Quasi notte. E lontano, luci.
Un miraggio. O una galassia sdraiata. Forse rovesciata.
Per una qualche stanchezza di starsene lì. E stare a guardare. In silenzio.
Con chi parlare, infatti. Meglio il nulla. L’ascolto delle luci.
Un’altra, in cielo. Pulsante. Mobile. Perché pensare semplicemente. Mica sempre interessante la semplicità. Un angelo. Ecco. Con le ali d’argento. Magari, più naturalmente, una lucciola gigante.
Volano ancora le lucciole? In questa stagione, poi.
Che importa. Pace in testa, in petto. Sdraiata nel groviglio dei pensieri e del fumo della sigaretta, oltre i fiori.
Potesse dilagare nel mondo questa mia pace. Ingigantirsi, un velo azzurro grande quanto il mondo.
Potesse.
Guardare le luci attraverso il tremolio. Sarà il fumo.
Tremano di più i ricordi.
Lasciamoli scorrere come un fiume. Liberi. Umidi.
Verso l’oblio.
…
…
…
(by poetella)