Luigi Maria Corsanico, voce di velluto, anima delicata, sensibile, rara, legge questi meravigliosi versi di due splendidi poeti!
buon ascolto da poetella
30 sabato Apr 2022
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inLuigi Maria Corsanico, voce di velluto, anima delicata, sensibile, rara, legge questi meravigliosi versi di due splendidi poeti!
buon ascolto da poetella
30 sabato Apr 2022
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in‘nzomma…
T’avevo promesso aggiornamenti live… lo vedi laggiù quel vasetto appeso?
Ecco… per adesso le piantine di pomodorini datterini stanno così.
Tra poco metterò le cannucce.
(Se non schiatta tutto prima)🙄
Continua…
29 venerdì Apr 2022
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inQuesta versione di My Funny Valentine di Chet Baker, registrata al Funkhaus di Hannover il 24 aprile 1988, è l’ultima registrazione prima della sua morte avvenuta il 13 del maggio successivo. E’ toccante! Aprite le orecchie e chiudete gli occhi e lasciate suonare Chet. L’orchestra di 43 elementi attese per giorni che Chet si presentasse alle prove, ma lui arrivò solo nel pomeriggio del giorno del concerto.( da YouTube)
buon ascolto da poetella
29 venerdì Apr 2022
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in E ancora si cammina
– forse sì potrebbe apparire buffi –
ancora si cammina per mano
Ancora ci si stupisce dei colori
– guarda che azzurro! Guarda quei fiori!
Ancora si respira profumo
– le acacie ci assediano in festa
Ancora ci si racconta il passato dei
– ti ricordi?
(Finchè li puoi condividere sono belli)
Ancora raccogli piccoli fiori per me e me li annodi sul cuore che sorride
E l’aria è un vino frizzantino da bere e ubriacarsi
…
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(by poetella)
28 giovedì Apr 2022
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in Ma no, non è questo.
Mica serve qualcosa di straordinario, che ne so, una vincita al lotto, che poi io mai giocato al lotto. Manco so come si fa.
Ti dico che non è questo.
Non mi servono cose eclatanti, passato il tempo delle cose eclatanti, tipo amori travolgenti, di quelli che ti fanno sentire un foglio di giornale portato dal vento in una città deserta, tra polvere e ciuffi di parietaria.
No. Non è questo.
È che non posso non sorridere se dopo, quanti anni sono passati? beh, dopo tutti questi anni ancora mi guardi così.
Ecco.
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(by poetella)
28 giovedì Apr 2022
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… con una giornata così…
noi usciamo!
E buona mattinata a tutti!
27 mercoledì Apr 2022
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amore, ancora noi, camminare, i ricordi freschi sono belli, io e te, musica nelle orecchie, ricordando
Questo camminare con la musica nelle orecchie ( quasi una marcia ) canticchiando –Everybody’s talkin’– la la lala lalà – questo camminare canticchiando– I don’t hear a word they’re saying – senti come vanno a tempo i passi?
Percussioni nell’orecchio destro, danno il ritmo, a sinistra voce e note di chitarra
– I’m going where the sun keeps shining – in testa niente. O quasi.
Nondimeno osservare intorno.
Verde, colori in miscellanea, il cielo sgombro, solo un carrozzone di panna vagante. Batista e chiffon bianco. Le chiamerei lusinghe per gli occhi. Posso?
Un ciuffo consistente di fiori celesti. Cicoria, dicono. Selvatica.
E continuare il viaggio. – I can’t see their faces. –
Solicello, teporello, niente caldo. Arriverà. Promesso. Minacciato. Ma, per adesso, fruire! Venticello tiepido sul collo come un respiro d’amante. Quasi felice. Felice?
E come non esserlo, dai…
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(by poetella)
26 martedì Apr 2022
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inA volte, anima mia, quando la casa è silenziosa in uno dei primi caldi pomeriggi di aprile e i rintocchi della pendola scandiscono il tempo tra un cinguettio di passero, un lontano, ovattato suono di clacson e il verso scuro e sincopato dei piccioni sulla grondaia
a volte, ma davvero non sempre, credimi, non sempre, a volte girando dolcemente le pagine del libro che sto leggendo come sfogliassi un album di ricordi dolci e lontani
a volte, anima mia, e t’assicuro che capita proprio raramente, quando un soffio di vento tiepido irrompe dalla finestra valicando il delicato muro di gerani rossi sfavillanti di trasparenze in controluce, allora mi sorprendo a ricordare i nostri giorni lontani, quando eravamo primavera.
Ma in fondo anche un autunno può essere dolcissimo, no?
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(by poetella)
25 lunedì Apr 2022
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consapevolezza, leggerezza, libertà, nuvole, pace, sogni, speranza
Guarda la costellazione di nubi
guarda quant’è bello questo
teatrino mobile
questa migrazione
questa ricerca del punto esatto
guarda come sovrastano, loro
come imperano
prive di desiderio
ignare del dolore
o almeno lasciamelo credere
libere d’ogni sottile dubbio
anche quando cantilenando si disperdono
in pioggia.
E fine.
Mi rinasce in petto adesso una voglia
di ritrovata somiglianza
un guardare al cammino sgombro
una chiara indicazione nella mappa
del mio progetto
ridisegniamo anche qualche sogno, allora
perfettamente leggibile
perfettamente mio.
A guardare in su
a guardare questa incorporea magnificenza
potessi, sublimerei.
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(by poetella)
25 lunedì Apr 2022
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in24 domenica Apr 2022
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inHo fatto un po’ di giardinaggio, oggi
anche se co’ i fiori non sai mai come comportarti ché
quello la vuole cotta, quello cruda
dunque non sai mai come prenderli (i fiori) e c’è
c’è sempre, dico, chi invece se li prende quando vuole
– bruchi, moschette, funghi –
tutti furbetti come giocatori di poker
che fortunatamente non ne conosco, di giocatori di poker, dico, cioè, diciamo meglio, un ex giocatore di poker lo conosco. Ma non è furbetto. È saggio e sa pensare.
In quanto ai bruchi, moschette e funghi, una bella spruzzata e andassero al diavolo.
Dico bene, no?
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(by poetella)
24 domenica Apr 2022
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23 sabato Apr 2022
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E buona serata…
22 venerdì Apr 2022
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in22 venerdì Apr 2022
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inChe strano questo tempo
Caldo freddo umido secco piove esce il sole
(stupendo quando piove col sole)
Stupendo quando riesci a sorridere, amico mio, sebbene…
Ho fotografato i miei gerani, poco fa. Una bella compagnia. Ma non è solo quello. E neanche tanto altro. Io lo so che è.
E anche tu. Anche tu lo sai. Tu che entri in cucina tutto spettinato, una gamba del pigiama su, una giù, mi guardi e sorridi.
Questo.
Senti come scroscia adesso.
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(by poetella)
21 giovedì Apr 2022
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inMa quanti saranno
(non mi pare mai di vederne)
a guardare il cielo, la mattina? Che come si fa a camminare senza guardarlo sempre così mutevole lui, così chiacchierone.
Ogni mattina, appena girato l’angolo mi si spalanca straordinariamente vasto, così di più di tutto il resto, con tutte le sue risposte per me. Come un richiamo accorato. Un invito alla consapevolezza.
Oggi, per esempio, c’era un buco di luce, tra le nuvole, tante nuvole, nuvole grigio scuro.
Un buco di luce. E luce ai bordi.. Era davvero molto bello
(tuttavia certo banale quest’ultima aggiunta.)
Le nubi bianche e grigie e nel buco l’azzurro che andava e veniva, tutto lo sconfinato attorno un vagare tranquillo, ghirigori di voli. Tremolio di foglioline nuove sugli alberi.
Tutto lo sconfinato attorno un vagare tranquillo proprio come il mio, passo dopo passo, una Berceuse di Fauré nelle orecchie, lieve vento sul viso e a smuovere appena gli angoli leggeri della giacchetta aperta
ché questa primavera è ancora (anche lei) così garbata e gentile.
Così mite.
Solo in alcuni giorni in rari momenti ad una certa ora
può succedere di rabbrividire un po’.
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(by poetella)
20 mercoledì Apr 2022
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inSì, il sole gioca ad accarezzare il Tabriz sotto al tavolo e il Sarough americano e scintilla sul pavimento lucido e sul nero del pianoforte.
Ti lascio in buona compagnia, casetta…
esco.
19 martedì Apr 2022
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18 lunedì Apr 2022
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inDice, Che fate per Pasqua?
Ma perché, si deve fare per forza qualcosa per Pasqua?
I giorni sono tutti uguali per me, ormai.
La sveglia non suona più, mi sveglio presto da sola lo stesso. Comunque.
Pasqua, non Pasqua, Natale, Capodanno (no, a Capodanno aspetto la mezzanotte, che, che ne sai?), il primo Maggio, il 25 Aprile, le domeniche. Vabbè, le domeniche ci sono i mercatini. Che, comunque, non sono più i mercatini di una volta. Tutta robaccia. Solo ogni tanto esce l’asso.
Questo dover fare qualcosa per forza, questa smania di che ne so, no.
Io no.
I giorni sono quasi tutti uguali, ormai.
Fare, sistemare, pulire, ascoltare. Musica e parole. Uscire, spesa, dottori, mercatini, restauratori.
I giorni sono tutti uguali. Ormai. Quasi.
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(by poetella)
17 domenica Apr 2022
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inbuon ascolto… da poetella
16 sabato Apr 2022
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inDiceva nonna Aida
Ci si riposa cambiando lavoro!
Ecco.
Oggi cara nonna, saggia nonna Aida, saresti stata fiera di me.
(d’altra parte eri sempre fiera di me! Anche se ero così piccola…)
Ne ho fatte davvero tante.
Ovviamente non sono riuscita a scrivere ma… fa niente no?
Beh, ora sono proprio stanca ma molto, molto soddisfatta.
Fiera, direi!
E buona serata a tutti
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(by poetella)
16 sabato Apr 2022
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inLa signora si perdeva in ghirigori di ricordi mentre scorreva lo sguardo sul luccichio della magnolia ancora senza fiori.
La signora pensava anche che quello fosse davvero un albero maestoso, rigoglioso, prepotente e vigoroso e le sue foglie lucide fossero più belle di qualsiasi altra foglia di qualsiasi altro albero da lei conosciuto. Figuriamoci di quelle opache e smunte del vicino oleandro.
Tuttavia, chiediamo mai al pane, noi, d’essere bello?
La signora forse avrebbe dovuto imparare. Forse.
Perché al pane no e agli uomini sì?
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(by poetella)
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15 venerdì Apr 2022
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15 venerdì Apr 2022
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inPotano gli alberi, in giardino. E la siepe. Gran rumore.
Grooooooooon groooooooooon… grooooooooonnn
Ovvio come le potature servano.
Lo sanno anche quelli che non masticano molto di giardinaggio.
Fortificano. Eliminano il superfluo. Via! Via, via! Promuovono la fioritura. Il frutto.
Succo succoso, succulento grondare delizia.
Vorrei precisare. Non è la potatura che m’infastidisce.
La dolorosa agonia dei rami. Il crollo.
Non è il taglio.
È solo il gran rumore che fa. Il taglio, appunto.
[d’un amore?][ma guarda un po’!]
Il rimbombo durevole nel cuore drasticamente, severamente, implacabilmente, crudelmente potato.
Che tuttavia, è certo, ancora getterà gemme di speranza e rami e foglie e frutti
ad abbracciare spavaldo, indomito, scellerato lo sconfinato cielo
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(by poetella)
14 giovedì Apr 2022
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inE allora… buona notte
14 giovedì Apr 2022
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allergia, fiori, fiori di campo, Mozart, passeggiata, polline
Pollini, pollini. Turbinio. E le rondini. Bighellonano. Due, tre, sette, quante?
Le rondini tornano al nido, dicono. Qual è il tuo nido, amore mio?
Niente. Nessuna risposta. Di nessun tipo. Neanche metaforica, allegorica, traslata.
Traslazione di pollini. Pollini. Da un capo all’altro del mondo.
Finiranno mai questi lavori sulla Tiburtina?
Ciuffi di malva, alti, grano selvatico. (almeno credo sia) Spadroneggiano.
Ecco il primo gabbiano. Mica sei tu! Tu che mi pensi. Il tuo pensiero sotto specie di gabbiano. Ma quando mai! Solo un ennesimo, elegantissimo, rapace gabbiano. Pare ce ne siano più di 4.000 a Roma.
Più di 4.000 volte mi vieni in mente, di giorno.
Di notte, meno. Ok, finiamola!
E pollini, pollini, strabordare di pollini.
Fortuna, non allergica, io. Se fossi polline saprei cosa andare a impollinare. Lascia andare, lascia fluire, non ti mettere a contrasto, quando mai! πάντα ρει, diceva qualcuno, no?
Qui è bello, adesso. papaveri. Infestano il ciglio del cantiere eterno. Una cortina effimera e tremante. Palpitante. E quelli? Cosa sono? Bah! Gialli, fitti fitti, piccoli piccoli. Chiacchierini.
Sthhhhhhhhh! Silenzio! È in scena Mozart!
Beh, non so come si chiamino.
-E lei, signore, cosa guarda? Anche il cane! Mi lasci passare. Non vede che ho fretta! πάντα ρει…
Ancora quei piccoli, gialli. Non me ne intendo. Poche conoscenze di botanica. Nosce te ipsum! Non me ne intendo. Poche conoscenze di tutto.
Qualcosa d’amore
E neanche tanto.
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(by poetella)
13 mercoledì Apr 2022
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in13 mercoledì Apr 2022
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in13 mercoledì Apr 2022
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cielo, crescere, fine della nostalgia, fiori bellezza, occhi azzurri, primavera, profumo, rinascita
Quel tepore, stamattina
quel tepore d’aprile come un abbraccio morbido
accogliente
(non pensavo certo alle tue braccia)
quell’azzurro di cielo così largo, spazioso
quell’azzurro dilagante
(ma ricordo ancora il colore dei tuoi occhi?)
quella primavera matura, succosa, attesa
(non ti aspetto più)
quel canto dei fiori, nuovi, promettenti colore, profumo, gioia
mi basta, lo dico e lo ridico
me ne convinco.
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(by poetella)
12 martedì Apr 2022
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