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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

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Archivi della categoria: Brian Eno

Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera…

24 martedì Set 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, cose consolanti, cose piacevoli, crescere con l'amore, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, poesia, serenità

≈ 6 commenti

SAM_0929(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera.

E sorridevi. E facevi di sì, con la testa. La mano che m’accarezzava una coscia. Su e giù, piano piano. Brezza d’alba.

Posso essere me, capisci? Niente da nascondere e niente da caricare, potenziare. Niente da ridurre, da stemperare, da diluire in risatine imbarazzate. Niente da sottovalutare, passare dietro le spalle, mettere sotto una coperta, niente da girargli la schiena e dire Io? Io no! Ma ti pare. figurati!

Niente per catturare l’attenzione con i soliti squallidi inganni.

Niente di Va beh, dai, fa niente.

Niente di Magari un’altra volta, dai. Un’altra volta, vedrai.

 

Perché posso essere me, tutta me, ti ho detto. Tutta intera.

Ecco perché. E  sorridevi, sorridevi. Sei stupendo anche quando sorridi, lo sai, sì?

 

Niente tentennamenti, niente filtri o colini, niente setacci, niente imbuti per far calare giù qualcosa di troppo grande in qualcosa di troppo piccolo.

 

Tutto giusto, tutto perfetto. Tutto scorrevole. Tutto naturale, amore mio.

 

Acqua e sapone di Marsiglia.  Io e te. Ecco perché.

…

…

..

(by poetella)

 

 

 

Brian Eno – An Ending

 

 

 

 

 

 

.

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Se solo il mondo fosse indietreggiato…

29 mercoledì Mag 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, poesia

≈ 18 commenti

Tag

Brian Eno, cerco, deep blue sea, luce

l'isolaridotta(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Se solo il mondo fosse indietreggiato di un poco

allora avremmo potuto vedere noi bambini, [tu bambino ed io ragazza, veramente]lontani

con gli occhi chiari pieni di sogni e le mani in cerca del destino e poi ragazzi [tu ragazzo ed io già donna, no?] a dar da mangiare a questi sogni, sfamarli di nuvole e fragole e pesche, che loro, magari, avrebbero gradito più carne, la nostra carne[come io gradisco la tua. Come tu la mia]

per crescere sani e realizzarsi

Se solo il mondo fosse indietreggiato di un poco

si sarebbe visto il ragazzo fatto uomo bello bello cercare le chiavi, le strade, la luce per schiarirsi ancora di più quegli occhi [turchese di cielo, di mare, di fondo tremante di fontana bella] e accogliere il Bello, stanare il Bello, divorare, assimilare, riflettere il Bello di tutte le infinite bellezze del mondo

 

e lei, la donna, lontana

 

spegnere le luci troppo fioche e accenderne altre e poi, ancora, spegnerle che no, non così. Non è questa la luce che cerco. E ancora altre, accendi, spegni, lampionaia delle meraviglie a frugare e frugare, corsara del mare sconfinato delle sconosciute possibilità. Che lei lo sapeva che c’era.

Da qualche parte quella luce c’era.

 

E se lo sai, non molli.

Mente e cuore aperti e sguardo sicuro.

 

Fino alla sponda luminosa dei tuoi [finalmente]smisurati occhi.

Porta di luce. Inesauribile meraviglia.

 

[Lo sapevi che avrei detto sì anche a quello, oggi, no?

Te l’ho detto. Mi credi, adesso?

Sempre sì, a te. Solo sì. A tutto sì. Contaci.]

…

…

…

(by poetella)

 

Brian Eno – Deep Blue Sea

 

 

 

 

 

 

.

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poetella legge “Intesomale”

15 venerdì Mar 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, dai blog amici..., foto di poetella, le cose importanti, musica, notturno, poesia

≈ 16 commenti

.

dallo splendido blog di Intesomale…

un emozionante brano letto da poetella

ascolta poetella

IMG_4327

Confessione di Hank il navigatore

Pubblicato il marzo 15, 2013 di intesomale

Ho perso la direzione, capitano, ho perso la rotta. Sono settimane che l’ho persa. Non osavo dirvelo, ma è così.

Fino a poco tempo fa ve ne stavate seduto alla sera, sul ponte, ad ascoltare l’estate con la pelle, a fumare la vostra pipa ripensando alle vostre mille babilonie, e mi chiedevate, di tanto in tanto: dove siamo, Hank? E io vi rispondevo: A poche miglia dalla costa, non lontano dal paese dei Blemmi. Oppure: Al largo di Mumbai. O ancora: Trenta miglia a sud di Thule. Ed eravate soddisfatto, borbottavate fumo e approvazione e tornavate a immergere i denti nel bocchino, il cuore nei vostri confusi pensieri.

Ora sono giorni che ve restate lì, quasi immobile, e non dite nulla, non mi chiedete nemmeno più di aggiornarvi sulle acque che ci circondano. E io non ho ancora avuto cuore di dirvi che non so nemmeno più dove siamo diretti. E, a dire il vero, anche se lo sapessi non saprei arrivarci, perché è dal solstizio che il disegno del cielo è cambiato, la stella del nord è scappata col capricorno e io credo proprio che stiamo girando intorno. O peggio. Ho bisogno di tempo per studiare le nuove stelle, di capire se davvero è ancora il cielo quello che vedo, o se tutto questo è il sogno di un ubriaco innamorato della schiuma delle onde.

Se sono io a dubitare della volta celeste, o se è lei a dubitare di me.

Che cosa siamo, capitano? Una compagnia di matti? Pirati? Saltimbanchi del mare? Non ricordo più nemmeno quello. Cosa porto alla cintura? Una pistola o un bastoncino di zucchero? Abbiamo realmente raggiunto l’isola in cui ricordo di aver stretto tra le braccia una verità con la pelle chiara e gli occhi profondi come fori di proiettile? O tutto si confonde nel mondo come già si confondeva da anni, forse secoli, nella mia anima marcia e putrida?

Non fumate, questa sera, capitano? Per quel che serve che io tenga il timone, posso persino venire a farvi un po’ di compagnia. Fatemi posto, avanti… ma, capitano, dormite? Capitano?

Capitano?

.

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Niente. Le note. Le note sul diario…

07 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in a scuola, amore?, atmosfere magice, attesa, biografia..., Brian Eno, crescere con l'amore, Fabrizio De Andrè, foto di poetella, le cose importanti, libertà, musica, quasi racconti

≈ 19 commenti

Tag

a scuola, amore, bestemmie, comprendersi, libertà, pallone, parolacce

IMG_3776ridotta

(foto di poetella)

Niente. Le note. Le note sul diario, sul registro di classe. Niente.

 

Incarogniti, urlanti, rabbiosi, ringhiosi, sfacciati, spacconi, arruffoni,

anime graffiate senza amore.

 

Le ammonizioni del dirigente scolastico. Le sospensioni.

Con l’obbligo di frequenza. Lavori socialmente utili. Ripitturare la classe.

Dipingere gli armadietti. Sistemare la biblioteca.

O  senza obbligo di frequenza.

Niente.

 

 

Il registro pieno di note a tutta la classe.

Telefonate a casa. Che non risponde nessuno.

La classe piena di scritte. I banchi scarabocchiati. Le note a questo, a quello. a quella.

Le femmine? Peggio dei maschi.

Cinque sospesi dall’inizio dell’anno. Ed è febbraio.

È carnevale.

È quasi primavera.

Niente.

 

Poi, l’idea.

 

Colpo fragoroso, classico, col registro, sulla cattedra.

Un boato per sormontare il fragore di fondo.

Trasalimento collettivo.

Sobbalzo.

Silenzio. Si sente fuori, incessante, la pioggia.

 

Vi devo fare una proposta, ragazzi. E scusate per il botto. Ma.

 

Guardano. Si guardano. Mi guardano.

Che è? Dice qualcuno. Gli altri zitti. Già è un miracolo. Quasi.

Mi guardano. Aspettano.

Ok, parlo.

 

Se per tutto un mese, tutto un mese,  vi comportate da persone civili, per tutto un mese, senza urla, senza botte, senza prese in giro, senza dispetti, senza corse per la classe, senza lancio di astucci, cartelline, senza lancio di sedie, di banchi, di cappotti, di ombrelli. Senza foto ai sederi delle ragazze. Senza bestemmie. Senza parolacce. Senza pantaloni abbassati ai compagni.

Tutto fermo per un mese e lavoro. E impegno…

 

Silenzio…

Beh?fanno, quasi in coro.

 

Alla fine del mese si va per tutta l’ora, un’ora intera, tutta l’ora di lezione, in giardino.

Ce l’avete un pallone?

 

Coro esteso, una mitragliata di sìììììììììììììììììììì!

 

Ci state? Proviamo?

 

Un sì urlato, liberatorio, un tuono, uno scroscio di pioggia ad agosto, un fiotto di luce accecante tra le nubi.

 

Ok, proviamo. Vai!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

Brian Eno – An Ending

 

O un inizio?

 

 

 

 

 

.

 

 

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E ancora, ti devi centrare, dici…

26 lunedì Nov 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, felicità, foto di poetella, passione, poesia

≈ 4 commenti

Tag

amore, poesia

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

E ancora, ti devi centrare, dici

Devi smettere di salire, dici, su in cima alla più alta vetta della più alta catena di monti

(dio che aria, che vista straordinaria da lì!) per poi precipitare nel fondo più nero e fondo diecimila, undicimila. Centomila kilometri sotto. Sbatacchiata di qua e di là.

Devi trovare un centro di stabilità, dici.

Devi, dici. Solo perché…

A parte che, perché? dico io. Perché?

E comunque tu, tu che ne sai? tutti a sapere quello che. Tutti bravi. Tutti a consigliare.

Io manco a me stessa do consigli. Ma che ne so io!

E tu, il tuo cuore sotto anestesia. Il tuo cuore fasciato d’equilibrio fasullo.

Il tuo cuore in letargo. È mai stato sveglio? Senti che odore di muffa? No, io no, grazie!

 

Sì, certo,  ti devi centrare, dici

Quello scivolare di sponda in sponda galleggiando, senza conoscere lo scroscio, lo schianto. Senza trasalimenti. Senza apnee e respiri grossi a bocca aperta, quell’aria che fa girare la testa, tutta di colpo così.

Questo è il tuo centro? No, grazie! Davvero no.

La conosci? La conosci la voglia di scrivere un nome con la bomboletta sulle valli della luna, tu?

Che poi te lo guardi da lontano e ti fa luce? Un faro azzurro.

Che gira e gira e lo vedi e poi no. E lo rivedi e poi no. Ma è lì.

 

Tu che ne sai di parole come gocce d’oro fuso gocciolanti sulla pietra dei giorni.

Tu che ne sai dell’armonia delle stelle che danza in un corpo vivo, vero, davanti a te?

Ogni azione geometria di perfezione.

Ogni non azione, ancora perfetta.

 

E allora, allora smetti, ti prego

sempre con questo certo,  ti devi centrare!

 

Il mio centro è amore e attorno ancora amore e amore.

Strati d’amore concentrici

bave d’amore uscite dal cuore a ricoprire l’amore.

Una perla splendente d’amore.

 

Cosa? Quando non ci sarà più, dici?

Ma lui vive in me, cara mia.

Ormai è in me.

Non ci sarà più solo quando non ci sarò più io. Ché sarò morta.

O non ci sarò più io, sarò morta io, quando non ci sarà più.

 

Vedi te. Per me è uguale.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

 

 

 

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La voce del vento. Ascoltavo con attenzione…

02 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Brian Eno, emozione, foto di poetella, le cose importanti, musica, nostalgia, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, Brian Eno, deep blue sea, fine di un amore, poesia, vento

(foto di poetella)

 ascolta poetella

 

La voce del vento. Ascoltavo con attenzione.

Le altre voci confuse. Dissonanze.

Ascoltavo con attenzione quella voce, tra le foglie del nocciolo, del fico e di quell’altro albero. Fuori, nel patio.

Da frutta, credo, l’altro albero. Sì. Albicocche. Ne avevo mangiate a giugno.

Durante gli esami. Albicocche.

C’era una danza forsennata, in atto. Frullio. Tramestio.  Sussurri.

 

E la voce del vento. Ascoltavo con attenzione.

M’è così facile distrarmi dietro a questo richiamo. M’è così dolce precipitare in altre dimensioni. Volare. Poi planare e ancora salire. Sorvolare tutte le noie, le vacuità.

 Il sovraffollato mondo, con molle indifferenza.

La riconosco sempre quella voce.

Anche se a lungo silente.

Il vento è vita. Moto. Possibilità. Mutevolezza. Scompiglio.

 

Strano domandarmi, allora, o no? tornando nella statica vischiosità del reale,

se ancora avrei riconosciuto quell’altra voce.

Quella voce, ormai da tanto, silente.

Se ancora il vento avrebbe fischiato, gonfiato le vele.

Se ancora la nave, lasciata la baia, se ancora

nel mare aperto, accordata a quel canto

 

avrebbe solcato l’ignoto, nel vento. Ancora. O no

…

…

…

 

(by poetella)

 

 

Brian Eno – Deep Blue Sea

 

 

 

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Ma tu scrivimi, dici…

26 venerdì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, autunno, Brian Eno, consapevolezza, desideri..., foto di poetella, la luna, malinconia, musica, paura di non amore, poesia

≈ 15 commenti

Tag

amore, Brian Eno, fine di un amore, I Ching

(foto di poetella)

 

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

No, senti, sentimi! Non credi che a tendere troppo le corde della chitarra

per accordarla al tuo personale universo

non  credi che a gettare il sasso oltre lo stagno di quello che tu, solo tu, altre il confine lieve della crudeltà,

non credi che io, che tu, che le pretese e le presenze e le assenze e le…

 

senti come si stringe il cielo?

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

no, mio caro, non ci siamo, sai? non ci siamo più.

Lo sai che tocca a te, adesso, la conta. Devi saperlo. Gioco io, ora.

Metti le mani sugli occhi e uno e due e tre, fino a mille, metti le mani sugli occhi e uno e due e tre, fino a millemila e  poi cercami, cercami,

 cercami ché mi sono persa e non mi trovo più.

Troppe, troppe parole ho scritto,

formichine tutte in file a fare il giro del mondo una o due tre volte.

Non so.

Tutte in fila, tutte in fila collegate, filo di bozzolo di seta, ma dentro chi c’era?

Tu no. Io?

Forse, sì, io. Legata imprigionata forse protetta, certo, protetta

da quell’attorciglio di dire e dire e dire e dare e dare e dare

forse sì,

 

Ma tu scrivimi, dici, che io ti leggo e ti sento come fossi qui

 

ma io non credo, sai, non credo più che il calamaio della perseveranza possa essere riempito  a lungo.

I Ching o non I Ching, non credo.

Anche se sarebbe propizia, perseveranza. Per  chi?

 

Le cose che continuano a crescere, sicuramente, prima o poi traboccheranno.

Sai, caro, le mie, le nostre frequentazioni, le mie, le nostre galoppate per il cielo dovrebbero aver insegnato. A me, a te. O no?

E se dicessi che il vaso è colmo?

Che il pozzo è secco

Che la corda del secchio s’è spezzata

Che il legno si piega e forse, magari

la piccola volpe si bagnerà la coda, ché ad attraversare la grande acqua ce ne vuole di…

 

E se dicessi che le gambe, le braccia, le mani sono stanche, la gola è secca, e gli occhi bruciano

e la fronte scotta e vorrei, vorrei tanto, dio come vorrei dormire un po’

 

che diresti tu? Sarà questione di luna?Terapia. Prego.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Brian Eno – Deep Blue Sea

 

 

 

.

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