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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: empatia

Appartenere alle nuvole

13 domenica Apr 2014

Posted by poetella in amore che salva, assenza prersenza, atmosfere magice, empatia, nuvole, poesia, video di poetella

≈ 31 commenti

Tag

amore, bellezza, gioia, il cielo, musica, poesia, video

.

Appartenere alle nuvole
questo mio camminare veloce
con tutto l’accecante sbocciare
dei verdi dei rosa dei bianchi dei rossi
dei respironi grossi
che svuotano il petto

e ti sento, sai? ti sento
attraversato di purezza
profumata di terra
e d’erba e di sole
ti sento sospinto come una vela
padrona del mare di questi tuoi giorni

e infine, infine ti respiro, infinito
ti respiro annusando come una gatta
gli angoli delle ore
e i pensieri mi si stendono attorno
alla tua aura
agreste

in questo sparpagliato
tepore che m’ovatta le ore
invitandomi al sonno

o al sogno?
…
…
…

(by poetella)

 

(un video di poetella)

 

 

.

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E tu mi traduci in una…

01 martedì Apr 2014

Posted by poetella in amore che salva, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, empatia, Foscolo, innamorata pazza, la forza dell'amore, la giusta importanza, maestro, poesia, primavera, serenità

≈ 16 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, fotografia, gioia, poesia, serenità, ti amo

20140401_110159(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

E tu mi traduci in una lingua
nuova quello che era il mio dolore
tu lo distendi piano
piano sul banco
di scolaretta attenta
indichi e guidi
ti guardo e imparo l’uguale e il disuguale
che tirano su il mondo.

Tu che decifri e dai senso
tu che m’insegni come c’insegnano i colori
e i canti e le luci tremolanti
sulla corteccia del pino
lei che sale
sale su verso l’azzurro
e mormora: vedi?

È ancora primavera, dai! Adesso.
…
…
…

(by poetella)

 
.

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Ma è perché ci si dimentica…

21 venerdì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, consapevolezza, diario, empatia, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, saggezza, storia d'amore

≈ 12 commenti

Tag

amore, bellezza, musica, ti amo, tu sei diverso

azalearidotta(foto di poetella)

Ma è perché ci si dimentica (io dimentico. A volte).. Capita, no?

Se ci fosse consuetudine, che ne so, ripetitività. Uno mica si dimentica come si mangiano gli spaghetti, no? pure se è un’attività quasi artigianale, quasi artistica. Impari. E te lo ricordi perché lo fai spesso, quasi sempre. Da quando eri piccolo. E continui. Sei avvezzo. Non puoi dimenticare.

 

Ma prendi un esquimese. Uno che viene in Italia e mangia gli spaghetti. Ammesso, (e qui ci sta bene e non concesso) ammesso, dico, che impari, poi se lo dimentica. Ché da loro, negli igloo, non si mangiano spaghetti. Nessuno li mangia. E nemmeno più lui. E perde la competenza acquisita.

Deve convivere con le sue consuetudini.

Ce l’ha tutte attorno.  Ghiacci e foche e slitte e baccalà. Mangiano baccalà gli esquimesi?

 

Insomma, lasciamo perdere. Non è questo il punto.

Il punto è che se attorno hai tutte larve che vanno avanti per luoghi comuni, per si fa così e colì. Per è bene si faccia così e colì.

Se attorno hai persone che dicono che chi fa così è così e chi fa colì è colì, insomma…allora ti dimentichi. Magari stai quasi a dargli retta.

Ti dimentichi che esiste qualcuno che non è così e colì. È diverso. E te l’ha detto che è diverso. E ti sei accorta che è diverso. E senti che è diverso come vorresti essere, come provi ad  essere tu.

E tu adori sia diverso. E ti senti una privilegiata per avere a che fare con qualcuno così  diversamente meraviglioso…

 

Non te ne devi dimenticare, carina. Mai.

Chissà se la piccola azalea ha paura che mi dimentichi di innaffiarla.

Non credo.

Non credo proprio.

…

…

…

(by poetella)

Partita No.2 in c minor – Sarabande

 

 

 

 

 

 

.

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Ci facciamo bastare poche parole…

20 lunedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, parole, tracy Chapman

≈ 11 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, luce, passione, poesia, ti amo

rami(foto di poetella)

Ci facciamo bastare poche parole

 

Oppure no. Magari cerchiamo la coda invisibile. Devono avere certo una coda invisibile.

Come la scia che lascia un pensiero. Ecco.

Devono avere un seguito nascosto, uno strascico di seta azzurra, un profumo che impregni a lungo, anche a finestre aperte.

Quando un desiderio s’espande oltremisura ogni cosa prende i suoi connotati.

Tutto si colora e scolora e colora ancora del suo abbagliante colore.

C’è riverbero.

C’è riflesso.

Ci si specchia, ci si potrebbe specchiare nel suo riflesso.

 

E allora

 noi ci facciamo bastare poche parole.

Ci saziamo della traccia che lasciano nell’aria e ce la scriviamo in petto. Come un marchio, come un sigillo. Un riconoscimento.

Ce le ripetiamo e ripetiamo per sciogliere il gusto in bocca. Anche se non riesce ad arrivare in gola.

Troppo poco. Troppa fame. Alcune, poi, particolarmente dolci, si dissolvono come grumetti di meringa.

Ma la bocca resta dolce, dopo.

Così dolce che anche quel lievissimo gusto amaro, ce n’è di gusto amarognolo, no? Anche quello, beh, via!

Va giù.

Dunque, noi, sempre affamati, ma tanto chi ci toglierà mai quella fame, chi potrà mai saziare la nostra sconfinata ingordigia, la nostra golosità?comunque, noi, almeno proviamo e

 

ci facciamo bastare poche parole

 

senza andare troppo per il sottile, senza indagare, senza chiedere. Sarà, sicuro che sarà, deve proprio essere paura. Saggi quelli che dicevano

chi si contenta gode. Certo. Ma quando?

…

…

…

(by poetella)

 

Tracy Chapman – The promise

 

 

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E mi parlavi di emozioni…

08 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, Bellezza che salva, diario, emozione, empatia, felicità, foto di poetella

≈ 18 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, fotografia, gioia, il cielo, passione, poesia, sto bene

isola(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

E mi parlavi di emozioni

dopo che il rosso e l’oro e il nero e il rosa

 

dopo che  l’azzurro cielo vasto dei tuoi occhi s’era posato

quieto

brezza marina  sulle mie dune

scompigliate

dalla selvagge raffiche

dei tuoi sogni di carne

 

Mi parlavi di emozioni.

Quella volta, dicevi, che bello guardarti le labbra mentre parli!
quella volta, sì,  dicevi, che ho sentito frullare le ali degli uccelli

a un passo dal mio viso

sdraiato com’ero sull’erba dell’altopiano

conquistato come un castello assediato

In faccia

il  cielo.

 

Mi parlavi di emozioni.

E intanto m’accarezzavi, la tua gatta impregnata

d’amore.

Si giocava a rincorrerle, noi, e t’ho detto la mia.

Ieri. Momento stupendo, sai?

No. Non come oggi, dai! Ma bello.

Un presagio.

Un’epifania.

 

 

Quel gabbiano, mentre camminavo per via del Casale di S. Basilio

che ci fa un gabbiano a via del Casale di S. Basilio?mah!

quel gabbiano che ha fatto tre, quattro, cinque giri

in aria, proprio sopra la mia testa

accompagnandomi. Lanciando richiami.

prima di volarsene via non so dove.

non so mai dove.

Non so mai quando né dove.

Ma che importa?

 

Ed ho pensato, ieri.

Sei tu, amore mio.

Tu che mi chiami.

Tu, che… e infatti

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Lo sai? aveva detto lei…

18 mercoledì Dic 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, empatia, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., innamorata pazza, la forza dell'amore, morire d'amore, musica, passione

≈ 27 commenti

onde 3(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Lo sai? aveva detto lei

mentre la stanza s’era riempita d’acqua. Si respirava attraverso la pelle. Attraverso gli occhi. O anche le labbra, o i capelli.

O le mani, le braccia, le gambe. Dalle superfici lisce entrava come un’aria che ossigenava l’essere e lo sollevava.

Lo espandeva in una fluttuazione d’alga, di grande, libero animale acquatico, padrone assoluto del luogo. Del tempo.

 

Lo sai? aveva detto lei

È bello che noi non si viva insieme.

 

Poi l’acqua aveva continuato a saturare tutto.

Le voci, solo fruscii, solo gorgoglii, minuscole bolle d’aria vaporosa che trasalivano e risalivano

in superficie dal fondo del loro  tumulto azzurro.

Quasi un canto d’alghe sottomarine. Una ribollente scia di cetacei lenti.

Tutto questo fluttuare senza posa, senza pause, senza meta e destino. Se non la direzione verso il fondo più fondo del loro essere uno. In due.

 

Saturi. Inglobati nella totale, conosciuta, ritrovata  ritualità del pieno. Lo spazio prossimo all’esplosione.

E ancora e ancora e ancora.

 

Improvvisa, imprevedibile, ma forse no, prevedibilissima, inutile stare a inventar storie, dopo un’era geologica compiuta, la rottura dei confini.

Diga che crolla.

E sussulti e scrosci. E schianti.

A sentir bene, qualcuno doveva aver detto un Amore mio! O due. O tre. Forse. Ma chi?

 

E l’acqua, ora, una vasta distesa calma. Da scivolarci quieti, un lasciarsi portare come di foglia. Di zattera.  Di vecchio tronco molle. Di barca alla deriva.  Di sonno.

 

E riecco la voce. Le parole. Lui, adesso.

Sì. Proprio ieri ci pensavo, sai? bello questo nostro aver sempre tanto da fare. Bello che io non sia uno sfaccendato che, uno e due, ti chiede: vieni da me. adesso. Subito. Tutti i giorni. Dice.

Bello che invece…

No?

 

E lei aveva detto Sì.

 

Ché non aveva mai motivo, né tempo, né voglia

 

di dirgli, anche solo una volta: No!

…

…

…

(by poetella)

 

 

J.S. Bach- Prelude  and Fugue in A Minor, BWV. 543.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Voglio parlarvi di Proserpina, oggi…

16 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, diario, emozione, empatia, felicità, foto di poetella, luce, morire d'amore, passione, poesia

≈ 30 commenti

Tag

Proserpina

proserpina(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

 

Voglio parlarvi di Proserpina, oggi.

Lei, amata da un dio.

Chi dice che piangesse, laggiù

non sa

Non sa, ora che la vede tra i chiari confini dei giorni

tra le cose certe, delineate, semplici

forchette, coltelli cucchiai e pentole

e sorrisi stanchi e dentifrici sbiancanti

 

chi dice che piangesse laggiù

d’averla pensata in lacrime per aver perso la luce

certamente non sa

non sa come fosse felice di perderla, la luce

con gli occhi chiusi dai baci del dio

scossa dal vento delle sue braccia

dai flutti scuri che gli intorbidivano lo sguardo

e l’accendevano di voglie.

 

Vi voglio parlare di Proserpina, oggi

Di come amava quell’abisso di cupa meraviglia

col sole intrappolato nelle viscere della terra

che esplodeva alla voce che le ripeteva

in un soffio (come poteva essere anche dolce il dio!)

 

Sei bellissima! E mia. E tornerai.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Oggi voglio parlarti della luce, amore mio…

03 martedì Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, ci vedoooooooooooooooooooooo!, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, nostalgia, passione, poesia

≈ 26 commenti

SAM_1181(foto di poetella)

qui la voce di poetella

Oggi voglio parlarti della luce, amore mio

Voglio passartela negli occhi come un suono

come un vento che porta foglie colorate.

E accadimenti da lontano.

 

Voglio parlarti dei trasalimenti  che spalancano le porte dei colori

e li mettono tutti in fila in ordine

come scolaretti

 

Oggi

oggi voglio parlarti di questo cielo di gioia

deliziosamente ha deciso di mostrarsi

scampato forse per sempre il pericolo dei grigi

sfarfalleggia come una veste da ballo

con piume di struzzo girate due volte

con veli e  mossette. Sorridendo.

 

Cercami, allora, vieni.

Ci deve pur essere una radura dove danzare insieme

assolata d’aria fresca e profumo.

E non metterò occhiali da sole.

Anche questo  va detto.  Abbagliami di te.

…

…

…

(by poetella)

 

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Adesso vorrei sentire …

22 venerdì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, desideri..., empatia, foto di poetella, malinconia, nostalgia, poesia

≈ 13 commenti

20131122_161659(foto di poetella).

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Adesso vorrei sentire  la tua risposta

Sentire  parole, fruscii,

e si smuovesse l’aria!

 

 

E sì che mi farei bastare una piccola nota

un sonaglio nel tutto

che sfumasse e scomparisse

e tornasse e tintinnasse

 

Dove sei tu? Avrò o no diritto di chiamarti in questo silenzio

gocciolante di pioggia?

È tua la voce, la nota, il piccolo

fiotto di luce che cerco

Tu che non dici mai, tu

 

misterioso intreccio di sogni

tu galoppo selvaggio

mio nocchiero di silenzi

Tu, tu sconfinata profumata prateria

dove rombano nubi danzanti

 

Ignoro se ami, [o per lo meno]

io che brucio d’amore

Ignoro se brami se aspetti

se conti, se canti

sapevo che mai prometti. Ignoro il codice

dei tuoi bianchi silenzi. Va bene, no. Non del tutto, dai.

 

Eppure  oggi vorrei, io che non chiedo mai

concediti!

a spaccare la terra

a bagnare la gola.

 

Oppure, adesso ascolta. Ecco. Facciamo così. Ascoltami.

 

Sta qui a sentirne delle belle. Comincio.

…

…

…

(by poetella)

 

 

.

 

 

.

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Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera…

24 martedì Set 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, cose consolanti, cose piacevoli, crescere con l'amore, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, poesia, serenità

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SAM_0929(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera.

E sorridevi. E facevi di sì, con la testa. La mano che m’accarezzava una coscia. Su e giù, piano piano. Brezza d’alba.

Posso essere me, capisci? Niente da nascondere e niente da caricare, potenziare. Niente da ridurre, da stemperare, da diluire in risatine imbarazzate. Niente da sottovalutare, passare dietro le spalle, mettere sotto una coperta, niente da girargli la schiena e dire Io? Io no! Ma ti pare. figurati!

Niente per catturare l’attenzione con i soliti squallidi inganni.

Niente di Va beh, dai, fa niente.

Niente di Magari un’altra volta, dai. Un’altra volta, vedrai.

 

Perché posso essere me, tutta me, ti ho detto. Tutta intera.

Ecco perché. E  sorridevi, sorridevi. Sei stupendo anche quando sorridi, lo sai, sì?

 

Niente tentennamenti, niente filtri o colini, niente setacci, niente imbuti per far calare giù qualcosa di troppo grande in qualcosa di troppo piccolo.

 

Tutto giusto, tutto perfetto. Tutto scorrevole. Tutto naturale, amore mio.

 

Acqua e sapone di Marsiglia.  Io e te. Ecco perché.

…

…

..

(by poetella)

 

 

 

Brian Eno – An Ending

 

 

 

 

 

 

.

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Portava via con lei…

31 mercoledì Lug 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, empatia, foto di poetella, le cose importanti, libertà, poesia, ricordi, sorelle gemelle

≈ 6 commenti

Tag

giardino zen

il giardino zenPortava via con lei

[come ninnava il treno!]

le lucine del giardino zen

e gli occhi dell’altra

a specchio.

 

Portava via i profumi di salvia

rosmarino e santoreggia

e origano e riedificata infanzia

cartoccetto odoroso in fondo

ma proprio in fondo in fondo alla valigia dei giorni

E miti e dee e fiabe a cerchio

nel moto dei campi fuori del finestrino

 

E come tutto s’era sdraiato come

lago tiepido. Condivisa complicità.

Pensa e ripensa. Tutun tutun.

La vedete sorridere?

 

Pensa e ripensa ricaricato il cuore di piccolo carillon

Tornava,  ritornava

a spostare i grani

del consueto pallottoliere delle ore

tirato fuori dalle tasche

e lucidato un po’

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Torneranno anche quest’anno le tortore?

27 sabato Lug 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, emozione, empatia, poesia, sorelle gemelle

≈ 10 commenti

Valigie(foto dal web)

 

 

 

Torneranno anche quest’anno le tortore?

Ma sì, sul muretto al confine del giardino.

Metterai la ciotolina con l’acqua?

per la loro colazione, dicevi.

Noi si  beveva caffè mangiando crostata di albicocche

E saggezza a mollichelle…

 

Mi piaceva quella comunanza di cinguettii

Le chiacchiere, le piumette

il viso allegro

O serio. Lo stesso.

 

Arrivo, sorella. Domenica.

Prepara pure la stanza

nel cuore.

Bella grande.

 

Ho molto bagaglio. Tutte parole e regali. Quasi.

…

…

…

(by poetella)

Shostakovich – Preludi op 34 – n°12-

poetella saluta tutti…

a presto!

 

 

 

 

 

.

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Pensami. Piccolo piccolo pensami…

10 mercoledì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, desideri..., empatia, fedeltà, nostalgia

≈ 26 commenti

Ascolta poetella

 

 

 

Pensami. Piccolo piccolo pensami

poco poco,

mollichella di pane

che ho fame!

chicco di riso gocciolina di pioggia

pensami

che piove e s’asciuga la terra in un attimo.

 

Pensami

sospiro sottile di gatto che dorme

pensami, dai, ché

 

dorme l’estate fa sogni leggeri

e tu pensa co’ un filo di voce

 

sul filo dell’anima pensami

 bagnami un po’ le radici. Ho sete

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

 

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Se solo il mondo fosse indietreggiato…

29 mercoledì Mag 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, poesia

≈ 18 commenti

Tag

Brian Eno, cerco, deep blue sea, luce

l'isolaridotta(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Se solo il mondo fosse indietreggiato di un poco

allora avremmo potuto vedere noi bambini, [tu bambino ed io ragazza, veramente]lontani

con gli occhi chiari pieni di sogni e le mani in cerca del destino e poi ragazzi [tu ragazzo ed io già donna, no?] a dar da mangiare a questi sogni, sfamarli di nuvole e fragole e pesche, che loro, magari, avrebbero gradito più carne, la nostra carne[come io gradisco la tua. Come tu la mia]

per crescere sani e realizzarsi

Se solo il mondo fosse indietreggiato di un poco

si sarebbe visto il ragazzo fatto uomo bello bello cercare le chiavi, le strade, la luce per schiarirsi ancora di più quegli occhi [turchese di cielo, di mare, di fondo tremante di fontana bella] e accogliere il Bello, stanare il Bello, divorare, assimilare, riflettere il Bello di tutte le infinite bellezze del mondo

 

e lei, la donna, lontana

 

spegnere le luci troppo fioche e accenderne altre e poi, ancora, spegnerle che no, non così. Non è questa la luce che cerco. E ancora altre, accendi, spegni, lampionaia delle meraviglie a frugare e frugare, corsara del mare sconfinato delle sconosciute possibilità. Che lei lo sapeva che c’era.

Da qualche parte quella luce c’era.

 

E se lo sai, non molli.

Mente e cuore aperti e sguardo sicuro.

 

Fino alla sponda luminosa dei tuoi [finalmente]smisurati occhi.

Porta di luce. Inesauribile meraviglia.

 

[Lo sapevi che avrei detto sì anche a quello, oggi, no?

Te l’ho detto. Mi credi, adesso?

Sempre sì, a te. Solo sì. A tutto sì. Contaci.]

…

…

…

(by poetella)

 

Brian Eno – Deep Blue Sea

 

 

 

 

 

 

.

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Pare così fuori luogo, oggi, tutta questa …

18 giovedì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, dolore che guarisce, empatia, foto di poetella, malattia, pazienza, primavera

≈ 9 commenti

Tag

passa passa

IMG_2032

(foto di poetella)

 

 

 

Pare così fuori luogo, oggi, tutta questa primavera.

Tutti questi colori, troppi colori, che poi magari a guardarli ci si consola, ci si dovrebbe consolare, ci dovremmo far bastare questa puntuale sinfonia  che copre, che vela, che spiazza, che spazza via tutti i malumori, le solitudini, il dolore.

 

Il dolore! Che, come si fa a tollerare l’idea che esista, come si fa a tollerare la sofferenza di chi ami.

O anche di chi non ami. Di chi non conosci. Di chi non conoscerai mai.

Come si fa a non sentire la bestia che si rivolta e morde e si ribella e graffia e grida.

Con quel rosa, attorno, quel rosso, quel viola, quel lilla che sparano allegria dalle grate del vivaio, scellerate. Fuori dalle crepe dei muri, sulle aiuole sconsiderate alle fermate dell’auto.

Che ci fanno trasalire per un attimo, anche solo per un attimo, che mica è poco, no? Questi colori sfacciati, questi colori monelli freschi e giovani e ciarlieri.

Il giallo delle margherite, così perentorio, che se ne frega delle corsie d’ospedale, delle flebo che stillano speranze o disperazione. Anestesia di lunghe, troppo lunghe attese.

 

E tutti questi alberi che oscillano e ninnano gemme e dicono Aspetta!

Aspetta, amore mio, che passa. Passa. Vedrai che passa. Tutto passa. Lo sappiamo, no?

 

Ho tirato  su un monumento di vetro all’attesa.

Ci vedo attraverso.

Faccio croci sul calendario e me le tolgo dal cuore.

Ogni giorno una.

Ogni giorno una in più.

E una in meno, certo.

…

…

…

(by poetella)

Sidney Bechet – petite fleur

 

 

 

 

 

 

.

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Dai, poteva andare peggio, hai detto…

10 mercoledì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, empatia, forza, foto di poetella, le cose importanti, Mahler, malattia, pazienza, poesia

≈ 20 commenti

Tag

amore, cristo in croce, dolore, musica, poesia, ti amo, voce bella

IMG_3776ridotta

(foto di poetella)

 

 

Dai, poteva andare peggio, hai detto.

Con quella voce bella che si sentiva che sorridevi. Si sentiva.

Sai, quando ti svegli al mattino e dalla luce che filtra dalla serranda non perfettamente chiusa t’accorgi che non c’è nemmeno una nuvola. In cielo.

Ed è così, poi. Effettivamente, non c’è.

 

Si sentiva che sorridevi mentre dicevi dai! Poteva andare peggio.

Peggio  della carne lacerata? Dei nervi, dei tendini tagliati, dell’osso scoperto come un Cristo in croce? Peggio di così? Pensavo io. Si sentiva che piangevo?

 

Ci sono fiumi così larghi, così colmi, che scavano le valli, cambiano la storia millenaria delle pietre, si fanno strada gorgogliando, sopra  ogni ostacolo, contro ogni destino.

 

E tu! Tu, uomo straordinario che, sì, beh, un po’ fa male, hai detto. E ancora sorridevi.

Sentivo il sorriso della tua voce.

Senza vedere.

Meglio. Ché non avrei retto a vedere.

La tua carne adorata martoriata, io che vorrei solo avvolgerti nella seta più liscia del piacere più raffinato. Più evoluto.

 

Tu, che m’hai insegnato ad accettare le piogge di fuoco, i salti nel vuoto, i cambiamenti di rotta,

le mappe perdute e le invasioni di cavallette. E di draghi.

Tu che m’hai insegnato a sorridere come sorridono i saggi d’Oriente, seduti in cima alla colonna in mezzo al deserto.

Che m’hai fatto accettare che l’aria finisse, che finisse il fuoco e sfiorissero i fiori

m’hai fatto spuntare le branchie per vivere e respirare nell’acqua fonda della consapevolezza

 

tu che occupi ogni stanza, segreta e no, di tutto il mio dedicato esistere.

Dedicato a te.

 

Tu, come acqua nel secchio sotto la fontana

che mai si svuota e mai è del tutto pieno

 

sappi che… ma lo sai. lo sai. come io so che…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Mahler –Adagietto della 5ª Sinfonia

 

 

 

 

 

 

.

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E allora scrivimi, via, scrivimi di te…

12 martedì Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, desideri..., empatia, foto di poetella, le cose importanti, nostalgia, poesia

≈ 18 commenti

Tag

amore, cello sonatas, poesia, ti adoro, yo yo ma

SAM_0686

(foto di poetella)

 

 

E allora scrivimi, via, scrivimi di te.

Scrivimi, che queste ore piccine, senza splendore, senza gloria, queste ore inginocchiate, striscianti, a guardare per terra, e attenta a come ti muovi, sa’? attenta a come ti giri,

queste ore solitarie in mezzo a mille voci, mille e mille visi, un tratturo d’elefanti, processione di formiche, mille e mille voci che non sono la tua, queste ore imprigionate in antiche scelte fatte da una me che era un’altra. Rinnegata. Scacciata dalla faccia della terra e tornata a chiedere i resti e darne,

queste ore incapsulate nella griglia dei devi qui, devi lì,

queste ore filacciose non mi passano mai, amato mio. Mai.

 

E allora scrivimi, via, scrivimi di te.

Dimmi, dimmi del piccolo e del grande, dimmi degli ulivi, dei mirtilli e dei piccoli animali sotto terra. Delle prime gemme e dell’ultima foglia secca.

Del sorriso e del sospiro. Dello sbadiglio e del sobbalzo, ce n’è di sobbalzi, lontano da me?

 

Dimmi dei gatti, di quei due gatti, beati loro, che respirano la tua aria. La tua benevolenza.

Dimmi la calma, l’attesa. Dimmi la rabbia. le poche volte che c’è.

 

Scrivimi, che le parole riempiranno di te gli incavi del silenzio.

Le parole sembreranno conchiglie lasciate sulla sabbia da un mare misericordioso.

La tua voce nelle conchiglie.

 

Quella tua voce d’eterno ragazzo, d’eterno ragazzaccio, scroscio di sorgente.

Quella voce che anche se dice solo Ehi! Ehi! al telefono, solo se dice Ehi! è come se ogni volta,

ogni volta dicesse Ciao, Belladonna! Ti adoro!

 

Perché io la so, quella voce Io so che così è.

…

…

…

(by poetella)

Rachmaninoff -Yo Yo Ma – Cello Sonatas

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Stammi a sentire, tu…

02 sabato Mar 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, empatia, felicità, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, musica, poesia

≈ 2 commenti

Tag

amore, amore vero, bach prelude, bellezza, energia vitale, il cielo, poesia, ti amo

SAM_0219

(foto di poetella)

 

 

Stammi  a sentire, tu.

Tu, da laggiù, laggiù dove muovi l’aria nel tuo fare e fare.

Da laggiù da dove m’arriva qualcosa nel cielo,

nel cielo che si muove lento come un bambino addormentato. Si gira piano e respira.

Senti il respiro del cielo?

Senti il mio, confuso al suo?

Siamo sotto lo stesso cielo, sai?

Lui ci vede.

Vede i nostri movimenti di pesci nel mare di faccende umide di fatica, fredde di doveri.

Vede le labbra che si muovono silenziose. Si legge sulle mie il tuo nome?

Sulle tue il mio?

 

S’intrecciano nell’aria i nostri nomi, collegati dal destino.

 

E sapessi, sapessi mio caro, quanto la dolcezza del tuo nome sollevi per un po’ quel grande peso, quella scimmia seduta sulla testa del mondo.

 

Sapessi come sia ristoro, come riscriva  coraggio,  speranza. Inimmaginabile forza.

Come ridisegni il sorriso, anche se la pioggia vorrebbe, potrebbe portarselo via, cancellarlo.

Forse per sempre.

 

Non ci riuscirà.

 

Il tuo nome è scritto sul fondo del mare.

Non teme pioggia. Né siccità. Né tempeste di superficie.

 

Il tuo nome riposa nel fondo del mio cuore e da lì produce eterno movimento dell’essere, onde di gioia.

 

E straordinaria, sfolgorante, inesauribile energia vitale.

 

Quella che tu leggi e canti in me.

…

…

…

(by poetella)

J.S.Bach-Prelude

 

 

 

 

.

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No, non lo toccate, dico, lasciatelo stare…

21 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, crescere con l'amore, empatia, le cose importanti, musica, poesia, ricordi di scuola

≈ 15 commenti

Tag

amore, brahms lullaby, in classe, poesia

alunno-che-dorme-sul-libro(foto dal web)

 

 

No, non lo toccate, dico, lasciatelo stare.

E lo guardo. Forse con troppo visibile tenerezza.

Perché io sono una tenera. Si sa. Lo sanno.

Poi guardo loro. Loro mi guardano. Un po’. E rimettono giù la testa. Ognuno a trafficare coi disegni.

 

Questa seconda D  che m’ha fatto dannare. Che ha fatto dannare tutti. Pure lei, dannata.

Sempre rumorosa. Dura. Selvaggia.

Questa jungla dove c’è stato sempre da sgolarsi.

Magari solo per spiegare il concetto di fusibilità.

O la straordinaria resistenza alle alte temperature del tungsteno. Di che? Del tungsteno. Cazzo di nome!

Mica colpa mia se si chiama così.

 

Sgolarsi a spiegare l’importanza, maledetta importanza, la matita di tecnica deve pungere, non si tempera solo a Natale e a Pasqua, stramaledetta importanza delle, ma chi le usa più, ormai? Ormai c’è autoCAD, stramaledettissima importanza dell’usare le due squadre per costruire linee parallele. 

O perpendicolari.

A questi ragazzi che di perpendicolare c’hanno solo il filo a piombo del destino segnato che già gli spenzola sulla testa. Il pugnale di Macbeth.

 

Eppure guardali, adesso. Guardali questi mostri d’arroganza, questi concentrati di volgarità, condensati di rabbia, sudore. E puzza.

Guardali! Tutti zitti. A disegnare.

 

E, nel silenzio rispettoso, complice, chiaramente, un impercettibile ronzio.

Come un ronfare di gatto.

 

Marco, banco accanto alla cattedra, testa sulle braccia incrociate, dorme.

 

Russando un po’.

…

…

…

(by poetella)

Brahms’ Lullaby

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ma no. Non mettiamoci a parlare …

13 mercoledì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, emozione, empatia, foto mie..., le cose importanti, passione, poesia

≈ 27 commenti

Tag

amore, dopo l'amore, gioia, passione, poesia

Copia di IMG_0301(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Ma no. Non mettiamoci a parlare di angeli.

Neanche di dei. Magari nemmeno di eroi.

Sebbene qualcosa di eroico mi pare che…

Ma no, dai.

Non parliamo neanche di perché, ché chi lo sa il perché? Chi lo sa mai!

Pure quelli che fanno i furbi, quelli che fanno finta, che ne sanno loro dei perché?

Non mettiamoci a parlare dei per sempre, con quella struggente tenerezza dei giovani amanti

O di mai più. Quei mai più che ci fanno tanta paura. Che mi fanno tenta paura.

No, a te, no. Sei giovane tu.

 

Che se si parla di mai più  la voce s’incrina, s’inceppa, s’indurisce, liscia e tagliante come un rasoio che stacca rose e margherite e brandelli di cuore e io non voglio una voce così, adesso.

Adesso che tutto è così tenero e vaporoso, tulle nell’aria e sui nostri corpi allacciati, tenero e vaporoso e fermo e mi viene quasi voglia di piangere per la pienezza di questo cuore, per la lucida bellezza dei nostri corpi calmi e caldi sotto il piumino rosso.

 

Comunque non mi va di parlare nemmeno del qui e ora. O del futuro che non esiste.

 

Lasciamo stare tutte queste storie, adesso, mentre sento l’incavo del tuo collo contro la testa, mentre sento il calore del tuo petto (come batte lento, adesso, il tuo cuore appassionato)

 

Neanche delle piantine, le tante piantine che hai ordinato e che curerai, farai crescere come un sogno, come un bimbo tanto desiderato e amato. No. Adesso no.

 

Adesso mi va di parlare d’amore. Vuoi? Sì? Davvero posso?

Che io ancora mi meraviglio di come si possa essere così innamorati per così tanto tempo. E’ tanto, vero?

Ti peso sul petto? No? Resto, allora.

Come si possa totalmente, teneramente, inconfondibilmente, appassionatamente, dolcemente, selvaggiamente, timidamente, spudoratamente (basta, adesso, ché hai capito, no?) di come si possa essere innamorati, ancora, così.

 

Vedi come brillano le parole nell’aria?

Lucciole.

Tu hai mai visto le lucciole? Io sì.

 

Solo una cosa voglio dire, adesso, con sfacciata certezza: io ti amo.

 

E non c’è più un prima. Né ci sarà un dopo.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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un video di poetella….

07 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, Debussy, empatia, felicità, musica, poesia, video di poetella

≈ 13 commenti

Tag

amore, musica, poesia, tempo fa, ti amo, video

 

di un po’ di tempo fa…ma va bene lo stesso. no?

 

 

buona visione

…

…

…

(by poetella)

.

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Sentito che vento, amore mio?

06 mercoledì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, Luigi Maria Corsanico, poesia

≈ 20 commenti

Tag

amore mio, poesia, vento

IMG_2622(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Al piano, Luigi Maria Corsanico

 

Sentito che vento, amore mio?

Dove potremmo mai trovare dimora, se non nei sogni?

 

Qui, seduta alla cattedra

i ragazzi disegnano, stranamente quieti

splendidamente quieto non ostante il vento

questo mio cuore intrufolato

nella danza dei rami di pino e delle nubi

veloci

(solo questo vedo adesso, e le teste chine dei ragazzi)

 

Com’è bello sapere che tutto si muove

attorno,

movimenti minuscoli

e il tutto, assieme all’attorno

si muove nel cielo

 

com’è bello sapere che muta, continuo, questo mio mondo

e da piccoli punti nasce la gioia

e si estende alle cose

e mi estendo libera nei pensieri più dolci

(tesoro! Mi hai chiamata così)

 

Viviamo in un mondo di cristallo

anima mia

danzando. Ma non è un miracolo che

 

nulla s’infranga, ali ai piedi, per noi, sospinti d’amore?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

 

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Ricordava benissimo come da …

29 martedì Gen 2013

Posted by poetella in attesa, biografia..., consapevolezza, crescere con l'amore, empatia, foto mie..., le cose importanti, padri e figli, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti

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Tag

crescere, femmina, Ricordi, toccarsi

IMG_2253

(poetella piccola)

 

Ascolta poetella

 

 

Ricordava benissimo come da bambina non tollerasse la vicinanza di altri corpi.

Foss’anche sua madre. Sua nonna, sua zia. Suo padre.

Il gatto.

Un’insofferenza. Uno sgusciar via al sospetto di un probabile contatto.

Si scostava, si contraeva cercando di ridursi di volume.

Pensava piano piano. Quasi non respirava.

 

Seduta composta su un divanetto, o nel vagone di un treno, quei vecchi treni con gli scompartimenti chiusi, lei piccola che poteva occupare anche mezzo posto, seduta si rimpiccioliva.

Scostava le mani, le gambe, le cosce. Sedeva più in  là, al limite dello spazio residuo.

Si vergognava. Vergogna o schifo?

 

Avrebbe voluto un limpido, incolmabile distacco.

Distacco.

Sterilizzazione dell’aria frapposta.

 

E vedeva cuginetti, cuginette strofinarsi addosso a nonni, zii, spalmarsi baci e braccia e gambe.

Invidiava? Difficile, adesso, dirlo. Forse.

 

Ma niente. Lei, sempre lontana. Imprendibile.

Non  sapeva, non sapeva proprio se le sarebbe piaciuto un abbraccio.

Inoltre non aveva proprio avuto modo di verificarlo.

Sua madre non l’aveva mai abbracciata. Eravate due, diceva per scusarsi. Non potevo abbracciare tutte e due. Perché no, poi?

Suo padre, non ne parliamo nemmeno.

Forse, se avesse avuto il tanto desiderato maschio, forse. O forse no. Neanche lui.

E sua nonna, sua nonna! I bambini non si abbracciano ché se no si viziano.

 

Con sua sorella faceva a botte. Da femmina, ovvio. E raramente.

Una tirata di capelli, una spinta.

Un altrettanto raro schiaffo.

Sfioramenti.

 

Il primo contatto a quattordici anni. Un ragazzo, alla sua prima festa. Ballando.

Una strana sensazione. Una voglia di serrare, fermare, trattenere. Scoprire. Trasalire.

Le era piaciuto.

Forse anche più che ai suoi cuginetti e cuginette.

Aveva scoperto di avere fame. Di corpi.

A quattordici anni.

 

Conseguenza inevitabile del prolungato digiuno. Forse.

 

Che poi, come si dice? L’appetito vien mangiando. No?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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Stamattina, sì? Ancora si pensava…

25 venerdì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, diario, empatia, foto di poetella, musica, notturno, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti

≈ 17 commenti

Tag

alba, amore, amore vero, il cielo, musica, poesia

IMG_4912

(foto di poetella)

 

 

 

 

Stamattina, sì? Ancora si pensava… i lampioni!

Quando li vedo, esco presto la mattina, quando li vedo sono ancora tutti accesi.

Una ventina, nella piazza, li ho contati, poi quelli sulla strada.  Tutti accesi.

Aspettavo guardandoli appostata, camminando, aspettavo si spegnessero.

 

E poi, la gente. Frettolosa, distratta, certi a coppie, certi a gruppi, altri soli. Veloci.

Luce giallina dall’alto. Niente nebbia.

Belli, i colori.

Fondale grigio compatto leggermente bluastro, in lontananza, e quel giallo dall’alto.

Chissà come saranno state le città secoli fa. Prima dell’elettricità.

Chissà come saranno stati i colori della notte. Con le torce.

Tutti riflessi mobili, rossastri. Ombre tremolanti nere nere. Lunghe.

Bagliori improvvisi.

 

Chissà se ci pensa mai nessuno.

Ecco. Questo pensiero.

Chissà se ci pensa mai nessuno,

m’è venuto in testa come un folletto, uno scherzo. Un gioco.

Chissà se, in questo sconfinato pianeta accade mai che, contemporaneamente,

due o magari tre, via, quattro?persone, abbiano lo stesso pensiero.

Ma proprio lo stesso.

Formulato con le stesse frasi. Con gli stessi interrogativi.

Tutto sommato credo sia proprio impossibile.

 

Tuttavia, ci sono momenti in cui sento che tu stai pensandomi.

Una percezione quasi fisica. Tattile.

Ed esattamente come io sto pensando a te.

Con le stesse frasi.

Formulate nello stesso modo.

Sbaglierò?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Oblivion – Piazzolla

.

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di un anno fa…

19 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., emozione, empatia, foto di poetella, Mahler, poesia, vecchie mie...

≈ 16 commenti

Tag

amore, mahler, musica, poesia, sogni, ti amo

Foto di poetella

(foto di poetella)

 

Non mi parlare più come ieri,
 
no. Come alla tua amica, con quella voce dolce, un po’ sconsolata, come a un’amica. No.
Mentre mi accarezzi la mano, la testa sul cuscino tirato su, una gamba sollevata come un Endimione che riposa, non farlo più.
 
Non mi raccontare le tue paure, le speranze. Certe volte sono così stanco, dici, vorrei fermarmi e pensare un po’ a me. Non devi, capisci. Io non sono la tua amica.
Io sono l’onda che ti prende, ti trasporta
Sono la fiamma e il tuono
La burrasca
L’aria che manca
L’acqua che sommerge
il fremito della terra sotto di te
L’abisso
 
Non mi parlare più come ieri,
 
non devi farlo più. Non è per questo. Non si cerca conforto, noi. Tra di noi, no.
Noi cerchiamo lo sconfinamento, il tumulto, la luce che acceca, niente mezze tinte, niente morbidezze. Cerchiamo lo schianto, noi. La vertigine.
 
Te lo dico ancora e te lo ridico
Non mi parlare più come ieri,
 
con quell’infinita tenerezza, quella voce rilassata e liscia come la seta del mio vestito afflosciato per terra, come la penombra della tua stanza profumata di noi, con quegli occhi così larghi, così larghi con dentro tutta la fiducia del mondo. La riconoscenza. Non sono la tua amica, sai?
 
Non farmi sperare di esserlo. Mi uccidi.
…
…
…
(by poetella)
(e scusate per la musica riproposta, ma…)
 
 
Mahler- Adagietto della 5a Sinfonia
.
.
.
.
.
.
 

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Non che vorrei ti inorgoglissi…

15 martedì Gen 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, emozione, empatia, fedeltà, foto di poetella, le cose importanti, Monteverdi, musica, passione, pensieri sparsi, poesia

≈ 27 commenti

Tag

amore, eri tu, gioia, monteverdi, orfeo, poesia, serenità, ti amo

l'isolaridotta(foto di poetella)

 

Non che vorrei ti inorgoglissi, caro. Benché, magari, forse…

 

Comunque, dicevo, c’è stato un periodo, sai? un’era della mia storia, in cui ho amato particolarmente i gioielli.

Non so, il loro luccichio, la loro presunta inalterabilità. La loro preziosità.

Avevo una gran voglia di possederne. Di ogni tipo.

Di ogni materia.

Oro, pietre, argenti. Perle.

Da indossare e guardare.

E riporre. E custodire.

E andare a riprendere e guardare. E pulire. E mostrare. Miei.

Non ricordo quanto sia durato.

Periodo strano. Di fame di Bellezza.

Ma non era che l’ombra, quella bellezza. Questo adesso lo so.

Il riflesso di un più intenso splendore che, ancora, ignoravo. E cercavo.

 

Poi è stato come un lampo.

Un risveglio. Uno sbigottimento. Era Maggio. Un lontano Maggio.

E ancora adesso la meraviglia.

Ancora adesso quasi non riesco a farmene una ragione.

Ancora adesso questa sensazione di squisito privilegio.

 

Gli anni passano. Segnano. Rubano speranze. Stingono qualsiasi legittima aspettativa.

Si galleggia in una specie di pozzanghera piuttosto sicura, senza fondali pericolosi.

Senza insidie.

E si pensa che l’andazzo sia quello, ormai.

Uno scivolare quieto verso il silenzio.

 

E invece no.

Invece no.

Quel giorno, quel giorno che comincia ad essere lontano, ormai, c’eri tu. Per me.

 

Le rivoluzioni sono sempre possibili. Dunque.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Monteverdi – Toccata – Orfeo

 

 

 

 

.

 

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Lo faccio spesso, sai? ti faccio qualche domanda…

27 martedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, biografia..., consapevolezza, Debussy, emozione, empatia, foto di poetella, le cose importanti, musica, poesia, voli d'uccelli

≈ 13 commenti

Tag

amore, debussy arabesque, poesia

(foto di poetella)

 

Lo faccio spesso, sai? ti faccio qualche domanda.

Cammino. Interrogo. E tu non ci sei. Visibile, per lo meno.

 

Curioso come succeda che la risposta arrivi, che so, da un colore, da un suono.

Da qualche parola di una canzone sbucata da un’auto in corsa.

Da un gatto. Magari dal fruscio del vento tra i rami. Parla, sa’?

Sentito, oggi, che vento? Come turbinava, come s’affannava, galoppava. Una fiera vorace. Sentito?

 

Siamo tutti collegati, mio caro, in fondo, no?in questa strana danza. Coreografie sapienti.

Anche se non, anche se non vediamo, non leggiamo mai bene la trama fitta di fili,

il disegno  di passi a terra,

 il ricamo ad ago a piccoli punti che ci avvolge.

Non vediamo, ma c’è, non trovi?

Forse se respirassi a pieni polmoni e poi buttassi fuori l’aria, calda di me, forse,

nel vapore denso visualizzerei la ragnatela d’argento a inchiostro simpatico.

 Miliardi di tremolii magici. Forse.

Comunque lo faccio spesso, sai? ti parlo piano piano.

Cammino e ti parlo. Sussurro. E tu non ci sei. Visibilmente, per lo meno.

 

Le parole seguono strade misteriose, viaggiano nell’aria, dicevi l’altro giorno.

da me a te.

Da te a me. Vapore. Parrebbe.

Che ne sappiamo noi?

 

Oggi, poi, così, in un lampo, camminavo e in cielo mille e mille puntolini scuri veloci, lievi, determinati. Liberi.

 

Ho sorriso. Avresti sorriso anche tu. Forse l’hai fatto.

Siamo sotto lo stesso cielo. E  come mi consola questo…

…

…

…

(by poetella)

 

 

Claude Debussy – Arabesque

 

 

 

 

 

.

 

.

 

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Ma dai! Ti ricordi un anno e mezzo fa…

24 sabato Nov 2012

Posted by poetella in amore?, biografia..., crescere con l'amore, diario, empatia, figli, inverno, le cose importanti, padri e figli, papà, quasi racconti, speranza, vecchiaia

≈ 15 commenti

Tag

amore, papà, ti ricordi, vecchiaia

(papà a 18 anni)

 

Ma dai! Ti ricordi un anno e mezzo fa?

Ti ricordi? No. Tu non ricordi più niente. Quasi. Non è vero. Ricordi, invece.

Ma solo sempre la stessa cosa. Quella storia che mi racconti tutti i sabati pomeriggio. Tutti i sabati pomeriggio la prigionia, e Zonderwater, e Ingrid, coi capelli rossi. E le salsicce nell’autoclave. 

E tutte quelle parole scritte a matita. Sei anni di diario. Che pure a te piaceva scrivere. Pure a te. Tutte cancellate. Via! Svanite per sempre. Come la tua memoria. Recente. Che io ti capisco, sa’?

Che c’è di bello da trattenere in questi tuoi giorni? Che fa se non ricordi cosa hai mangiato a pranzo. Che fa se non ricordi, col telefono in mano, cosa volevi dirmi. Perché m’hai chiamata. Che potresti mai dirmi adesso. Che ci sarà mai da dire, un giorno…chissà io che dirò quando…

No, non ci voglio pensare.

Ma, comunque

 dai! Ti ricordi un anno e mezzo fa?

Quando le gambe! Non sento più le gambe. Non ce la faccio a muoverle. Non camminerò più. Come sono ridotto! E io no! No! Ce la farai. Ed io a curarti, a coccolarti, come fossi mio figlio.

A vestirti, a spogliarti. Non t’avevo mai visto nudo, prima. A correre al tuo letto una, due, tre, quattro volte, la notte, come tanti anni fa, quando Giuli piangeva, piccolo piccolo, che non dormiva mai. A correre a massaggiarti le gambe, a massaggiarti il cuore. A portarti l’acqua con la cannuccia, che non ce la facevi a tirarti su per bere. In quell’agosto infocato. A cambiarti il letto con te sopra, piano piano. Sorridendo. A consolarti. A incoraggiarti, tu figlio e io madre.

A spronarti. A ridarti il sorriso.

Dai! Ti ricordi un anno e mezzo fa?

E poi seduto sulla seggiolina dello studio, con le rotelle. E poi, finalmente a mangiare in cucina, la seggiolina come una macchinina per casa. Come un tappeto volante verso i sogni.

 

E poi, quella volta in piedi! Ce l’hai fatta, sei in piedi! Ce l’hai fatta! Vedi che ce l’hai fatta e a ballarti attorno, a girare come una trottola, a saltare, folletto dei tuoi giorni, allegra come un cardellino a primavera!

E quei tuoi primi passi, piano piano, appoggiato a me. come farei senza di te, dicevi. Ma io ci sono.

E poi, quella volta, solo! Uno, due, tre passi. Solo! Battiamo le mani, cantiamo, balliamo! Ce l’hai fatta!

Dai! Ti ricordi un anno e mezzo fa?

Glieli abbiamo strappati alla Signora in nero tutti questi giorni! Abbiamo vinto noi, ancora noi! Dai…non ti scoraggiare. Ce la possiamo ancora fare, vedrai, papà!

 

Eccomi. Arrivo. A tra poco, papà mio!

…

…

…

(by poetella)

 

 

ChetBaker – Over The Rainbow

 

 

 

 

.

 

 

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Ce ne stiamo tutti, se ne stanno tutti a guardarsi…

13 martedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, consapevolezza, desideri..., empatia, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 17 commenti

Tag

empatia, il cielo, luce, paura, poesia, solitudine

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Ce ne stiamo tutti, se ne stanno tutti a guardarsi

occhioni sgranati

a chiedere aiuto.

Tutti protesi a improbabili soluzioni

saltate giù  da un buco in cielo

o in su dal fondo d’un cassetto

 

Ce ne stiamo, se ne stanno tutti a cercarsi

mani avanti dita stese

 e chi mai arriverà prima

in questo budello scuro

con la luce che filtra dall’alto

o magari dal basso

 

e ci si muove a tentoni carponi strisciando

si cerca si chiama s’aspetta

si tira su col naso

 

s’aggiusta la coperta

 

E certe volte pare che sì

 

e certe altre che no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

(ma io che ne so?)

 

 

 

.

 

 

 

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