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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

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Archivi della categoria: amore clandestino

Ti presti ai loro sguardi…

04 venerdì Apr 2014

Posted by poetella in amore clandestino, Bellezza che salva, foto di poetella, gli altri, io di più, poesia, segreto

≈ 11 commenti

Tag

amore, fotografia, io e te, poesia, segreto

nubi-ventaglio(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

 
Ti presti ai loro sguardi come il merlo al vento
Come ti capisco! dicono
e ti vedono ti sentono e sorridono e
accedono ai tuoi cassetti
d’emozioni e memorie
il tuo maglioncino grigio
il gatto le fragole. Le tue mani.

Ti presti al mondo come le nubi al cielo
tuttavia
sebbene ti vedano ti sentano e sorridano
pesci in mostra nell’acquario dei giorni
faccine e pulsantini sulle porte del niente
di noi non sanno
che ne sanno loro?

dunque abbiamo un segreto, no?

che ne sanno di quanto sei spudoratamente mio
affacciato al nostro mondo sotterraneo
mentre dici Ciao, Belladonna,
e sorridi

e mi tingi di te lo smisurato cielo.
…
…
…

(by poetella)

 
.

 

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La questione è stare al proprio posto…

19 mercoledì Mar 2014

Posted by poetella in amore che salva, amore clandestino, amore?, consapevolezza, grilli per la testa, poesia

≈ 50 commenti

Tag

accettare, amare davvero, amore, conoscersi, consapevolezza, ti amo

.

La questione è stare al proprio posto. Essere perfettamente consapevoli di quale sia.

Innanzi tutto.

Poi, starci. Punto.

 

Non cominciare, quindi a ficcarsi in testa una serie di ma e allora? Ma e se? E se solo così? E se poi?

 

Niente. Lascia stare.

Stare al proprio posto, punto.

Consapevoli che sia solo quella la casella da occupare. Proprio quella.

Io lo so qual è il mio posto. Ogni tanto lo dimentico, l’ammetto. Ma lo so, lo so bene qual è.

Ho visto gente impazzire per aver rifiutato d’accettare i dettami della consapevolezza. Gente arrabattarsi su specchi sdruccioli  di anche io. Di perché non io?

Impazzire.

 

A scuola, a ricreazione, qualche ragazzo, qualche ragazza, a volte si siede alla cattedra.

Mai fatto io. Da ragazza, per lo meno.

Era impensabile a quei tempi. Prima del ’68.

 

Ora lo fanno.

Attenti, ragazzi, a non prendere cattive abitudini.

Difficile sradicarle, poi.

Lo vedi  come va col fumo?

Ecco. E io non smetto.

 

Ma il posto degli altri, quello no. Quello non lo tocco. Me ne sto al mio.

Magari lo invidio, a volte. Ma solo a volte.

Ma non lo usurpo. Non ci provo nemmeno. Giuro.

Me ne sto al mio.

Senza sbuffare e senza piangere.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

.

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Certamente doveva esserci parecchio …

18 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, fedeltà, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, mail, messaggi, ti perdono

≈ 22 commenti

Tag

amore, amore vero, e ti perdono, fotografia, poesia, ti amo

1779797_10202545133741856_1292054611_n

(foto di poetella)

 

 

Certamente doveva esserci parecchio paradiso

parecchia primavera

parecchie richieste accorate di perdono

in quelle paroline  sul display del telefonino, la mattina

se adesso lei, mentre stirava camicie ascoltando Bach

sola soletta, a casa, con gli occhi sorrideva

oscillando piano

come stesse danzando una giga.

 

Sebbene tra  tutte le camicie non ce ne fosse

neanche una celeste.

 

Perché tu, amore mio,  forse, pensi di non saper dire, ma…

ed io, io stessa che parlo parlo

come potrei mai racchiudere in quei cerchiolini, quelle curvette

quelle asticine

tutto quello che m’impasta il cuore

e me lo fa molle

foglia a terra

dopo il temporale?

 

C’è solo un modo, allora, ecco. Vieni qui, quando puoi. Abbracciami

E sentimi tutta addosso.

Ché sentirai. Capirai. Te lo dico io.

…

…

…

(by poetella)

 pc riparato a tempo di record! Viva!

.

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Lo sai? aveva detto lei…

18 mercoledì Dic 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, empatia, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., innamorata pazza, la forza dell'amore, morire d'amore, musica, passione

≈ 27 commenti

onde 3(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Lo sai? aveva detto lei

mentre la stanza s’era riempita d’acqua. Si respirava attraverso la pelle. Attraverso gli occhi. O anche le labbra, o i capelli.

O le mani, le braccia, le gambe. Dalle superfici lisce entrava come un’aria che ossigenava l’essere e lo sollevava.

Lo espandeva in una fluttuazione d’alga, di grande, libero animale acquatico, padrone assoluto del luogo. Del tempo.

 

Lo sai? aveva detto lei

È bello che noi non si viva insieme.

 

Poi l’acqua aveva continuato a saturare tutto.

Le voci, solo fruscii, solo gorgoglii, minuscole bolle d’aria vaporosa che trasalivano e risalivano

in superficie dal fondo del loro  tumulto azzurro.

Quasi un canto d’alghe sottomarine. Una ribollente scia di cetacei lenti.

Tutto questo fluttuare senza posa, senza pause, senza meta e destino. Se non la direzione verso il fondo più fondo del loro essere uno. In due.

 

Saturi. Inglobati nella totale, conosciuta, ritrovata  ritualità del pieno. Lo spazio prossimo all’esplosione.

E ancora e ancora e ancora.

 

Improvvisa, imprevedibile, ma forse no, prevedibilissima, inutile stare a inventar storie, dopo un’era geologica compiuta, la rottura dei confini.

Diga che crolla.

E sussulti e scrosci. E schianti.

A sentir bene, qualcuno doveva aver detto un Amore mio! O due. O tre. Forse. Ma chi?

 

E l’acqua, ora, una vasta distesa calma. Da scivolarci quieti, un lasciarsi portare come di foglia. Di zattera.  Di vecchio tronco molle. Di barca alla deriva.  Di sonno.

 

E riecco la voce. Le parole. Lui, adesso.

Sì. Proprio ieri ci pensavo, sai? bello questo nostro aver sempre tanto da fare. Bello che io non sia uno sfaccendato che, uno e due, ti chiede: vieni da me. adesso. Subito. Tutti i giorni. Dice.

Bello che invece…

No?

 

E lei aveva detto Sì.

 

Ché non aveva mai motivo, né tempo, né voglia

 

di dirgli, anche solo una volta: No!

…

…

…

(by poetella)

 

 

J.S. Bach- Prelude  and Fugue in A Minor, BWV. 543.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ma che ne so se perché noi, mai…

01 martedì Ott 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?

≈ 14 commenti

Tag

che ne so se

lava-1(foto dal web)

 

 

Ma che ne so se perché noi, mai

– Che ti va per pranzo, oggi?

Noi mai, – Il pane è più buono. Dove l’hai preso?-

Che ne so se perché noi, mai, mai – Allora, dove si va in vacanza?-

O – Mi lavi la camicia azzurra?-

Mai questo o altro, come questo,

e il condividere

 e la faccia del mattino e i doloretti sparsi,

e la faccia della sera, stanca di fatiche innaturali. Noi, mai…

 

Ma che ne so se perché noi, mai

– E no! non mi va di andarci. Vacci da solo da tua madre-

 

Mai – Esco. Non lo so quanto ci metto.-

E mai, mai, mai – Apparecchi tu che intanto io annaffio il balcone ?-

 

Noi, niente balcone, niente tavola da apparecchiare.

E sparecchiare.

Niente camice da lavare e stirare.

Niente cassetti da riordinare e disordini da tollerare

Noi niente spesa da fare o rimandare

né programmi. Né progetti. Né previsioni

meteorologiche o no. Ché il tempo, che è il tempo?

non c’è tempo. Non  c’è mai tempo.

Non c’è più tempo.

 

Noi, niente – Lascia perdere che, meglio se faccio io –

 

Ma che ne so se perché noi, mai. Mai!

 

Noi solo – Domani puoi?-

 

E allora il cuore che si frantuma in mille specchi, in ognuno i tuoi occhi,

in ognuno i tuoi meravigliosi occhi,

incredibili occhi

solo per me, occhi di forziere di pirati

occhi di acquerello antico

 

e dentro gli specchi ci cavalcano gli angeli

al galoppo, al galoppo e gridano,

gridano scalmanati in tumulto e non si fermano, 

non si fermano fino a che ecco! Non l’accogli

tutti

e con loro me

 

in quel tuo ritrovato abbraccio ardente

 

che tutto rapprende, tutto annulla. Come lava.

…

…

…

(by poetella)

-Liszt-Sognod’amore

.

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Ho provato a convincermi che bastasse…

14 mercoledì Ago 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, diario, foto di poetella, nostalgia, poesia

≈ 26 commenti

tanti colori(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

 

Ho provato a convincermi che bastasse

di giorno, per tutto il giorno

occupare ogni spazietto, ogni avanzamento di lancetta d’orologio,

sì, lo porto ancora con le lancette, io, non mi piace il digitale

occupare al meglio ogni avanzare della luce e ogni indietreggiare fino a sera

fino al buio fino alla fine stop pausa

riposati!

Occupare

con questo e quello,

ma sì, viaggetti

belle chiese da guardare e giardini e archi rampanti e porticati

e volte

e vicoli in salita o in discesa

però quelli in salita li vedo meglio

tendo a scivolare, in discesa io.

 

Ho provato a convincermi che bastasse

quel bel vassoietto di Meissen, ‘735-40

spade incrociate sotto vetrina

intatto perfetto e guarda che fiorellini guarda che pennellate

guarda che dorature che lobature che garbo

e guarda che fiori, in balcone

senti che profumo

senti che cinguettii

senti come rispondono alle note che escono dal pc

come cantano in coro

senti come canta la ragazzina del quinto piano

senti come cantano Borgatti e Zenatello

insomma, ho provato a convincermi che bastasse

tutto questo turbinio di bellezza fino a sera

ma a sera, tutte le sere, immancabilmente tutte le sere

tutte le stramaledette sere

tardi, presto

tutte le sere le notti mettendomi a letto ho sempre detto piano piano

 

buona notte, amore mio. E tu        non hai sentito.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Ma sì. Ci sei quasi…

12 lunedì Ago 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, desideri..., foto di poetella, la forza dell'amore, nostalgia, poesia

≈ 20 commenti

Tag

graffi, ombra, salita, sosta

la montagna(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Ma sì. Ci sei quasi

La salita sta finendo. Senti che fiato grosso? Ci fosse almeno una piazzola di sosta.

Doveva esserci. Pensavi ci fosse. Speravi ci fosse.

Mica tanto! Uno spiazzo piccolo piccolo, con un alberello  che facesse ombra. Che uno si mette lì

e respira. Riprende fiato.

Aspettavi, salendo. Ti dicevi dai! Dai che tra poco, tre, due, un giorno…

Ma sì. Ci sei quasi

 

Invece, niente. La montagna sempre più alta. Succede che a guardare su si veda la cima lontana,

la roccia liscia e dritta. Senza appigli. Senza anfratti e grotte. Per riposare.

Una parete come cristallo. Scivolosa. Che devi farci i buchi per metterci le mani e i piedi e salire.

Ti graffi, ti tagli, ti sbucci.

Succede che ti sembri quasi impossibile arrampicarsi.

 

E poi, comunque,  devi farlo lo stesso. O Sali o precipiti.

 

Ma sì. Ci sei quasi

Il più è fatto. Anche se eri sicura che proprio qui, ora, dovesse pur esserci una piazzolina, un angolino riparato. Almeno una lettera. Un messaggio. Un saluto.

E invece

niente.

 

Si dovrà ancora aspettare che il vento cambi. Che le persone migrino. Che l’aria si faccia più fresca.

Poi, stanne certa bella mia, poi saremo nuovamente noi.

 

Io, te…il nostro ritrovarci, ancora e sempre amanti.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Imparo a tenere le mani in grembo…

26 venerdì Lug 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, desiderio, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, nostalgia, poesia

≈ 19 commenti

Tag

amore, gioia, luce

isola(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Imparo a tenere le mani in grembo

l’attesa immobile del moto del cielo

del cammino generoso degli astri

Ne misuro diligente lo spostamento minimo

ascolto il ronzio del proseguire

attutito dal sussurro dell’estate.

 

Magnolie e oleandri e tigli e passeri

in festa – preparativi d’un generoso fruttificare

dei giorni.

 

Ma è un’altra

è un’altra l’estate, lo sai, che m’è cara

è un’altra che sveglia la festa di questo mio cuore

di papavero e grano.

 

Se ne sta lì

e c’è luce, c’è gioia, rincorse coi piedi nell’acqua

C’è la vela e il gabbiano

E c’è il prato la fragola la felce

E scroscia il ruscello

E si tuffa il delfino

E si bagnano ippopotami ed elefanti

 

E danzano le gru quella loro strana danza d’amore

E pure le lucciole, anche loro. pensa!

 

Se ne sta lì, silenziosa segreta custodita

da serrande abbassate

la mia estate

in quella tua-nostra incantata camera

che s’allaga d’amore

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Il tempo a loro disposizione probabilmente …

21 domenica Lug 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, Grossman, la forza dell'amore, le cose importanti, quasi racconti

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Tag

imparato

gabbiani(foto di poetella)

 

 

Il tempo a loro disposizione probabilmente era quasi agli sgoccioli.

Quanto?

Mesi? Un anno. Due?

Quanto era il tempo, tutto il tempo che sarebbe stato loro concesso, ancora?

Quanta vita sarebbero riusciti a condensare, a bruciare fino allo spasimo, tutta serrata nelle ore che restavano?

Ogni minuto era stato vissuto così. Da sempre.

Dall’inizio. Tutto concentrato, contratto nel poco tempo disponibile.

Forse questo il segreto di quella medicina che era arrivata al posto che doleva, sanandolo.

Forse questo il segreto del loro ritrovarsi sempre accesi, affamati. Gonfi d’attesa.

Bombe innescate, programmate per esplodere.

 

Sì può vivere esaltati ogni istante se si sa che ci sarà un susseguirsi d’istanti, ore, mesi, giorni, anni, ancora. E ancora?

 

Loro non volevano questo. Non l’avevano mai chiesto. Mai richiesto.

Sì, all’inizio lei, forse, s’era spaventata della fine. Aveva protestato, sperato in proroghe, aveva anche pianto nella paura del mostro che si sarebbe materializzato, un giorno. Dell’addio.

Ma poi, poi, no. Poi no.

 

Aveva imparato da lui. E lui da lei, che quello che volevano era esattamente quello che avevano.

E sapevano, avevano saputo ottenerlo. E conservarlo. Erano stati bravi.

In un libro lei aveva letto “…forse non gli ha insegnato nulla, sì è limitata a soffiare via la polvere da un testo antico chiuso dentro di lui”* e aveva scambiato i pronomi. Poi li aveva rimessi a posto.

Lei, lui. Insegnare, imparare, soffiare via.

Scoprire il nocciolo della loro vera natura.

Esternarsi senza ombre.

 

“ci lasciamo sempre con un seme di desiderio. E lui germoglia” aveva detto lui.

Ma avrebbe potuto dirlo anche lei.

E quando finirà, finirà.

“bello come in sogno o come nei templi indiani”* così era, per loro.

 

E quando finirà, finirà.

…

…

…

(by poetella)

 

 

*da “Col corpo capisco” di David Grossman

 

 

.

Oblivion – Piazzolla

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Se non fosse…

19 venerdì Lug 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, biografia..., consapevolezza, foto di poetella, poesia

≈ 8 commenti

Tag

fossile, la vita, vento

SAM_1060

(foto di poetella)

Ascolta poetella

.

Se non fosse

che come un suono

un vento

 

i pensieri attraversati da

[intanto ripetere piccoli gesti

mansioni note

ingenui inganni]

Non ferisce nel suo viaggio

non spacca, non muta

il mondo

la nota

solo smuove un po’

fa vibrare

 

Se non fosse che di te

mi trema tutta la rete dei progetti

trema e s’assesta attorno

la scaglio avanti – ridisegno – rileggo

intrecci e luci e percorsi

Sedimento traguardi

 

Se non fosse

Se non fosse per

me ne starei probabilmente

immota

come un fossile che ha dimenticato

 

Che non sa più la vita

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Eccoti! Sei tornata dal lungo viaggio, dirai…

14 domenica Lug 2013

Posted by poetella in amore clandestino, atmosfere magice, attesa, consapevolezza, emozione, fedeltà, felicità, foto di poetella, la forza dell'amore, passione

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Tag

la voce, luce, lungo viaggio, sequoia

IMG_3758(foto di poetella)

 

 

Eccoti!

Sei tornata dal lungo viaggio, dirai.

Dove sei stata?

Settantasette volte sette ho girato il mondo

[le mie parole sul tuo collo]

in un giorno, in due, in sette, in dieci

Settantasette volte sette ho visto nascere

e morire il sole

 

ho aspettato ansiosa la luna  

e le sue sorelle stelle

in un giorno, in due, in sette, in dieci

[bevi le mie parole, adesso. Respirale!]

e la voce del cielo

 

Settantasette volte sette ho guardato gli abissi

e le vette delle montagne e oltre e oltre

[il tuo corpo è il mio tronco di sequoia. Racchiudimi!]

e contato i grani di sabbia

stesi sui miei ricordi

 

 

Settantasette volte sette

ho cercato i passi del ritorno

e s’infiammavano di luce le ore

sulla scia azzurra dei tuoi occhi di quarzo.

 Eccomi, adesso. Tornata.

Fammi stare in po’ con te. Dai.

…

…

…

(by poetella)

.

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Ma che ne so se perché noi, mai…

13 sabato Lug 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, attesa, diario, emozione, felicità, passione, pensieri sparsi, poesia

≈ 20 commenti

Tag

abbraccio, ardente, previsioni meteorologiche, specchi

lava 1(foto dal web)

 

 

Ma che ne so se perché noi, mai

– Che ti va per pranzo, oggi?

Noi mai, – Il pane è più buono. Dove l’hai preso?-

Che ne so se perché noi, mai, mai – Allora, dove si va in vacanza?-

O – Mi lavi la camicia azzurra?-

Mai questo o altro, come questo,

e il condividere

 e la faccia del mattino e i doloretti sparsi,

e la faccia della sera, stanca di fatiche innaturali. Noi, mai…

 

Ma che ne so se perché noi, mai

– E no! non mi va di andarci. Vacci da solo da tua madre-

 

Mai – Esco. Non lo so quanto ci metto.-

E mai, mai, mai – Apparecchi tu che intanto io annaffio il balcone ?-

 

Noi, niente balcone, niente tavola da apparecchiare.

E sparecchiare.

Niente camice da lavare e stirare.

Niente cassetti da riordinare e disordini da tollerare

Noi niente spesa da fare o rimandare

né programmi. Né progetti. Né previsioni

meteorologiche o no. Ché il tempo, che è il tempo?

non c’è tempo. Non  c’è mai tempo.

Non c’è più tempo.

 

Noi, niente – Lascia perdere che, meglio se faccio io –

 

Ma che ne so se perché noi, mai. Mai!

 

Noi solo – Domani puoi?-

 

E allora il cuore che si frantuma in mille specchi, in ognuno i tuoi occhi,

in ognuno i tuoi meravigliosi occhi,

incredibili occhi

solo per me, occhi di forziere di pirati

occhi di acquerello antico

 

e dentro gli specchi ci cavalcano gli angeli

al galoppo, al galoppo e gridano,

gridano scalmanati in tumulto e non si fermano, 

non si fermano fino a che ecco! Non l’accogli

tutti

e con loro me

 

in quel tuo ritrovato abbraccio ardente

 

che tutto rapprende, tutto annulla. Come lava.

…

…

…

(by poetella)

.

 

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La città pareva tranquilla…

26 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore clandestino, atmosfere magice, Bellezza che salva, diario, emozione, felicità, foto di poetella

≈ 17 commenti

Tag

amore, appassionato, cuore, fiori di lavanda

SAM_1015(foto di poetella)

 

 

 

 

La città pareva tranquilla

indaffarata, magari anche inconcludente

al solito.

Al solito avevo vidimato il biglietto sull’auto.

cercando di convincermi d’essere  una persona vera.

Reale.

 

Stesso traffico blando di fine giugno

Stesso via vai di ragazzi senza scuola.

Stesse buche e l’auto che sobbalzava, quasi quanto un cuore

appassionato.

 

Indubbio che nessuno si fosse accorto

di cos’era accaduto, stamattina.

A parte noi.

E i mirtilli e i lamponi…e i fiori di lavanda.

 

Che poi, chi può mai dirlo? Noi stessi

potremmo anche solo

contemporaneamente, miracolosamente

incredibilmente

averlo sognato. No?

…

…

…

(by poetella, stordita, affamata, sfamata  d’amore)

e adesso…che arrivi pure la pioggia!

.

 

 

 

 

 

 

 

 

 E niente musica.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ci guardo sempre. Saranno, boh, due anni…

21 martedì Mag 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, foto di poetella, vecchiaia

≈ 9 commenti

fiore strano(foto di poetella)

 

 

 

Ci guardo sempre. Saranno, boh, due anni

(due anni?) che ho visto quel fiore strano scintillare nel cantiere abbandonato. Che poi, allora non era abbandonato. Scavavano. Chissà cosa. Chissà perché. Quattro o cinque uomini. Una ragazza scriveva su un quadernino. Poi, braccio teso, dava ordini. Presumo. O suggerimenti. Non so, non sentivo parole.

Portavano via gran cariolate di terra (dove l’avranno portata?). una buca larga, serpeggiante.

Con due costoni sempre più alti. O sempre più fondi. Dipende da.

 

Comunque, dicevo, ci guardo sempre, sperando che. Ma niente.

Fiorellini, margheritine viola(viola? Margheritine?)gialle, bianche (quelle sì, sicuro margherite).

Piccoli ciuffi, pallette spinose punteggiate di micro fiori violetti, che colore, molto di viola in natura.

I tuoi occhi non sono viola. Belli da morire, però.

Ma che c’entra, adesso. Non divaghiamo.

Fiorellini a cinque petali, sempre violetti, lilla, magari, raggruppati tra foglie di un verde cupo, poi papaveri.

Ah! I papaveri. Che vita breve. Che vita coraggiosa. Che impeto.

 

E c’è ancora odore di terra abbandonata, pozzanghere.

Nessuna presenza ormai da un’infinità di tempo.

Lo scavo s’è ormai tutto, quasi tutto coperto d’erbacce, erbe, muschi, spighe selvatiche, fiori, in questa stagione, rovi.

Tranne lì dove hanno steso quella cerata con sopra dei grossi sassi. A coprire non so che. Parrebbe qualcosa d’antico, molto antico, da come spunta da un angolo mosso dal vento della tela cerata.

 

Quel fiore, comunque, quella festa di rosa, di verde, quella ricchezza di corolla, sfumature d’abito d’organza, quel fiore solitario, regale, ricco, alto alto, quel fiore che sono riuscita a fotografare, il giorno dopo, ma non a cogliere, troppo lontano! mai più visto.

 

Unico, insostituibile, misterioso, sconosciuto.

Probabilmente penserò a lungo  ancora a lui, ancora altre volte sperando di, e invece niente. non

lo ritroverò più. C’è da giurarci.

Penserò a lui come in vecchiaia penserò a te. Allo stupore. Alla meraviglia. Ai giochi.

All’infinita fortuna d’aver incrociato la tua bellezza.

 

E poi, forse, mi dimenticherò del fiore. E anche di te.

 

O forse, no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Sidney – Bechet – Petite fleur

 

 

 

 

 

 

.

 

 

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No, sai, ho deciso. Non ti…

18 sabato Mag 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Debussy, foto di poetella, poesia, silenzio

≈ 11 commenti

luce sera(foto di poetella)

 

 

 

No, sai, ho deciso. Non ti scrivo

Non ti scrivo anche se vorrei parteciparti quell’esaltazione a guardare il cielo che m’è piovuta addosso stamattina. Il colore. Quel colore. Uguale. Proprio la stessa tonalità. Precisa.

Gradazione cromaticamente identica a, ma lo sai a che.

Che a guardarlo, certe volte, mi sa che non solo gabbiani, piccioni, cornacchie, mi sa che pure le tortore, mi prende come un senso di refrigerio. Acqua di sorgente dopo l’arsura della salita in vetta. Il cielo. Quel cielo.

Che cielo!

Ma no, sai, ho deciso. Non ti scrivo

Anche se mi sono affacciata mille volte, mille volte e dovrei dirtelo, in balcone, oggi. Va bene, non mille. Ma parecchie, che credi! Ed ho guardato laggiù, oltre il Soratte che lo so che ti fa ombra, che rinfresca i tuoi campi, mentre crescono i lamponi e i mirtilli e le fragole.  E oscillano i noccioli e gli ulivi d’argento.

E lì, sicuro le tortore, e magari pure le rondini. E niente piccioni, né cornacchie. Passeri, magari. Tordi, che ne so.

Che poi  c’era un sole! E me lo immaginavo che ti giocava sulla pelle e disegnava e ridisegnava. Tutto ispirato. S’allontanava un po’, guardava e tornava a disegnare.

Come mi rigirano certe tue parole in testa. Come un ghirigoro. Un  disegno a china.

Ma perché dirtelo?

Abbiamo imparato a lasciar inaridire la terra, prima di gettarci l’acqua. Abbiamo imparato a  far arrivare la pianta ad un attimo prima di veder afflosciare le foglie. E poi, giù acqua. E quella che si bea. Che sparge profumo, grata.

– Mai! Nessuna mai come te.

Abbiamo imparato  a lasciare tanta aria in mezzo, così tanta aria che l’incendio, poi, non può che essere devastante. Non può che distruggere ogni grigiore, ogni tedio, ogni vissuto  non vissuto. Ogni erbaccia cresciuta spontanea sui giorni.

Comunque  no, sai, ho deciso. Non ti scrivo

 

Anche se stamattina, davanti allo specchio con lo spazzolino in mano, guardavo come la luce filtrata dalla tenda di lino mi faceva bella, liscia e rosea che tu

– Sei di burro!

Lo so che l’avresti detto. E non mi vedrai mai di mattina, con lo spazzolino in mano e mai

 

– Sei di burro!

mai, di mattina. Ma non fa niente. Il tempo non esiste, con te. Non conta.  E anche se non mi dirai mai, mai niente di mattina, con lo spazzolino in mano e la camicia da notte sul bordo della vasca, un angolino a terra, i capelli tirati su e la luce che entra dalla tendina di lino morbida e dolce e le tua labbra morbide e dolci da scambiarci il sapore di menta e cannella e maggiorana,  insomma, il sapore del dentifricio.  Quello che è. Non fa niente proprio. E dunque

dunque  no, sai, ho deciso. Non ti scrivo.

Tanto sai tutto.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Claude Debussy – Arabesque

 

 

 

.

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Che poi lei pensava…

16 giovedì Mag 2013

Posted by poetella in amore clandestino, antiquariato, assenza prersenza, basta!, consapevolezza, foto di poetella, le cose importanti, libertà, musica

≈ 29 commenti

SAM_0026(foto di poetella)

 

 

 

Che poi lei pensava

mentre stirava l’ottava camicia – troppe camice in questa casa, l’indiano della tintoria non stira bene, povero, tutte da ristirare –  lei pensava, col Canone per tre violini e violoncello di Pachebel nelle orecchie, questa casa finta, questa casa scomoda, piena di gueridon pieni di ninnoli, figurette, tazze  e caffettiere del settecento, dell’ottocento, piena di mensole e mensolette piene di chicchere e piatti di porcellana, di bronzo, di maiolica istoriata del seicento, del settecento, dell’ottocento, albarelli, angeli e angioletti, puttini e dee e dei ed eroi, e mostri, vasi e coppe, e avori, tutto antico, cartagloria, fiori di seta, tutto morto, tutto da altri usato per viverci comodi, non per metterlo lì a dover essere spolverato, lucidato, schivato per non romperlo, in quella casa finta con gli armadi piccoli, che se no disturbano l’equilibrio infinito, prezioso della mostra degli oggetti rari, quadri e quadretti e miniature e specchi e specchi finti, antichi, macchiati, scrostati, che non ci si vede niente e ci si deve specchiare in quello dell’ascensore,  di fronte, di profilo, ok, va bene,

stirava e pensava, in quella casa senza lo spazio per una libreria, i libri un po’ qui, un po’ lì, un po’ in soffitta, o sotto al letto, o in cucina o in quella verticalina su due, tre strati, senza un faretto per illuminare, Me lo metti un faretto? Ma che sei matta? Ci starebbe malissimo! Con la torcetta per vedere che cavolo di libro era. Se era  quello che cercava, senza trovarlo. E svuotare tutto, a tentoni. Poi rinunciare. E per fortuna una libreriola in cucina coi preferiti. Amori miei!

 

E lei stirava e pensava Tu!

Tu che non scrivi. Tu che, non serve che scrivi, tu che vivi in semplicità. Tu, solo l’essenziale. Tu col poco. Tu che non telefoni, ché non serve telefonare. E non mandi messaggi. Ma che messaggi devi mandare mai?

Ché lo sai che mi sei continuamente in testa, ché se non ti avessi continuamente in testa soffocherei, in questa prigione  di falsità, che ci soffocherebbe chiunque.

 

Figurati io! Ma io, no. E allora…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Pachebel – Canon For Three Violins & Cello.

 

 

 

 

 

 

.

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E chiudiamola ‘sta ferita.

04 sabato Mag 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, attesa, auguri amore mio!, desiderio, fedeltà, foto di poetella, passione

≈ 36 commenti

una coppa piccola

(foto di poetella)

 

 

E chiudiamola ‘sta ferita.

Basta. Ora no. Basta pensarci.

Ti devi distrarre, carina. Non ci badare. Lascia che stia lì, un buco che s’allarga.  Attesa.

Dice, sono avvezze all’attesa, le donne. Ce l’hanno nel DNA, loro. Pazienti.

La pila sul fuoco, piano piano.

I panni che s’asciugano. Piano piano.

Il pane che lievita, silenzioso, di notte. Piano piano.

Il ventre che lievita e non sai come. E non sai chi.Piano piano.

Sanno aspettare. Le donne. Abituate.

E allora, guarda. Organizzati.

Lista della spesa. Che se no, con quella testa per aria…

Scrivici bene tutto: pane, latte, stuzzicadenti. Pizza bianca e rossa. Pizzette. Baccalà. E pure le olive di Gaeta. I capperi, no. Ci sono. Crostatine. Lievito per i dolci.Ferramenta: tappo per lavandino cucina.

 

Tappo per questo mio cuore che mi sta scappando via.

 

Farmacia: tisana rilassante, anti ansia, anti desiderio. Chissà se martedì…

Zitta! Non ci pensare. Continua a buttare giù ‘sta cazzo di lista. Fettine vitella per involtini. Ah, sì, sedano, che è finito. Fragole, rosse rosse. No, la tua bocca, no, non è rossa. È  rosa, rosa pesca, rosa salmone, rosellina tua bocca bella bella. Pare un acquerello. Che se avessi tempo, da te, ti dipingerei. Le tue labbra, frescomorbidoumidodolce.

E dai! Basta. Scrivi. Fragole, dicevo, nespole. Ci sono le nespole. L’ho viste nel cesto del fruttivendolo a via Monrovalle, ieri.

Ci sono le nespole, agro-dolce-succoso. I tuoi baci. I baci che ti darò. Che era ancora inverno di mele e arance e odore di camino. E adesso le nespole. Quasi estate!

 

Insomma, basta! Non ci pensare, che poi, se martedì non…

Se martedì scoppia la guerra, se crolla una diga che non c’è, se s’allaga tutta Roma, se cadi dalle scale e ti spacchi la testa, carina mia, se prendi solo una storta, una brutta storta che non puoi camminare, o solo camminare zoppicando forte, se c’è lo sciopero dell’ATAC, se c’è lo sciopero anche dei taxi, se crolla la casa per le vibrazioni della metro, se…

se crolla, o solo si sposta il sole e la luna e l’altre stelle, se crolla pure la terra e tutti giù per terra!

 

Se…ma no. Non succederà niente, via.

 

Stavolta non succederà niente, cazzo. Stavolta, no.

…

…

…

(by poetella)

…e saranno cinque anni! Auguri già da adesso, amore mio!

.

 

 

 

 

.

 

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È scesa un’altra notte…

31 domenica Mar 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, desideri..., foto di poetella, nostalgia, passione, poesia

≈ 11 commenti

Tag

amore, attesa, nostalgia, notte, poesia, ti amo

SAM_0391

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

È scesa un’altra notte

sulla mia voglia di te di noi

di ardore e tumulto in questo silenzio pieno

vuoto di fiati di note di generose parole gonfie

rotonde come bolle di vetro

rivoltate smosse vive di neve che cade su un sogno.

 

È scesa un’altra notte

sulla mia sete di te di noi

di me viva completa cerchio perfetto richiuso

 

attorno al diamante lucente di grani d’amore.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Sta crescendo la luce gialla…

27 mercoledì Mar 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, desideri..., emozione, foto di poetella, poesia, speranza

≈ 22 commenti

Tag

amore, attesa, luce, mail, perdono, poesia

cucina

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Sta crescendo la luce gialla

appena rosata dietro le tendine profumate lavate di fresco

 

Darei tesori nascosti,

-se ne avessi, ovviamente-

per vivere pochi istanti di questi

ogni giorno come una curetta ricostituente

tutti miei dimenticata dal mondo  immersa in me con la luce

questa luce che oggi mi pare prometta lasci sperare

senza rumori senza domande

niente occhio indagatore

cerchi il perdono invece o lo conceda

finalmente.

 

E cresce cresce indora sparpaglia minuscoli

trasalimenti coriandola gioia e come si fa

come si fa a non starsene in attesa

come si fa, appostati in silenzio

ancora in attesa ché si fa presto a sperare a starsi a rassicurare

 

Si fa presto a restare in ascolto del primo cinguettio

primo pensiero

prima vibrazione di cellulare

 

o anche in ascolto della prima mail benedetta.

 

È giorno chiaro. Adesso.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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Se almeno ce ne fosse una …

19 martedì Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, biografia..., Borodin, camminare guardando, consapevolezza, fine di un amore, foto di poetella, inverno, le cose importanti, musica, paura di non amore, poesia, vecchiaia

≈ 28 commenti

Tag

amore, borodin, fine di un amore, musica, poesia, vecchiaia

IMG_4959

(foto di poetella)

 

 

Se almeno ce ne fosse una con una voce più chiara.

Una che prendesse il sopravvento.

Decisamente. Senza ombra di dubbio.

Con quel cipiglio da infallibile che certe volte i sapientoni si mettono su.

Chiara, netta. Inequivocabile.

 

Invece no.

È un parlottio continuo. Cammino e sento.

Passi svelti, come cammino spavalda certe mattine! passi decisi, misurati, regolari, neanche un po’ di fiatone per quasi quattro chilometri, cammino e ascolto.

È un cicaleccio. Che davvero certe volte è quasi un battibecco.

 

Ma no, tanto che ti vuoi aspettare. Che ci pensi a fare al futuro? Quello è segnato. Ci sono tutti i presupposti.

Niente di buono. Solo un triste calando.

Sempre più rughe sul viso e sui giorni. Altro che creme! Sempre più segni, sempre meno tonicità, ovunque. Una rilassatezza di pensieri. Una rassegnazione. Copertine sulle gambe.

Sempre di più, fino alla fine, dice una.

 

E s’infila l’altra, ma va! Dice. Ma chi l’ha detto.

Invece non è vero, potrebbe andare diversamente.

Diversamente, risponde la prima. Diversamente come? Magari ti sogni che invece di…ma sei matta? Dice sempre la prima, e la seconda, ma no! Dice. Mica dico che…no! Figurati.

Non sono mica una ragazzina con la testa fasciata di fotoromanzetti rosa. Io.

Ma magari ci sarà qualcos’altro per entusiasmarmi. Lo trovo sempre, io, qualcos’altro.

 

Sì, beata te! Ridice la prima. E che sarebbe ‘sta cosa per entusiasmarti? Una bella mostra? Un nuovo autore da scoprire, da leggere? Musica? Foto? Una seconda laurea? O scrivere, scrivere, scrivere. E di che? E su chi? E per chi?

Beh? Dice la seconda, perché, non sarebbe possibile? mica uno è felice e salta come un grillo solo se è innamorato, no? Solo se qualcuno dice Che bella che sei! Solo se qualcuno manda un messaggio con solo scritto Domani? Solita ora?

Mica uno è felice solo se le comincia a battere il cuore a vedere un nome sul display del cellulare, ancora prima di leggere il messaggio, no? dice sempre la seconda.

 

E quell’altra, la prima, ma fammi il piacere, va! Tutte balle. Sarà un pianto, una lagna, esci, fai la spesa, tieni in ordine casa. Comprati qualche cosetta, ogni tanto, tira su le serrande, tira giù le serrande che ormai è notte. E basta, dice sempre la prima. Basta.

 

E io, senti quella, senti quell’altra,’ste voci che ho in testa,  non so mai chi c’ha ragione.

 

Meglio camminare e cantare, va. Meglio. Distrarsi, via.

…

…

…

(by poetella)

 

Borodin- In the Steppes of Central Asia

 

 

 

.

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Che succede, tesoro? hai scritto…

05 martedì Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, crescere con l'amore, foto di poetella, poesia

≈ 4 commenti

Tag

amori, attesa, desiderio, giovinezza, l universo, stanza rossa, ti ricordi

lazalea

(foto di poetella)

Che succede, tesoro? hai scritto,
…comincio a preoccuparmi
…seriamente.

Tu? Preoccuparti tu? E perché mai?
Ma non si diceva che tutto quel chiacchiericcio, sì, scrivi, scrivimi,
telefona, cercami, aspettami,
ma non si diceva che no! Noi no!
Valeva per tutti e due, vero? Si parlava di noi.
Anche se esistiamo solo in quella stanza rossa.
Col tempo fermo. E l’universo che danza.

Che bisogno c’è di stare sempre appiccicati, l’abbiamo detto, no? Ti ricordi.
Che bisogno c’è di farsi continuamente sentire
un sospiro, un fiato nell’aria, un piccolo segnale di fumo
un tintinnio di campanelli
che bisogno c’è di precisare, sottolineare, ribadire. No! Noi no.

Ti ricordi le piante, a settembre?
Come hanno cominciato a rifiorire, a esplodere con quella poca acqua,
dopo tutto quel caldo?
Ti ricordi che festa?

Solo una volta, ma ero ragazzetta,  dai,
che ne sapevo io? solo una volta m’è successo d’affogare un’azalea.
L’ho lasciata nella fontana del lavatoio
con un po’ d’acqua nel fondo

così si disseta nella notte, pensavo.

E nella notte invece si sono riempite le vasche.
L’ho trovata, al mattino, sommersa, molle e triste.
L’ho tirata su.
Ma i fiori e anche le foglie
tutto nell’acqua.
Lontano  come i giorni più belli della giovinezza.

Brutto ricordo. Si fa tesoro di certi ricordi.

E poi, senti, mentre pensavo a te, stamattina
ché io penso sempre a te
quasi sempre a te
probabilmente stai come strato solido, roccia, basalto
e lì ci tiro su tutti i miei giorni
insomma, stamattina, mentre pensavo a te, vedessi!
Mille e mille e mille uccelli hanno solcato il mio cielo
(e sicuramente anche il tuo) ed ho fatto
Oh! Bello! E sorridevo.

 

Non affogherò più piante, io. Né amori. Giuro.

…
…
…

(by poetella)

(la musica stasera…ora non posso!)

 

 

 

 

.

.

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Ancora è netta la scena …

02 sabato Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, consapevolezza, fine di un amore, foto di poetella, malinconia, nostalgia, passione, poesia, vecchiaia

≈ 22 commenti

Tag

amore, amore vero, baci, fine di un amore, gheorghe zamfir, musica, poesia, ti amo

neo

(foto di poetella)

 

 

 

Ancora è netta la scena a sipario abbassato:

porta socchiusa, la tua testa reclinata a invito

[è un fiore che sbuca dal cemento dei giorni]

sorriso, ciao! Ciao, ciao, ciao

sempre più flebile, Intervalli musicali.

Il mio scivolare come un’ombra

sulle tue labbra alla vaniglia

la nube densa di quel racchiudermi nel cuore della festa

 

e la vertigine, la vertigine!

Danze tribali implorando le piogge.

 

 

Avevo un neo sulle labbra

tempo fa. Non lo vedo più. Strano.

 

Destino pari al ricordo dei tuoi baci. Temo.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

Gheorghe Zamfir: Plaisir DAmour

 

 

 

 

 

 

.

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Si volesse davvero sviscerare…

22 martedì Gen 2013

Posted by poetella in alchimia, amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza della natura, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, felicità, le cose importanti, passione, poesia

≈ 10 commenti

Tag

amore, amore vero, anima, consapevolezza, gioia, poesia, ti amo

fumo

(foto dal web)

ascolta poetella

Si volesse davvero sviscerare

chiedo aiuto certe volte

si volesse davvero stabilire

ma dovremmo, poi? Sarà bene o no?

 

Si volesse matematicamente attribuire dunque

il vanto di questa festa che continua

queste nozze celesti

questa leggerezza che spoglia di panni consumati

che riveste di luce di attese di risa di bambini

di viaggi in Oriente o Occidente

che colora di zucchero filato e cioccolata e gelato al limone

alla fragola  alle mandorle amare

chiedo aiuto certe volte

 

si dovesse, sì, si volesse si potesse davvero

una volta per tutte  riconoscere

chi è il telamone del tempio

il custode del fuoco

che  ravviva e ci soffia ci si spacca i polmoni

fino a creparsi le labbra

scottarsi le mani e portare negli occhi la fiamma

di questo nostro misterioso amore

disconosciuto amore rinnegato amore

[nonostante me, hai detto]

no. Non è mai nonostante.

 

Anche un niente

vedi il castello di cristallo come scintilla?

anche un niente,  sai,  anche tutto questo niente

che dici di dare, credo basti.

 

Qualcosa sarà pure

se pure leggero

inconsapevole

rubato al destino

 

qualcosa sarà che trasforma le nuvole in grazia

…

…

…

(by poetella)

.

 

 

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Cuscino di piume immersione lenzuola …

20 domenica Gen 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, desideri..., foto di poetella, musica, nostalgia, notturno, poesia

≈ 10 commenti

Tag

amore, brahms lullaby, musica, nostalgia, piacere, poesia

SAM_0014

(foto di poetella)

 

 

Cuscino di piume immersione lenzuola pulite appena messe

bianco rasatello di cotone lisce lisce come crescere

da bimbi come bere alla borraccia nel bosco

durante la salita

lisce pelle di ragazzo o di uomo eterno bambino

 

ci giriamo e rigiriamo per testarle tastarle provarle

fingendo presenze impossibili

presenti. Come fumo. O  respiro

di minuscolo insetto

invisibile.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Brahms Lullaby

 

 

 

 

 

 

.

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di un anno fa…

19 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., emozione, empatia, foto di poetella, Mahler, poesia, vecchie mie...

≈ 16 commenti

Tag

amore, mahler, musica, poesia, sogni, ti amo

Foto di poetella

(foto di poetella)

 

Non mi parlare più come ieri,
 
no. Come alla tua amica, con quella voce dolce, un po’ sconsolata, come a un’amica. No.
Mentre mi accarezzi la mano, la testa sul cuscino tirato su, una gamba sollevata come un Endimione che riposa, non farlo più.
 
Non mi raccontare le tue paure, le speranze. Certe volte sono così stanco, dici, vorrei fermarmi e pensare un po’ a me. Non devi, capisci. Io non sono la tua amica.
Io sono l’onda che ti prende, ti trasporta
Sono la fiamma e il tuono
La burrasca
L’aria che manca
L’acqua che sommerge
il fremito della terra sotto di te
L’abisso
 
Non mi parlare più come ieri,
 
non devi farlo più. Non è per questo. Non si cerca conforto, noi. Tra di noi, no.
Noi cerchiamo lo sconfinamento, il tumulto, la luce che acceca, niente mezze tinte, niente morbidezze. Cerchiamo lo schianto, noi. La vertigine.
 
Te lo dico ancora e te lo ridico
Non mi parlare più come ieri,
 
con quell’infinita tenerezza, quella voce rilassata e liscia come la seta del mio vestito afflosciato per terra, come la penombra della tua stanza profumata di noi, con quegli occhi così larghi, così larghi con dentro tutta la fiducia del mondo. La riconoscenza. Non sono la tua amica, sai?
 
Non farmi sperare di esserlo. Mi uccidi.
…
…
…
(by poetella)
(e scusate per la musica riproposta, ma…)
 
 
Mahler- Adagietto della 5a Sinfonia
.
.
.
.
.
.
 

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Ma che ne sapete voi…

18 venerdì Gen 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, arte, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, desideri..., felicità, hard..., musica, passione, poesia

≈ 35 commenti

Tag

amore, cambiare aria, colleghi, Giove ed Io Correggio, Oblivion Piazzolla, poesia, scuola

correggio-giove_ed_io

(foto dal web)

 

Ma che ne sapete voi

tutte infiocchettate fasciate come insaccati troppo unti, troppo pepati, troppo salati, mascherate da donne cannone coi lustrini ed i nastri- costume in lamè, tutte imbrillantate, tutte scintillanti, tintinnanti di campanelli luccicanti richiamo pietoso di allodole cieche o inesistenti in questa sala dei professori con questo tavolone da obitorio tutto carico di carte e cartacce che nessuno legge e io mi sarei pure stufata di selezionare sistemare riordinare, lavoro ingrato di Sisifo.

Senza costrutto.

E  mi ritaglio un cantuccio e sto buona lì e cerco di non sentire questi vostri discorsi, questa vostra inutile, manifesta perizia nel preparare marmellate di fogli di quaderno a righe, ma anche a quadretti, anche se comunque dice che a righe viene meglio. Sarà! E senza buccia di limone ché se no diventa amaro, e senza chiodo di garofano, ché tanto come glielo ficchi in testa?

 

Che ne sapete voi, dico io

che state lì con quelle bocche pasticciate di rossetto troppo rosso per generare credibili teorie, assolute verità, o magari anche verità relative, che basterebbe e ve ne state lì a programmare campi scuola su Andromeda sperando in sovvenzioni extraplanetarie.

Che non arriveranno mai!

 

Che ne sapete, che ne sapete voi

inacidite dalla polvere nera di registri intrisi di vendicative rabbie inalate per anni e anni e anni, senza cambiare aria, senza almeno socchiudere il cuore, senza mai aprire la finestra e guardare il cielo

che ne sapete di me e del mio cielo

Quel cielo dove Io se ne sta abbandonata, molle di languore e desiderio, avvolta dal fremito della sua tiepida nuvola/amante.

 

E tutto, quasi tutto galleggia così lontano. Così in basso…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Oblivion – Piazzolla

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Grigio di striscio, mobile…

29 giovedì Nov 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, felicità, foto di poetella, musica, passione, poesia

≈ 9 commenti

Tag

amore, attesa, eccomi, gran finale, Teatro

(foto di poetella)

 

Grigio di striscio, mobile. A righe[scena prima]

Gocce sui vetri – umido sipario abbassato-

S’aspetta il prologo d’ansia in gola.

 

Riflessi di rosso/ poi verde. Via alla musica

Lenta. Troppo lenta

Luce gialla [scena seconda] ascensore

sfacciato. Troppi segni  ai lati

degli occhi urlano o sussurrano

Pessima resa in scena.

Accensione di luci verdognole di pianerottolo

[scena terza] vasi anemici ai lati delle porte, sciatti.

Quinte chiuse, niente dietro?

Una no. Fessura di buio

Scivolare nel buio

Come fumo come ombra come idea luminosa

Azzurro. Immersione nell’azzurro

E di nuovo buio [scena quarta. Gran finale. Forse. O forse…]

 

Profumo umido di chiodi di garofano

Chiodo nel cuore. È teatro? È finzione?

Emorragia di desiderio. No. Non è.

 

(Coro)

Cauterizzami cogli occhi. Ferma il sangue con le labbra. Adesso.

 

Ovunque. Non smettere. Zitto. Sipario.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Liszt – Sogno d’amore

 

 

 

 

 

 

 

.

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No, non scriverò…

11 domenica Nov 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 8 commenti

Tag

amore, attesa, cercami, crescere, per sempre, poesia

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

No, non scriverò, ti dicevo

per fare crescere il fuoco, soffiarci su e custodirlo.

Senza dispersione.

Ma lo sai, no?

Lo sai che sono sempre miniera di dubbi, soffio sulla cenere e si scompiglia tutto.

Lo sai come sono, no?

Bene o male, fatta bene o male, non so.

Tanto per cambiare.

Non so mai.

Ma no, non scriverò, ti dicevo

ché a stare troppo serrati, accostati, collegati, si perdono i confini.

Si frantuma l’essenza.

Poi, diciamolo, chi mai ha voglia di cercare qualcosa che già sta lì, nel cassetto grande,

quello che si apre bene, non s’incastra, scorre via come il tempo.

 A  che serve cercare. Apri, prendi. Richiudi.

 

E invece no. Io no.  Noi no.

Dunque no, non scriverò.

E non perché così tu. O forse sì, vallo a sapere.

Non lo voglio sapere.

Comunque no. Credo di no.

Magari per non, sì, lo sai? sai tutto tu, vero?

per non stare sempre lì, davanti ai tuoi pensieri, forzandoli. Per intrusione.

Un inserimento meccanico non richiesto.

Una mosca che entra dalla finestra e non riesce più a uscire.

Non mi piacciono le mosche. Mi piacciono le farfalle.

Quelle che non le prendi mai e magari ti si posano su un dito, così, perché va a loro.

E tu lo tieni fermo per non farle scappare via. Belle vero?

Come le tue farfalle, ti ricordi?

Io sì. Tanto tempo fa, eppure…

 

Comunque, tornando alla questione

no, non scriverò, ti dicevo. Cercami tu.

 

Anche se certe volte mi prende una gran paura d’evaporare,

sfumare via, dissolvermi del tutto  dal tuo mondo e, peggio,

vederti svanire dal mio.

Al calore di tutte le distrazioni del vivere.

 

Sì, sì, certo, lo so. Lo so. Non lo credi possibile.

Ma va’ a sapere. Hai visto mai?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

 

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Ma no, scusa, che c’entrano le foto?

21 domenica Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore clandestino, assenza prersenza, atmosfere magice, consapevolezza, foto di poetella, musica, poesia

≈ 13 commenti

Tag

amore, big bang, chiacchiere, due stelle, rachmaninoff

 

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Ma no, scusa, che c’entrano le foto?

Certo, no. Non me le manda. Quasi mai.

Sì, lo so, lo so. Chi ti dice niente. No. Non lo so se hai ragione. So che non me le manda.

Quasi mai.

Quasi mai per prima. Ecco. Poi, magari, ogni tanto.

 

Guarda che sei una lagna, te, sa’?

Non hai capito. No. Non hai capito proprio niente.

Come tutti.

Tutti a credere d’avere capito, e invece. Sì, va beh, pure io.

Chi dice niente?

Rispiegarti? Quale sarebbe il vero motivo?

Ma no, scusa, che c’entrano le foto?

Ah, così, come esempio. Condivisione. Sì, sì, condivisione.

Ma è proprio questo il punto. No. Non c’è condivisione. Quella che dici tu, per lo meno.

Non c’è.

Ma che vuoi condividere?

Ognuno ha la sua vita, i suoi incontri, i suoi impegni. E questo e quello.

I suoi ritmi.

Ancora con le foto. Ma dai!

Ma non sarebbe peggio entrare nella sua vita, vedere quello che vede, che fa, che sceglie, e poi…

No. Non sarebbe bello. Sarebbe una tortura.

 

E io, e noi, non ci vogliamo torturare.

 

Noi siamo due stelle gemelle che vagano nello sconfinato universo, coi loro pianeti attorno.

E ogni tanto, ma proprio ogni tanto,

in un fragore da big bang, si scontrano ed esplodono

tra fuoco e fiamme e pioggia di schegge di luce accecante.

Accumulando energia.

 

Poi, lentamente, con tutto il codazzo di pianeti personali

 

ricominciano il solitario viaggio, spandendo luce.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

–

 

 

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Ci sono giorni in cui ti …

20 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, emozione, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi

≈ 11 commenti

Tag

amore, mai, poesia vissuta, sempre

(foto di poetella)

 

Ci sono giorni in cui ti parlo talmente tanto che alla fine, se non scrivo, scoppio.

Ci sono giorni, poi, che scrivo e scrivo, cerco una per una le parole per te, le seleziono come lenticchie sul piatto. Scartando. Accuratamente. Scegliendo.

Parole e parole. Succo d’anima. Concentrato di vita interiore.

Poi, con un leggero dondolio di testa che dice, Ma no! Dai, lascia perdere! Butto tutto.

Click, elimina.

Via.

 

A dirla tutta oggi non so ancora che fine faranno queste parole. È presto per dirlo.

Ma la voglia era parecchia. E si sa, unico modo per liberarsi di una tentazione è cedere.

No?

Dunque eccomi qui. A compiere il mio gioco preferito, che poi gioco non è. Direi di no.

 

È che ripenso alle tue, ce l’ho impresse una per una.

Poco tempo. tutto concentrato. Deve essere tutto perfetto.

Queste, principalmente girano e rigirano.

Te l’ho detto, no? Non deve.  Non deve, è.

Io credo, invece, che proprio quel poco tempo, proprio quello sia la legge che regola la magia.

E non credo si debba pretendere che tutto funzioni a meraviglia, perché proprio il funzionamento di quel poco tempo ha in se tutti i connotati della meraviglia.

Mai possibilità di noia.

Mai un attimo di più, da dire uffa, adesso che facciamo?

Ce ne sarebbero a milioni di cose da fare, che non faremo mai, mio caro, mai!

 

Mai il rischio di parlare troppo o troppo poco.

Di guardarsi troppo o troppo poco. Assaporarsi troppo. O troppo poco.

Tutto al massimo. A minimo rischio. Credo.

Tutto scelto. Eletto.

 

In fondo siamo noi che abbiamo deciso di condensare la vita in quegli spazi temporali limitati.

O forse non potevamo fare a meno di decidere così.

Comunque è così.

Non cambierei, non sostituirei mai neanche un minuto dei nostri, insieme.

Click. Invia messaggio.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Brahms– Trio for Piano, Clarinet and Cello Op 114

 

 

 

 

.

.

 

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