• Cookies
  • mi presento…

Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: morire d’amore

Era un minuscolo sogno semplice…

07 venerdì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza, desideri..., morire d'amore, serenità, sogni

≈ 23 commenti

Tag

amore, bellezza, poesia, scriabin, sogni

Pierre-Bonnard-Finestra-aperta-sulla-Senna-1911-12

(foto dal web-Pierre Bonnard- Finestra aperta sulla Senna)

 

 qui la voce di poetella e sempre Scriabin…

 

Era un minuscolo sogno semplice

sono i migliori, no?

Beh, c’ero io, ovvio, e me ne stavo seduta al piccolo tavolo

davanti a quella tua finestra che affaccia sul mondo verde

alberi prato piantine in crescita. E nuvole.

Avevo il mio portatile acceso. Pagina di Word. Scrivevo.

Sogno taciturno. Fuori neanche il rumore del vento. Né rumori di pensieri gracchianti.

Né voci

né cinguettii.

Scrivevo. Ogni tanto guardavo oltre la finestra.

Ché bisogna cambiare orizzonte, ogni tanto, dice. Per riposare gli occhi

Lo consigliano i migliori oculisti.

 

Fuori, dunque, tu posizionavi i quadrati di feltro attorno a ogni piantina

di mirtillo, di lampone,  di ribes

con cura. Controllando le gemme. Occhi di padre.

Occhi di cielo.  Di provvidenza.

 

Il sole, a seconda fossi girato verso di me o no

ti scriveva poesie sulla schiena. O sul petto. Nudi.

E ti guardavo un po’. Solo un po’.

Poi sorridevo.

E riprendevo a scrivere. Punto.

 

Quello che non ricordo bene e se avessi gli occhi chiusi o aperti.

Nel fare il sogno, dico.

Non ricordo proprio.

…

…

…

(by poetella)

Scriabin_ Etude op.2 no. 1

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Ah, Mahler…

15 sabato Feb 2014

Posted by poetella in amore?, Mahler, mi manchi, morire d'amore, morte, musica

≈ 33 commenti

Tag

Mahelr Adagietto della V sinfonia

e la bellezza…

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

la promessa…

03 lunedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, cosa sarà di noi?, fine di un amore, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, la memoria, meglio non sapere, morire d'amore, pioggia

≈ 19 commenti

Tag

amore, fine di un amore, ma l'amore...finisce?, paura, pioggia

pioviccica(foto di poetella)

– Senti…

Lo guarda. Lo guarda sorridendo. Non vuole che…

 

– Senti…

La voce è morbida. Intenerita. Una preghiera speranzosa.

E fuori diluvia.

Una battaglia di titani. Fragorosa.

Ed è già scuro.

 

Lui si gira, la moka in mano. Avvita e guarda. Sorride.

E lei, quegli occhi, quegli occhi le sembrano più grandi. Più larghi. Distanti.

Quegli’occhi si prendono tutta la luce, la risucchiano come in un vortice.

Gliela buttano addosso. Un lampo azzurro.

Quello sguardo, la vastità. Mare, ecco. Mare. Oceano. Da sperdersi, naufragare senza speranza.

Senza coste.

Senza progetti.

Senza avvenire.

È come se quando lo guarda lei dovesse dilatarsi.

Per contenere tutto quell’azzurro. Accoglierlo e affogarci.

 

– Cosa? Dice lui.

 

Lei rimette a posto il fermaglio delle perle, sul collo. S’era girato, prima.

Prima, quando il mondo si rivoltava e loro dentro. Centrifugati.

Prende in mano il cucchiaino d’argento e ci si guarda dentro. Forse per riposarsi da quello sguardo. Continua a sorridere. Nel cucchiaino vede le sue labbra. Niente più rossetto. Ma sono ancora rosse. Sembrano più grandi. Dev’essere il cucchiaino che …

 

Poi lo guarda. Dritta in fondo a quel mare. Sente le onde.

 

– Quando andrai via non…

– (…)

– non me lo dire.

– non lo so quando andrò via. – e sorride, scuote  un po’ la testa, come quando si legge una poesia malinconica

 

– quando lo saprai

– va bene.

– Non lo voglio sapere, ok?

– va bene.

– Neanche il giorno prima. Che parti.

– Va bene.

– Prometti. Sparisci. Prometti?

– Va bene. – e accende il gas.

 

La luce del lampadario giallo gli piove sulle spalle nude. Brillano.

La luce crea disegni, un solco sulla schiena.

La luce gioca coi suoi muscoli. Di  efebo classico nel suo tempio dorato.

Ombre fonde sulla pelle chiara.

 

Si gira ancora. La guarda.

Dove finisce lo sguardo azzurro comincia quello verde.

Un mare che accoglie il fiume.

Un fiume che cerca il mare. Per svanirci dentro. Finire lì. Mescolato al mare. Diventato mare.

 

Restano così.

Nudi e muti.

Ad aspettare il caffè. Che gorgoglia e sbruffa.

 

Mentre fuori la pioggia s’accanisce sul mondo e sul piccolo tavolo bianco in balcone.

 

E la grandine rimbalza violenta e schizza via. Lontano. Chissà dove.

A sciogliersi.

…

…

…

(by poetella)

 

.

Evgeny Kissin plays Scriabin Etude op.8 no.12

 

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Le cose stanno così…

28 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, cosa sarà di noi?, fedeltà, felicità, foto di poetella, indipendenza, innamorata pazza, la forza dell'amore, libertà, morire d'amore, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, passione, sto bene, ti amo

isola

(foto di poetella)

.

Lo so bene. Ormai conosco tutti i percorsi. L’andata e il ritorno.

Il crescere e il calare. E quel galleggiare come di foglia sull’acqua. Come di ramo spezzato.

Di barchetta di carta. Via. Per la corrente.

Conosco l’evoluzione del percorso. I picchi. Le cadute.

 

Lo so come vanno le cose.

Quel senso di ubriachezza sazia.  Di luce. Di abbaglio. Di spossatezza infinita.

Il passo lento. Che tanto, dove devo mai correre, dopo? Quell’andare tra mille gambe su per le scale della metro. Salire, scendere. Con le labbra che bruciano per i troppi baci.

Camminare da sonnambula.

 

So come mi lascio scivolare addosso il suono dei battiti cardiaci dell’orologio, il vento delle cose da fare. La pioggia della noia.

So come, per un po’, la prima settimana, diciamo? sarà tutto un ricordare, un intrecciare scene e scenette, fino a consumarle come foto troppo stropicciate, prese e rimesse via, riprese e rimesse via, fino a vederle quasi evaporare, scolorare, sbriciolare.

E i miei pallidi richiami d’amore, magari. Ogni tanto.

Messaggini. Qualche mail. Qualche foto.

Cinguettii di colibrì, ogni tanto.

Ché non mi piace fare troppo fracasso. Preferisco sparire come una nebbia. Te l’ho detto, no? La tua isola si vela di nebbia, adesso. E sparisce. Per un po’.

 

Le isole che si rispettino non devono essere troppo grandi. Troppo affollate. Troppo note.

Meglio se non se ne conosce l’esatta collocazione sulla mappa. Meglio trovarsele davanti all’improvviso, all’alzarsi della nebbia.

Ti piace questo gioco. Anche a me.

 

Poi, in fondo, la mappa ce l’hai.

 

La prima settimana scorrerà via così. Poi comincerà la discesa. Giù, giù, giù, un pozzo nero.

Rocce sedimentarie, basalti, rocce metamorfiche, giù, giù, giù, graniti, ossidiane, verso il centro della nostalgia.

Un buco nero fondo come il più fondo dei pozzi petroliferi.  E anche di più. Oltre 6.000 kilometri.

Fino al centro della terra, infocato d’amore.

La seconda settimana sarà così.

E niente cinguettii, niente richiami di colibrì. Silenzio.

 

Infine, magari, ci sarà ancora un’altra settimana. (ma sì, che ne sai? hai detto, non si può mai dire!)

E sarà quieta. Lo so. Di una calma distratta. Noncurante. Volutamente scordarella.

E libri, e musica e faccende. E viaggi e incontri. E magari pure scontri. No! Non con te. Mai con te. Mai più con te.

Nebbia fitta attorno all’isola.

 

Niente vento. Niente pesca di perle.

Silenzio.

 

Fino a che si vedrà all’orizzonte la vela della tua nave.

Senza  fil di fumo, che quello non è mai stato di buon auspicio.

 

E l’isola uscirà dalla nebbia. Ci sarà vento forte. Gran turbinio di rami. Gran movimento d’onde.

Profumo di terra.

 

Ti accoglierà nella sua baia, l’isola,  tiepida di sole.

…

…

…

(by poetella)

.

.

.Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Porto dentro agli occhi…

25 sabato Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza, desiderio, foto di poetella, morire d'amore, nostalgia, passione, poesia, tracy Chapman

≈ 14 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, nostalgia, passione, poesia, Tracy Chapman

occhi

(foto di poetella)

 

 

Porto dentro agli occhi

un vuoto di te

da colmare – quanto prima, dico, almeno –

da colmare e accendere.

Lampada votiva all’amore

…

…

…

(by poetella)

 

Tracy Chapman – Give Me One Reason

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

La verità è che, non so se …

23 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in adoro la pioggia, allegria!, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, cose consolanti, cose piacevoli, diario, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, messaggi, morire d'amore, passione, poesia

≈ 31 commenti

Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, Chopin, fotografia, gioia, messaggini al cellulare, passione, ti amo

IMG_3947ridotta

(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

La verità è che, non so se sia il caso di dirlo

la verità, comunque è che davvero non saprei cosa inventarmi

per essere felice, per camminare quasi volando su queste

grigie strade di periferia se

non avessi queste tue parole che mi raggiungono

improvvise come una pioggia d’agosto

e m’inzuppano da testa a piedi e meno male che ho scarponcini

belli comodi e antiacqua

e meno male che ho un ombrello di saggezza

tenuto chiuso in borsetta

piccolo piccolo, ma basterà per non montarmi la testa

ché chi non lo farebbe

a leggere dei messaggi così chiari, che

meno male che c’è un po’ di riverbero del sole

sul display del cellulare

che se no mi lascerei abbagliare, mi sentirei arrossire

sarebbe sciocco vedermi arrossire così,

così, camminando, alla mia età

passando come un’ombra davanti alla macelleria

al negozio di calzature, col telefono in mano

lo  sguardo imbambolato

davanti al piccolo  bar sempre pieno

di giocatori di gratta e vinci che non vincono mai

 

e io, io sì. Ho vinto la storia più bella del mondo.

 

E ne scrivo e ne scriverò. Contaci. Ammalata di te.

…

…

…

(by poetella)

Chopin opera22 – Andante spianato

 

 

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Stanotte ho guardato a lungo la tua …

18 sabato Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, cose piacevoli, desiderio, diario, foto di poetella, innamorata pazza, morire d'amore, nostalgia, notturno, passione, poesia

≈ 27 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, nostalgia, occhi, passione, sogni, ti amo

20140118_124813

(foto di poetella)

 

 

 

Stanotte ho guardato a lungo la tua fotografia prima di dormire. Lo faccio spesso. Anzi devo francamente confessare che lo faccio tutte le sere. Poi spengo tutto. Ecco.

A lungo. Così teneramente, così intensamente che davvero non mi sarei stupita di scoprire che chiudevi gli occhi, quando anche io  sbattevo per un attimo le palpebre.

Che non ce la facevi neanche tu a sostenere il mio sguardo. Con quei tuoi occhi vittoriosi così fissamente puntati  nel mio cuore, i tuoi occhi temerari e spavaldi.

Altro che Tosca che guarda Cavaradossi alla faccia di Scarpia!

Altro che guru ipnotizzatore di folle.

 

I tuoi occhi così larghi con dentro tutte le onde di tutti gli oceani della terra e della luna, onde alte chilometri, onde che seppelliscono interi continenti, fanno riaffiorare valanghe di desideri, affondano navi di dubbi e le rivoltano. E ci fanno crescere le alghe. E nuotare i pesci.

Occhi con dentro tutte le sorgenti dell’amore e del piacere, della gioia e dell’attesa e dello stupore.  I tuoi occhi di quell’indefinibile azzurro che provaci a rifarlo  con gli acquerelli, provaci a rifarlo con gli inchiostri più preziosi d’oriente. Ma che!

 

Ho guardato a lungo la tua fotografia

E non c’erano le tue mani

E non c’erano le braccia e  le gambe, la curva plastica della schiena, il petto largo  e non c’era il calore del tuo corpo di febbre quando mi stringi che mi scotti.

 

L’ho guardata a lungo e poi ho spento il  display del telefonino.

E t’ho tenuto in mente sperando di portarti nei sogni. Costringerti a venirci.

Niente da fare, però. Non sei venuto. Credo d’aver sognato d’essere al supermercato con mamma. Che non c’è più da tre anni. E al supermercato, con lei, non ci sono andata mai. Forse per questo? Perché al supermercato con te non andrò mai? Vallo a capire che strana strada prendono i sogni.

Ma tant’è.

Comunque, stamattina, quando sono uscita, c’era un gran vento. Un vento caldo di primavera.

E, in aria, voci acute di gabbiani.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

John Cage – Dream.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

ché se potessi, cancellerei tutto il mondo, meno…

14 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza, cosa sarà di noi?, foto di poetella, innamorata pazza, la luna, morire d'amore, passione, pensieri sparsi

≈ 19 commenti

Tag

alba, amore, bellezza, fotografia, passione, ti amo

luna piena

(foto di poetella)

 

La tua camera. No, stammi a sentire. Anche se non ci sei. Anche se non ti vedo. Al solito. Quasi. Quasi al solito, dico.

Niente alberi per noi. Niente strade, giardini, fiori, supermercati, vetrine, per noi. Niente passi.

Niente vento. A che ci serve il vento? A che ci servono gli alberi? Che mi basti tu per fare ombra.   Ti basto io per contrastare lo sfacciato, accecante schiamazzo del mondo. E poi, anche il vento? L’ho detto, sì, a che ci serve? A niente. Basto io, basti tu, nella tua camera, a soffiare brezza sulla mia, sulla tua voglia di riconoscimenti, ritrovamenti, ricongiungimenti.

E le strade? Che ce ne facciamo delle strade se io non voglio andare da nessuna parte se non qui, da te, non voglio negozi, non voglio vetrine illuminate o no, non devo comprare niente, non voglio accumulare niente, non voglio accatastare inutilità che diano parvenza di ricchezza, la fuori, dove tutto già è un debordare di devi, non devi, di dimmi, di dammi. Di fammi.

No. Non mi interessa, grazie! Neanche a te, vero?

Non mi servono vetrine da guardare con gli occhi stupiti di desiderio, tu sei il mio desiderio cha nasce ogni volta, bambino ricciolino malizioso e impudente, non mi servono mercati e mercanti per comprare o barattare quello che ho già e che mi tengo gelosamente nei cassetti segreti del cuore, custodito, qui, con te. Nella tua, mia camera con le pareti celeste polvere e quella parete rossa, che è sempre una sorpresa, per me. Sempre uno schianto cromatico, un soprassalto, per me. Come te.

Niente passi, per noi, lo  sai, vero? Solo una passeggiata insieme, quasi sei anni fa. E basta. Ma a che mi servono i passi, insieme? E a te? Io che cammino ovunque col tuo marchio d’amore in fronte, con l’azzurro del tuo esistere che mi fa da lente per avvicinare o allontanare il mondo. All’occorrenza.

La tua camera, sentimi! Anche se non ci sei, anche se non ti vedo, proprio perché non ti vedo, adesso, eppure ti sento, ti sento ché lo so che sei qui, con me, e fuori non è ancora giorno, e ti sei svegliato da poco, ci siamo svegliati assieme, lontani, vicini sotto diversi soffitti, sotto diversi cieli, ma la luna, la luna piena la vedi anche tu, la guardi anche tu, anche tu come me, sempre come me, quante volte come me, diciamo?

La tua camera, sentimi, dai!  La tua camera, solo lei io amo, che è il pozzo dove ho gettato il mio passato, dove il presente emerge come la Signora del lago, con l’anello e la corona e ci inonda di una pioggia di luce. Che m’acceca.

Per non farmi guardare al futuro. Che non c’è.

Lontana da li.

…

…

…

(by poetella)

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Avessi orecchie …

29 domenica Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, Borodin, cosa sarà di noi?, crescere con l'amore, desiderio, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, malinconia, morire d'amore, non ne posso più, nostalgia

≈ 23 commenti

Tag

amore, attesa, Avessi, bellezza, borodin, fotografia, mi manchi, nostalgia, poesia, sai?, silenzio, ti amo

SAM_0396_1(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Avessi orecchie per sentire

che ne so

magari un  sospiro di formica

lo scricchiolio notturno dei sogni, hai presente?

il fruscio di seta dei ricordi, molle.

 

Avessi orecchie per captare il  palpito

che fa quando plana la libertà

giù dall’altura più solitaria

e bianca e azzurra e altera

lo sciabordio della gioia intermittente

lucetta colorata clic clac clic clac

come un’onda.

 

 

Avessi affinato l’ascolto del buio

occhi di gatta verdi verdi

scintillanti.

[Quando ascolterò la tua voce, ancora?]

 

Invece, vedi un po’! queste orecchie mie

stanche

di silenzio di cella

temo si feriranno al primo scalpiccio

dell’attesa

di gioia. Che verrà.

 

Aspetto, chi lo nega?  Prima o poi verrà.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Lo sai? aveva detto lei…

18 mercoledì Dic 2013

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, empatia, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., innamorata pazza, la forza dell'amore, morire d'amore, musica, passione

≈ 27 commenti

onde 3(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Lo sai? aveva detto lei

mentre la stanza s’era riempita d’acqua. Si respirava attraverso la pelle. Attraverso gli occhi. O anche le labbra, o i capelli.

O le mani, le braccia, le gambe. Dalle superfici lisce entrava come un’aria che ossigenava l’essere e lo sollevava.

Lo espandeva in una fluttuazione d’alga, di grande, libero animale acquatico, padrone assoluto del luogo. Del tempo.

 

Lo sai? aveva detto lei

È bello che noi non si viva insieme.

 

Poi l’acqua aveva continuato a saturare tutto.

Le voci, solo fruscii, solo gorgoglii, minuscole bolle d’aria vaporosa che trasalivano e risalivano

in superficie dal fondo del loro  tumulto azzurro.

Quasi un canto d’alghe sottomarine. Una ribollente scia di cetacei lenti.

Tutto questo fluttuare senza posa, senza pause, senza meta e destino. Se non la direzione verso il fondo più fondo del loro essere uno. In due.

 

Saturi. Inglobati nella totale, conosciuta, ritrovata  ritualità del pieno. Lo spazio prossimo all’esplosione.

E ancora e ancora e ancora.

 

Improvvisa, imprevedibile, ma forse no, prevedibilissima, inutile stare a inventar storie, dopo un’era geologica compiuta, la rottura dei confini.

Diga che crolla.

E sussulti e scrosci. E schianti.

A sentir bene, qualcuno doveva aver detto un Amore mio! O due. O tre. Forse. Ma chi?

 

E l’acqua, ora, una vasta distesa calma. Da scivolarci quieti, un lasciarsi portare come di foglia. Di zattera.  Di vecchio tronco molle. Di barca alla deriva.  Di sonno.

 

E riecco la voce. Le parole. Lui, adesso.

Sì. Proprio ieri ci pensavo, sai? bello questo nostro aver sempre tanto da fare. Bello che io non sia uno sfaccendato che, uno e due, ti chiede: vieni da me. adesso. Subito. Tutti i giorni. Dice.

Bello che invece…

No?

 

E lei aveva detto Sì.

 

Ché non aveva mai motivo, né tempo, né voglia

 

di dirgli, anche solo una volta: No!

…

…

…

(by poetella)

 

 

J.S. Bach- Prelude  and Fugue in A Minor, BWV. 543.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Voglio parlarvi di Proserpina, oggi…

16 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, diario, emozione, empatia, felicità, foto di poetella, luce, morire d'amore, passione, poesia

≈ 30 commenti

Tag

Proserpina

proserpina(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

 

Voglio parlarvi di Proserpina, oggi.

Lei, amata da un dio.

Chi dice che piangesse, laggiù

non sa

Non sa, ora che la vede tra i chiari confini dei giorni

tra le cose certe, delineate, semplici

forchette, coltelli cucchiai e pentole

e sorrisi stanchi e dentifrici sbiancanti

 

chi dice che piangesse laggiù

d’averla pensata in lacrime per aver perso la luce

certamente non sa

non sa come fosse felice di perderla, la luce

con gli occhi chiusi dai baci del dio

scossa dal vento delle sue braccia

dai flutti scuri che gli intorbidivano lo sguardo

e l’accendevano di voglie.

 

Vi voglio parlare di Proserpina, oggi

Di come amava quell’abisso di cupa meraviglia

col sole intrappolato nelle viscere della terra

che esplodeva alla voce che le ripeteva

in un soffio (come poteva essere anche dolce il dio!)

 

Sei bellissima! E mia. E tornerai.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Prima, fino a poco tempo fa…

27 mercoledì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, antiquariato, assenza prersenza, Bellezza che salva, biografia..., foto di poetella, Le vite del Vasari., libri antichi, morire d'amore, pensieri sparsi, poesia

≈ 20 commenti

Tag

Giorgio Vasari, Luigi Filippo, Luigi XVI

il leggio(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Prima, fino a poco tempo  fa

un altro libro sul leggio Luigi XVI. Sul cassettone davanti al letto.

Adesso no. Non più.

Adesso uno, che non me ne frega niente. Dice, antico! ‘700!

Con le stampine tutte carine. Perfetto stato di conservazione. Carta pregiata.

C’è quello, adesso.

Sul leggio Luigi XVI.  Davanti al letto.

 

Ma io ripenso a quello di prima, finito dietro a qualche altro, nella credenzina Luigi Filippo, che non nasce libreria, che ne so come nasce, forse verticalina espositrice.

Per porcellane, argenti, avori, piatti, zuppiere, caraffe, cristalli,

e statuette e tazze e caffettiere e teiere e salsiere

che ne so per cosa nasce, ma libri, libri, no.

Troppo profonda per contenere le profondità dei libri

poco ingombranti che tanto riempiono il petto e il cuore e gli occhi e pure le mani

Ché quando ce l’hai tra le mani è come averci il mondo

(ok, questa è banale, ma, via!)

E lì, allora, i libri ci stanno in due, in tre, pure in quattro file se sono piccoli, sovrapposti, affastellati, che dai a mettere a posto. Dai a catalogare.

Che io non li vedo e me li scordo pure

Te le dimentichi le cose belle se non le vedi più. O no?

E ogni tanto, allora, prendo la torcetta, ché c’è pure poca luce, lì, e cerco, sposto, sfilo, scruto.

Scopro tesori dimenticati

Come un’archeologa.

 

E penso, ma guarda te se una ci deve avere una libreria così. Porca miseria.

E dev’essere finito lì dentro quel libro. Che l’avevo comprato a 16 anni, coi soldi miei, da Maraldi,

c’è ancora Maraldi? Mi sa di sì, Le vite de’più eccellenti pittori, scultori ed architetti, di Giorgio Vasari, era.

Come l’amavo!

Un’edizione del ‘879, il mio primo libro “antico”, malconcio, ma leggibile.

E me lo tenevo lì, sul leggio Luigi XVI, davanti al letto.

 

Che ogni volta che ci passavo davanti, aperto sulla vita di Leonardo, me lo guardavo di sguincio e leggevo…

“LIONARDO DA VINCI

Pittore e Scultore Fiorentino

Grandissimi doni si veggono piovere da gli influssi

celesti ne’ corpi umani molte volte naturalmente; e so-

pra naturali talvolta strabocchevolmente accozzarsi in

un corpo solo bellezza, grazia e virtú, in una maniera

che dovunque si volge quel tale, ciascuna sua azzione è

tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gli altri uomini,

manifestamente si fa conoscere per cosa (come ella è)

largita da Dio, e non acquistata per arte umana. Questo

lo videro gli uomini in Lionardo da Vinci, nel quale ol-

tra la bellezza del corpo, non lodata mai a bastanza, era

la grazia piú che infinita in qualunque sua azzione; e tan-

ta e sí fatta poi la virtú, che dovunque lo animo volse

nelle cose difficili, con facilità le rendeva assolute. La

forza in lui fu molta e congiunta con la destrezza, l’ani-

mo e ’l valore sempre regio e magnanimo…”

…leggevo. E pensavo a te. Che sei così. Ma ancora più bello.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

.

 

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

E ancora, ti devi centrare, dici…

17 domenica Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, morire d'amore, passione, pensieri sparsi, poesia

≈ 12 commenti

20131117_123046(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

E ancora, ti devi centrare, dici

Devi smettere di salire, dici, su in cima alla più alta vetta della più alta catena di monti

(dio che aria, che vista straordinaria da lì!) per poi precipitare nel fondo più nero e fondo diecimila, undicimila. Centomila kilometri sotto. Sbatacchiata di qua e di là.

Devi trovare un centro di stabilità, dici.

Devi, dici. Solo perché…

A parte che, perché? dico io. Perché?

E comunque tu, tu che ne sai? tutti a sapere quello che. Tutti bravi. Tutti a consigliare.

Io manco a me stessa do consigli. Ma che ne so io!

E tu, il tuo cuore sotto anestesia. Il tuo cuore fasciato d’equilibrio fasullo.

Il tuo cuore in letargo. È mai stato sveglio? Senti che odore di muffa? No, io no, grazie!

 

Sì, certo,  ti devi centrare, dici

Quello scivolare di sponda in sponda galleggiando, senza conoscere lo scroscio, lo schianto. Senza trasalimenti. Senza apnee e respiri grossi a bocca aperta, quell’aria che fa girare la testa, tutta di colpo così.

Questo è il tuo centro? No, grazie! Davvero no.

La conosci? La conosci la voglia di scrivere un nome con la bomboletta sulle valli della luna, tu?

Che poi te lo guardi da lontano e ti fa luce? Un faro azzurro.

Che gira e gira e lo vedi e poi no. E lo rivedi e poi no. Ma è lì.

 

Tu che ne sai di parole come gocce d’oro fuso gocciolanti sulla pietra dei giorni.

Tu che ne sai dell’armonia delle stelle che danza in un corpo vivo, vero, davanti a te?

Ogni azione geometria di perfezione.

Ogni non azione, ancora perfetta.

 

E allora, allora smetti, ti prego

sempre con questo certo,  ti devi centrare!

 

Il mio centro è amore e attorno ancora amore e amore.

Strati d’amore concentrici

bave d’amore uscite dal cuore a ricoprire l’amore.

Una perla splendente d’amore.

 

Cosa? Quando non ci sarà più, dici?

Ma lui vive in me, cara mia.

Ormai è in me.

Non ci sarà più solo quando non ci sarò più io. Ché sarò morta.

O non ci sarò più io, sarò morta io, quando non ci sarà più.

 

Vedi te. Per me è uguale.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

…sipario!

04 lunedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, foto di poetella, Hymne à l' Amour...., morire d'amore, passione, poesia

≈ 30 commenti

img_3944

(foto di poetella)

qui la voce di poetella

 

Grigio di striscio, mobile. A righe[scena prima]

Gocce sui vetri – umido sipario abbassato-

S’aspetta il prologo d’ansia in gola.

 

Riflessi di rosso/ poi verde. Via alla musica

Lenta. Troppo lenta

Luce gialla [scena seconda] ascensore

sfacciato. Troppi segni  ai lati

degli occhi urlano o sussurrano

Pessima resa in scena.

Accensione di luci verdognole di pianerottolo

[scena terza] vasi anemici ai lati delle porte, sciatti.

Quinte chiuse, niente dietro?

Una no. Fessura di buio

Scivolare nel buio

Come fumo come ombra come idea luminosa

Azzurro. Immersione nell’azzurro

E di nuovo buio [scena quarta. Gran finale. Forse. O forse…]

 

Profumo umido di chiodi di garofano

Chiodo nel cuore. È teatro? È finzione?

Emorragia di desiderio. No. Non è.

 

(Coro)

Cauterizzami cogli occhi. Ferma il sangue con le labbra. Adesso.

 

Ovunque. Non smettere. Zitto.

Sipario.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Liszt – Sogno d’amore

 

 

 

 

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Oggi. S’aspettava. Poche nubi…

28 lunedì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, J.S:Bach, morire d'amore, musica

≈ 20 commenti

20130827_073103(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

 

Oggi. S’aspettava. Poche nubi

grosse navi vaganti

in quella vastità fuori dai vetri, se mi voltavo un po’.

 

E il bianco l’azzurro il verde

dei pini,  ah! I grandi alberi e quelli e altri

che non so.

Miracoli di silenzio. Di bellezza.

 

Se ci fosse stato vento, e non c’era, solo mormorio.

 

Una preghiera da terra verso l’alto

Canto bambino dell’erba, dei rami, dei fiori, ancora fiori

ed è autunno. Pensa!

incontro allo sconfinato muto.

 

Sapremo mai da quaggiù il rumore degli astri?

 

Per conto mio preferirei pensarli silenziosi

o magari fruscianti un’ impercettibile melodia, come di fuga di Bach

in moto

perenne e armonioso

in divenire costruendo e distruggendo

 

consumandosi d’amore

 

come me.  proprio come me, per te.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

J. S. Bach – Prelude and Fugue in A Minor,

.

 

 

 

 

 

 

.

Condividi:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Altro
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

23 febbraio 2021

20 marzo 2021

4 luglio 2021- fine

quanti hanno letto...

  • 256.693 visite dall'inizio

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Flusso di pubblicazione
  • Feed dei commenti
  • WordPress.com

Enter your email address to follow this blog and receive notifications of new posts by email.

Unisciti a 1.777 altri iscritti

questo il mio primo libro…

pubblicato da  RUPE MUTEVOLE

e questo il mio secondo…

pubblicato da Progetto Cultura

il terzo. Vincitore del Premio Mangiaparole-Romanzi

vincitore del Premio Mangiaparole-Romanzi

il mio primo e.book

eccomi qui…

e chi volesse leggermi...
sarà gradito!

Commenti recenti

Claudio Capriolo su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
sibillla5 NADIA ALBE… su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
sibillla5 NADIA ALBE… su Ho da dire che…
Elena Delle Selve su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
Elena Delle Selve su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
LUCI E OMBRE DI UN'A… su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
vengodalmare su Ho da dire che…
almerighi su Ho da dire che…
poetella su Ho da dire che…
almerighi su Ho da dire che…

Articoli recenti

  • Ho da dire che…
  • Beh, posso dirlo…
  • come ci sta…
  • …
  • Pensavo…
  • E… dopo la pioggia…
  • Buongiorno bagnato…
  • alla nebbia…
  • Oh!
  • Ma questo cielo grigio…
febbraio: 2023
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728  
« Nov    

Archivi

  • novembre 2022
  • ottobre 2022
  • settembre 2022
  • agosto 2022
  • luglio 2022
  • giugno 2022
  • Maggio 2022
  • aprile 2022
  • marzo 2022
  • febbraio 2022
  • gennaio 2022
  • dicembre 2021
  • novembre 2021
  • ottobre 2021
  • settembre 2021
  • agosto 2021
  • luglio 2021
  • giugno 2021
  • Maggio 2021
  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • gennaio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • Maggio 2020
  • aprile 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • gennaio 2020
  • dicembre 2019
  • novembre 2019
  • ottobre 2019
  • settembre 2019
  • agosto 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • Maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • Maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • Maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • novembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • agosto 2013
  • luglio 2013
  • giugno 2013
  • Maggio 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • ottobre 2012
  • settembre 2012
  • agosto 2012
  • luglio 2012
  • giugno 2012
  • Maggio 2012
  • aprile 2012
  • marzo 2012
  • febbraio 2012
  • gennaio 2012
  • dicembre 2011
  • agosto 2010

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Poetella's Blog
    • Segui assieme ad altri 1.597 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Poetella's Blog
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: