

– Perché io la facevo godere!

Dicevi. Tu che dicevi a me questo. Proprio la voglia di ricordarti giovane, forte e bello. Come eri.

E chissà io…

Ciao papà…

…

…

…

(by poetella)

Entro…

(foto di poetella)

Entro in cucina

mattina presto

inondata di sole

Tutto brilla tutto in ordine

tutto silenzioso al suo posto.

Non si va a dormire con la cucina da sistemare, diceva mamma.

L’unica cosa sciatta, disordinata

opaca

sono io.

…

…

…

(by poetella)

Ma no, non dico questo…

(foto di poetella)

Ma no, non dico questo.

Certo che lo so.

Ci saranno ancora altre primavere

altre fioriture di piccole margherite

a occhieggiare nel prato

e erbetta giovane

e fruscii e voli e cinguettii

ci sarà vento leggero intrufolato tra i capelli

e gli andranno dietro i pensieri

un po’ scompigliati, disorientati

un po’ sbarazzini.

Li fa di questi scherzi la primavera.

Dicono.

…

…

…

(by poetella)

Sai, quando…

Sai, quando ti svegli prestissimo e pensi

adesso che mi alzo a fare?

Che diavolo faccio?

Ecco. Così.

Sono…

(foto dal web)

Sono giorni difficili.

Giorni di selezione attenta dei pensieri.

Selezione ed eliminazione.

Questo lo penso, questo no.

S’è calmato il vento, pare.

Giorni di archiviazione.

Di ricalcolo.

Davvero cosa conta?

E cosa mi giova?

E, in fondo, cosa effettivamente perdo.

E cosa ho avuto, invece.

E trattengo.

Un fiume mi scorre addosso.

Un fiume mi scorre dentro.

S’aspettano le rapide.

…

…

…

(by poetella)

E…

(foto di poetella)

E stare a guardare per un periodo imprecisato come le ombre si addensino tra una voluta e l’altra della ceramica bianca,

traslucida,

scattante nello spazio a lei riservato,

in un angolino della stanza da letto.

Buona buona.

Immobile.

Senza chiedere.

Solo dare.

Infinita bellezza.

(Da Il ratto delle sabine del Giambologna- ceramica Napoli, primo ‘800)

…

…

…

(by poetella)

Perché no?

Potrei riportarmi agli occhi infinite, musicali immagini viste in tempi lontani mentre si dilatava la gioia

o anche inaspettatamente vicini

– quelle chiome fluenti di mimosa specchiate nella pozzanghera, per esempio –

Potrei chiedere aiuto, al solito, alla musica

o tuffarmi a capofitto nella poesia

con la segreta ingenua speranza di scovarne la chiave per farla poi scaturire da me.

Un fiume di lettere danzanti.

Potrei starmene immobile senza fare assolutamente niente aspettando.

Cresceranno i capelli e le unghie.

Poi qualcosa si dovrà tagliare.

Per forza.

…

…

…

(by poetella)

Cerco di…

(foto di poetella)

Cerco di colmarmi di questo cielo spalancato

pista di atterraggio delle mie domande

avida ancora di vita

da mendicare fuori della porta del nulla

che m’imprigiona.

…

…

…

(by poetella)

guardate un po’…

(foto di poetella)

Oggi voglio farvi vedere un piccolo gioiello della mia collezione.

Non solo porcellane, ceramiche, tappeti, sculture in legno, quadri

ma anche questo piccolo bassorilievo in cera raffigurante San Benedetto e la sua visione della “scala per il Paradiso”.

Non so in quale periodo collocarla. La teca che la contiene è settecentesca, ma l’opera mi sembra di gran lunga precedente. Almeno stilisticamente.

Teca in legno con degli specchietti deliziosi e foglioline agli angoli.

(nel riflesso del vetro, poetella scatta la foto…)

Piace?

Beh, oggi è San Benedetto, no? e allora… eccolo qui

La parola poetica, il non detto, il silenzio: piccola antologia per la Giornata della Poesia 2021

Ecco, sì.
Il silenzio. Ci vuole questo. E silenzio sia.

DI SESTA E DI SETTIMA GRANDEZZA - Avvistamenti di poesia

Ho conosciuto il silenzio.

Edgar Lee Masters

Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare

e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.

Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.

Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive…

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E buona primavera a tutti!

… anche a chi non se lo meriterebbe…

Mi faccio una promessa.

Quale?

Lo so io.

Oggi è un giorno memorabile.

preghiera dell’impossibile…

quando avevo tempo e voglia di scrivere… ecco… scrivevo così…

Poetella's Blog

(foto di poetella)

.

Tuttavia potresti scrivermi, dai

anche se è scesa la notte

spenti i fanali

non c’è luna né stelle

e i pianeti ci nascondono la loro danza.

 

Mandami magari un messaggero

l’accoglierò alla cieca

parlagli della potenzialità dei ritorni

o delle fughe. Fatti sentire.

Smuovimi l’aria attorno

con qualcosa di alato

manda un segnale un segno una traccia

in aria

chiamami per nome

– lo ricordi? Come fai a dimenticare?-

parole di vapore di nebbia di nuvola

saprò decifrare. Fammi un cenno

manda un richiamo

un suono

un arpeggio di desiderio – te n’è rimasto ancora? –

 

non chiederò giustificazioni

plausibili.

 

Mi farò bastare persino l’effimero.

…

…

…

 

(by poetella)

.

.

.

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Ci risiamo…

Ma chi sei tu che leggi avidamente pagine e pagine del mio blog?

E dai… palesati!

Whatsapp…

Ma dico…

Non basta la zona rossa

Tutto fermo. Tutto bloccato…

Adesso va in tilt in tutta Italia pure Whatsapp!

Ma non se po’ piuuuuuuuuù!

Bastasse questo…

(foto di poetella)

Bastasse questo cielo di opale

bastasse la promessa nei bocci di geranio

– ma che vuoi, insomma? Ti calmi?

Bastasse Debussy nelle orecchie

e la noia chiusa fuori a chiave

e i discorsi vani, vuoti, le facce scure fuori, via dagli occhi!

la tv che ciarla

via! fuori dalle orecchie  (benedetti auricolari)

bastasse per scrollare strati e strati di irrequietezza

respiro trafelato

ragnatele

muffe tra un pensiero e l’altro.

Bastasse.

No. niente da fare. Decisamente non gira

…

…

…

(by poetella)

Giorni…

Giorni bianchi

pieni di ombre.

Giorni intorbiditi

offuscati.

Giorni senza voce.

E tu un puntolino lontano in fondo alla memoria.

A che pagina sono i miei occhi

Lo ricordi?

…

…

…

( by poetella)

Ecco il mio Giuseppe Gricci…

… in risposta a Giomag59…

Bello, vero?

Il gruppo si chiama “La vendemmia ” o “I bevitori di vino”… circa 1760…

Modellatore Giuseppe Gricci

Porcellana di Capodimonte. Quello vero! Quello di Carlo III di Borbone… Non so se mi spiego…

😉

Tutto…

fermo

stagnante

silente

Tutto cristallizzato

congelato

mummificato.

Tutto imprigionato

legato

bloccato

Un limbo

Non ce la faccio più

Sentito che…

Dal web- Glia amanti. Gottuso 1970

Sentito che tuoni poco fa?

Ma no, chissà da te.

E non c’e bisogno che ti dica

ché lo so che già lo fai

di non metterti a cercare
la serratura della nostalgia

non c è bisogno che ti dica

sei bravo tu!

di non ricordare
le mie mani sulla tua schiena

e la bocca  a cercare l’infinito
e i sospiri e lo smarrimento

e l’assoluto.

Certo che non c’è bisogno che ti dica di

lasciare tutto chiuso lì, chiavistello e catenaccio

spento, seppellito

soffocato con un cuscino addosso

lo sai fare bene tu. Sai accendere e spegnere, tu.

Insegnami. Ancora non ci riesco. Accidenti.

…

…

…

(by poetella)

Porto dentro agli occhi…

e stiamo sempre così…

Poetella's Blog

(foto di poetella)

 

 

Porto dentro agli occhi

un vuoto di te

da colmare – quanto prima, dico, almeno –

da colmare e accendere.

Lampada votiva all’amore

…

…

…

(by poetella)

 

Tracy Chapman – Give Me One Reason

 

 

 

 

 

 

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ok… siamo in fascia rossa?

e io mi sento …

e me ne frego!

e mi prendo anche un bel “jasmine green tea” ..

comunque, per chi volesse saperne di più… Samson François

Ecco fatto!

Siamo tornati in fascia rossa.

Accidenti a tutti quelli che hanno fatto gli…”sportivi”

Poi dice che uno s’incazza.

Me ne sto raggomitolata…

(foto di poetella)

Me ne sto raggomitolata dentro un broncio

indifferente al sole, fuori

che affonda piano nella notte

indifferente al pigolio dei passeri

indifferente al profumo delle fresie che sì, è parecchio invadente

me ne sto chiusa a riccio

inchiocciolata dentro un’infinità di ombre

strati e strati di ombre fino a fare buio fitto

e respiro.

…

…

…

(by poetella)