






ma sì, oggi vi faccio vedere una delle mie librerie.
No, perché è decisamente un po’ strana.
Non tanto per i libri che contiene ma, più che altro, perché è un piccolo museo domestico!
Dentro, infatti, un’icona antica, un mortaio in bronzo del ‘600, un olio su tavola, sicuramente un frammento, lui invece settecentesco, con una testa espressiva che non saprò mai a chi appartiene e poi un piccolo albarello romano e un uovo russo in legno e oro, che si apre e chissà cosa mai avrà contenuto, a suo tempo. Forse delle perle, chi lo sa!
Per poi non parlare di quello che se ne sta sopra alla libreriola!
Due splendidi orcioli romani, fine ‘600, primi ‘700, e legni dorati… e un altro albarello… e poi, a muro, quel quadro.
Che, prescindendo dal suo valore intrinseco (Domenico Vaccaro, (Napoli, 3 giugno 1678 – Napoli, 13 giugno 1745), ritratto di un confessore del papa, e non chiedetemi il nome sia del confessore che del papa, che sta scritto in alto, in bei caratteri tipici dell’epoca, ma per leggerlo dovrei salire sulla scala e non mi va!
E non me lo ricordo!
Ma non è questo il punto!
Il punto è che il buon frate domenicano è identico a mio nonno Ezio! E, ogni volta che esca di casa lo saluto!
Ciao nonno! E me ne vado!
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(by poetella)