Che poi adesso che nell’aria non si svela alcun annuncio di primavera,
adesso che s’invoca il sonno a gran voce, un sonno di marmotta, di ricco, di orso. Di chiocciola, tartaruga, rospo, di rana e verme, un sonno di statua senza pupille, fredda di pietra, liscia, bianca
poi, adesso che solo la nebbia, una compassionevole nebbia,
annulla la stanchezza del mondo, prova ad annullare la stanchezza del mondo, per lo meno e chissà dove vive mai, il mondo, dove pulsa, dove ama, e tu
adesso che neanche un fiore, neanche una promessa di fiore,
neanche un’ombra di promessa di fiore che ci faccia fermare il respiro, che ci tenga sospesi in attesa, adesso,
La prima manifattura di porcellane europee. Prima d’allora in Europa si faceva solo terraglia, ceramica più o meno pregiata, più o meno preziosa, ma ceramica. C’erano stati vari tentativi di imitare le porcellane orientali, senza successo. Anche presso i Medici, a Firenze.
Erano arrivate varie, fantasiose ricette, (polvere di conchiglie sotterrate per anni e poi lavorate assieme a intrugli vari… ) che non avevano però rivelato l’effettivo ingrediente primario. Il caolino.
L’etimo del materiale risale all’appellativo di una conchiglia dei mari orientali (Concha venerea) detta appunto “porcellana“, la quale, avendo il colore e lo splendore di questa ceramica, in lingua portoghese le avrebbe dato il nome. Comunque già nel sec. XIII Marco Polo, che fu ai servizî di Qūbilāy khān dal 1271 al 1295, aveva impiegato chiaramente la voce “porcellana” in ambedue le accezioni di conchiglia e di ceramica.
Ma finalmente in Europa, e precisamente a Meissen, località situata vicino a Dresda, nel 1708, grazie agli alchimisti Tschirnhaus e Böttger si produsse il primo manufatto in porcellana. Il primo laboratorio e la Real Fabbrica di Porcellane furono istituiti nel 1710, dentro il castello di Albrechtsburg di proprietà del regnante di Meissen, per realizzare porcellana dura
Il famoso marchio delle spade incrociate fu introdotto nel 1720. (prima non ce n’era bisogno!)
Dal 1774 al 1814 direttore artistico fu Camillo Marcolini-Ferretti, che nel marchio della manifattura aggiunse una stella alle due spade incrociate dando inizio al “marchio di Marcolini”; il periodo della sua direzione fu anche un’epoca di grande qualità artistica delle porcellane di Meissen.
E a questo periodo appartiene la mia bella figuretta qui sotto.
Ovviamente Meissen produsse anche splendidi servizi da tavola riservati alla nobiltà del tempo, e un piccolo esempio lo trovate qua sotto.(sempre dal mio soggiorno…)(preciso che il vassoio a parete è della manifattura di Berlino, e le due figurette sono lei, Vienna e il piccolo, manifattura di Hocst)
(foto di poetella)
Nel 1861 la manifattura venne spostata a Triebisch, nella valle di Meissen, dove la sede ufficiale della fabbrica di porcellane di Meissen si trova tutt’oggi. E ancora produce bei pezzi, che non hanno comunque niente da essere paragonato agli splendori del ‘700!