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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: innamorata pazza

E tu mi traduci in una…

01 martedì Apr 2014

Posted by poetella in amore che salva, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, empatia, Foscolo, innamorata pazza, la forza dell'amore, la giusta importanza, maestro, poesia, primavera, serenità

≈ 16 commenti

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amore, amore vero, bellezza, crescere, fotografia, gioia, poesia, serenità, ti amo

20140401_110159(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

E tu mi traduci in una lingua
nuova quello che era il mio dolore
tu lo distendi piano
piano sul banco
di scolaretta attenta
indichi e guidi
ti guardo e imparo l’uguale e il disuguale
che tirano su il mondo.

Tu che decifri e dai senso
tu che m’insegni come c’insegnano i colori
e i canti e le luci tremolanti
sulla corteccia del pino
lei che sale
sale su verso l’azzurro
e mormora: vedi?

È ancora primavera, dai! Adesso.
…
…
…

(by poetella)

 
.

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Ecco, vedi? È marzo…

22 sabato Mar 2014

Posted by poetella in allegria!, amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, bisogno d'amore, foto di poetella, innamorata pazza, mi manchi, poesia

≈ 23 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, gioia, poesia, ti amo

primavera

(foto di poetella)

 

La voce, forse, dopo…

 

 

Ecco, vedi? È marzo.

Quasi finito

finita l’attesa della primavera prima gli occhi poi il naso

la pelle, eccola!

Finito. Basta aspettare!

tutto è fiori sembianza di promessa

mantenuta  e rinnovata e ancora mantenuta

venticello tiepido tiepide nubi improvvise nubi

capricciose

e improvvisa pioggerella e

improvvisa voglia.

 

Prendimi tra le braccia, mi senti? adesso

come si fa coi bambini se ti corrono

incontro dopo la scuola

scalmanati.

E oggi è sabato. Sai?

…

…

…

(by  poetella)

FELIX MENDELSSOHN – BARTHOLDY – spring song

 

 

 

 

 

 

.

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Oggi pensavo alla tua voce…

13 giovedì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Borodin, emozione, foto di poetella, innamorata pazza, ricordi, voce

≈ 8 commenti

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amore, bella da morire, bellezza, borodin, fotografia, poesia, Ricordi, ti amo, voce

foto dal tel 037

(foto di poetella)

 

 

Oggi  pensavo alla tua voce

camminando.

Tabacco e cannella, mi dicevo

magnolia, limone e gelsomino.

 

Pensavo alla tua voce

braccialetto d’argento coi ciondoli

[Ricordi, ieri?]

La tua voce, pizzo nero

velluto rosso

 

lago che s’increspa

al mio vento

…

..

…

(by poetella)

 

 

 

Borodin   – String Quartet No. 2 In D Major

.

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se mi sporgo un po’…

05 mercoledì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, foto di poetella, innamorata pazza, poesia

≈ 24 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, gioia, il cielo, poesia, ti amo

20140305_103339

(foto di poetella)

.

.

 

Se mi sporgo un po’ oltre

fuori delle voci assenti e dei banchi  e  delle sedie vuote

verso il prato con le margherite

che mi pare aspettino o, no, abbiano già avuto

visto questo sole che ci sta sdraiato sopra

e le passa e ripassa di tepore

come di baci come di mano calda e morbida

come di sguardo malandrino-

di parole d’amore

.

Se mi sporgo un po’ oltre

questi vetri un po’ sporchi che nessuno pulisce mai, ché chi dovrebbe? Io? Dice, Ma io no!

e salgo su questa corteccia  come

una formica ardita verso la cima del pino

verso la cima del mondo

la cima del cielo e oltre e oltre

lassù trovo il mio desiderio di te

che tracima

…

…

…

(by poetella… col telefonino)

.

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Mi tengo da parte…

03 lunedì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, foto di poetella, il cielo, innamorata pazza, poesia

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amore, attesa, bellezza, il cielo, luce, poesia, ti amo

SAM_1065

(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

Mi tengo  da parte

a un cantuccio degli occhi

questo buco che ho visto in cielo

periscopio puntato sui giardini degli angeli

poi ci butto uno sguardo curiosa

impicciona, che quasi mi sembra di vederli giocare

a rincorrersi.

 

Cadesse qualcosa, che so, una piuma

di un’ala o un pezzatto d’aureola, bricioletta di luce

o magari soltanto uno sbruffo di polvere azzurra

che si sa, vola giù, a volte

tra una nuvola e l’altra

vola  giù

e ti cade negli occhi. A volte.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Dunque, vediamo un po’…

28 venerdì Feb 2014

Posted by poetella in allegria!, amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, consapevolezza, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, luoghi, primavera

≈ 25 commenti

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amore, attesa, bellezza, felicità, fotografia

20140228_071909(foto di poetella)

 

 

Dunque, vediamo un po’.

Può, la via Tiburtina, di mattina presto, riservare, siamo in periferia, verso l’estremo confine della città, dicevo, può riservare anche solo un minuscolo sobbalzo di emozione, una piccola “o”, con magari anche un’h muta, ma che caratterizzi di quella inconfondibile aria di stupore il tutto. (tutto, poi…due letterine…)

 

Insomma, dicevo, a guardare e camminare su via Tiburtina, sicuramente una squallida via, specie in periferia, verso il dissolversi labile della città, (che poi, anche in centro, non è che la cosa cambi, su via Tiburtina)

può, stavo dicendo, questa benedetta via Tiburtina concederci, generosa, pietosa, un sobbalzo di gratitudine a guardare quell’impensabile, imprevedibile, certamente portatore di una scheggia di felicità, di un seme di felicità, un germoglio di felicità, quell’allegro, stupefatto, inaspettato tremito di gioioso turbamento  di fronte al manifestarsi precoce di una inarrestabile primavera spolverata sui petali del pruno (?), o mandorlo (?) o pesco, insomma, non so che albero fosse, ma, non so mai il nome degli alberi, devo averlo detto più volte, e cosa cambia, anche questa scarsa conoscenza come può incidere sulla percezione della bellezza che…

 

Tirando le somme, può il guardare e il meravigliarsi di questa bellezza su via Tiburtina essere motivato da un prurito di felicità per tutto il corpo solo al pensiero che noi, mercoledì…

 

Mah! Chi lo sa. Comunque

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

E niente musica (contento Inteso?) Ché non serve

.

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Va bene, dai, appendiamola lì…

25 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, aspettiamo la primavera, attesa, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, J.S:Bach, musica, pazienza, poesia, primavera, storia d'amore

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amore, attesa, bella da morire, bellezza, dimmi, gioia, J.S.Bach, poesia, serenità, sto bene, ti amo Belladonna

20140225_072106(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

Va bene, dai, appendiamola lì questa voglia

di te senza cornice e senza vetro copriamola bene

con un pannetto

gabbietta di canarino

lasciamola lì a dormire buona buona calma

calma sogni belli.

 

Stiamocene zitti zitti, adesso

le pantofole ai piedi

vestaglia a quadretti camminiamo piano piano

piano piano aspettiamo

spegniamo la luce

ché tanto si farà giorno. Prima o poi. No?

 

 

Sì, dico, in fondo non mi piaceva come mi stavano i capelli, oggi.

E domani sarebbero stati peggio.

Magari la settimana prossima mi staranno meglio.

E poi magari riesco a perdere un chiletto di troppo, in una settimana.

E, ancora, magari a te viene più voglia di vedermi

A me, no, che, per quanto mi riguarda, ce n’ho già abbastanza.

 

Intanto ho una settimana o forse di più, per pensare che hai scritto quella bella cosa.

Quella frasetta stupenda.

Che mica l’hai detta “durante”.

O prima, magari, mentre…

L’hai detta così. A freddo, diciamo.

E che tu, se dici una cosa, la pensi. E anche se la scrivi.

Ché scrivi così poco, tu.

Non sei un venditore di parole. Tu.

E allora non devo avere paura che, se non scrivi, è perché non ti importa più niente di me.

Ché non è possibile.

 

Non mi devo mettere a pensare s’è dimenticato.

Ha qualcos’altro di più bello a cui pensare.

S’è stufato.

Annoiato.

Ho fatto il mio tempo.

Sto diventando vecchia.

No. Non ci devo pensare, ancora. C’è tempo. Vero?

 

A quando sarà. Ché io, intanto, sono felice.

…

…

…

(by poetella)

 

J. S. Bach – Prelude No 1

 

 

.

 

 

 

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Ma è perché ci si dimentica…

21 venerdì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, consapevolezza, diario, empatia, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, saggezza, storia d'amore

≈ 12 commenti

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amore, bellezza, musica, ti amo, tu sei diverso

azalearidotta(foto di poetella)

Ma è perché ci si dimentica (io dimentico. A volte).. Capita, no?

Se ci fosse consuetudine, che ne so, ripetitività. Uno mica si dimentica come si mangiano gli spaghetti, no? pure se è un’attività quasi artigianale, quasi artistica. Impari. E te lo ricordi perché lo fai spesso, quasi sempre. Da quando eri piccolo. E continui. Sei avvezzo. Non puoi dimenticare.

 

Ma prendi un esquimese. Uno che viene in Italia e mangia gli spaghetti. Ammesso, (e qui ci sta bene e non concesso) ammesso, dico, che impari, poi se lo dimentica. Ché da loro, negli igloo, non si mangiano spaghetti. Nessuno li mangia. E nemmeno più lui. E perde la competenza acquisita.

Deve convivere con le sue consuetudini.

Ce l’ha tutte attorno.  Ghiacci e foche e slitte e baccalà. Mangiano baccalà gli esquimesi?

 

Insomma, lasciamo perdere. Non è questo il punto.

Il punto è che se attorno hai tutte larve che vanno avanti per luoghi comuni, per si fa così e colì. Per è bene si faccia così e colì.

Se attorno hai persone che dicono che chi fa così è così e chi fa colì è colì, insomma…allora ti dimentichi. Magari stai quasi a dargli retta.

Ti dimentichi che esiste qualcuno che non è così e colì. È diverso. E te l’ha detto che è diverso. E ti sei accorta che è diverso. E senti che è diverso come vorresti essere, come provi ad  essere tu.

E tu adori sia diverso. E ti senti una privilegiata per avere a che fare con qualcuno così  diversamente meraviglioso…

 

Non te ne devi dimenticare, carina. Mai.

Chissà se la piccola azalea ha paura che mi dimentichi di innaffiarla.

Non credo.

Non credo proprio.

…

…

…

(by poetella)

Partita No.2 in c minor – Sarabande

 

 

 

 

 

 

.

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Oggi incarto la malinconia…

20 giovedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, poesia, serenità, storia d'amore

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amore, attesa, bella da morire, bellezza, fotografia, gioia, poesia, serenità, sto bene, ti amo

1800248_10202567250454760_1200066742_n

(foto di poetella)

 

 

Oggi incarto la malinconia

in una velina rosa di felicità

il cuore è un pesciolino rosso

che guizza  e sguazza nella bolla delle ore

ogni volta che…

 

Oggi metto la malinconia in un cassetto

foderato di carta di Varese

ci metto pure un sacchettino di lavanda

e la lascio lì

ché voglio le mani libere

o piene di petali bianchi da lanciare

attorno al tuo nome

piccolo piccolo dolce dolce.  Un sospiro.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Vanessa Mae – Handel’s Minuet.

 

 

 

 

 

 

.

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Certamente doveva esserci parecchio …

18 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, fedeltà, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, mail, messaggi, ti perdono

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amore, amore vero, e ti perdono, fotografia, poesia, ti amo

1779797_10202545133741856_1292054611_n

(foto di poetella)

 

 

Certamente doveva esserci parecchio paradiso

parecchia primavera

parecchie richieste accorate di perdono

in quelle paroline  sul display del telefonino, la mattina

se adesso lei, mentre stirava camicie ascoltando Bach

sola soletta, a casa, con gli occhi sorrideva

oscillando piano

come stesse danzando una giga.

 

Sebbene tra  tutte le camicie non ce ne fosse

neanche una celeste.

 

Perché tu, amore mio,  forse, pensi di non saper dire, ma…

ed io, io stessa che parlo parlo

come potrei mai racchiudere in quei cerchiolini, quelle curvette

quelle asticine

tutto quello che m’impasta il cuore

e me lo fa molle

foglia a terra

dopo il temporale?

 

C’è solo un modo, allora, ecco. Vieni qui, quando puoi. Abbracciami

E sentimi tutta addosso.

Ché sentirai. Capirai. Te lo dico io.

…

…

…

(by poetella)

 pc riparato a tempo di record! Viva!

.

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la promessa…

03 lunedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, cosa sarà di noi?, fine di un amore, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, la memoria, meglio non sapere, morire d'amore, pioggia

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amore, fine di un amore, ma l'amore...finisce?, paura, pioggia

pioviccica(foto di poetella)

– Senti…

Lo guarda. Lo guarda sorridendo. Non vuole che…

 

– Senti…

La voce è morbida. Intenerita. Una preghiera speranzosa.

E fuori diluvia.

Una battaglia di titani. Fragorosa.

Ed è già scuro.

 

Lui si gira, la moka in mano. Avvita e guarda. Sorride.

E lei, quegli occhi, quegli occhi le sembrano più grandi. Più larghi. Distanti.

Quegli’occhi si prendono tutta la luce, la risucchiano come in un vortice.

Gliela buttano addosso. Un lampo azzurro.

Quello sguardo, la vastità. Mare, ecco. Mare. Oceano. Da sperdersi, naufragare senza speranza.

Senza coste.

Senza progetti.

Senza avvenire.

È come se quando lo guarda lei dovesse dilatarsi.

Per contenere tutto quell’azzurro. Accoglierlo e affogarci.

 

– Cosa? Dice lui.

 

Lei rimette a posto il fermaglio delle perle, sul collo. S’era girato, prima.

Prima, quando il mondo si rivoltava e loro dentro. Centrifugati.

Prende in mano il cucchiaino d’argento e ci si guarda dentro. Forse per riposarsi da quello sguardo. Continua a sorridere. Nel cucchiaino vede le sue labbra. Niente più rossetto. Ma sono ancora rosse. Sembrano più grandi. Dev’essere il cucchiaino che …

 

Poi lo guarda. Dritta in fondo a quel mare. Sente le onde.

 

– Quando andrai via non…

– (…)

– non me lo dire.

– non lo so quando andrò via. – e sorride, scuote  un po’ la testa, come quando si legge una poesia malinconica

 

– quando lo saprai

– va bene.

– Non lo voglio sapere, ok?

– va bene.

– Neanche il giorno prima. Che parti.

– Va bene.

– Prometti. Sparisci. Prometti?

– Va bene. – e accende il gas.

 

La luce del lampadario giallo gli piove sulle spalle nude. Brillano.

La luce crea disegni, un solco sulla schiena.

La luce gioca coi suoi muscoli. Di  efebo classico nel suo tempio dorato.

Ombre fonde sulla pelle chiara.

 

Si gira ancora. La guarda.

Dove finisce lo sguardo azzurro comincia quello verde.

Un mare che accoglie il fiume.

Un fiume che cerca il mare. Per svanirci dentro. Finire lì. Mescolato al mare. Diventato mare.

 

Restano così.

Nudi e muti.

Ad aspettare il caffè. Che gorgoglia e sbruffa.

 

Mentre fuori la pioggia s’accanisce sul mondo e sul piccolo tavolo bianco in balcone.

 

E la grandine rimbalza violenta e schizza via. Lontano. Chissà dove.

A sciogliersi.

…

…

…

(by poetella)

 

.

Evgeny Kissin plays Scriabin Etude op.8 no.12

 

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Le cose stanno così…

28 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, cosa sarà di noi?, fedeltà, felicità, foto di poetella, indipendenza, innamorata pazza, la forza dell'amore, libertà, morire d'amore, poesia

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amore, amore vero, bellezza, crescere, passione, sto bene, ti amo

isola

(foto di poetella)

.

Lo so bene. Ormai conosco tutti i percorsi. L’andata e il ritorno.

Il crescere e il calare. E quel galleggiare come di foglia sull’acqua. Come di ramo spezzato.

Di barchetta di carta. Via. Per la corrente.

Conosco l’evoluzione del percorso. I picchi. Le cadute.

 

Lo so come vanno le cose.

Quel senso di ubriachezza sazia.  Di luce. Di abbaglio. Di spossatezza infinita.

Il passo lento. Che tanto, dove devo mai correre, dopo? Quell’andare tra mille gambe su per le scale della metro. Salire, scendere. Con le labbra che bruciano per i troppi baci.

Camminare da sonnambula.

 

So come mi lascio scivolare addosso il suono dei battiti cardiaci dell’orologio, il vento delle cose da fare. La pioggia della noia.

So come, per un po’, la prima settimana, diciamo? sarà tutto un ricordare, un intrecciare scene e scenette, fino a consumarle come foto troppo stropicciate, prese e rimesse via, riprese e rimesse via, fino a vederle quasi evaporare, scolorare, sbriciolare.

E i miei pallidi richiami d’amore, magari. Ogni tanto.

Messaggini. Qualche mail. Qualche foto.

Cinguettii di colibrì, ogni tanto.

Ché non mi piace fare troppo fracasso. Preferisco sparire come una nebbia. Te l’ho detto, no? La tua isola si vela di nebbia, adesso. E sparisce. Per un po’.

 

Le isole che si rispettino non devono essere troppo grandi. Troppo affollate. Troppo note.

Meglio se non se ne conosce l’esatta collocazione sulla mappa. Meglio trovarsele davanti all’improvviso, all’alzarsi della nebbia.

Ti piace questo gioco. Anche a me.

 

Poi, in fondo, la mappa ce l’hai.

 

La prima settimana scorrerà via così. Poi comincerà la discesa. Giù, giù, giù, un pozzo nero.

Rocce sedimentarie, basalti, rocce metamorfiche, giù, giù, giù, graniti, ossidiane, verso il centro della nostalgia.

Un buco nero fondo come il più fondo dei pozzi petroliferi.  E anche di più. Oltre 6.000 kilometri.

Fino al centro della terra, infocato d’amore.

La seconda settimana sarà così.

E niente cinguettii, niente richiami di colibrì. Silenzio.

 

Infine, magari, ci sarà ancora un’altra settimana. (ma sì, che ne sai? hai detto, non si può mai dire!)

E sarà quieta. Lo so. Di una calma distratta. Noncurante. Volutamente scordarella.

E libri, e musica e faccende. E viaggi e incontri. E magari pure scontri. No! Non con te. Mai con te. Mai più con te.

Nebbia fitta attorno all’isola.

 

Niente vento. Niente pesca di perle.

Silenzio.

 

Fino a che si vedrà all’orizzonte la vela della tua nave.

Senza  fil di fumo, che quello non è mai stato di buon auspicio.

 

E l’isola uscirà dalla nebbia. Ci sarà vento forte. Gran turbinio di rami. Gran movimento d’onde.

Profumo di terra.

 

Ti accoglierà nella sua baia, l’isola,  tiepida di sole.

…

…

…

(by poetella)

.

.

.Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

.

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La verità è che, non so se …

23 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in adoro la pioggia, allegria!, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, cose consolanti, cose piacevoli, diario, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, messaggi, morire d'amore, passione, poesia

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Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, Chopin, fotografia, gioia, messaggini al cellulare, passione, ti amo

IMG_3947ridotta

(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

La verità è che, non so se sia il caso di dirlo

la verità, comunque è che davvero non saprei cosa inventarmi

per essere felice, per camminare quasi volando su queste

grigie strade di periferia se

non avessi queste tue parole che mi raggiungono

improvvise come una pioggia d’agosto

e m’inzuppano da testa a piedi e meno male che ho scarponcini

belli comodi e antiacqua

e meno male che ho un ombrello di saggezza

tenuto chiuso in borsetta

piccolo piccolo, ma basterà per non montarmi la testa

ché chi non lo farebbe

a leggere dei messaggi così chiari, che

meno male che c’è un po’ di riverbero del sole

sul display del cellulare

che se no mi lascerei abbagliare, mi sentirei arrossire

sarebbe sciocco vedermi arrossire così,

così, camminando, alla mia età

passando come un’ombra davanti alla macelleria

al negozio di calzature, col telefono in mano

lo  sguardo imbambolato

davanti al piccolo  bar sempre pieno

di giocatori di gratta e vinci che non vincono mai

 

e io, io sì. Ho vinto la storia più bella del mondo.

 

E ne scrivo e ne scriverò. Contaci. Ammalata di te.

…

…

…

(by poetella)

Chopin opera22 – Andante spianato

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ci facciamo bastare poche parole…

20 lunedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, parole, tracy Chapman

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amore, attesa, bellezza, fotografia, luce, passione, poesia, ti amo

rami(foto di poetella)

Ci facciamo bastare poche parole

 

Oppure no. Magari cerchiamo la coda invisibile. Devono avere certo una coda invisibile.

Come la scia che lascia un pensiero. Ecco.

Devono avere un seguito nascosto, uno strascico di seta azzurra, un profumo che impregni a lungo, anche a finestre aperte.

Quando un desiderio s’espande oltremisura ogni cosa prende i suoi connotati.

Tutto si colora e scolora e colora ancora del suo abbagliante colore.

C’è riverbero.

C’è riflesso.

Ci si specchia, ci si potrebbe specchiare nel suo riflesso.

 

E allora

 noi ci facciamo bastare poche parole.

Ci saziamo della traccia che lasciano nell’aria e ce la scriviamo in petto. Come un marchio, come un sigillo. Un riconoscimento.

Ce le ripetiamo e ripetiamo per sciogliere il gusto in bocca. Anche se non riesce ad arrivare in gola.

Troppo poco. Troppa fame. Alcune, poi, particolarmente dolci, si dissolvono come grumetti di meringa.

Ma la bocca resta dolce, dopo.

Così dolce che anche quel lievissimo gusto amaro, ce n’è di gusto amarognolo, no? Anche quello, beh, via!

Va giù.

Dunque, noi, sempre affamati, ma tanto chi ci toglierà mai quella fame, chi potrà mai saziare la nostra sconfinata ingordigia, la nostra golosità?comunque, noi, almeno proviamo e

 

ci facciamo bastare poche parole

 

senza andare troppo per il sottile, senza indagare, senza chiedere. Sarà, sicuro che sarà, deve proprio essere paura. Saggi quelli che dicevano

chi si contenta gode. Certo. Ma quando?

…

…

…

(by poetella)

 

Tracy Chapman – The promise

 

 

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Stanotte ho guardato a lungo la tua …

18 sabato Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, cose piacevoli, desiderio, diario, foto di poetella, innamorata pazza, morire d'amore, nostalgia, notturno, passione, poesia

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amore, attesa, bellezza, fotografia, nostalgia, occhi, passione, sogni, ti amo

20140118_124813

(foto di poetella)

 

 

 

Stanotte ho guardato a lungo la tua fotografia prima di dormire. Lo faccio spesso. Anzi devo francamente confessare che lo faccio tutte le sere. Poi spengo tutto. Ecco.

A lungo. Così teneramente, così intensamente che davvero non mi sarei stupita di scoprire che chiudevi gli occhi, quando anche io  sbattevo per un attimo le palpebre.

Che non ce la facevi neanche tu a sostenere il mio sguardo. Con quei tuoi occhi vittoriosi così fissamente puntati  nel mio cuore, i tuoi occhi temerari e spavaldi.

Altro che Tosca che guarda Cavaradossi alla faccia di Scarpia!

Altro che guru ipnotizzatore di folle.

 

I tuoi occhi così larghi con dentro tutte le onde di tutti gli oceani della terra e della luna, onde alte chilometri, onde che seppelliscono interi continenti, fanno riaffiorare valanghe di desideri, affondano navi di dubbi e le rivoltano. E ci fanno crescere le alghe. E nuotare i pesci.

Occhi con dentro tutte le sorgenti dell’amore e del piacere, della gioia e dell’attesa e dello stupore.  I tuoi occhi di quell’indefinibile azzurro che provaci a rifarlo  con gli acquerelli, provaci a rifarlo con gli inchiostri più preziosi d’oriente. Ma che!

 

Ho guardato a lungo la tua fotografia

E non c’erano le tue mani

E non c’erano le braccia e  le gambe, la curva plastica della schiena, il petto largo  e non c’era il calore del tuo corpo di febbre quando mi stringi che mi scotti.

 

L’ho guardata a lungo e poi ho spento il  display del telefonino.

E t’ho tenuto in mente sperando di portarti nei sogni. Costringerti a venirci.

Niente da fare, però. Non sei venuto. Credo d’aver sognato d’essere al supermercato con mamma. Che non c’è più da tre anni. E al supermercato, con lei, non ci sono andata mai. Forse per questo? Perché al supermercato con te non andrò mai? Vallo a capire che strana strada prendono i sogni.

Ma tant’è.

Comunque, stamattina, quando sono uscita, c’era un gran vento. Un vento caldo di primavera.

E, in aria, voci acute di gabbiani.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

John Cage – Dream.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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ché se potessi, cancellerei tutto il mondo, meno…

14 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza, cosa sarà di noi?, foto di poetella, innamorata pazza, la luna, morire d'amore, passione, pensieri sparsi

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alba, amore, bellezza, fotografia, passione, ti amo

luna piena

(foto di poetella)

 

La tua camera. No, stammi a sentire. Anche se non ci sei. Anche se non ti vedo. Al solito. Quasi. Quasi al solito, dico.

Niente alberi per noi. Niente strade, giardini, fiori, supermercati, vetrine, per noi. Niente passi.

Niente vento. A che ci serve il vento? A che ci servono gli alberi? Che mi basti tu per fare ombra.   Ti basto io per contrastare lo sfacciato, accecante schiamazzo del mondo. E poi, anche il vento? L’ho detto, sì, a che ci serve? A niente. Basto io, basti tu, nella tua camera, a soffiare brezza sulla mia, sulla tua voglia di riconoscimenti, ritrovamenti, ricongiungimenti.

E le strade? Che ce ne facciamo delle strade se io non voglio andare da nessuna parte se non qui, da te, non voglio negozi, non voglio vetrine illuminate o no, non devo comprare niente, non voglio accumulare niente, non voglio accatastare inutilità che diano parvenza di ricchezza, la fuori, dove tutto già è un debordare di devi, non devi, di dimmi, di dammi. Di fammi.

No. Non mi interessa, grazie! Neanche a te, vero?

Non mi servono vetrine da guardare con gli occhi stupiti di desiderio, tu sei il mio desiderio cha nasce ogni volta, bambino ricciolino malizioso e impudente, non mi servono mercati e mercanti per comprare o barattare quello che ho già e che mi tengo gelosamente nei cassetti segreti del cuore, custodito, qui, con te. Nella tua, mia camera con le pareti celeste polvere e quella parete rossa, che è sempre una sorpresa, per me. Sempre uno schianto cromatico, un soprassalto, per me. Come te.

Niente passi, per noi, lo  sai, vero? Solo una passeggiata insieme, quasi sei anni fa. E basta. Ma a che mi servono i passi, insieme? E a te? Io che cammino ovunque col tuo marchio d’amore in fronte, con l’azzurro del tuo esistere che mi fa da lente per avvicinare o allontanare il mondo. All’occorrenza.

La tua camera, sentimi! Anche se non ci sei, anche se non ti vedo, proprio perché non ti vedo, adesso, eppure ti sento, ti sento ché lo so che sei qui, con me, e fuori non è ancora giorno, e ti sei svegliato da poco, ci siamo svegliati assieme, lontani, vicini sotto diversi soffitti, sotto diversi cieli, ma la luna, la luna piena la vedi anche tu, la guardi anche tu, anche tu come me, sempre come me, quante volte come me, diciamo?

La tua camera, sentimi, dai!  La tua camera, solo lei io amo, che è il pozzo dove ho gettato il mio passato, dove il presente emerge come la Signora del lago, con l’anello e la corona e ci inonda di una pioggia di luce. Che m’acceca.

Per non farmi guardare al futuro. Che non c’è.

Lontana da li.

…

…

…

(by poetella)

.

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e poi…

07 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, cose consolanti, cose piacevoli, diario, dolore che guarisce, emozione, felicità, foto di poetella, il cielo, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, poesia, Scriabin

≈ 11 commenti

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amore, amore vero, attesa, bellezza, musica antiqua, poesia, sogni, ti amo

arriva quello che aspettavi…

e il cielo si fa chiaro, anche se è

notte.

luce

(foto di poetella…felice)

Scriabin Etudeop.8 no.12

.

.

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Fortunatamente deve esserci …

02 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cosa sarà di noi?, cose consolanti, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, non ne posso più, poesia, saggezza, serenità

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amore, attesa, bellezza, chi se ne frega, crescere, fotografia, gioia, poesia, tanto io..., ti amo

20131206_082254(foto di poetella)

 

 

 

Fortunatamente deve esserci  un folletto

uno spiritello, che ne so, uno gnometto invisibile

grosso come un moscerino, magari

che abita nella mia casa

tra questi mobili antichi, questi quadri e porcellane e mensole

e avori e legni scolpiti e dorati e bronzi e damaschi e lampassi

e sete e pizzi e lazzi, no, lazzi no

in questi ottanta scarsi metri quadri

con l’armadio piccolo e la soffitta col cambio di stagione

e niente libreria seria

 

ci deve essere qualcuno simpatico e buffo

e impunito e imprevedibile e dispettoso e burlone

nascosto

se ogni tanto, ma proprio ogni tanto

mi  scappa da ridere

e non lo so neppure io perché.

 

Ma no, dai! Lo so. Lo so, eccome se lo so.

…

…

…

(by poetella)

 

 

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

 

 

 

 

 

.

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Avessi orecchie …

29 domenica Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, Borodin, cosa sarà di noi?, crescere con l'amore, desiderio, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, malinconia, morire d'amore, non ne posso più, nostalgia

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amore, attesa, Avessi, bellezza, borodin, fotografia, mi manchi, nostalgia, poesia, sai?, silenzio, ti amo

SAM_0396_1(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Avessi orecchie per sentire

che ne so

magari un  sospiro di formica

lo scricchiolio notturno dei sogni, hai presente?

il fruscio di seta dei ricordi, molle.

 

Avessi orecchie per captare il  palpito

che fa quando plana la libertà

giù dall’altura più solitaria

e bianca e azzurra e altera

lo sciabordio della gioia intermittente

lucetta colorata clic clac clic clac

come un’onda.

 

 

Avessi affinato l’ascolto del buio

occhi di gatta verdi verdi

scintillanti.

[Quando ascolterò la tua voce, ancora?]

 

Invece, vedi un po’! queste orecchie mie

stanche

di silenzio di cella

temo si feriranno al primo scalpiccio

dell’attesa

di gioia. Che verrà.

 

Aspetto, chi lo nega?  Prima o poi verrà.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Stanotte ho sognato…

22 domenica Dic 2013

Posted by poetella in amore?, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, innamorata pazza, vecchiaia

≈ 20 commenti

scuola(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Stanotte ho sognato due alunne

di tanti anni fa. Donne, ormai e una diceva

Professoressa, me lei è uguale! Non è cambiata per niente!

 

Ero contenta. Sia di rivederle, ché erano due brave, sia  di…

 

Oggi si sta bene, qui, per adesso.

Mi sono fatta un tè alla vaniglia, per cambiare.

La casa è in silenzio. E fuori non passa un’anima.

grazie al blocco della circolazione.

Il cielo è tutto grigio d’ovatta. Dev’essere quello che attutisce i rumori.

O magari è l’assenza dei rumori che lo fa grigio. Non lo so.

 

Eppure, adesso mi viene in mente che, un mesetto fa,

mentre aspettavo nello studio del dottore per farmi fare il certificato,

una donna sui trent’anni m’ha detto Ma lei è una professoressa? Ha insegnato nella scuola Giacomo Puccini? E io sì, ho detto, ma tanto, tanto tempo fa! Perché?

Perché è stata mia professoressa, 18 anni fa! ha detto lei.

Lo sa? ha continuato, non è cambiata per niente!

 

E invece sì che sono cambiata. Perché ho conosciuto te

che, Sei la mia eterna giovinezza, t’ho detto l’ultima volta che ci siamo visti.

 

Che, quando non ti vedrò più diventerò brutta, cattiva e vecchia come

il ritratto di Dorian Gray.

 

O forse no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

.

 

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Lo sai? aveva detto lei…

18 mercoledì Dic 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, empatia, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., innamorata pazza, la forza dell'amore, morire d'amore, musica, passione

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onde 3(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Lo sai? aveva detto lei

mentre la stanza s’era riempita d’acqua. Si respirava attraverso la pelle. Attraverso gli occhi. O anche le labbra, o i capelli.

O le mani, le braccia, le gambe. Dalle superfici lisce entrava come un’aria che ossigenava l’essere e lo sollevava.

Lo espandeva in una fluttuazione d’alga, di grande, libero animale acquatico, padrone assoluto del luogo. Del tempo.

 

Lo sai? aveva detto lei

È bello che noi non si viva insieme.

 

Poi l’acqua aveva continuato a saturare tutto.

Le voci, solo fruscii, solo gorgoglii, minuscole bolle d’aria vaporosa che trasalivano e risalivano

in superficie dal fondo del loro  tumulto azzurro.

Quasi un canto d’alghe sottomarine. Una ribollente scia di cetacei lenti.

Tutto questo fluttuare senza posa, senza pause, senza meta e destino. Se non la direzione verso il fondo più fondo del loro essere uno. In due.

 

Saturi. Inglobati nella totale, conosciuta, ritrovata  ritualità del pieno. Lo spazio prossimo all’esplosione.

E ancora e ancora e ancora.

 

Improvvisa, imprevedibile, ma forse no, prevedibilissima, inutile stare a inventar storie, dopo un’era geologica compiuta, la rottura dei confini.

Diga che crolla.

E sussulti e scrosci. E schianti.

A sentir bene, qualcuno doveva aver detto un Amore mio! O due. O tre. Forse. Ma chi?

 

E l’acqua, ora, una vasta distesa calma. Da scivolarci quieti, un lasciarsi portare come di foglia. Di zattera.  Di vecchio tronco molle. Di barca alla deriva.  Di sonno.

 

E riecco la voce. Le parole. Lui, adesso.

Sì. Proprio ieri ci pensavo, sai? bello questo nostro aver sempre tanto da fare. Bello che io non sia uno sfaccendato che, uno e due, ti chiede: vieni da me. adesso. Subito. Tutti i giorni. Dice.

Bello che invece…

No?

 

E lei aveva detto Sì.

 

Ché non aveva mai motivo, né tempo, né voglia

 

di dirgli, anche solo una volta: No!

…

…

…

(by poetella)

 

 

J.S. Bach- Prelude  and Fugue in A Minor, BWV. 543.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Oggi voglio parlarti della luce, amore mio…

03 martedì Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, ci vedoooooooooooooooooooooo!, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, nostalgia, passione, poesia

≈ 26 commenti

SAM_1181(foto di poetella)

qui la voce di poetella

Oggi voglio parlarti della luce, amore mio

Voglio passartela negli occhi come un suono

come un vento che porta foglie colorate.

E accadimenti da lontano.

 

Voglio parlarti dei trasalimenti  che spalancano le porte dei colori

e li mettono tutti in fila in ordine

come scolaretti

 

Oggi

oggi voglio parlarti di questo cielo di gioia

deliziosamente ha deciso di mostrarsi

scampato forse per sempre il pericolo dei grigi

sfarfalleggia come una veste da ballo

con piume di struzzo girate due volte

con veli e  mossette. Sorridendo.

 

Cercami, allora, vieni.

Ci deve pur essere una radura dove danzare insieme

assolata d’aria fresca e profumo.

E non metterò occhiali da sole.

Anche questo  va detto.  Abbagliami di te.

…

…

…

(by poetella)

 

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Come quella volta lì…

21 giovedì Nov 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, felicità, Hymne à l' Amour...., innamorata pazza, la forza dell'amore, passione, poesia

≈ 22 commenti

Tag

bellezza

sardegna-2012-img_2213(foto dal web)

Qui la voce di poetella

 

 

Come quella volta lì, che ero ragazza,

all’alba, arrivare al porto di Olbia.

Spettacolo. Di quelli che, a ripensarci…

 

Quinte azzurro grigio alternate a strati di cielo rosa e mare rosa e nubi rosa

E azzurro e verde e nero e ancora rosa e grigio, fino in fondo

fino in fondo al cuore in subbuglio e luce e nebbie.

Tutto un tremolio, un dondolio di sonno, di sospiro, di attesa

uno sfavillio, un giocare con l’aria e la fantasia e col mattino.

Dio! quell’arrivo io non, io mai più…io…

 

E quell’altra volta

chinare un po’ il capo, non che non ci si passasse, no, non so perché

chinare un po’ il capo ed entrare

e le tombe Medicee lì, davanti, attorno a me.

tutta quella Bellezza, quell’appassionata, dolente Bellezza

quella tensione, quella pressione, le finestre murate, forse?

I timpani spezzati?

O semplicemente quel peso sul cuore che fa la Bellezza quando è totale

quando è oltre, è  a oltranza

come nella cripta inferiore di Assisi

tra gli angeli e i santi

e il blu e il rosso e l’oro.

 

Stessa questione.

A farla breve, quando davvero è troppa, sconsideratamente, incalcolabilmente

troppa, senza indulgenza, senza pietà né perdono

la Bellezza

che m’entra negli occhi

da qualche parte deve pur uscire, che se no…

 

Beh, ecco,  dunque

quando ti sei affacciato alla porta socchiusa, col tuo maglioncino celeste

e sono entrata e ti ho  visto bene

che l’argento ti scivolava quasi liquido sui capelli

e le labbra così rosa, così rosa di bambino appena sveglio, Dio! e il naso piccolo

e gli occhi

quegli occhi, i tuoi occhi, il sorriso

che poi, solo un attimo, prima del buio totale catturata

intrappolata, asserragliata, tempestata

un cammeo tra i rubini

dai tuoi mille e mille baci quasi disperati

 

insomma, io, allora, è sempre per quella questione,

per quella mia reazione, quella tracimazione

 

che ho pianto. Tranquillo!

…

…

…

(by poetella)

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