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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: anima

un altro ri-post

28 sabato Giu 2014

Posted by poetella in amore?, anima, Bellezza, felicità, ricordi non tanto lontani

≈ 14 commenti

Tag

amore, bellezza, debussy arabesque, fotografia, gioia, musica, Ricordi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(foto di poetella)

 

Poi, accovacciata come la Sirenetta, rosso di lenzuola smosse giocavano a fare l’onde,

nel silenzio rosato del tardo, tiepido pomeriggio, gli aveva letto dei versi.

 

Così, per lasciare un umidore di commozione anche nell’anima.

 

Era la regola. C’era una regola, forse. Scritta da qualche parte.

Il corpo, quieto, vuole continuare a volare, in qualche modo.

 

E l’aveva continuato ad accarezzare con la voce.

Accarezzare con gli occhi. Con le parole.

Il cuore ancora in tensione, come una vela azzurra.

 

Poi, per fare un caffè, lui s’era alzato.

E andando di là, ovviamente,

cantava.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Claude Debussy – Arabesque

 

 

27.04.2012

 

 

 

 

.

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Si sono tutte aperte…

21 mercoledì Mag 2014

Posted by poetella in amore?, anima, aspettando la vecchiaia, Bellezza, consapevolezza, cosa sarà di noi?, crescere, fine di un amore, fiori, fiori di poetella, foto di poetella, fotografia, i miei fiori, la memoria, lasciamovolareilpalloncino, malinconia, mi manchi, nostalgia, paura di non amore, peonie, ricordi

≈ 17 commenti

Tag

amore, crescere, fine di un amore, fiori, fotografia, nostalgia, ti ricordi, vecchiaia

10262120_10203220025653732_8304946550249745405_n(foto di poetella).

.

 
Si sono tutte aperte. Tutte e tre.
A una stanno cominciando a cadere dei petali. Bianchi. Sottili. Sembrano riccioli di burro.
Mi ricordano, per lo meno, riccioli di burro. Come quelli che trovavo, e mi parevano magici, non da mangiare, non da distruggere spalmandoli sul panino caldo, quelli che trovavo nella vaschetta di cristallo rettangolare con gli angoli stondati e il cucchiaino a paletta d’argento accanto a quelle altre tonde, ciotoline con dentro marmellate di vari colori. Tre, mi pare. o due. Non ricordo bene. Ricordo solo che mi piaceva più di tutte quella rosso chiaro.
Mamma diceva, tutta bella, tutti i capelli rossi lunghi, tutta elegante nel suo prendisole di piquè rosa, al tavolo della prima colazione dell’albergo, al mare, mamma diceva che quella era di fragole. La mia preferita. Ancora adesso. Mangia e non ti sporcare.
E allora avevo quattro anni.
Pare che i gusti io non li cambi molto di frequente.

Anche le peonie mi sono sempre piaciute. Ne avevo una di organza applicata sulla camiciola verde menta, a quattro anni, all’albergo al mare.
E mi piaceva da matti.
La toccavo per essere sicura di non perderla. Sicura. Sempre.
Le peonie hanno una bellezza dolente. Ci senti dentro tutta la malinconia della fine.
Ci senti dentro una musica d’oboe. Fonda. Struggente.
Un profumo d’oblio.
Una sta perdendo i petali. Destino.
Quando saranno sfiorite ne comprerò altre.
Loro, posso ricomprarle.
Almeno per qualche altra settimana.

Poi, non più.
…
…
…

(by poetella)

 

Oblivion (Piazzolla)

 
.

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Tutto questo fiorire…

15 giovedì Mag 2014

Posted by poetella in amore che salva, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, Bellezza della natura, desiderio, fiori, foto di poetella

≈ 14 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, claude debussy, fiori, fotografia, gioia, poesia, ti amo

20140515_163010(foto di poetella)

Qui poetella legge

 

Tutto questo fiorire, vedi caro, tutto questo fiorire e colori e odori, camminando e le molteplici sfumature di viola, di lilla e i bianchi i gialli, quei rosa pallidi e quel rosso, ah! Quel rosso come sangue della terra svenata che si scioglie di desiderio, illanguidisce, come me a quest’intenso profumo di gelsomino, come me a guardare lo sfavillio della luna e anche tu, caro, anche tu la guardi, lo so, anche se nei tuoi occhi non ci sono anch’io, nei miei occhi non ci sei tu, ma poggiamoli sulla luna, caro, sfioriamoci così, sfioriamo fiori e fiori e foglie e quelle piccole zucche selvatiche al bordo della strada, come mai lì? E lo sfavillio dei papaveri, è pieno da te, vero? Anche qui ce n’è.

Tutto questo fiorire mi ferisce di desiderio il petto e le gambe, mi taglia il respiro, mi chiama, mi grida parole di gioia.
Te ne mando un fascio, legate con un nastrino rosso. Scioglilo e lanciale in aria e lasciale cadere e guarda come nascono fiori di luce.

È l’amore. Certo. Cos’altro?
…
…
…

(by poetella)

 
.

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Guarda un po’…

28 lunedì Apr 2014

Posted by poetella in acacia fiorita, amore che salva, amore mio, anima, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, emozione, felicità, foto di poetella, i miei fiori, il cielo, poesia

≈ 25 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fiori, fotografia, il cielo, nuvola, poesia, serenità

20140428_121122(foto di poetella)

Qui poetella la legge

Guarda un po’!
Quello stare a corolla chiusa
dei fiori. Ignorarmi.
E sì che bussavo con gli occhi.
Dormivano. E li guardavo
respirare fiotti lievi
di luce, calmi, colmi
ora il rosa, ora il giallo, il viola
tra verdolini stropicciati
e il cupo, sognante trasparire della terra
al mio passare di nuvola
sotto un telo
di nuvole
con un cuore
di nuvola prossimo allo scroscio.

Tuttavia, improvvisa
l’acacia m’ha sorriso di mille e mille bianche
bocche
inaspettato schiocco d’armonia.
E come rimanere immuni
al contagio della gioia?

Sbocciami in petto, dai
ancora e ancora e ancora.

È bello, amore mio.
…
…
…

(by poetella)

 

10289912_10203058711380976_3776660921527441578_n

 

 

.

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E tu mi traduci in una…

01 martedì Apr 2014

Posted by poetella in amore che salva, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, empatia, Foscolo, innamorata pazza, la forza dell'amore, la giusta importanza, maestro, poesia, primavera, serenità

≈ 16 commenti

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amore, amore vero, bellezza, crescere, fotografia, gioia, poesia, serenità, ti amo

20140401_110159(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

E tu mi traduci in una lingua
nuova quello che era il mio dolore
tu lo distendi piano
piano sul banco
di scolaretta attenta
indichi e guidi
ti guardo e imparo l’uguale e il disuguale
che tirano su il mondo.

Tu che decifri e dai senso
tu che m’insegni come c’insegnano i colori
e i canti e le luci tremolanti
sulla corteccia del pino
lei che sale
sale su verso l’azzurro
e mormora: vedi?

È ancora primavera, dai! Adesso.
…
…
…

(by poetella)

 
.

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‘n accidenti…(ri-post)

31 lunedì Mar 2014

Posted by poetella in addio amica mia, amiche, amore?, anima, crescere con l'amore, foto di poetella

≈ 25 commenti

Tag

amore, consapevolezza, crescere, distacco, fumo, vecchiaia

nuvoletta(foto di poetella)

ascolta poetella

 

 

Il distacco. ‘n accidenti proprio. Imparare il distacco. Andare verso il distacco. Guadagnare il distacco (s’accende una sigaretta. Aspira fondo, la testa un po’ indietro, poi butta fuori tutto il fumo).  Quale cacchio di distacco? Siamo umani, no? Bipedi (guarda sua sorella, che tace). Camminiamo. Vogliamo il duro sotto i piedi. Ci serve.

 

Altro che distacco. Visto mai uno che cammina per aria? Come gli amanti o le mucche di Chagall? Visto mai? (sua sorella non parla. La guarda. Non fuma)

 

Io mi sarei proprio scocciata di tutte queste stronzate sul distacco. Sul lascia che sia. Sul vivi l’adesso. Ma sì, cavolo, sì che lo vivo l’adesso. Come no? Mica mi serve che me lo ricordino. Che me lo consiglino. L’adesso si vive sempre. Finché si vive(la guarda. Quella, zitta. La guarda, fuma e parla). C’è qualcuno che non lo vive, l’adesso? Ti risulta?

 

È che vogliamo sapere. Vogliamo controllare. Vogliamo qualche drittina su quanto durerà quest’adesso. Sia che si voglia che finisca, sia che continui, ‘sto cavolo di adesso.

(e la sorella zitta, buona, beve il tè e guarda una farfalletta che svolacchia sui gerani)

 

Ma sì, sì, sì, sì! Certo che si vivrebbe meglio. Meglio, a non avere bisogno di programmare, pronosticare, o magari solo prevedere, con un piccolissimo margine di dubbio.  Senza andare a cercare conferme da tutte le parti. Meglio, si vivrebbe. Senza cercare nei fondi del caffè o nei rametti di millefoglie.

 

Ma come fai? Come cazzo fai? Balle, il distacco. Balle.

Vaglielo a dire a  quelli che gli è crollata la casa, la vita addosso. Vaglielo a dire a loro, il distacco.

O vienimene a parlare tra un po’.

Quando sarò vecchia. E lui non ci sarà più.

 

Sai che risate.

…

…

…

(by poetella)

 

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Cos’è ti sono vicino?…

27 giovedì Mar 2014

Posted by poetella in addio, addio amica mia, anima, assenza prersenza, foto di poetella, poesia, solitudine

≈ 27 commenti

Tag

addio amica mia, non ti sento vicino, poesia, solitudine

solitudine(foto di poetella)

 

Cos’è ti sono vicino?
Che vuol dire ti sono vicino?
Ti sono vicino, hai detto.
per le strade, nelle piazze
nel chiuso delle case nel colore
delle cose, nel calore e nel freddo
e nel faticoso
dei passi, nei sospiri
nel pietoso petroso silenzio

che vuol dire ti sono vicino?
Rumore di pensieri che non sento
non avverto
non mangio non mi nutrono
l’anima, non mi cresce
e mi cresce d’assenza – di
vuoto che aspira che tira
su come una corda
dal nero del pozzo della mia
della nostra, della nostra infinita
infinita incurabile vischiosa solitudine.

E tu, anche tu, poi, piccola mia

non ci credo che voli. Adesso.
…
…
…

(by poetella)

Da Anonimo Veneziano-Adagio BWV 974
.

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Ma è perché ci si dimentica…

21 venerdì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, consapevolezza, diario, empatia, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, saggezza, storia d'amore

≈ 12 commenti

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amore, bellezza, musica, ti amo, tu sei diverso

azalearidotta(foto di poetella)

Ma è perché ci si dimentica (io dimentico. A volte).. Capita, no?

Se ci fosse consuetudine, che ne so, ripetitività. Uno mica si dimentica come si mangiano gli spaghetti, no? pure se è un’attività quasi artigianale, quasi artistica. Impari. E te lo ricordi perché lo fai spesso, quasi sempre. Da quando eri piccolo. E continui. Sei avvezzo. Non puoi dimenticare.

 

Ma prendi un esquimese. Uno che viene in Italia e mangia gli spaghetti. Ammesso, (e qui ci sta bene e non concesso) ammesso, dico, che impari, poi se lo dimentica. Ché da loro, negli igloo, non si mangiano spaghetti. Nessuno li mangia. E nemmeno più lui. E perde la competenza acquisita.

Deve convivere con le sue consuetudini.

Ce l’ha tutte attorno.  Ghiacci e foche e slitte e baccalà. Mangiano baccalà gli esquimesi?

 

Insomma, lasciamo perdere. Non è questo il punto.

Il punto è che se attorno hai tutte larve che vanno avanti per luoghi comuni, per si fa così e colì. Per è bene si faccia così e colì.

Se attorno hai persone che dicono che chi fa così è così e chi fa colì è colì, insomma…allora ti dimentichi. Magari stai quasi a dargli retta.

Ti dimentichi che esiste qualcuno che non è così e colì. È diverso. E te l’ha detto che è diverso. E ti sei accorta che è diverso. E senti che è diverso come vorresti essere, come provi ad  essere tu.

E tu adori sia diverso. E ti senti una privilegiata per avere a che fare con qualcuno così  diversamente meraviglioso…

 

Non te ne devi dimenticare, carina. Mai.

Chissà se la piccola azalea ha paura che mi dimentichi di innaffiarla.

Non credo.

Non credo proprio.

…

…

…

(by poetella)

Partita No.2 in c minor – Sarabande

 

 

 

 

 

 

.

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Visto? Ce l’ha fatta…

13 giovedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza della natura, consapevolezza, cosa sarà di noi?, emozione, fine di un amore, indipendenza, le cose importanti, luce, pensieri sparsi

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Tag

amore, bellezza, fine di un amore, gioia, il cielo, serenità, tristezza

foto dal tel 043

(foto di poetella)

 

 

Visto? Ce l’ha fatta.

S’è fatto largo dietro il palazzo di fronte. Stamattina.

Sfolgorante. Sembra si sia lavato la faccia.

Ci credo, con tutta quella pioggia!

 

Insomma, il sole, oggi.

Le piccole faccende tutte illuminate.

Opzione risparmio energetico.

Anche nei pensieri.

 

E allora lascia stare.

Non ci pensare.

Non serve.

Non.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Charlie Parker & Chet Baker – Summertime

 

 

 

 

 

 

.

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Perché stiamo lì a scavare…

11 martedì Feb 2014

Posted by poetella in allegria!, amore?, anima, aspettiamo la primavera, astrologia, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cosa sarà di noi?, diario, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, pazienza, poesia, primavera, saggezza

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Tag

amore, astrologia, bellezza, cercando certezze, che sarà di noi?, fotografia, paura, pazienza, saggezza, serenità

20140211_122216

 

(foto di poetella)

 

 

Perché stiamo lì a scavare…

Perché non ci rassegniamo alla pochezza delle nostre conoscenze?

Alla penombra delle certezze?alla loro labilità?

A questo limbo opaco dove si brancola e barcolla continuando a proseguire come giocattolini caricati al massimo. Che sanno, comunque, che la carica…

Beh, finiamola lì.

 

Perché ci creiamo problemucci con piccinerie che dovremmo invece guardare con sufficienza, indulgenza, magari. Dondolando un po’ il capo con un impercettibile sorriso benevolo.

Tipo quello delle mamme che guardano fiere le marachelle dei loro piccoli.

 

Ti vuoi attirare problemi più grossi? Dice lei. Se non impari  coi piccoli, arrivano i grossi!

Mi sa che ha ragione.

Che poi, noi, mica abbiamo subito orrori, torture, prigionie, deportazioni, noi, al massimo qualche sberla di papà, da ragazzine…

Ma sì, una volta, tre chilometri di spiaggia, di pomeriggio, a sberle. Ma che sarà mai!

 

Mica siamo stati sotterrati con solo la testa di fuori e le mani legate per non poter scavare…

Mica ci hanno provato con le scariche elettriche. O pestato.

O appeso a testa in giù, con una corda alle caviglie.

E ce n’è dell’altro. Ce n’è, ce n’è…

 

E allora, via!

Ma che saranno mai i nostri problumucci!

Animo!

 

Poi, una cosa è certa: i transiti planetari, per loro peculiarità, transitano.

E pure noi. Dunque, buon viaggio!

 

Che poi, tra poco, è primavera.

…

…

…

(by poetella)

.

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Ma che dici, la racconterò anch’io…

04 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, consapevolezza, cosa sarà di noi?, diario, foto di poetella, papà, pensieri sparsi, storia d'amore, vecchiaia

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Tag

amore, anima, fotografia, Harry Nillson, paura, poesia, vecchiaia

IMG_2853(foto di poetella)

 

 

Ma che dici, la racconterò anch’io mille volte da vecchia

come papà 

che parla di Zonderwater e di quella ragazza

coi capelli rossi

la racconterò anche io

mille volte mille volte questa storia che certe volte

mica lo so se me la sono inventata

per quanto è bella mica lo so se  magari è un vecchio libro trovato

in soffitta, di quelli con la copertina

tutta ammuffita  tutta smembrata ché stanno lì da sempre

da quando ho imparato a leggere e sognare

ché ho imparato presto sia a leggere che a sognare, ovvio

che mi ricordo che andavo in macchina con papà, seduta dietro e fuori

era notte e io guardavo la notte e ci facevo

i disegni dei sogni. E mi chiedevo e mi rispondevo.

Mi facevo le voci in testa.

 

 

E allora mica lo so se questa storia di attese

di riconoscimenti e meraviglie

questa storia da canto del cigno

questa storia che ma che stai sempre a pensarci? mi dico

 

questa storia che s’è scaraventata

nella mia vita scombussolando

attorcigliando scarabocchiando la linea del destino

che non ci ho capito più niente a un certo punto

insomma, mica lo so per quanto continuerò a raccontarla.

 

Siate compassionevoli. Lasciatemi dire. Ok?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Harry Nilsson – Everybodys Talkin

 

 

 

 

 

.

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Le cose stanno così…

28 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, cosa sarà di noi?, fedeltà, felicità, foto di poetella, indipendenza, innamorata pazza, la forza dell'amore, libertà, morire d'amore, poesia

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Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, passione, sto bene, ti amo

isola

(foto di poetella)

.

Lo so bene. Ormai conosco tutti i percorsi. L’andata e il ritorno.

Il crescere e il calare. E quel galleggiare come di foglia sull’acqua. Come di ramo spezzato.

Di barchetta di carta. Via. Per la corrente.

Conosco l’evoluzione del percorso. I picchi. Le cadute.

 

Lo so come vanno le cose.

Quel senso di ubriachezza sazia.  Di luce. Di abbaglio. Di spossatezza infinita.

Il passo lento. Che tanto, dove devo mai correre, dopo? Quell’andare tra mille gambe su per le scale della metro. Salire, scendere. Con le labbra che bruciano per i troppi baci.

Camminare da sonnambula.

 

So come mi lascio scivolare addosso il suono dei battiti cardiaci dell’orologio, il vento delle cose da fare. La pioggia della noia.

So come, per un po’, la prima settimana, diciamo? sarà tutto un ricordare, un intrecciare scene e scenette, fino a consumarle come foto troppo stropicciate, prese e rimesse via, riprese e rimesse via, fino a vederle quasi evaporare, scolorare, sbriciolare.

E i miei pallidi richiami d’amore, magari. Ogni tanto.

Messaggini. Qualche mail. Qualche foto.

Cinguettii di colibrì, ogni tanto.

Ché non mi piace fare troppo fracasso. Preferisco sparire come una nebbia. Te l’ho detto, no? La tua isola si vela di nebbia, adesso. E sparisce. Per un po’.

 

Le isole che si rispettino non devono essere troppo grandi. Troppo affollate. Troppo note.

Meglio se non se ne conosce l’esatta collocazione sulla mappa. Meglio trovarsele davanti all’improvviso, all’alzarsi della nebbia.

Ti piace questo gioco. Anche a me.

 

Poi, in fondo, la mappa ce l’hai.

 

La prima settimana scorrerà via così. Poi comincerà la discesa. Giù, giù, giù, un pozzo nero.

Rocce sedimentarie, basalti, rocce metamorfiche, giù, giù, giù, graniti, ossidiane, verso il centro della nostalgia.

Un buco nero fondo come il più fondo dei pozzi petroliferi.  E anche di più. Oltre 6.000 kilometri.

Fino al centro della terra, infocato d’amore.

La seconda settimana sarà così.

E niente cinguettii, niente richiami di colibrì. Silenzio.

 

Infine, magari, ci sarà ancora un’altra settimana. (ma sì, che ne sai? hai detto, non si può mai dire!)

E sarà quieta. Lo so. Di una calma distratta. Noncurante. Volutamente scordarella.

E libri, e musica e faccende. E viaggi e incontri. E magari pure scontri. No! Non con te. Mai con te. Mai più con te.

Nebbia fitta attorno all’isola.

 

Niente vento. Niente pesca di perle.

Silenzio.

 

Fino a che si vedrà all’orizzonte la vela della tua nave.

Senza  fil di fumo, che quello non è mai stato di buon auspicio.

 

E l’isola uscirà dalla nebbia. Ci sarà vento forte. Gran turbinio di rami. Gran movimento d’onde.

Profumo di terra.

 

Ti accoglierà nella sua baia, l’isola,  tiepida di sole.

…

…

…

(by poetella)

.

.

.Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

.

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Ci facciamo bastare poche parole…

20 lunedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, parole, tracy Chapman

≈ 11 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, luce, passione, poesia, ti amo

rami(foto di poetella)

Ci facciamo bastare poche parole

 

Oppure no. Magari cerchiamo la coda invisibile. Devono avere certo una coda invisibile.

Come la scia che lascia un pensiero. Ecco.

Devono avere un seguito nascosto, uno strascico di seta azzurra, un profumo che impregni a lungo, anche a finestre aperte.

Quando un desiderio s’espande oltremisura ogni cosa prende i suoi connotati.

Tutto si colora e scolora e colora ancora del suo abbagliante colore.

C’è riverbero.

C’è riflesso.

Ci si specchia, ci si potrebbe specchiare nel suo riflesso.

 

E allora

 noi ci facciamo bastare poche parole.

Ci saziamo della traccia che lasciano nell’aria e ce la scriviamo in petto. Come un marchio, come un sigillo. Un riconoscimento.

Ce le ripetiamo e ripetiamo per sciogliere il gusto in bocca. Anche se non riesce ad arrivare in gola.

Troppo poco. Troppa fame. Alcune, poi, particolarmente dolci, si dissolvono come grumetti di meringa.

Ma la bocca resta dolce, dopo.

Così dolce che anche quel lievissimo gusto amaro, ce n’è di gusto amarognolo, no? Anche quello, beh, via!

Va giù.

Dunque, noi, sempre affamati, ma tanto chi ci toglierà mai quella fame, chi potrà mai saziare la nostra sconfinata ingordigia, la nostra golosità?comunque, noi, almeno proviamo e

 

ci facciamo bastare poche parole

 

senza andare troppo per il sottile, senza indagare, senza chiedere. Sarà, sicuro che sarà, deve proprio essere paura. Saggi quelli che dicevano

chi si contenta gode. Certo. Ma quando?

…

…

…

(by poetella)

 

Tracy Chapman – The promise

 

 

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Per quanto, già…

15 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, Bellezza, cose consolanti, foto di poetella, il cielo, libertà, poesia

≈ 29 commenti

Tag

il cielo, libertà

SAM_1146(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Per quanto, già starsene a guardare

il cielo

beh, a poterlo fare con grande tranquillità

senza pressioni temporali

senza scansioni progettuali

starsene così, a guardare il cielo

i suoi impercettibili moti  i suoi inarrestabili sconfinamenti

 

potrebbe forse indurre moti d’invidia se non

ci sentissimo compresi

avvolti

immersi

 impastati

nella sua stessa materia

ogni volta tutte le volte che

alle spalle la fuliggine appiccicosa del fare

alle spalle il catrame sporco delle molteplici inderogabili incombenze

 

riuscissimo a guardare su e sorridere.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Cosa continui a guardare in su…

09 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, foto di poetella, le cose importanti, poesia

≈ 20 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, debussy arabesque, il cielo, nostalgia, paura, sogni, ti ricordi

verso il patio

(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Cosa continui a guardare in su

verso il cielo

appena dopo il passaggio degli stormi

il bavero del cappotto alzato grata del freddo

ché cammini veloce col freddo, tu

cosa continui a sperare ostinata

mai sazia di meraviglia

mai paga d’emozione, sconsiderata bambina che ti nascondi

dietro i miei anni, tanti anni, quanti anni!

E tu non cambi mai.

 

Sempre a cercare trasalimenti

Ti ricordi? Coglievi la fragola nel bosco e già

concentrata, cercavi l’altra.

 

Vuoi metterti buona una buona volta

vuoi farti bastare, contenta

la strabordante meraviglia del mondo

durasse anche solo un attimo

tu che sai

tu che hai avuto

tu che hai visitato le stanze della Bellezza

 

Basta cercare nuove porte, no?

Basta fare capricci se

per un po’

resti fuori, sconsolata e impaurita.

 

La Bellezza è ovunque, ricordi?

La Bellezza è ovunque e tu la attiri a te

Ché sei portatrice di Bellezza.

Te l’ha detto lui.

E a lui tu credi. Sempre.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Fortunatamente deve esserci …

02 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cosa sarà di noi?, cose consolanti, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, non ne posso più, poesia, saggezza, serenità

≈ 33 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, chi se ne frega, crescere, fotografia, gioia, poesia, tanto io..., ti amo

20131206_082254(foto di poetella)

 

 

 

Fortunatamente deve esserci  un folletto

uno spiritello, che ne so, uno gnometto invisibile

grosso come un moscerino, magari

che abita nella mia casa

tra questi mobili antichi, questi quadri e porcellane e mensole

e avori e legni scolpiti e dorati e bronzi e damaschi e lampassi

e sete e pizzi e lazzi, no, lazzi no

in questi ottanta scarsi metri quadri

con l’armadio piccolo e la soffitta col cambio di stagione

e niente libreria seria

 

ci deve essere qualcuno simpatico e buffo

e impunito e imprevedibile e dispettoso e burlone

nascosto

se ogni tanto, ma proprio ogni tanto

mi  scappa da ridere

e non lo so neppure io perché.

 

Ma no, dai! Lo so. Lo so, eccome se lo so.

…

…

…

(by poetella)

 

 

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

 

 

 

 

 

.

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Dovremo aspettare …

30 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, attesa, basta!, Bellezza che salva, biografia..., cose consolanti, cose faticose, desideri..., diario, foto di poetella, indipendenza, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, musica, non ne posso più, poesia, un po' di tempo per me

≈ 18 commenti

Tag

attesa, J.S.Bach, musica, poesia, silenzio, sto bene

20131103_105454(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Dovremo aspettare le ore piccoline

e che le posate siano tutte nel cassetto

ben asciugate e lucidate

e che fuori smetta di piovere oppure no

che tanto

non si sentirà rumore qua dentro

con queste finestre sigillate che tengono fuori freddo e notte

 

gioia delle muffe

che dai a ripulire

dai a ripitturare. Questa casa  che è tutta una muffa

che lo diceva Cetto: I funghi ci sopravviveranno.

Come chi era Cetto? Lo so io. E lo sanno anche i fungaioli.

Ma lasciamo perdere che perdiamo il filo.

 

Dovremo aspettare le ore piccoline, dicevo

e che si cominci a sentir russare di là per mettere

piano piano

un po’ di buona musica, di quella che ti consola

di quella che ti dimentichi del dammi e del dimmi e del fammi

di quella che dentro la stanza c’è  un roteare d’astri

azzurrini

crome e biscrome e chiavi di violino

e chiavi di porte segrete

con dentro parole tutte in fila

scartate come caramelle pronte per essere succhiate

sciolte assaporate. Gustate sorridendo.

Con la testa reclinata un po’ indietro e i capelli che diventano più lunghi

 

E i minuti che diventano più lunghi

Proprietà privata, cancello sigillato da dentro.

E guai a chi tenterà di…

via! Pussa via! Questo posto adesso è mio. Dirò. Ok?

…

…

…

(by poetella)

.

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Ascolto una berceuse di Chopin…

26 giovedì Dic 2013

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Chopin, cose piacevoli, diario, foto di poetella, musica, pioggia, poesia

≈ 24 commenti

Tag

Chopin, Collins

pioviccica(foto di poetella)

 

 

 

Ascolto una berceuse di Chopin e leggo Collins.

Ogni tanto alzo gli occhi, la mano  sul libro

e guardo fuori. Piove.

La pioggia e Collins e Chopin sono ok.

Anche io sono ok, in questo pomeriggio quieto.

 

E torno a leggere. Parole bagnate di musica lievissima

Ci si accomodano sopra. La musica

è un tappeto volante. O  sono le parole?

 

Fatto sta che davvero mi sembra di sorvolare oceani

di veleggiare in solitaria anch’io, in questa mia stanza

 

mentre fuori raffiche di vento scompigliano la saggezza dei pini

mentre in cuore qualcosa soffia

non so bene cosa. O forse sì.

 

E lo lascio soffiare. Non gli do peso.

…

…

…

(by poetella)

Chopin – Berceuse Op.57

 

 

 

 

 

 

.

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Me ne sto qui…

25 mercoledì Dic 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, attesa, diario, foto di poetella, inverno, ma che natale!, poesia

≈ 15 commenti

giapponeserie(foto di poetella)

qui la voce di poetella

Me ne sto qui a fumarmi la seconda sigaretta

della giornata. E fuori

c’è tutto un grigio silenzioso.

Sono le quattro del pomeriggio di un giorno

qualunque

anche se è Natale.

 

E in fondo mi basta, diciamo che mi basta

questa pausa nel rumore del fare

nella tregua del dire

dell’aspettare.

 

Poi  ricominceremo i traffici.

 

Ascolto Bach e, visto che posso, non  faccio proprio nulla

oltre che picchiettare sui tasti dei ricordi

 

che quelli ce n’è. Sempre.  Bontà loro.

…

…

…

(by poetella)

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C’era uno strano silenzio dove …

13 venerdì Dic 2013

Posted by poetella in anima, attesa, foto di poetella, pace, poesia

≈ 20 commenti

una sola foglia...(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

C’era uno strano silenzio dove

solo poco prima

a ventaglio

si sparpagliavano teste e grida e zaini

 

e corse. La scuola riempiva le sue stanze di buio

si ritraeva nel suo mondo sospeso

in attesa. E quell’unica foglia in cortile

tremolante,

come spinta ancora dal tumulto appena passato

restava salda, unica, ancora lì a godersi la pace.

Io con lei.

 

Fino all’arrivo del merlo.

Una presenza vibrante nell’immobilità dei rami.

Testa a destra, a sinistra, piccoli scatti.

Un verso.

Poi, via!

Avrebbe voluto  comunicare con la foglia?

chi lo sa. Forse.

 

Ma parlavano lingue troppo diverse.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Il Nodo Nord…(ci credi te?)

18 lunedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, astrologia, atmosfere magice, da Storia senza rima

≈ 29 commenti

Tag

Nodo Nord

foglie d'albero

(foto di poetella)

(qui la voce di poetella)

– Allora? Me lo ridici?
– Il Nodo Nord?
– Sì. Rispiega.

Cigolio del dondolo. Frinire di cicale. Zanzare. Intenso profumo di gelsomino.

– ok. ti dicevo, il Nodo Nord indica “la qualità” che l’anima deve conquistare per compiere…
– semplifica, please…
– sto semplificando
– …
– Insomma dicevo indica la qualità che l’anima deve conquistare per compiere il suo progetto terreno.

Cigolio del dondolo. Frinire di cicale. Zanzare. Intenso profumo di gelsomino.

– Mi prendi l’accendino, per favore? Là, dietro alla citronella…
– Fumi troppo
– …
– Sta citronella non serve a un cavolo.
– Mi fai finire?

Forte sbuffo di fumo contro il cielo. Lievissimo movimento della testa, ad annuire.
– …
– Quello che ti voglio dire è che un rapporto così…

Cigolio più lento del dondolo, cicale, zanzare…gelsomino

– insomma, un incontro in cui una persona sia come l’altra vorrebbe essere,
succede no? di trovare nell’altro le caratteristiche a cui si aspira.
Beh, il legame diventa forte. Importante…
Una specie di stimolo faticoso a compiersi…ad andare avanti…
– ma che cavolo ne sai che è così, per noi, scusa?
– Il tuo Nodo Nord è congiunto al suo sole. Il suo Nodo Nord al tuo. Chiaro?

Silenzio totale. Niente cigolio. Niente cicale. Niente zanzare…neanche un filo di vento. Intenso profumo di gelsomino.

– ma fammi il piacere, va…mi ci mancano i grilli che mi ficchi in testa te…
mi ci mancano…

…
…
…

(by poetella)

(da Storia senza rima – Lucia Piombo 2011)

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E ancora, ti devi centrare, dici…

17 domenica Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, morire d'amore, passione, pensieri sparsi, poesia

≈ 12 commenti

20131117_123046(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

E ancora, ti devi centrare, dici

Devi smettere di salire, dici, su in cima alla più alta vetta della più alta catena di monti

(dio che aria, che vista straordinaria da lì!) per poi precipitare nel fondo più nero e fondo diecimila, undicimila. Centomila kilometri sotto. Sbatacchiata di qua e di là.

Devi trovare un centro di stabilità, dici.

Devi, dici. Solo perché…

A parte che, perché? dico io. Perché?

E comunque tu, tu che ne sai? tutti a sapere quello che. Tutti bravi. Tutti a consigliare.

Io manco a me stessa do consigli. Ma che ne so io!

E tu, il tuo cuore sotto anestesia. Il tuo cuore fasciato d’equilibrio fasullo.

Il tuo cuore in letargo. È mai stato sveglio? Senti che odore di muffa? No, io no, grazie!

 

Sì, certo,  ti devi centrare, dici

Quello scivolare di sponda in sponda galleggiando, senza conoscere lo scroscio, lo schianto. Senza trasalimenti. Senza apnee e respiri grossi a bocca aperta, quell’aria che fa girare la testa, tutta di colpo così.

Questo è il tuo centro? No, grazie! Davvero no.

La conosci? La conosci la voglia di scrivere un nome con la bomboletta sulle valli della luna, tu?

Che poi te lo guardi da lontano e ti fa luce? Un faro azzurro.

Che gira e gira e lo vedi e poi no. E lo rivedi e poi no. Ma è lì.

 

Tu che ne sai di parole come gocce d’oro fuso gocciolanti sulla pietra dei giorni.

Tu che ne sai dell’armonia delle stelle che danza in un corpo vivo, vero, davanti a te?

Ogni azione geometria di perfezione.

Ogni non azione, ancora perfetta.

 

E allora, allora smetti, ti prego

sempre con questo certo,  ti devi centrare!

 

Il mio centro è amore e attorno ancora amore e amore.

Strati d’amore concentrici

bave d’amore uscite dal cuore a ricoprire l’amore.

Una perla splendente d’amore.

 

Cosa? Quando non ci sarà più, dici?

Ma lui vive in me, cara mia.

Ormai è in me.

Non ci sarà più solo quando non ci sarò più io. Ché sarò morta.

O non ci sarò più io, sarò morta io, quando non ci sarà più.

 

Vedi te. Per me è uguale.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Ci si domandava, adesso che … (ri-post)

14 giovedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, inverno, le cose importanti, pensieri sparsi, saggezza, vecchiaia, vecchie mie...

≈ 4 commenti

Tag

si domandava

1471245_10201843751887748_2144999979_n(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Ci si domandava, adesso che a balzi alti ampi elastici

il cane nero s’avvicinava

a un niente dalla gola, ormai,

sebbene il nostro passo risultasse ancora sciolto

fluttuante, sicuro, lievemente oscillante

di spiga di tenda di pizzo di ramo di salice

sebbene i colori, ancora il rosa e il rosso e il nero e il verde

sebbene per strada ancora sguardi come girasoli, calamitati,

rapaci

 

ci si domandava comunque quando

fra quanto, come?

e poi cosa e chi e chi se non

e se. E se invece no. E poi, allora? Ma, in ogni caso, alla fin fine…

 

Ci si interrogava così, tanto per non stare senza pensare

(camminando)

 

Essendo tuttavia perfettamente a conoscenza della totale

inutilità di certi interrogativi.

Pare inevitabili, purtroppo.

 

Stupita, frattanto, di come il cielo fosse

così splendidamente, vivacemente azzurro

non ostante il meteo avesse predetto tutt’altro.

Persino rovesci, a tratti inevitabili.

 

Altrettanto inevitabilmente c’era parso opportuno, comunque

rifiutare saccenti pseudoilluminate soluzioni.

 

E poi, diciamolo, tra un passo e l’altro,

tra un passo e l’altro s’era convenuto che in fondo s’andava avanti.

 

Amen, dunque! Poi si vedrà, no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

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Parole come “scuote” “strappa” parole come…

12 martedì Nov 2013

Posted by poetella in anima, Bellezza che salva, diario, foto di poetella, inverno, vento

≈ 16 commenti

20131111_163536(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Parole come “scuote” “strappa” parole come

“ventoso” “smosso”.

Guarda fuori, adesso. Guarda quel ramo di buganvillea

che tormento!

E dire che era appena rifiorita.

Si dovrebbero proteggere le fioriture. A  sorpresa.

O sono io che mi lascio sorprendere. Sempre.

 

Questo vento! Abbiamo invocato l’inverno e si presenta così

una macchia sulla tovaglia.

Rossa. Un trasalimento.

 

Vienimi a parlare di fuoco nel camino, qui in città

Di profumi di legna e pane.

Vienimi a parlare di racconti a voce bassa

il viso arrossato dalle fiamme e dal vino.

 

L’inverno qui è termosifoni accesi, (quando l’accenderanno, piuttosto?)

traffico. E, al discount, già le lucette per il Natale

 

ancora spente. Per un po’.         Tuttavia…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Una pioggerellina che entrava nelle ossa, fitta fitta

02 sabato Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, autunno, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, pioggia

≈ 32 commenti

acqua-1(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Una pioggerellina che entrava nelle ossa, fitta fitta

stamattina, minuscola, conficcata tra ricordi e aspettative, piccole lance di luce, spilli,

come pensieri d’appena svegli, col chiaro che ancora si nasconde.

Si sottrae al buio un filo d’attesa

Una pioggerellina  che s’infilava ovunque, inumidiva il passato, il futuro imprevedibile.

Il presente secco.

No, non ti stupire se mi veniva facile paragonarla a. Non ti stupire, sai?

 

Una pioggerellina che entrava nelle ossa, fitta fitta

 

e due ragazzi, poi, che se ne andavano camminando sotto due ombrelli aperti, stesso colore, tenendosi per mano. Tenendosi col sorriso e le promesse false. O vere. Non so.

Ombrelli identici. Nuovi nuovi. Solo uno più grande, uno più piccolo.

Stesso negozio, sicuro, stesso giorno insieme a comprarlo.

Fondersi. Arrivare a non vedere più dove comincia uno e finisce l’altro.

Ah! la giovinezza.

 

E noi? Dove andrà a finire tutto questo? Dove andremo mai?

 

Vedi, sto scrivendo da un po’ questa nostra storia.

Scrivo, cancello. Riscrivo. Leggo e rileggo. Correggo.

 

E dire che il bravo scrittore conosce sempre il gran finale.

Storia e resto. Sviluppi. Accadimenti vari. Epilogo, morale. Note e bibliografia.

Sa tutto dall’inizio, il bravo scrittore.

Non sono brava io, pare.

 

E questo mio quadernino a righe che scolora via, all’infinito, e lento si diluisce l’inchiostro,

questo mio quadernino scritto e riscritto.

Troppi fogli, troppi segni fitti fitti, pieni da cancellature.

Ma ormai, che cancelli a fare?

Come le spiani le righe e i monti.

Come riempi i fossati?

 

Ogni tanto c’è un disegno, sai? ci volo su.

Mi piace guardare i disegni belli. Mi ci metto dentro. Piccola piccola, sorvolo zolle di malinconia.

Sono un po’ stanca di farci il sole che ride, sui miei paesaggetti.

Ed è inutile, davvero inutile piantarci  margherite di plastica.

Mai avuto profumo, quelle.

 

Profumo intenso di rosmarino sulla Tiburtina, stamattina.

Strano. Come non chiedersi da dove venisse?

E per quanto ancora.

 

Bene. Lasciatemi qui, vi prego, un po’ qui, occhi socchiusi ad annusare la meraviglia.

 

Intanto potrei guardare un po’ al passato

contando le perle della mia collana.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Oggi. S’aspettava. Poche nubi…

28 lunedì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, J.S:Bach, morire d'amore, musica

≈ 20 commenti

20130827_073103(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

Oggi. S’aspettava. Poche nubi

grosse navi vaganti

in quella vastità fuori dai vetri, se mi voltavo un po’.

 

E il bianco l’azzurro il verde

dei pini,  ah! I grandi alberi e quelli e altri

che non so.

Miracoli di silenzio. Di bellezza.

 

Se ci fosse stato vento, e non c’era, solo mormorio.

 

Una preghiera da terra verso l’alto

Canto bambino dell’erba, dei rami, dei fiori, ancora fiori

ed è autunno. Pensa!

incontro allo sconfinato muto.

 

Sapremo mai da quaggiù il rumore degli astri?

 

Per conto mio preferirei pensarli silenziosi

o magari fruscianti un’ impercettibile melodia, come di fuga di Bach

in moto

perenne e armonioso

in divenire costruendo e distruggendo

 

consumandosi d’amore

 

come me.  proprio come me, per te.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

J. S. Bach – Prelude and Fugue in A Minor,

.

 

 

 

 

 

 

.

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ricordando…ti dico

19 sabato Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, cose consolanti, dolore che guarisce, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, musica, poesia, ricordi

≈ 13 commenti

tramonto(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

E, comunque, la sai la meraviglia del silenzio, no?

Le cose ferme, dopo,  la finestra chiusa

Sì, lasciamoli fuori

tutti lì, lontani

 

siamo al sicuro qui, amore mio.

 

I tuoi occhi nella penombra

brillano

più di due satelliti di Venere

 

Se Venere ne avesse, poi. E non li ha.

…

…

…

(by poetella)

François Dumont – Berceuse Op.57 at Chopin

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Eppure guarda che sole…

18 venerdì Ott 2013

Posted by poetella in anima, assenza prersenza, attesa

≈ 11 commenti

Tag

Che ne sai

guarda che sole(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Eppure guarda che sole.

Che strano autunno. Dovremmo preoccuparcene, forse?

 

Poche sigarette nel portacenere.

Miglioro.

E questa malinconia sottile

Questo rivoltare i bordi del cielo e cercarci un mare, che so

un vento.

 

Abbiamo ancora motivi d’allegria, no?

Valli a cercare in questo cinguettio ostinato

da sotto, nel giardino quieto

In queste note dal pc, consolanti

non stare a sentire il gorgoglio d’un acqua sporca

ce n’è sempre in qualche pozza.

Ma verrà, verrà la pioggia. È attesa.

 

Prendere un libro e aspettare  si faccia

sera.

 

Che ne sai che non lavi via

Che ne sai che porterà il nuovo giorno.

Che ne sai? Sta serena. Sempre.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Poche parole, oggi…

15 martedì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, biografia..., cose consolanti, cose piacevoli, emozione, felicità, foto di poetella, le cose importanti, passione, Scriabin

≈ 15 commenti

dalla finstra(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

Poche parole, oggi

e chi lo dice che servono le parole

il colore, il suono delle parole il sapore

 

chi lo dice che si deve spiegare misurare

definire indagare raccontare confessare

scavare

analizzare ritrattare confermare.

 

Per quanto mi riguarda mi sono bastati quei tuoi occhi di celeste dipinto

e le mani e i capelli mischiati, i tuoi, i miei

e il resto, oggi. Ovvio.

Che poi, Anima bella! hai detto. E qualche altra cosa che non scrivo.

Me la tengo per me..

 

Lo sai?Abbiamo composto il nostro poema più bello.  D’amore. Oggi,

 

quasi, quasi completamente in silenzio.

…

…

…

(by poetella)

Gilels plays Scriabin  Etude op.2 no. 1

 

 

 

 

 

 

 

.

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Il parco, fuori della finestra…

09 mercoledì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, autunno, Bellezza che salva, crescere con l'amore, foto di poetella, libertà, poesia

≈ 14 commenti

20131009_093811(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Il parco, fuori della finestra

ha apparecchiato l’autunno.

Lo vediamo sempre in molti con occhi grati.

Come si preparasse un riposo dal troppo dallo stagliato,

dall’accecante.

Dall’affollato, dal concitato. Dal soffocante.

E la collezione dei colori s’arricchisce

d’una voglia di lasciarsi andare. Di mollare la presa. Cedere, insomma.

 

Sarò forse approdata anche io in questa nuova dimensione

più pacata, compassionevole

di sorriso appena accennato e leggero dondolio del capo

in segno di dolce comunione con la quiete?

Questa sensazione così umana di resa. D’accettazione.

Consapevole dei cicli eterni di nascita crescita

morte.

Ma soprattutto, sarà umano, saggio o follemente fuorviante aspettarsi

una rinascita?

 

Indubbio che una foglia che cada si secchi e muoia, no?

Certo, in primavera, poi…

Ma altre foglie. Altri fiori. Fino a quando sarà vivo l’albero.

Ce n’è di secolari. L’abbiamo visti, no?

 

Quale parte di me è albero? C’è. Sicuro che c’è.

 

Quando sono con te sono pronta a spargere rami e foglie

rete di commozione con l’intero mio universo.

E rifiorire. Rifiorire continuamente.

Eternamente. Finché avrò vita, ovviamente. Come l’albero.

 

Ma forse non solo quando sono con te. Credo. Basta riconoscersi.

E lasciarsi rifiorire. No?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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