una cartolina da poetella…
31 lunedì Gen 2022
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in31 lunedì Gen 2022
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in30 domenica Gen 2022
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inal mercatino di ponte Milvio.
Cinque, dicasi 5 euro!
No, senti… Gabo a 5 euro è criminale!
Ok. Si legge.
Buona serata a tutti.
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(by poetella)
30 domenica Gen 2022
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inDomenica mattina
fuori il sole
lontano la neve
e tu che mi sorridi
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(by poetella)
28 venerdì Gen 2022
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in… farvi vedere dove sta la Madonnina… la vedete?
E buona serata a tutti voi!
27 giovedì Gen 2022
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inMi scuso per la mia assenza.
Da un paio di giorni non riesco, e me ne dispiace, a leggere i vostri post.
Tornerò presto, comunque.
Sia a leggere che a scrivere.
Abbraccio tutti. E buona notte!
27 giovedì Gen 2022
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in… aria!
26 mercoledì Gen 2022
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in25 martedì Gen 2022
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inBlog in pausa…
sto bene eh? Ma c’ho da fa!
23 domenica Gen 2022
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inIeri, amica mia, mentre camminavo e i lampioni ancora accesi
stavano per esalare l’ultimo respiro nel mettere al mondo il giorno, mentre camminavo con i bottoncini delle cuffie ficcati nelle orecchie e Bach che dava il tempo alla mia andatura cadenzata di chi ha deciso di mangiarsi il tempo coi passi,
mentre camminavo e il cielo era una lastra di opale arlecchino, coi rosa, i turchesi, i rossi, i viola, quanti colori, vero? ti sarebbe piaciuto tanto tu che vivevi di contrasti e sorrisi e lacrime,
mentre camminavo nel freddo umido del mattino neonato che ancora non aveva aperto gli occhi ho visto una ragazzina che somigliava a te.
Ma non eri tu.
Ebbene, anche solo vederla m’ha fatto sorridere. E sospirare. Piccola…
Mi manchi tanto. Da quasi otto anni
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(by poetella)
23 domenica Gen 2022
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inma qua bisogna studia’
Eccomi allora di nuovo a voi per una lezione sulle ceramiche antiche.
Quello che vedete in foto è uno dei miei due piatti di metà ‘700 della fabbrica di ceramiche dei fratelli Rossetti di Torino, fondata nel 1725.
La Ceramica Rossetti fu una ceramica prodotta e decorata da vari membri della famiglia Rossetti a Lodi e a Torino nella prima metà del secolo XVIII. Rappresenta uno degli esempi più importanti della produzione di ceramica a Lodi.
La famiglia, coi fratelli Giorgio Giacinto e Giovanni Battista (detto Gio Batta) e il nipote Giorgio, era probabilmente originaria di Macello, presso Pinerolo.
La fabbrica Rossetti cuoceva le ceramiche esclusivamente con la tecnica del Gran Fuoco. Si effettuavano due cotture a circa 950 °C. Con la prima cottura il manufatto veniva consolidato e poteva quindi essere smaltato. Il colore veniva quindi applicato sullo smalto ancora non cotto e il manufatto veniva quindi cotto una seconda e ultima volta a circa 950 °C. Questa tecnica presentava due limiti: il numero di colori utilizzabili era limitato a quelli che non deteriorassero alle alte temperature; inoltre eventuali errori non potevano essere corretti, in quanto il colore veniva applicato sullo smalto crudo.
Molte delle ceramiche della fabbrica Rossetti sono in monocromia blu, colore ricavato dall’ossido di cobalto
La produzione ceramica Rossetti a Lodi fu influenzata dalle porcellane Cinesi in monocromomia blu. Esse avevano già ispirato la produzione di ceramica italiana nel Rinascimento; la monocromia blu fu poi introdotta in grande stile nel nord Europa nella prima metà del Seicento, a Delft e a Nevers e poi in Francia, a Rouen e a Moustiers. Si presume che Giorgio Giacinto Rossetti, proveniente da Torino, quindi da una regione vicina alla Francia, abbia introdotto questa moda a Lodi, ed in particolare il decoro ‘alla Bérain’, sviluppatosi a Moustiers, e quello dei ‘lambrequins rayonnants’, sviluppatosi a Rouen . Il decoro ‘alla Bérain’, che prende il nome dal decoratore francese Jean Bérain, presenta figure che si rifanno all’antichità Romana reinterpretate nel gusto Barocco, con ninfe, satiri, sfingi, vasi di fiori, animali fantastici, arabeschi e figure mitologiche, cariatidi alate, spesso in equilibrio su mensole. Il decoro des lambrequins rayonnants presenta arabeschi, graticci, panneggi e composizioni geometrico-floreali, a fiori stilizzati, disposte a raggiera; Otre alla monocromia blu, furono prodotte ceramiche policrome in cui, oltre al blu, spesso dominante, venivano usati anche gli altri colori che potessero resistere alle alte temperature della cottura a gran fuoco, basati su ossidi metallici. E questo appunto è il caso della mia coppia di piatti.
(informazioni tratte e sintetizzate da Wiki, abbastanza fedeli alla storia dei Rossetti)
22 sabato Gen 2022
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inQuesto scorrimento di anni
uno via l’altro, uno via l’altro come cassette di frutta ai mercati generali
E non s’è macchiata la carta a quadretti
l’inchiostro è ancora nel calamaio
[banchetto di legno che ci stai ferma e buona]
E a aprire il cestino della merenda
Senti? ancora profuma di buono,
di nove, di dieci
di fuori di casa da sola –brava! – felice.
Fuori di me c’è ancora tanto da giocarci. Credo.
Tirerò dentro tutto l’amore finché avrò occhi e orecchi e cuore
E anche dopo. Di chi so io.
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(by poetella)
22 sabato Gen 2022
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inTag
ma il cielo è così azzurro…
la casa calda…
potrebbe anche essere giugno, no?
😊
21 venerdì Gen 2022
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inLuna piena
sera serena.
Tutto quello che si doveva fare s’è fatto.
E quello che no, no.
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(by poetella)
21 venerdì Gen 2022
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inWagner – Tannhauser Ouverture – Karajan
21 venerdì Gen 2022
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inChe c’è di meglio che alzarsi
avvicinarsi alla finestra in cucina
scostare la tenda
guardare fuori
e intanto ricordare
e sorridere…
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(by poetella)
20 giovedì Gen 2022
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inTag
Ascoltare sospiri di terra e di cielo
che trattiene
e conserva
ascoltare ombre – fruscio di desideri –
pensieri astratti
Ascoltare i tuoi occhi scuri
concreti
nei miei. A lungo.
Complici
nella quiete che dura
Finché dura
Poi, non so, cambiare qualcosa. Forse.
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(by poetella)
19 mercoledì Gen 2022
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inMi sto scervellando sulla manifattura di questa ciotolina comprata domenica, della quale non riesco a capire la manifattura.
Antica, è antica. Ma da dove viene? C’è chi dice Delft… chi dice ceramica di Nevers… chi dice Torino o Lodi, o Nove di Bassano… Niente.
Non c’è marchio e io ci sto perdendo la testa.
Libri, ricerche on line… ricordi di altri oggetti simili… Non ne esca! Ovviamente qua non c’è nessuno che mi possa aiutare, vero!
Porca miseria! E’ ‘na guerra!
Beh, le ricerche continuano!
Notte a tutti!
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(by poetella)
19 mercoledì Gen 2022
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inComunque ci si darà da fare. Parecchio. Io lo so che quello è il modo. Lo so bene. Quella l’ancora, il filo del palloncino, le scarpe buone. Fare, fare e fare. Un lavoro incessante. Fatica.
Non dico servirà scendere in miniera. Conoscere pala e piccone. Vanga, martello.
Neanche lottare coi Ciclopi, le Idre. I Draghi focosi. I mostri meccanici.
Chi li vede in giro.
Ogni attività potrà andare bene, ogni canto, ogni grido
ogni suono che vinca l’immobile silenzio. Basterà.
Velocità. Rivoluzione di tutte le cose da sotto a sopra, da sopra a sotto. Pulizia, magari.
Riposizionamento.
Ci vorranno attrezzature acconce, professionalità. Non un fare scalmanato dissennato
scombinato.
Non dico questo.
Ma niente porta aperta a quel sibilo di fumo nero che s’insinuerebbe nel silenzio. Fare, fare e fare rumore.
Tintinnio di cristalli frastuono di grancassa. Musica, maestro!
E misurare, poi, calcolare la distanza-vicinanza, infine, via! Si va. Si agisce. Si agirà.
Non si lascerà scoperto un minuto, non si presterà il fianco allo scocco, non si permetterà al nemico l’arrembaggio
giuro! Giuro, giuro!
Si avrà così tanto da fare che neanche una volta
nemmeno una briciola di volta
nemmeno una stramaledetta, dannata volta si penserà
penserò,
io penserò che t’ho perduto. Contaci.
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(by poetella)
18 martedì Gen 2022
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inSì, mi domando
c’è qualcosa di meglio di circondarsi di Bellezza, anche negli spazi più “servili” di casa, anche nei luoghi abitualmente popolati solo di freddi (o caldi) elettrodomestici?
Io credo che la Bellezza serva. Soprattutto in questo periodo di squallori vari.
Ci aiuta a non pensarci. A tollerare. Ci offre un rifugio.
Beh, no?
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(by poetella)
18 martedì Gen 2022
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inComanda a questo cielo
che scenda
Mi venga addosso
Comandagli.
Aspetto immobile
che m’avvolga
Mi contenga sbriciolandomi il sonno
Il buio non mi avrà mai. Figuriamoci se per sempre.
Questa parola
per sempre
non esiste
Non esiste che l’azzurro
il volo
Il planare il vorticare il cadere
dentro un dentro più grande
Un dentro più dentro
quando
divinamente, magicamente
ancora noi.
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(by poetella)
17 lunedì Gen 2022
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in… gran bella cosa la serenità
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(by poetella)
17 lunedì Gen 2022
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inMa non è strano questo solicello a gennaio
quasi febbraio quasi primavera
Ma non è strano tuttavia bello
questo tepore questo luccichio di foglie
– persino gli aghi di pino brillano fuori della finestra-
E non è altrettanto strana questa felicità
che m’allaga il cuore
come davvero fosse già primavera
e ancora tanto, tanto lontano l’inverno?
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(by poetella)
15 sabato Gen 2022
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in15 sabato Gen 2022
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introvata nell’interessantissimo blog DIESIS&BEMOLLE, m’è sembrato davvero un bel modo di cominciare la giornata! per chi volesse approfondire consiglio senz’altro il blog appena citato. E’ un pozzo di bellezza!
dunque buon ascolto da poetella!
14 venerdì Gen 2022
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antiquariato, bellezza, ceramica antica, ceramica di bassano, collezionismo, conoscere la ceramica antica, manifattura veneta
Sì, un po’ assente perché mi sto divertendo da matti! Spiego.
Io non sono una frequentatrice abituale di Facebook ma, da un po’ di giorni ho individuato un gruppo che si chiama “Passione per l’Antica Ceramica” e… come potevo non iscrivermi?
Beh, ho scoperto un mondo di esperti ai quali sto sottoponendo le mie perplessità e sto chiedendo chiarimenti che, puntualmente, arrivano!
Esempio:
ho questo piccolo albarello di primo ‘700 del quale non riuscivo a essere certa della manifattura. Cerca qua, cerca là, niente. Troppi dubbi.
Bassano?
Torino? Addirittura qualcosa di tedesco? Avevo visto poi quella lettera ipsilon che mi aveva un po’ distratto.
E invece …
Primo: non è una ipsilon ma sono due i.
Secondo: i caratteri gotici sono tipici della manifattura di Bassano, (visto che meraviglia?) come ho potuto appurare restringendo la ricerca a seguito dei suggerimenti. E come si può osservare da questi oggetti trovati on line.
Terzo: mi hanno addirittura detto cosa c’è scritto! “estratto d’oppio”!
Ovviamente abbreviato in ext opii…
Insomma, poetella studia… studia e si diverte. Faccio bene, no?
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(by poetella)
13 giovedì Gen 2022
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inquattro mesi prima di lasciarmi…
Se ne sta lì, come un cencio.
Unico paesaggio concesso agli occhi, Le matin del Vernet, davanti al letto. Da anni.
Due, tre?
Neanche in finestra. Neanche in balcone.
Piazza di Spagna? dice, no, non me la ricordo. Non ricorda più niente.
Magro magro. Pelle e ossa.
Solo quando sorride torna ragazzo. Con quel viso, neanche una ruga. A novantasei anni.
Oggi mi fa Quando starò un po’ meglio voglio andare a Bologna. Da tua sorella.
Quando starò un po’ meglio. Ci vado.
Non si rende conto. E non molla.
Esattamente come me.
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(by poetella)
12 mercoledì Gen 2022
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inma per chi ama la musica e volesse approfondire… è eccezionale! Grazie a chi me l’ha suggerito!
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(by poetella)
11 martedì Gen 2022
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inTag
bene, no? beh, buon ascolto da poetella!
11 martedì Gen 2022
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inCerto che eravamo al corrente chiunque si sarebbe reso conto,
non c’era da farsi illusioni a proposito, ovvio che sapevamo, ovvio che ce lo ripetevamo, ogni tanto, così, per non prenderci in giro, non sta bene prendersi in giro a un certa età e neanche prima, mai prendersi in giro, pane al pane, vino al vino
certo che eravamo al corrente, certo che aspettavamo succedesse,
ma un conto è aspettare, un conto è sperare che non, quella volta non, quella storia non, anche se troppo, fin troppo, proprio troppo, e dunque se troppo pieno si svuoterà, se troppo alto si spezzerà, se troppo gonfio si svuoterà,
ma certo, certo che eravamo al corrente tuttavia allora
s’era continuato comunque a respirare fondo sott’acqua, a vagare per i cieli, per gli spazi immensi, per i fondali marini, s’era continuato a rincorrere il destino sperando avesse gli occhi chiusi. Per un po’. Solo per un altro po’. Ti prego, ti prego, solo un altro po’
Ma quando mai!
Certo che eravamo al corrente
eppure il boato è stato forte, così forte che ha frantumato tutto, disperso i pezzi, cancellato le orme, se poi ci fossero state orme, nei sogni non si lasciano orme, sono i sogni che ce ne lasciano, ma che c’entrano i sogni, adesso, lascia stare i sogni! spazzato via tutto, lasciato solo una nebbia che avanza incurante nell’aria
che, forse per questo, quasi niente si vede più. Quasi.
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(by poetella)
10 lunedì Gen 2022
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inChe poi adesso che nell’aria non si svela alcun annuncio di primavera,
adesso che s’invoca il sonno a gran voce, un sonno di marmotta, di ricco, di orso. Di chiocciola, tartaruga, rospo, di rana e verme, un sonno di statua senza pupille, fredda di pietra, liscia, bianca
poi, adesso che solo la nebbia, una compassionevole nebbia,
annulla la stanchezza del mondo, prova ad annullare la stanchezza del mondo, per lo meno
e chissà dove vive mai, il mondo, dove pulsa, dove ama, e tu
adesso che neanche un fiore, neanche una promessa di fiore,
neanche un’ombra di promessa di fiore che ci faccia fermare il respiro, che ci tenga sospesi in attesa, adesso,
di che? Di chissà che?
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(by poetella)