
Non aspettavo che quel camminare
cadenzato
quel cercare il tempo clandestino
tra una nota e l’altra
e il violoncello voce lacrimosa
poi riempita di luce espansa
innalzata fino ai voli
alla tavola grigia del cielo
fino alla luce rarefatta
briciole bagliori tremolii
di pensieri sereni
Ritrovarmi a scandire a ornare
il mio silenzio
l’aria fresca in faccia
qualche minuscola goccia di pioggia
– praticamente sulla prua di una nave –
quasi scivolare traslata
da via Tiburtina al mio dentro
…
…
…
(by poetella)